Forze armate mondiali dal secondo dopoguerra al XXI secolo/Italia: Marina 4: differenze tra le versioni

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===Fucilieri di Marina===
Ed eccoci alle navi ausiliarie. Ce ne sono molte, come in tutte le grandi Marine.
Il Reggimento San Marco è un'unità militare di fucilieri di marina in forza alla Marina Militare Italiana. Costituisce, insieme al reggimento Lagunari "Serenissima", in forza all'Esercito Italiano, la componente anfibia delle Forze Armate Italiane.
 
Per la loro divisa e le tipologie di impiego, questo reparto potrebbe essere erroneamente definito in forza all'Esercito: in realtà il Battaglione San Marco non ha mai fatto parte dell'Esercito ed è appunto una delle più gloriose unità della Marina Militare oggi e lo fu della Regia Marina. Per ruolo e tipologia di impiego, sono paragonabili ai più celebri marines statunitensi con i quali condividono l'addestramento (a Quantico Base, Virginia) e l'equipaggiamento; il loro motto fu adottato anche dai Royal Marines.
Eccone alcune:
 
Nel corso dei decenni gli uomini del San Marco sono stati di volta in volta organizzati come Battaglione, Reggimento o Brigata.
===Oceanografiche===
L''''Ammiraglio Bagnaghi'''(A5303) è una nave varata ai soliti Cantieri Navali Riuniti di Riva Trigoso l'8 ottobre 1974, consegnata alla MMI il 2 maggio 1975.
 
Oggi fa parte dalla Forza da sbarco della Marina Militare, insieme al Reggimento Carlotto, con cui condivide buona parte della storia.
*Dimensioni: lunghezza 82,7 x larghezza 13,7 x pescaggio 3,1 m
*Dislocamento: 1.550 t
*Apparato motore: 2 diesel da 3.000 hp, 1 motore elettrico da 240 hp; velocità 15 nodi, oppure 4 (max) con il motore elettrico
*Equipaggio: 15+120
 
Le origini dell'unità risalgono al 1713, quando Vittorio Amedeo II, duca di Savoia e neo-insediatosi re di Sicilia, istituì il Reggimento La Marina, un reparto composto da marinai della Squadra Navale, e questo reparto per primo entrò in Sicilia, per consegnare la regione al nuovo Re dopo che questi l'aveva ottenuta come regno dalla Spagna, a titolo di conquista, con la firma del trattato di Utrecht. Seguirono molte imprese militari per tutto il Risorgimento, fino a che questo reparto venne sciolo nel 1878 per volere del generale Benedetto Brin, ma reparti da sbarco vennero costituiti sulle navi principali e usati in varie occasioni, tra cui la prima vera missione 'internazionale' dell'epoca, la difesa delle Ambasciate durante la Rivolta dei Boxers, nel 1900. I Marò combatterono anche nella I GM con la 'Brigata Marina', seguirono vicissitudini varie come, dopo Caporetto, la difesa della città di Venezia sotto forma di un reggimento su tre, poi 4 battaglioni. Nel dopoguerra venne ricostituita come unità militare ufficiale, ricevendo la bandiera con il leone alato dal sindaco di Venezia. Nella Seconda guerra mondiale combattè sopratutto in Nord Africa con 7 battaglioni, poi si unì alla guerra di Liberazione, ma non nella sua totalità, alcuni reparti infatti andarono a combattere per la RSI. Alla fine della guerra il Reggimento era stato protagonista dell'entrata a Venezia, come onore per il suo servizio bellico. Nell'immediato dopoguerra, dal 1951, i Fucilieri di Marina vennero riuniti ai Lagunari nell'unita interforze esercito marina denominata Settore Forze Lagunari, e stanziati a Villa Vicentina, presso Udine. Il Settore Forze Lagunari era composto da due battaglioni, il Piave e il Marghera: i "marò" del San Marco costituivano la compagnia anfibia, i lagunari dell'esercito la compagnia autoportata.
E' una nave ben equipaggiata per i compiti Oceanografici, elaborazione dati, navigazione di precisione, ha anche una piattaforma per un elicottero leggero AB212, per consentire atterraggi di circostanza (non vi è hangar). Questa nave è stata la prima ad essere realizzata, in Italia, appositamente per il ruolo oceanografico, affiancando le piccole 'Mirto' e 'Pioppo'. La sua struttura prevede un'alta plancia con un piccolo albero posteriore e un fumaiolo, una lunga sovrastruttura con due lance per parte, e infine la piattaforma per elicottero.
 
Nel novembre dello stesso anno l'unita fu di nuovo in prima linea, questa volta in una missione di pace: gli uomini del San Marco furono i tra primi a prestare soccorso agli alluvionati del Polesine.
 
