Forze armate mondiali dal secondo dopoguerra al XXI secolo/Italia: Marina 1: differenze tra le versioni
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Le navi della Classe San Giorgio hanno ponte continuo e isola laterale, e sembrano una sorta di portaerei classe Garibaldi o Tarawa, ma sono troppo piccole per essere davvero usate in tale modo, dato che sul ponte di volo possono operare fino ad un massimo di quattro elicotteri. In effetti sono le più piccole 'tuttoponte' tra le navi tuttoponte anfibie, addirittura poco oltre la metà e un quinto del dislocamento di una 'Tarawa' americana.
Queste navi classificate LPD, sono in realtà più simili a grossi traghetti o navi commerciali, hanno un armamento leggero e una buona flessibilità operativa, ma sono prive di hangar e quindi non hanno una reale capacità di far operare una squadriglia di elicotteri, specie con cattive condizioni meteo. La parte centrale del ponte è dedicata ai mezzi da sbarco e le unità possono operare sia in punti attrezzati sia in acque prospicienti spiagge aperte. Le navi sono dotate di un bacino allagabile poppiero di m 20,5 (lunghezza) x 7 m da cui fare operare tre mezzi da sbarco tipo LCM mentre altri tre mezzi minori possono essere sistemati sul ponte di coperta. La capacità di carico è 1.
Tra i mezzi a bordo si possono rilevare i mezzi da sbarco a motore o MTM, nel bacino poppiero: era lungo 18,5 m, largo 5,1, immersione 0,9 m, peso 32-62 t, 2 motori da 560 hp e 9 nodi di velocità. Possono trasportare 2 carri VCC-1, ma non un carro armato medio che del resto non è presente nel S.Marco. La nave è munita di un elevatore da 30 t a mezza nave (dalle dimensioni, notare bene, di 13,5x3,5 m. Tutta la nave è percorsa da un ponte veicoli, che possono essere imbarcati e se necessario, sbarcati da prua. Infatti la nave è una LPD, ma combina anche la capacità di imbarco-sbarco Ro-Ro con una prua elevabile, e rampa abbassabile. Questo rende possibile sbarcare o imbarcare mezzi rapidamente, verso la prua, dalla banchina di un molo, ma anche su di una spiaggia abbastanza profonda (difficilmente reperibile visto il pescaggio rilevante). La nave ha casse di compenso per appopparsi, capaci di 1.600 t. Questo é importante perché consente di abbassare la poppa e al contempo a sollevare la prua, come del resto accade normalmente sulle navi anfibie con bacino. Per il pescaggio sufficiente di 1,6-2,1 metri per un MTM a pieno carico, era così possibile affondare parzialmente la zona poppiera al livello desiderato.
Le navi di questo tipo, in sostanza non molto diverse da un traghetto civile (cannone e isola laterale a parte) erano anche utilizzabili per altri compiti, cosa piuttosto comune alle navi anfibie moderne: quello di navi soccorso popolazioni disastrate, navi ospedale e così via.
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La SAN GIUSTO ha avuto una realizzazione dilazionata di qualche anno entrando in servizio nel 1994. Le differenze rispetto alle altre consistono in un dislocamento leggermente maggiore di 8.000 t, larghezza incrementata a 20,5 m (escludendo errori di battitura), capacità di essere usata per trasportare 316 marò o 266 allievi dell'accademia navale, e 34 blindati, oltre a 2-4 elicotteri sul ponte, i mezzi da sbarco soliti, eventuali mezzi al posto degli elicotteri. Per il resto vi sono anche: 85 t/80 m3 di equipaggiamento, e altre 115 t di materiali. Ha maggiori predisposizioni sanitarie ed è usata anche come nave scuola, mentre un pezzo da 76 Compatto ne rende possibile, abbinato ad una centrale ARGO 10, una certa capacità d'autodifesa (ma niente ancora di paragonabile ad un CIWS). Un truster trasversale a prua permette di eseguire spostamenti laterali precisi, con 1000 hp di potenza disponibile, esigenza molto importante per le navi anfibie.
Insomma, le 3 LSD di questo tipo sono ben più che sufficienti per l'assalto marittimo della MM, e persino esuberanti (per garantire che almeno una nave sia sempre disponibile ne basterebbero due). Il lavoro, nel dopo-Guerra fredda non gli sarebbe mancato. Il loro principale limite è l'assenza di un hangar degno di questo nome. Nonostante l'elevatore sia presente e possa in teoria portare gli elicotteri sotto coperta per proteggerli e manutenerli, in pratica quest'elevatore è di qualcosa troppo piccolo per trasportare elicotteri: sia l'AB212 che il Sea King sono troppo grossi, ma anche se l'elevatore fosse stato più grande (sopratutto lungo) il sottostante ponte è troppo basso per permetterne il movimento. Peccato davvero che non sia stato rialzato questo locale di appena 0,5-1 m, e l'elevatore allungato di qualche metro. Tuttavia un elicottero leggero come il Mangusta con un rotore modificato per essere ripiegabile sarebbe possibile da sistemare sotto coperta. Ma per colmo della disdetta, è largo 3,6 m, ben 10 cm di più rispetto alla larghezza dell'elevatore (che invece è lungo più che a sufficienza). Per l'AB-206 invece non dovrebbero esserci problemi, ma non pare sia mai stato portato a bordo. Comunque, il fatto che durante l'ultima missione in Somalia i 4 Mangusta portati con le navi italiane (un rifornitore, una 'Maestrale', S.Giorgio, S.Marco, Garibaldi) fossero a bordo della nave ammiraglia (assieme a 2 S.King, 4 AB212 NLA e 3 Harrier) la dice lunga sulla questione. Peraltro le due LPD avevano a bordo ciascuna 3 Sea King, altra scelta che apparentemente va contro ogni logica, ovviamente tutti stivati sul ponte di volo (uno o due in parcheggio a mezzanave e uno pronto al decollo a poppa e/o a prua).
In teoria si potrebbe, ma non è stato fatto, allestire una vera officina di volo a bordo, ma in pratica per ospitare sottobordo gli elicotteri è possibile solo smontando il rotore e la coda degli stessi, e sarebbero ospitabili solo con i portelli di prua e poppa. Per poche centinaia di t in più non si sono così dotate queste navi di una pur minima capacità elicotteristica di tipo permanente. *Tipo: Nave da sbarco
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