Forze armate mondiali dal secondo dopoguerra al XXI secolo/Italia: Marina 1: differenze tra le versioni

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===Sottomarini===
'''Classe Livio Piomarta'''
All'inizio degli anni '70 la US Navy cedette alla Marina Militare due sommergibili di classe 'Tang': USS Trigger SS 564 e USS Harder SS 568 che ribattezzati rispettivamente Piomarta e Romei prestarono servizio fino alla seconda metà degli anni '80, costituendo la Classe Piomarta. I sommergibili 'Tang' e 'Gudgeon' furono ceduti alla Turchia dove rimasero in servizio fino al 2004.
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I quattro sottomarini della '''Classe Enrico Toti''', sono stati i primi sommergibili postbellici, costruiti in Italia nei tardi anni '60, non prima di molti ripensamenti e rielaborazioni, le quali fecero perdere tempo ma consentirono se non altro di affinare le varie componenti prima della loro realizzazione. Si trattava di battelli molto piccoli e ben realizzati il cui scopo era di spiare il passagggio di altri sottomarini nelle acque italiane, con una silenziosità notevole per l'epoca e certamente aiutata dalle modeste dimensioni. La durata delle missioni media per questi soottomarini era di 14-16 giorni. Dopo la fine della guerra fredda vennero impiegati nell'addestramento di truppe. Essi erano però armati solo con 4 siluri o 12 mine, e anche con l'adozione dell'A184, siluro multiruolo antinave-antisommergibile, l'armamento e l'autonomia potevano essere considerate del tutto accettabili, e comunque adatte solo per missioni a media-corta autonomia. Anche per questo si passò presto a sottomarini più grandi ed efficienti, sia pure apparentemente meno popolari: la classe Sauro. A dire il vero, la cantieristica subacqua italiana ha un'efficacia inversamente proporzionale alle dimensioni: la segretissima attività con i minisottomarini produce risultati eccellenti (sono del resto basati sulle tecnologie degli ultimi 80 anni, sopratutto come base di partenza, dopo tante false partenze, i 'Maiali') con dislocamento tra 3 e 120 t, prodotti dalla ex-Co.sMos di Livorno (gli ultimi tipi anche con due tubi lanciasiluri, senza ricarica); ottimi con i minuscoli 'Toti', paragonabili ai Type 205 o 209/46; tra il buono e il mediocre per i 'Sauro' da 1.800 t, fallimentare per gli S90 che erano arrivati progettualmente a 3.000 t e ancora non garantivano quello che si chiedeva da parte della sempre esigente MMI. Per questo si è ritornati al 'medio' tipo degli U212.
 
Dei quattro esemplari due sono stati preservati come navi museali: Il Dandolo è custodito presso l'Arsenale di Venezia, mentre il Toti, è custodito al Museo nazionale della scienza e della tecnologia Leonardo da Vinci di Milano.
La Classe '''Salvatore Pelosi''', detta anche Classe Sauro 3a serie, venne sviluppata negli anni '80 per sostituire le unità ex-USA, concepite prevalentemente come strumento per il contrasto alla minaccia subacquea del blocco sovietico. Appartengono alla classe i sommergibili Salvatore Pelosi e Giuliano Prini. I battelli di questa classe tra il 1999 e il 2002 sono stati sottoposti a lavori di ammodernamento che hanno comportato la sostituzione dell'intero sistema di combattimento e la sositutuzione di molti apparati ormai sorpassati.
 
*Costruttori: Italcantieri
 
*Dislocamento: in superficie 524-536/591- 593 t
 
*Dimensioni: Lunghezza 46 m, larghezza 4,75 m, pescaggio 4 m
 
*Profondità operativa: 150 m, max 300 m
 
*Propulsione: 2 motori diesel FIAT MB 820-N1 da 570 Cv l'uno; 1 motore elettrico da 900 Cv; 2 sottobatterie da 56 doppi elementi ciascuna; 1 elica
 
*Velocità in superficie: 9,7 nodi;in immersione oltre 14 nodi (20 per brevi periodi, 15 per un oera)
Classe Primo Longobardo
Classe Sauro IVaSerie
 
