Storia di Roma/Da Pompeo a Cesare: differenze tra le versioni

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Ancora una volta il senato era escluso da ogni possibilità di intervenire.
Rientrato in Gallia nel 55 a.C. CesarepassòCesare passò il Reno per tenere sotto controllo le tribù germaniche, con due spedizioni raggiunge il Tamigi; dopo aver represso una rivolta nella Gallia settentrionale con, una reazione durissima da parte di Cesare, le tribù germaniche guidate da [[w:Vercingetorige|Vercingetorige]] attaccarono le legioni romani, ma grazie alla superiorità militare dei romani riuscirono a rinchiudere i rivoltosi ad Alesia e riuscirono a resistere fino all'arrivo dei rinforzi. Cesare riunita la Gallia nel 51 a.C. celebrò un grande trionfo a Roma.Come da accordo Crasso ricevette le terre della Siria; anche lui, come Cesare, voleva la gloria militare, così nel 54 a.C. organizzò una spedizione con eccessiva fretta, con lo scopo di conquistare il regno dei Parti, ma sottovalutò la potenza militare del nemico e l'esercito romano perse duramente la battaglia di Carre nel 53 a.C. dove Crasso morì.
 
== Guerra civile e trionfo di Cesare ==
 
La situazione politica di Roma purtroppo non era ancora cambiata, infatti gli accordi che il triumvirato aveva stipulato avevano messo in luce la poca fattibilità della politica romana. Dopo la morte di Crasso Pompeo si vide da solo a fronteggiare il grande potere che Cesare aveva conquistato dalle vittorie in Gallia, anche il senato aveva paura di Cesare e cercò un modo per privarlo di ogni comando, portandolo alla condizione di privato cittadino. Nel 52 a.C. Clodio morì, dopo uno scontro tra i seguaci di Cesare e quelli di Pompeo nella via Appia, alla notizia la plebe urbana attaccò la curia, la sede del senato dove si tenevano le riunioni. I senatori spaventati cercarono l'appoggio di Pompeo nominandolo '''console senza collega''' (consul sine collega); violando la collegialità di una carica amministrativa tramutando la carica in una sorta di dittatura. Cesare, consapevole della posizione di debolezza in cui si trovava, cercò un accordo con Pompeo e i suoi seguaci, ma le trattative non trovarono una fine. Con un colpo id scena, nel gennaio del 49 a.C. il senato obbligò Cesare a rinunciare al comando sulle sue legioni e emanò un '''senatusconsultum ultimum''' con il quale affidava a Pompeo la difesa dello Stato. Cesare a questo punto con le sue legioni ''varcò il Rubicone'', ovvero il ''pomerium'', il limite che non doveva essere passato con un esercito in armi; questo gesto gravissimo fece scatenare una nuova guerra civile. Alla notizia di quanto aveva fatto Cesare, gran parte dei senatori si rifugiarono a Brindisi presso Pompeo, che stava radunando le sue legioni; la sua strategia era chiara: attaccare Cesare da due fronti, la Spagna dove i trovavano le sue legioni e da Oriente dove erano vasti i rapporti di clientela di Pompeo. Cos' quest'ultimo partì alla volta della Spagna, lasciando in questo modo a Cesare il pieno controllo su Roma. Cesare, invece, sul piano politico cercò di raffigurarsi come un uomo rispettoso della legge e pronto a restaurare l'ordine; giunto in Spagna sconfisse le truppe pompeiane in pochi mesi, trovando solo un ostacolo a Marsiglia, dopodiché sbarcò in Grecia a Durazzo, dove fu battuto, ma nonostante seguì Pompeo fino in Tessaglia e Farsalo dove sconfisse nuovamente le legioni di Pompeo nel 49 a.C. A questo punto Pompeo si rifugiò in Egitto presso il faraone [[w:Tolomeo XIII|Tolomeo XIII]] che lo fece uccidere a tradimento sperando di guadagnarsi la riconoscenza di Cesare. Giunto Egitto Cesare
uccise Tolomeo, poiché doveva punire colui che aveva osato uccidere un senatore romano e proclamò come suo successore al trono la sorella [[w:Cleopatra VII|Cleopatra]]; con sui instaurò una relazione, dalla quale nacque un figlio, basata sull'interesse politico di entrambi: Cesare mirava alle ricchezze dell'Egitto, mentre Cleopatra al dominio romano. La presenza delle legioni romane in Egitto provò un'insurrezione in Alessandria, ma Cesare comunque riuscì a pacificare l'Egitto nel 47 a.C. e a sconfiggere Farnace il re del Bosforo, che aveva tentato di riconquistare il regno paterno. Nonostante tutto, non tutti i pompeiani avevano rinunciato a combattere, i figli di Pompeo [[w:Sesto Pompeo|Sesto]] e [[w:Gneo Pompeo|Gneo]] radunarono delle truppe in Spagna, ma Cesare con due spedizioni sconfisse questi ultimi avversari, nella battaglia di Tapso in Africa nel 46 a.C. e nella battaglia di Munda in Spagna nel 45 a.C. Cesare rientrò a Roma nel settembre del 45 a.C. e iniziò a presentarsi come '''imperator''' <<generale vittorioso>> (comandate militare). Nessuno a Roma era riuscito a mettere insieme un potere così vasto, conquistare così tante ricchezze con l'aiuto e l'appoggio delle forze armate.
 
[[Categoria:Storia di Roma|Da Pompeo a Cesare]]
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