Nel 1956 il Battaglione venne sciolto. La componente dell'esercito che costituiva il Battaglione a partire dal 1° luglio 1957 venne riorganizzata nel Battaglione Isonzo, un'unità meccanizzata (di cui un gruppo su tre anfibio) unita dopo soli due mesi nel Raggruppamento Lagunare con i battaglioni anfibi Marghera e Piave. Dal primo luglio dell'anno successivo il raggruppamento divenne Reparto Lagunare Appoggio, gettando le basi per la prossima costituzione del Reggimento Lagunari Serenissima.
'''Mirto''' (A5306) e '''Pioppo'''(A5307) sono invece state realizzate a suo tempo, ma per impieghi diversi. La loro fisionomia, ancorché preistorica nei dettagli, rivela abbastanza bene quello che queste navi erano, ovvero unità dragamine, per la precisione ex-dragamine costieri, superstiti di diverse altre non più in servizio alla metà degli anni '90. Ma non sono parte della classe 'Castagno', nonostante il loro aspetto, il nome (i 'Castagno' erano: Castagno, Cedro, Gelso, Frassino, Platano, Loto, Mandorlo) e le dimensioni. A dire il vero i 'Castagno' erano dalle fattezze ben più robuste e moderne, eppure erano antecedenti a queste unità. Le caratteristiche:
 
I vertici della Marina decisero di ricostituire il San Marco come battaglione nel 1964. La base venne trasferita a Taranto, presso i Baraccamenti Cugini; dal 1972 fu spostata nel castello di Brindisi, all'interno della Stazione Navale, venendo raggruppato con la IIIª Divisione Navale insieme a tutte le altre unità anfibie della Marina.
*Dimensioni: lunghezza 44,12 m, larghezza 8,5 m, pescaggio 2,5 m
*Dislocamento 322,258 t
*Motore: 2 diesel per 1.200 hp totali; velocità 13,1 nodi
*Equipaggio: 3+31/35
*Armamento: 2 mitragliere da 20 mm
 
Nel 1982 il battaglione fu mandato in missione all'estero, in Libano, in missione di pace per proteggere i profughi palestinesi, perdendo in azione un operativo, Filippo Montesi.
Come si vede hanno ancora armamento a bordo, nonostante il loro ruolo.
 
Nel 1987 il San Marco fu presente nel Golfo Persico. Il conflitto Iran-Iraq si era esteso alle rotte commerciali del Golfo, arrivando a minacciare gli interessi commerciali dei paesi occidentali. Gli Iraniani accusarono Arabia Saudita e Stati Uniti di supportare militarmente l'Iraq, e cominciarono a colpire le navi occidentali in transito. L'Italia inizialmente non partecipò alla forza multinazionale ONU, salvo poi essere spinta ad intervenire il 3 agosto successivo dopo l'assalto iraniano alla una nave italiana Jolly Rubino.
La cronologia:
 
Il 1991 vide il battaglione impegnato in ruoli di supporto nella guerra del Golfo, mentre nei due anni successivi fu presente in Somalia nella fallimentare operazione congiunta Restore Hope. Oltre a queste missioni, il San Marco è stato presente in Kosovo, Albania e in Eritrea come deterrente durante la guerra con l'Etiopia.
*Mirto: Cantieri Breda Marghera, impostata 1952, varata 2.11.1954, consegna 4.8.1956
*Pioppo: Bellingham Washington, imp. 1952, varo agosto 1953, consegna 30.7.1954.
 
A partire dal 16 settembre 1996 il contingente è entrato a far parte della SILF (Spanish Italian Landing Force), una forza da sbarco congiunta ispano-italiana, attivata il 23 novembre successivo e destinata ad operare nei teatri di combattimento internazionali per conto della NATO.
Quindi si tratta di una classe prodotta in maniera mista, prima negli USA e poi in Italia.
 
Il SILF è strutturato in forma di Brigata Anfibia, composta da due reggimenti di manovra, da artiglierie e armi di supporto anticarro ed antiaeree, ricognitori e demolitori, genieri, elicotteri e supporto aereo, IFV e mezzi da combattimento o assalto.
Quanto alle apparecchiature, esse sono (attorno al 1995):
 
Dal 1° ottobre 1999 il reggimento è stato riorganizzato in forma di Brigata come "Forza da sbarco della Marina Militare", suddiviso in Reggimento San Marco, Reggimento Carlotto e in un Gruppo Mezzi da Sbarco.
Apparati di navigazione Loran C, Motorola Mini Ranger III, Toran F; Raydist; Scandaglio Atlas per media profondità, Elac Deneb Special per le alte profondità; batitermografi OC1, OC2, OC3, XBT, Plessey Sippican; Bativelocimetro; Strumenti idrologici vari come le bottiglie a rovesciamento, Nansen, bottiglie Niskin.
 
La Forza da Sbarco, forte di 2100 uomini, è al comando di un contrammiraglio: il San Marco e il Carlotto sono a loro volta comandati da un capitano di vascello ognuno.
 
Negli anni a seguito del 2000, la forza da sbarco ha partecipato a stretta collaborazione con l'Esercito Italiano nelle missioni in Afghanistan ed in Iraq, e non ultima come entry force (in collaborazione con il Reggimento Lagunari dell'Esercito) in Libano nella missione a mandato ONU Unifil 2.
===Soccorso===
La A5309 ANTEO; E' stata costruita nei Cantieri Breda di Mestre con impostazione nel 1977 e consegna il 31 luglio 1980.
 