Descrizione generale
Tipo sottomarino
Classe Sauro - 4a serie
Numero unità {{{numero_unità}}}
Costruttori Fincantieri S.P.A.
Cantiere Monfalcone (GO), Italia
Matricola
Ordine
Impostazione
Varo
Completamento
Entrata in servizio
Proprietario
Radiazione
Destino finale
Caratteristiche generali
Dislocamento in emersione 1658t
in immersione 1867 t
Stazza lorda t
Lunghezza 66 m
Larghezza diametro: 6,8 m
Altezza m
Pescaggio m
Profondità operativa {{{profondità_operativa}}} m
Ponte di volo
Propulsione Tre motori diesel Grandi Motori Trieste 210.16-NM da 3.650 HP totali,
uno elettrico Magneti Marelli da 2,72 MW, un’elica a 7 pale
Velocità in emersione 12 nodi
in immersione 19 nodi
Autonomia
Capacità di carico
 
Equipaggio 7 ufficiali 44 sottufficiali
Passeggeri
Equipaggiamento
Sensori di bordo
Sistemi difensivi
Armamento artiglieria alla costruzione:
siluri:6 tubi lanciasiluri con 12 siluri A184 o 24 mine
 
La Classe Primo Longobardo detta anche Classe Sauro 4a serie conclude l’evoluzione tecnologica della classe di sottomarini Sauro con miglioramenti nella componente dei sensori passivi e nel sistema di comando e controllo, con una più razionale distribuzione degli spazi, con apparecchiature e sistemi meccanici all’avanguardia e curando, con particolare attenzione, il silenziamento del mezzo ottenuto con efficaci soluzioni sui singoli apparati e rivestendo lo scafo resistente con mattonelle fonoassorbenti.
 
Appartengono alla classe i sottomarini Primo Longobardo e Gazzana Priaroggia. Queste Le unità sono entrate in servizio nel corso degli anni Novanta, quando il progetto Sauro era ormai obsoleto, per compensare parzialmente la progressiva dismissione delle unità della classe Toti, dopo che alla fine degli anni '80 lo studio per un nuovo sottomarino nazionale, denominato, Progetto S 90 aveva non portato a nessun risultato.
 
I sommergibili della classe tra il 1999 e il 2002, sono stati sottoposti a lavori di ammodernamento che hanno comportato la sostituzione dell'intero sistema di combattimento e la sositutuzione di molti apparati ormai sorpassati.
 
Il sottomarino Gazzana-Priaroggia
 
 
 
 
 
Classe U212
 
Tipo sottomarino
Classe Classe U212A - Todaro
 
Cantiere Fincantieri - Muggiano
Matricola
Ordine
Impostazione
Varo
Completamento
Entrata in servizio
Proprietario
Radiazione
Destino finale
Caratteristiche generali
Dislocamento in superficie: 1.450 t
in immersione: 1.830 t
Stazza lorda t
Lunghezza 55,9 m
Larghezza diametro: 7 m
Altezza m
Pescaggio m
Profondità operativa oltre 700 metri m
Ponte di volo
Propulsione 1 Gruppo Diesel-generatore MTU / Piller (3,12 MW)
1 motore elettrico a magneti permanenti SIEMENS (2,85 MW)
sistema A.I.P. con Fuel Cells da 8 + 1 moduli (306 kW)
Batteria di Accumulatori
Velocità in superficie: 12 nodi (22,2 km/h)
in immersione: 20 nodi (37 km/h)
Autonomia in superficie: 8.000 mn a 8 nodi
in immersione: 420 mn a 8 nodi
fino a 3 settimane o fino a 12 settimane con navigazione a snorkel
Capacità di carico
 
Equipaggio 4 ufficiali
23 tra sottufficiali e comuni
Passeggeri
Equipaggiamento
Sensori di bordo
 
Sonar STN Atlas DBQS40
 
sonar di navigazione passivo a bassa frequenza TAS-3 filabile
 
sonar passivo a bassa-media frequenza FAS-3 montato sullo scafo
 
sonar di ricerca antimine MOA 3070
Periscopi:
 
Carl Zeiss SERO 14 con visione a infrarossi e a telemetria ottica
 
Carl Zeiss SERO 15 a telemetria laser
Radar di navigazione in banda I Kelvin Hughes tipo 1007
Sistema ESM EADS FL 1800U
Sistemi difensivi
 
