Dati utili per wargamers/Abbattendo bombardieri: differenze tra le versioni

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Insomma, per quanto sia difficile scendere in dettagli (ognuno si farà eventualmente la stima che crede), è chiaro che se già l'uso di bombardieri al 'top' ha comportato risultati non del tutto soddisfacenti contro perdite catastrofiche (a questo proposito, i mitraglieri americani pretesero 288 vittorie aeree, praticamente tutti i caccia tedeschi in giro: più tardi tale cifra fu ridimensionata dagli stessi americani a non più di 53, e forse in realtà i tedeschi persero solo 25 apparecchi), l'uso di una qualunque altra macchina di prestazioni inferiori sarebbe stata catastrofica solo per l'attaccante: nel caso di macchine dalle capacità di difesa e prestazioni medio-basse, il rateo di perdite sarebbe salito senza troppe difficoltà all'ordine delle centinaia. Per gli S.82 è facile ipotizzare danni devastanti, ma di quante raffiche da 20 mm avrebbero necessitato prima di esplodere in fiamme, questo è difficile da dire. Di sicuro non avrebbero opposto nessuna valida resistenza, nemmeno in branco: uno stormo di questi aerei avrebbe erogato una potenza di fuoco difensiva inferiore ad una squadriglia americana (e le M2 Browning, vale la pena di dirlo, erano molto superiori alle 12,7 italiane, anche alle Breda, grazie sopratutto ad una cartuccia da 12,7x99 anziché il debole munizionamento tipo Vickers da 12,7x81 mm. Il fatto che quest'ultimo fosse disponibile in versione esplosiva non è che cambi molto, dato che il contenuto era di ben 0,8 grammi: non stupirà che, nonostante la M2 potesse arrivare a 2-3 gr di esplosivo, si preferisse usare il carico chimico per sostanze incendiarie, ben più pericolose anche per i serbatoi autostagnanti).
 
[[Immagine:AereoSavoia-Marchetti S.M.79 flight in voloformation.jpg|300px|right|thumb|Gli S.79]]
Quanto alle macchine medie, sempre considerando quelle italiane, esse erano molto numerose, con un totale di circa 2000 esemplari: ma tutte queste, eccetto i BR.20 e qualche altro tipo (C.1018, Ca.135) erano trimotori, il che dava loro gli stessi problemi di difesa frontale degli S.82. L'S.79 aveva per esempio una Breda da 12,7 mm montata frontalmente, ma questa era fissa e onestamente non si capisce a che servisse (a meno di non usare questo nuovo bombardiere 'veloce' per intercettare altri aerei, come all'epoca del suo avvento si era ventilato), anche perché non essendo sincronizzata, era sistemata inclinata per sparare un pò più in alto della linea di volo. L'S.79 venne costruito in 1200 esemplari, anche se non più della metà in periodo bellico, il Cant Z.1007 in circa 600, di cui gli ultimi 150 circa erano i 'ter', da ben 490 kmh, ma ancora con i limiti di campo di tiro soliti, e armi del tipo Scotti. Erano comunque delle macchine d'alta quota, e tutto sommato avevano le migliori chances di sopravvivenza (poche in ogni caso, come dimostrò l'incontro con i caccia tedeschi del '44, quando 5 aerei vennero abbattuti dai Bf-109 e altri 2 danneggiati su 12 in tutto), certo migliori di quelle dei pur robusti S.79 e dei circa 300 S.84, veloci ma con scarse capacità di volo in alta quota (nonostante in teoria fossero migliori degli S.79).
[[Immagine:Aereo in volo.jpg|300px|right|thumb|Gli S.79 usualmente avevano una Breda nella gobba, ma come in questo caso, non erano rari i casi di rimozione per risparmiare peso]]

I BR.20 avevano una postazione difensiva nel muso, ma da soli 7,7 mm, e a parte le capacità di incassatori tutt'altro che disprezzabili (del resto erano gli unici apparecchi 'quasi metallici') non brillarono mai per capacità difensive dai caccia (anzi..). Insomma, ponendo sempre per ipotesi di lavoro gli S.79, 84 o Cant etc.etc al posto dei B-17, non si sarebbe comunque raggiunto un livello di sopravvivenza accettabile: quando andava bene si trattava di aerei armati di 4 mtg Scotti da 12,7 mm, sia pure molto meglio corazzati degli S.82, e da 450 kmh (ma soprattutto, 350-380 di crociera), ma ancora con tangenze molto modeste (eccetto i Cant.1007 Ter, che arrivavano a 9.000 m come massimo). Restava poi l'imprecisione del lancio, per vari motivi, sugli obiettivi, e il carico di armi tipico era dell'ordine dei 1000 kg (8 o 10 bombe da 100 kg nominali, che in realtà pesavano quasi 130 kg l'una, quindi più delle 250 libbre/113kg inglesi; oppure 2 bombe da 512 kg o 4 da 259 effettivi), tipico di un bombardiere medio, non pesante. Un carico di circa 1,5-1,8 t sarebbe stato possibile solo a scapito delle prestazioni e del carico di carburante (per esempio, i BR.20 avevano 3.600 kg di carico utile, ma 2.500 erano per il solo pieno di carburante: con questo e 1000 kg arrivavano ad un raggio d'azione di circa 800-900 km, ma con 1,5 t o decollavano in sovraccarico, possibile ma non raccomandabile data l'esigua potenza, oppure riducevano il raggio a circa 400 km).
 
Esisteva però un'altra macchina ancora, sempre considerando l'arsenale italiano (ma si potrebbero fare paragoni altrettanto pertinenti con quello inglese, partendo dal Bombay fino al Lancaster), quel P.108 di cui sopra.
[[Immagine:Piaggio_P.108P108 in volo 3.jpg|350px|right|thumb|Il P-108]]
Questo era un bestione dall'aspetto particolarmente imponente: una fusoliera ben avviata e aggraziata (simile a quella dei primi B-17) e un muso 'mentuto' caratteristico, simile a quello del Whitley, almeno concettualmente, o a quello del Blenheim IV. Era una macchina molto pesante, e forse questo era il suo vero problema, motori e impiantistica a parte (che furono migliorati ma non si sa bene quando e quanto: di sicuro la versione da trasporto fu molto più apprezzata).