Il San Marco è un'unità altamente preparata, attrezzata e organizzata. Dal 1991 è stanziato a Brindisi in una caserma intitolata a Ermanno Carlotto, l'eroe dell'impresa cinese, costruita appositamente in contrada Brancasi. Nella caserma oltre alla sede dei Fucilieri di Marina si trova il centro di addestramento dello SDI, il Servizio Difesa Installazioni; la caserma è dotata di un'area di addestramento presso l'Isola di Pedagne, vicino a Brindisi.
E' una nave fondamentale per varie ragioni, essenzialmente per il supporto e il soccorso durante le immersioni a grande profondità o per il soccorso ai sottomarini sinistrati, o per operare con il Consubin.
 
In virtù della molteplicità di competenze raccolte nel reggimento, è in grado di operare con autonomia in combattimento, sia in missioni di combattimento che nelle moderne missioni di peacekeeping.
Caratteristiche:
*Dislocamento: 2.857 t
*Dimensioni: 98,4 x 15,8 x 5,1 m
*Motore: 3 generatori e un motore elettrico per 6.000 hp, 19 nodi
*Equipaggio: 9+104
 
Il reggimento è oggi dotato di tre navi da assalto anfibio LPD costruiti appositamente per il San Marco da Fincantieri: le due navi classe San Giorgio: la San Giorgio e la San Marco e la migliorata e potenziata San Giusto (L 9894). Ogni nave può portare un intero battaglione di 300 uomini e 36 veicoli corazzati ed è inoltre dotata di una pista di atterraggio capace di ospitare tre velivoli.
La nave ha quindi la caratteristica inconsueta di essere mossa da un motore elettrico, ha una campana subacqua, un minisommergibile da 13,2 t (8 m di lunghezza, 1,9 larghezza, 2,7 immersione), capace di 5 nodi e trasportare 2 uomini per volta. Ha anche numerose altre attrezzature come una camera iperbarica, mentre a poppa vi era un hangar e ponte di volo per un AB212ASW. La plancia è ampia e piuttosto bassa, con un alto albero e piuttosto robusto. Due cose che la differenziano nettamente rispetto all'altra nave della flotta con la stessa mansione.
 
Fino al 1988 il compito era svolto da due obsolete navi di costruzione USA, la Grado e la Caorle, acquisite nel 1972, e prima ancora da due unità, sempre di origine statunitense, Etna ed Anteo, acquisite nel 1962 che avevano affiancato le vecchie unità della Classe Stromboli e che nel loro compito erano state a sua volta affiancale dalla Bafile altra unità proveniente dalla US Navy.
 
A poppa, le San Giorgio ospitano un bacino allagabile, che immette direttamente sul mare e consente lo sbarco rapido dei veicoli anfibi.
Il '''Proteo''' (A5310) era appena più piccolo, costruito ai Cantieri Navali Riuniti di Ancona, consegnato il 24 agosto 1951.
 
Per il supporto aereo il reggimento è dotato di elicotteri Sikorsky SH3D Sea King e Agusta-Bell AB 212, raggruppati nel Nucleo Lotta Anfibia del 4° Gruppo Elicotteri, situato nella Stazione Aeromobili di Grottaglie.
Caratteristiche:
*Dislocamento: 1.900 t
*Dimensioni: 75,7 x 11,7 x 5 m
*Motore: 2 diesel per 4.800 t, 16 nodi
*Equipaggio: 9+106
 
Il supporto meccanizzato è fornito da corazzati anfibi AAV-7A1 e da veicoli da combattimento VCC-1, oltre che da altri veicoli leggeri.
E' usata più che altro per l'addestramento e l'uso dei palombari ad alta profondità.
Molti soldati del Reggimento San Marco possiedono anche il brevetto di Ardito Incursore e collaborano talvolta con gli operatori del COMSUBIN.
 
Altre navi, sempre considerando quelle da soccorso e salvataggio, ma di tipo diverso.
 
Struttura COMFORSBARC. Forza da Sbarco della Marina Militare
Una era la '''Raffaele Paolucci''', nave ambulanza per operazioni di soccorso in mare, costruita nei cantieri Picchiotti di Viareggio, consegnata il 12 settembre 1970.
*Reggimento San Marco
*Reparto Comando
*Battaglione Assalto Grado
Battaglione Logistico da Combattimento Golametto
Compagnia Operazioni Navali
Compagnia Operazioni Speciali Bafile
Reggimento Carlotto
Comando
Reparto Amministrativo
Battaglione Logistico Cortellazzo
Battaglione Scuole Caorle
Gruppo Mezzi da Sbarco
Nucleo Mezzi da Sbarco
Nucleo Organizzazione Spiaggia
La pedina operativa della Forza da Sbarco è il Reggimento San Marco, le sue unità sono così costituite:
 
Reparto Comando, formato da il comando di reggimento, compagnia C4 e diversi nuclei FAC.
Dislocamento: 70 t, dimensioni 17,715 x 7,4 m, velocità 21,3 nodi, equipaggio 1+7. Ha attrezzature a bordo per una vero ambulatorio medico di pronto intervento.
 
