Java/Metodi: differenze tra le versioni

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Indice del libro

I metodi ovvero i mattoncini di una struttura software...

Metodi

I metodi sono in pratica dei sotto-programmi ( subroutine). Questi sottoprogrammi raggruppano istruzioni ed espressioni per una elaborazione semplice dei dati al suo interno. In altri linguaggi di programmazione sono chiamati “funzioni”. In pratica sono come dei moduli intelaiati all'interno di un raccoglitore: la classe. Nella classe vi sono molti metodi che, solo insieme, concorrono a fare un programma organico. Concettualmente il metodo è anche paragonabile ad una azione che l'oggetto (una istanza della classe) può fare. Le classi API hanno molti metodi usabili e riusabili e, comunque, possiamo farne noi di nostri per integrarli e adattarli meglio agli scopi del programma specifico che noi creiamo.

i metodi vanno inseriti all'interno della classe e fuori dal metodo main, un metodo non si può scrivere all'interno di altro metodo ma si può chiamare ( o usare ) in maniera annidata, può addirittura chiamare se stesso.

I metodi possono essere istanziati o di classe.

I metodi si scrivono con questa sintassi:

modificatori tipo nomedelmetodo (parametri eventuali){
corpo del metodo;
}

I metodi si usano con questa sintassi:

nomedelmetodo (parametri eventuali);

Cioè per eseguire ed usare le istruzioni di “nomedelmetodo” devo scrivere

nomedelmetodo (parametri eventuali);

Facciamo un esempio funzionante di scrittura di un metodo senza i parametri:

class  Frase{ 

    String soggetto= "egli ";
    String verbo= "fa ";
    String complemento= "qualcosa";
 
    public void faifrase(){
        System.out.println(soggetto + verbo + complemento);
    }

 }

Facciamo un esempio funzionante di uso ed esecuzione di un metodo, ovvero facciamo la "chiamata" del metodo scritto in precedenza:

public class Provametodo{

  public static void main(String [] Args){
 
        Frase B= new frase();

        B.faifrase();   

 /*  

Qui sopra uso il metodo: chiamo il metodo faifrase() dopo aver istanziato un oggetto di classe Frase,
cioè “B”, ciò è necessario per essere usato nel “main()", 
un altro metodo ma particolare di cui si parlerà  sotto, e da un altra classe: “Provametodo”. 
“Faifrase()” è un metodo istanziato appunto perchè chiamato su istanza di classe. 

 */

 }

il codice sorgente diventa questo:

class  Frase{ 

    String soggetto= "egli ";
    String verbo= "fa ";
    String complemento= "qualcosa";
 
    public void faifrase(){
        System.out.println(soggetto + verbo + complemento);
    }

}
public class Provametodo{

  public static void main(String [] Args){
 
        Frase B= new frase();
         B.faifrase();  
}

Salvare questo codice con nome Provametodo.java, compilare ed eseguire.

I parametri possono esserci oppure no e ne parliamo dopo.


Il metodo "main()"

Il metodo main è per default il metodo di partenza delle applicazioni java. Per eseguire una applicazione l'interprete ha bisogno del metodo “main” ossia del metodo “principale” è concettualmente una sorta di inizio o di boot o di indice di una applicazione. Abbiamo bisogno del main quando dobbiamo far partire in esecuzione una applicazione, se abbiamo bisogno di altro probabilmente possiamo farne a meno, per esempio in una classe di supporto ad una altra (contenente il main) faremmo meglio a non scriverlo.

Il metodo "main()":

public static void main (string arg[]){
Istruzioni di inizio applicazione: chiamata a  oggetti  e metodi ...;
}


La firma del metodo

Costruttori

Overloading e Overriding

This e Super