Sistema antisiluri TAU 4 lanciatori, 40 jammers/decoys
Armamento
 
6 tubi lanciasiluri da 533 mm in due complessi trinati
 
12 siluri Whitehead A-184 versione A3
 
24 mine antinave
Corazzatura
Mezzi aerei
Note
Motto
Soprannome
Le caratteristiche si riferiscono alla Classe Todaro della Marina Militare Italiana
La classe U212 è una classe di sottomarini di progettazione tedesca. I battelli di questa classe realizzati in Italia, Salvatore Todaro (S 526) e Scirè (S 527), sono anche indicati come classe Todaro, dal nome della prima unità. La finanziaria 2008 e il successivo parere favorevole della commissione Difesa della Camera hanno autorizzato la costruzione di due ulteriori unità, esercitando l'opzione prevista nel contratto iniziale; questi due sottomarini andranno a sostituire i 2 som classe Sauro terza serie
 
L'ultimo modello di sottomarini diesel-elettrici tedeschi, e uno dei migliori a livello mondiale, l'U-212 è un disegno che non deve quasi nulla ai precedenti, che sostanzialmente erano 'ingrandimenti' del disegno originario, potenziato via via, della prima classe di sottomarini tedeschi postbellici, la 204. Molto compatti, silenziosi, dotati di sistema AIP per la rigenerazione dell'aria, gli U-212 sono stati venduti a Germania ed Italia, che ha abbandonato la sua tradizione di costrutturice autonoma di sommergibili dopo il fallito programma S-90, successore dei Sauro, optando per un programma comune con la Germania. Di questi sottomarini, ne sono stati costruiti anche con delle varianti tre per Israele che costituiscono la Classe Dolphin, ma queste unità pur essendo molto simili alla classe U212 derivano direttamente dalla classe U209, con varie modifiche e miglioramenti, ed hanno una propulsione diesel-elettrica tradizionale. Si dice che i sommergibili israeliani dispongano anche di missili nucleari lanciabili dai tubi lanciasiluri, affermazione non verificabile giacché lo stato ebraico si rifiuta di entrare nel TNP e di sottoporsi alle ispezioni dell'IAEA. In effetti i tubi lanciasiluri delle unità israeliane sono stati modificati per potere lanciare i missili Harpoon e Popeye e questi ultimi missili sono in grado di essere armati con testate nucleari. Le unità israeliane sono dotate di 4 tubi lanciasiluri in più di quelle italo-tedesche ed a sua volta questi tubi lanciasiluri hanno un diametro maggiore di 4,5 pollici rispetto a quelli da 21 pollici. Il sospetto è che da questi tubi possa essere lanciato un veicolo idoneo a trasportare in superficie i missili Popeye per poi lanciarli.
 
I Sommergibili U212 sono unità di medie dimensioni, e nella loro costruzione sono state impiegate tecnologie innovative che permettono prestazioni molto avanzate. Lo scafo ha concezioni stealth con notevole riduzione della segnatura. La propulsione è basata sull’impiego delle celle a combustibile, in cui l’idrogeno e l’ossigeno vengono fatti reagire per produrre energia elettrica, un sistema innovativo per la generazione di energia che può trovare applicazione in molteplici settori.
 
 
Matricola Nome Impostazione Varo Consegna
S 526 Salvatore Todaro 3 luglio 1999 6 novembre 2003 29 marzo 2006
S 527 Sciré 27 maggio 2000 18 dicembre 2004 19 febbraio 2007
 
 
 
 
 
Classe Sauro
 
Descrizione generale
Tipo sottomarino
Classe Sauro
 
Costruttori Fincantieri S.P.A.
Cantiere Cantiere di Monfalcone (GO) Italia
Matricola
Ordine
Impostazione
Varo
Completamento
Entrata in servizio
Proprietario
Radiazione
Destino finale
Caratteristiche generali
Dislocamento I-IIa Serie: in emersione 1.456t
e in immersione 1.630t
IIIa Serie: in emersione 1.476t
e in immersione 1.650t
IVa Serie: in emersione 1.650t
e in immersione 1.860 t
Stazza lorda t
Lunghezza 63,8 m
Larghezza diametro: 6,8 m
Altezza 5,7 m
Pescaggio m
Profondità operativa {{{profondità_operativa}}} m
Ponte di volo
Propulsione elettrodiesel:
3 motori diesel Grandi Motori Trieste 210.16-NM da 3.650 HP totali
1 elettrico Magneti Marelli da 2,72 MW, un’elica a 7 pale
Velocità in emersione 12 nodi
in immersione 20 nodi
Autonomia
Capacità di carico
 
Equipaggio 49 uomini, di cui 6 ufficiali (I-II serie); 50 uomini, di cui 7 ufficiali (III-IV serie)
Passeggeri
Equipaggiamento
Sensori di bordo
Sistemi difensivi
Armamento artiglieria alla costruzione:
siluri:6 TLS con 12 siluri A184 o 24 mine
 