Battaglione Assalto Grado, pedina da combattimento della Forza da Sbarco, è organizzato su un comando, plotone radio, plotone pionieri/EOD, tre compagnie assalto (ognuna con plotone comando, tre plotoni assalto e un plotone controcarro) e una compagnia armi (con plotone comando, due plotoni mortai medi, plotone mortai pesanti e plotone missili).
L''''Alcide Pedretti''' e il '''Mario Martino''' sono MAS, che qui significa Motoscafi Appoggio Subacquei, che sono utilizzati più che altro per interventi di protezione civile, in aree disastrate. IL primo dei due ha un piccolo bacino allagabile a poppa, l'altro ha invece apparati per le missioni subacquee di maggior livello.
 
Battaglione Logistico da Combattimento Golametto, strutturato su comando, compagnia logistica, compagnia trasporti, e compagnia sanità. Provvede al sostegno logistico del battaglione Grado, e fornisce gli autisti dei vari mezzi blindati in dotazione alla forza da sbarco.
 
Il Reggimento Carlotto è invece la pedina logistica della Forza da Sbarco. Il Battaglione Scuole Caorle si occupa della formazione di tutto il personale destinato alla Forza da Sbarco e non, mentre il Battaglione Logistico Cortellazzo si occupa delle infrastrutture della base a Brancasi, e della manutenzione di tutti i veicoli e tutti gli apparati in dotazione alla Forza da Sbarco.
 
Il San Marco è una unità professionale e costituisce la forza da sbarco italiana. Sebbene recentemente non sia stato necessario svolgere operazioni per i quali il San Marco è addestrato, il Reggimento opera normalmente nei seguenti teatri operativi come testimoniato dalle operazioni effettuate:
'''Raffaele Rossetti''' (A5315), e '''Murena'''(A 5305), sono due altre navi che hanno altri ruoli, sempre collegate all'acqua, anzi sott'acqua. La prima (250 t, 44,6 x7,9 x2 m, 2 motori da 1.200 hp complessivi, 14 nodi, 1+11 di equipaggio) è progettata, con la sua linea snella e essenziale (scafo con alto bordo libero, che fa sembrare quasi 'incassato' il blocco sovrastrutture centrali, in cui plancia, albero e fumaiolo sono molto raccoltamente disposti). Ha un compito particolare, come si vede dal ftto che il ponte anteriore ha un lanciasiluri leggero triplo. Ha la capacità di lanciare siluri leggeri e pesanti a scopo di test e prove, mettere a mare apparecchiature subacquee, ed è preposta per testarne il comportamento. La similare Murena ha un compito simile, il che significa che la MMI ha due navi in tutto per testare i siluri, che sono armi molto tenute in considerazione per le sue navi.
 
- Litoranei costieri, forza anfibia (Libano)
 
- Montagna, territori montuosi (Kosovo, addestramento nel Nevada (USA))
===Trasporti===
Sempre nella seconda metà degli anni '80, assieme a nuove classi come le 'Maestrale', le 'Minerva' e altri tipi, arrivarono anche nuove navi, abbastanza numerose, stavolta per il trasporto costiero. Erano le Moto Trasporto Costieri o MTC.
 
- Territori particolarmente freddi, montagna
Sono 6 navi dalle seguenti caratteristiche:
 
- Deserto o territori aridi (Afghanistan, Iraq)
*Dislocamento: 500 t
*Dimensioni: lunghezza 56,72 x larghezza 10 x pescaggio 2,6 x 4,5 m (altezza di costruzione).
*Motore: 2 diesel BRIF ID 36 8V, 760 hp
*Velocità: 14,5 nodi
*Equipaggio: 4+28
*Armamento: predisposizione per una mitragliera da 20/70 mm, alcune mtg MG42/59 mm (sempre come predisposizione)
 
- Territori anfibi, giungla (addestramento in Africa Centrale)
Sono navi certamente non poderose, fatte per muoversi nei mari nazionali con trasporti per mezzi, materiali, con il supporto logistico di aliscafi e mezzi veloci, rifornimento acqua potabile (una delle missioni della MMI per le isole minori), trasporto materiali vari.
 
Il Reggimento San Marco è l'unico reparto italiano ed uno dei pochi reparti europei a poter condurre simultaneamente ed indipendentemente (senza l'intervento di altri reparti) azioni via mare (come lo sbarco), via terra (come attacchi di artiglieria) e via aerea (da truppe elitrasportate o grazie ad esempio agli elicotteri in dotazione).
Hanno anche la capacità di trasportare e mettere a mare mine, forse le uniche navi italiane con questa capacità potenziale. Sono anche dotate di un ambulatorio per assistenza naufraghi per le missioni di soccorso. In generale non sono certo una forza logistica poderosa, ma se non altro hanno rinnovato la componente di trasporto della flotta per le distanze più brevi e i compiti maggiormente di 'routine'. Hanno uno scafo con un profilo piuttosto aguzzo a prua, con una plancia abbastanza alta seguita da un sottile albero con un paio di radar di navigazione.
 
Ecco l'elenco. NB: tutte le navi sono state costruite nei Cantieri Navali Morini di Ancona, e tutte sono state impostate nel 1985.
 
L'addestramento
*Gorgona (A5347), varo 12 luglio 1986, consegnata alla MMI 23.12.86
Gli operativi del San Marco sono scelti tra i Volontari in Ferma Breve della scuola sottufficiali della Marina Militare di Taranto.
*Tremiti (A5348), varo 13 settembre 1986, consegna 2 marzo 1987
*Caprera (A5349), varo 8 novembre 1986, consegna 10 aprile 1987
*Pantelleria (A5351), varo 31 gennaio 1987, consegna 10 luglio 1987
*Lipari (A 5352), varo maggio 1987, consegna 10 luglio 1987
*Capri (A 5353), varo 18 giugno 1987, consegna 16 settembre 1987
 
Dopo un periodo di incorporamento di due settimane, vi è un primo corso di 4/5 settimane per la selezione degli idonei, che vengono inviati alla caserma Carlotto per il corso gestito dal Battaglione Scuole Caorle.
 
L'addestramento prevede una prima fase di otto settimane per l'addestramento fisico, e una seconda di 12 settimane che comprende i corsi tecnici. In questa seconda fase i soldati vengono addestrati alle varie specializzazioni (mortaista, missilista, assaltatore e pioniere).
Le Navi Trasporto Acqua erano di due tipi negli anni '90.
 
I soldati idonei prima di poter essere mandati in azione devono partecipare a due esercitazioni su scala nazionale o NATO.
'''Piave'''(A 5334) era in uso per il rifornimento idrico delle navi, isole e zone costiere. Varata il 18 dicembre 1971 al Cantiere 'Orlando' di Livorno, consegnata alla Marina Militare il 23 maggio 1973.
 
Gli ufficiali sono reclutati dai Corsi Normali dell'Accademia Navale: dopo il triennio di base, gli idonei vengono inviati a Brindisi per un anno ultimando la preparazione per un ulteriore anno negli USA, a Quantico Marines Base (Virginia) con gli US Marines ed i Royal Marines.
Dislocamento: 5003 t
*Dimensioni: lunghezza 97,8 m x larghezza 13,3 m x immersione 5,9 m
*Apparato motore: 2 diesel da 2.600 hp complessivi; 13,7 nodi
*Armamento: un cannone da 40/70 mm
*Equipaggio: 5+42.
 
L'addestramento degli ufficiali e dei sottufficiali, in Italia e negli USA, è uno dei più duri tra le forze armate italiane e sicuramente il più arduo di tutti i corpi armati ad eccezione di alcune unità di incursori.
Dunque era una nave piuttosto grande, anche se ancora per compiti costieri o poco oltre i confini nazionali. A questa si aggiungevano le più piccole Basento (A 5356), Bradano (A 5357), Brenta (A 5358), sono navi meno capaci ma per gli stessi compiti e grossomodo coeve:
 
*Dislocamento: 1.930 t
*Dimensioni: lunghezza 68,65 m x larghezza 10,07 m x immersione 3, 9 m
*Motore: 2 diesel da 1730 hp; 13 nodi
*Equipaggio: 2+25
*Armamento 2 mitragliere da 20 mm
 
Le tattiche
Varo e consegne: Basento, 2.1970, 19.07.1971, Bradano settembre 1970, 29 dicembre 1971; Basento, maggio 1971, 18 aprile 1972. Sono destinate essenzialmente al rifornimento idrico delle isole, praticamente un compito istituzionale della Marina Militare anche se dovrebbe spettare ad altri enti. Navi modeste, che non entreranno mai nei libri di storia e senza particolari rilievi tecnici, dimensionali, di potenza; nondimeno, utili per la loro attività di rifornimento idrico, un lavoro che date le condizioni di molte isole, specie fino a quando non sono diventate 'ricche' per il turismo, era certamente prezioso.
Gli assalti anfibi hanno subito una notevole evoluzione negli ultimi decenni, per via dei miglioramenti dei sistemi offensivi e difensivi.
 
La prima fase di un attacco prevede l'intervento di squadre DOA e RECON, rispettivamente Demolitori Ostacoli Antisbarco e Ricognitori. Questi specialisti vengono portati in zona di operazioni in modo segreto, con gommoni o elicotteri, e svolgono una prima analisi del teatro di operazioni.
Motto: Piave: ''Nomquam dicit sufficit''; Basento, ''Navigo per sette''; Bradano, ''Ubicumque per aquam navigabit''; Brenta, ''Nuc est bibendum''
 
Le squadre RECON forniscono al comando informazioni sull'area, mentre i DOA procedono al sabotaggio delle postazioni nemiche più pericolose. In seguito predispongono la bonifica di eventuali ostacoli antisbarco o mine, tramite esplosivi ("controcariche").
 
Una volta preparata la bonifica dell'area, le navi della forza di sbarco aprono il fuoco, coadiuvate dai velivoli, e i genieri fanno detonare le cariche piazzate sugli ostacoli e sulle difese. Intanto dalle San Giorgio i mezzi anfibi vengono lanciati verso la costa, attraverso il canale di sbarco aperto dai DOA.
 
Rispetto al passato, oggi le operazioni di sbarco si svolgono ad alta velocità, per evitare perdite dovute al lento stazionamento in mare aperto; tramite motobarche veloci si portano a terra le squadre, composte da otto uomini ognuna.
Le Navi ausiliarie per il trasporto acqua non finivano qui. V'erano anche '''Tirso'''(A 5377), '''Ticino'''(A 5376), costruite nei cantieri De Poli Pellestrina (VE). Sono state varate il 29 settembre 1992 e il 12 marzo 1994, con consegna rispettivamente il 12 marzo 1994 e il 10 giugno 1994.
 
Dopo la prima ondata di fanteria anfibia, vengono sbarcati i veicoli d'assalto anfibi, che concludono la presa della testa di ponte, ed in seguito si sbarcano i corazzati pesanti e i cingolati (VCC-1) tramite mezzi da sbarco. Per ultimi vengono sbarcati i mezzi su ruote e l'equipaggiamento per consolidare le difese.
Caratteristiche:
*Dislocamento: 1.985 t
*Dimensioni: lunghezza 69,82 m, larghezza 10 m, immersione 3,9 m
*Velocità: 12 nodi
*Capacità di carico: 1.200 t
 
La motosistema '''Simeto'''( A 5375), costruita dai cantieri CINET di Molfetta, varata il 4 aprile 1988, consegnata alla MMI il 9 luglio 1988.
 
Riorganizzazione logistica
Caratteristiche:
A partire dal 16 settembre 1996 il contingente è entrato a far parte della SILF (Spanish Italian Landing Force), una forza da sbarco congiunta ispano-italiana, attivata il 23 novembre successivo e destinata ad operare nei teatri di combattimento internazionali per conto della NATO.
*Dislocamento: 1.914 t
*Dimensioni: lunghezza 68,35 m, larghezza 10,06 m, immersione 3,9 m
*Velocità: 12 nodi
*Capacità di carico: 1.200 t
 
Il SILF è strutturato in forma di Brigata Anfibia, composta da due reggimenti di manovra, da artiglierie e armi di supporto anticarro ed antiaeree, ricognitori e demolitori, genieri, elicotteri e supporto aereo, IFV e mezzi da combattimento o assalto.
Esiste anche la Bormida (A 5359), da 471 t e 11 uomini d'equipaggio.
 
Dal 1° ottobre 1999 il reggimento è stato riorganizzato in forma di Brigata come "Forza da sbarco della Marina Militare", suddiviso in Reggimento San Marco, Reggimento Carlotto e in un Gruppo Mezzi da Sbarco.
 
La Forza da Sbarco, forte di 2100 uomini, è al comando di un contrammiraglio: il San Marco e il Carlotto sono a loro volta comandati da un capitano di vascello ognuno.
Le navi MCC e le MOC (Moto Officine Costiere) sono altre unità leggere, costruite le prime dal Cantiere Nazionale Ferrari di La Spezia:
 
Il Reggimento San Marco costituisce una forza di assalto anfibio con capacità di proiezione e combattimento sulla terraferma, mentre il Reggimento Carlotto svolge ruoli più prettamente formativo-tecnico-logistici, curandosi degli approvvigionamenti e della manutenzione dei veicoli.
*MCC 1101 (A5370), imp. 1985, varo 26 ott. 1985, cons. 26 ago. 1986
*MCC 1102 (A5371), imp. 1985, varo 16 nov. 1985, cons. 6 dic. 1986
*MCC 1103 (A5372), imp. 1985, varo 8 febbr. 1986, cons. 18 mag. 1987
*MCC 1104 (A5373), imp. 1985, varo 14 nov. 1987, cons. 20 mag. 1988
 
Il Gruppo Mezzi da Sbarco invece gestisce le unità navali minori e le veloci motonavi da sbarco: il Gruppo è al comando di un capitano di fregata.
Dati:
 
Oggi i compiti dell'unità riguardano principalmente ruoli che prevedono la presenza in luoghi "caldi" a fini di deterrente, le operazioni di mantenimento della pace, l'evacuazione di civili da aree di crisi e il recupero di materiali oltre all'assistenza umanitaria e ai ruoli di soccorso in caso di calamità naturali.
*Dislocamento: 450 t
*Dimensioni: lunghezza 50 m, larghezza 10 m, immersione 3,2 m
*Velocità: 13 nodi
*Equipaggio: 12 nodi
*Capacità: autonomia 2.000 nm, trasporto oltre 500 m3 di combustibile.
 
Le M.O.C. (Moto Officina Costiere), la MOC 1201 (A5331), 1202 (A5332), 1203 (A5333), 1204 (A5334), 1205 (A5335), sono vecchie navi da sbarco costruite in UK nel 1945, consegnate nel 1950-55, la 1201 per attività siluristica, e la 1202 per appoggio dragamine. Sono navi molto vecchie.
 
Armamento
*Dislocamento: 711,52 t
Beretta 92FS (pistola semiautomatica 9 Parabellum)
*Lunghezza: 58,25 m
Beretta AR 70/90 (fucile d'assalto 5.56mm)
*Larghezza: 9,22 m
Heckler & Koch MP5A3 (pistola mitragliatrice 9 Parabellum)
*Pescaggio 2,1 a pieno carico
FN Minimi (mitragliatrice di squadra 5.56mm)
*Motore: 1000 hp, 9 nodi
MG 42/59 (mitragliatrice di squadra 7.62mm)
*Equipaggio: 2+20
M-2HB Browning (mitragliatrice pesante 12.7mm)
*Armamento: mitragliere da 20 mm (vi sono ancora molte piazzole che originariamente erano occupate da queste armi, ora dismesse)
Instalaza C-90 (lanciarazzi usa e getta)
Panzerfaust 3 (lanciarazzi)
Milan (sistema c/c a media gittata)
BGM-71 TOW2 (sistema c/c a lunga gittata)
FIM-92 Stinger (sistema antiaereo)
Heckler & Koch MSG-90 (fucile di precisione 7.62mm)
Accuracy International AWS / AWP (fucile di precisione 7.62mm)
Barret M-85 (fucile di precisione antimateriali 12.7mm)
McMillan M-87 (fucile di precisione antimateriali 12.7mm)
Mortaio Breda 81mm (mortaio 81mm)
Mortaio Thomson 120-RT (mortaio rigato 120mm)
 
 
Altro problema di una nazione con ampie coste è il servizio fari: le Moto Trasporto Fari servono a questo.
 
Corazzati
*Dislocamento: 600 t
*Lunghezza: 56,72 m
*Larghezza: 10 m
*Pescaggio 2,4 m
*Motore: 2 diesel I.F. ID 36 SS8 V800 da 1800 hp, due assi, 14 nodi
*Equipaggio: 2+32
*Armamento: predisposizioni per migt da 7,62 mm.
 
VCC-1 / VCC-2
Navi (tutte costruite ai Cantieri Navali Morini di Ancona, tutte impostate il 25 marzo 1987 eccetto l'ultima 14 settembre 1989):
M-106
AAV-7A1
VM-90
Iveco VTLM Lince
Astra SM 44.31 ACTL
 
Aviazione
*Ponza (A5364), varo 24 settembre 1988, consegna 20 dicembre 1988
*Tavolara (A5367), varo 28 novembre 1988, consegna 28 febr. 1989
*Palmaria (A5368), varo 25 febbraio 1989, consegna 19 maggio 1989
*Levanzo (A5366), varo 21 giugno 1989, consegna 6 settembre 1989
*Procida (A5383), varo 23 giugno 1990, consegna 14 novembre 1990.
 
Sikorsky SH3D Sea King
Agusta-Bell AB 212
AgustaWestland EH-101 ASH / TTH
 
 
LPD Classe San Giorgio
 
Comando subacquei ed incursori
 
COMSUBIN
 
Comandanti
Comandante corrente Contrammiraglio Donato Marzano
Capo cerimoniale
Colonnello del reggimento
Comandanti degni di nota
Simboli
Simbolo
Simbolo
Simbolo
Progetto:Guerra
Il Comando subacquei ed incursori (conosciuto anche con l'acronimo di COMSUBIN), il cui nome ufficiale è Raggruppamento subacquei ed incursori "Teseo Tesei", è il Raggruppamento della Marina Militare incaricato di svolgere le operazioni di guerra non convenzionale in ambiente acquatico.
Assieme al reggimento "Col Moschin" dell'Esercito, al "GIS" dei Carabinieri ed alle nuove forze speciali dell'Aeronautica (Incursori e Fucilieri dell'Aria) costituiscono le forze speciali italiane. Le unità militari con qualifica di ranger sono considerate più come "forze d'élite" che "forze speciali" per il loro uso più tradizionale.
 
Gli incursori navali italiani sono fra i corpi armati più famosi e hanno ispirato molte delle unità simili nelle altre nazioni (compresi gli SBS inglesi ed i SEALs statunitensi, nati molti anni dopo).
 
Il personale è interamente professionista e l'addestramento è molto difficile, in modo da garantire elevati standard operativi. Attualmente le unità italiane sono considerate fra le migliori del mondo.
 
Indice [nascondi]
1 Origini
2 Oggi
3 Armi ed equipaggiamenti
4 Voci correlate
5 Collegamenti esterni
 
 
Origini [modifica]
La formazione di gruppi di incursione subacquea si ebbe con la prima guerra mondiale: utilizzando mezzi come i MAS gli uomini della Regia Marina portarono a segno numerose azioni contro la flotta austro-ungarica infliggendo pesanti perdite al nemico in azioni sensazionali come la storica impresa di Premuda.
 
L’origine del COMSUBIN va tuttavia ricondotta specificamente agli anni trenta, con l’impiego sperimentale – oltre ai già rammentati MAS – di mezzi d'assalto speciali. Fino al 1° luglio 1939, però, non era stato costituito un reparto organico ad hoc. In tale data, alla Spezia, nacque la I Flottiglia MAS.
 
Il raggruppamento di incursori, che nel 1941 fu rinominato X Flottiglia MAS, ottenne notevoli successi in azioni che tuttora sono studiate dalle forze speciali di tutto il mondo, in particolare riuscendo ad infiltrarsi nelle munitissime basi avversarie site in Suda, Gibilterra, Alessandria d'Egitto. L’unità è anche legata al ricordo di Teseo Tesei, un ufficiale caduto in combattimento insieme a diversi compagni durante una missione nel porto di Malta nel luglio del 1941, mentre cercava su un siluro a lenta corsa di far saltare una ostruzione di ingresso; per quella azione Tesei ottenne la medaglia d'oro alla memoria, lasciando inoltre in dote al reparto gli studi e le realizzazioni nel campo dei materiali e degli armamenti per operazioni speciali. Nel corso del secondo conflitto mondiale gli incursori utilizzarono soprattutto i siluri a lenta corsa, detti anche "maiali", ed i barchini esplosivi, armamenti dei quali i britannici si affrettarono, a loro volta, a dotarsi a seguito delle azioni italiane.
 
Dopo l'8 settembre il gruppo militare fu sciolto e parte del personale dello stesso confluì nel neonato corpo denominato Mariassalto (comandante: Ernesto Forza) proseguendo la guerra al fianco degli alleati. Al contempo, però, presso la Repubblica Sociale Italiana, e sotto il “vecchio” nome di X Flottiglia MAS, (comandante: il principe Junio Valerio Borghese), altri elementi del reparto incursori della Marina continuarono a battersi sotto la bandiera della Repubblica di Salò o R.S.I. Nel dopoguerra i reparti (le cui capacità di sabotaggio erano espressamente vietate dal Trattato di pace di Parigi del 1947) furono riorganizzati semiclandestinamente all’attuale sede del Varignano (La Spezia), originariamente con la costituzione di Maricentrosub, da cui sorsero il Gruppo Gamma (1950) ed i Nuclei SDAI (Sminamento, Difesa, Antimezzi Insidiosi).
 
Un gruppo di Arditi Incursori nel 1952Diventarono strutture ufficiali della Marina Militare nel 1952 (dopo la revoca dei vincoli del Trattato) con la costituzione, sotto il comando del tenente di vascello Massarini, del "Gruppo Arditi Incursori" , successivamente ridenominato MARICENT.ARD.IN i cui membri, oltre alle operazioni in mare, venivano addestrati al combattimento in montagna ed alle attività aviolancistiche per consentire all'unità una preparazione in tutti gli scenari di combattimento. Alcuni operatori del reparto venivano inviati a frequentare corsi specialistici negli Stati Uniti d'America, in Francia e nel Regno Unito presso reparti analoghi. Il 15 febbraio 1960 fu ufficialmente costituito il Comando Raggruppamento Subacquei e Incursori “Teseo Tesei”, denominato appunto COMSUBIN.
 
COMSUBIN in parata
Oggi [modifica]
Il Comsubin comprende due reparti combattenti: il GOI ed il GOS.
 
il GOI, Gruppo operativo incursori, è l'unità di attacco. Le attività attuali comprendono tutte le tecniche di attacco in mare, l'abbordaggio di navi, la posa di mine, le infiltrazioni e le esfiltrazioni di personale. Fino alla creazione dei GIS e NOCS, il Comsubin era l'unica unità italiana addestrata alla liberazione di ostaggi.
il GOS, Gruppo operativo subacqueo, è l'unità di palombari e sommozzatori specializzata nella bonifica dalle mine, nella bonifica dai vari ordigni trovati in mare (ad esempio bombe d'aereo inesplose, munizioni, navi cariche di esplosivo, eccetera) e nel soccorso dei sommergibili e sottomarini. È il punto di riferimento italiano per la dottrina e le attrezzature delle immersioni. L'unità è nata nel 1954 dalla riorganizzazione di strutture precedenti. La prima scuola palombari italiana nacque a Genova nel 1849. Il GOS è stato utilizzato anche per attività di protezione civile quali il recupero di un automezzo inabissato in un lago.
Il personale del Comsubin ha partecipato ed è presente nella gran parte delle missioni estere delle nostre forze armate. La sede del Comando è nel promontorio del Varignano in provincia della Spezia. In vari porti italiani esistono delle unità di Palombari ed Artificieri Subacquei del G.O.S.
 
 
Armi ed equipaggiamenti [modifica]
Ciascun operatore dispone di:
 
Pistola Beretta 92SB - FS
Arma lunga fucile Beretta AR70/90, attualmente solo per uso addestrativo
Arma lunga fucile Colt M4, anche associato al lanciagranate M203
Pistola mitragliatrice Beretta M12, in via di dismissione
Pistola mitragliatrice HK MP5, in varie versioni (anche silenziate)
Armi di squadra:
 
Mitragliatrice leggera FN Minimi 5.56mm
Mitragliatrice M60E3 7.62mm
Mitragliatrice MG42/59 7.62mm
Mitragliatrice Browning M2 12.7mm solo su automezzi
Lanciagranate automatico H&K AGS 40mm
Per le trasmissioni sono impiegati apparati di alto contenuto tecnologico: radio palmari e terminali satellitari.
 
Veicoli terrestri: Iveco VM90.
 
Imbarcazioni speciali: Futura Commando; RHIB (Rigid Hull Inflatable Boat) di tipo Hurricane.