Le unità sottomarine classe Sauro sono state le successive unità realizzate dalla cantieristica italiana (Fincantieri) alla classe Toti, molto più grandi e potenti, ma apparentemente meno riuscite. Probabilmente anche la lunghezza del periodo (anni '70-fine anni '80) in cui gli otto battelli sono state realizzate, in quattro sottoclassi, ciascuna di due unità, ha inciso, sebbene questi battelli siano stati nel frattempo migliorati. Sta di fatto che nessun successo in export è stato registrato, cosa quantomeno strana in un'epoca come gli anni '70, in cui l'Italia aveva numerosi contratti di costruzione per unità navali da parte di clienti di tutto il mondo.
 
Dal punto di vista costruttivo, la classe Sauro è una classe di battelli d'attacco a propulsione diesel-elettrica del tipo a unico scafo resistente, con scafo a forma cilindrica e con un propulsore che agisce su un unico asse con elica a sette pale a basso numero di giri per ridurre le vibrazioni. Con la 3a serie, nata negli anni '80 prevalentemente come strumento per il contrasto alla minaccia subacquea del blocco sovietico, i sottomarini convenzionali della classe Sauro hanno subito notevoli migliorie e modifiche tecnico-operative. La 4a serie conclude l’evoluzione tecnologica della classe Sauro con migliorati nella componente sensori passivi e nel sistema di comando e controllo, con una più razionale distribuzione degli spazi, con apparecchiature e sistemi meccanici all’avanguardia e curando, con particolare attenzione, il silenziamento del mezzo ottenuto con efficaci soluzioni sui singoli apparati e rivestendo lo scafo resistente con mattonelle fonoassorbenti.
 
Il varo del Gazzana Priaroggia
 
Alla 1a serie appartenevano il Nazario Sauro (prima unità della serie ad essere costruita) e il Fecia di Cossato; alla 2a serie il Guglielmo Marconi e il Leonardo Da Vinci; appartengono alla 3a Serie il Giuliano Prini e il Salvatore Pelosi; alla 4a Serie appartengono il Gazzana Priaroggia e il Primo Longobardo. Le unità della prima serie sono state radiate. Della 2a serie è stato radiato il Guglielmo Marconi, mentre è ancora in servizio il Leonardo Da Vinci, così come le unità della 3a e 4a serie. Le unità della quarta serie sono entrate in servizio nel corso degli anni Novanta, quando il progetto Sauro era ormai obsoleto, per compensare parzialmente la progressiva dismissione delle unità della classe Toti. I sommergibili classe Sauro 3a e 4a serie, tra il 1999 e il 2002, sono stati sottoposti a lavori di ammodernamento che hanno comportato la sostituzione dell'intero sistema di combattimento e la sositutuzione di molti apparati ormai sorpassati.
 
 
S 90 [modifica]
Alla fine degli anni '80 lo studio per un nuovo sottomarino nazionale, denominato, Progetto S 90 non portò a nessun risultato se non ad un dislocamento stimato di oltre 3000 tonnellate per ottenere tutte le caratteristiche desiderate, così ci si rassegnò a chiedere all'industria tedesca i suoi nuovi prodotti, gli U-212, che hanno chiuso la tradizione della cantieristica navale subacquea italiana eccetto che per i minisommergibili.
 
 
 
Descrizione generale
Tipo sottomarino
Classe Toti
Numero unità 4
Costruttori Italcantieri
Cantiere Cantiere di Monfalcone
Matricola
Ordine
Impostazione
Varo
Completamento
Entrata in servizio
Proprietario
Radiazione
Destino finale
Caratteristiche generali
Dislocamento in superficie: 536 t
in immersione: 593 t
Stazza lorda t
Lunghezza 46 m
Larghezza 4,75 m
Altezza m
Pescaggio m
Profondità operativa 150m
di collaudo 300 m
Ponte di volo
Propulsione 2 motori diesel FIAT MB 820-N1 da 570 Cv l'uno
1 motore elettrico da 900 Cv
2 sottobatterie da 56 doppi elementi ciascuna
1 elica
Velocità in superficie: 9,7 nodi
in immersione: oltre 14 nodi
Autonomia in superficie: 3.500 miglia a 6,5 nodi
in immersione:200 miglia a 4 nodi
Capacità di carico
*Equipaggio: 4 ufficiali, 22 tra sottufficiali e comuni
Numero di cabine {{{numero_di_cabine}}}
*Sensori di bordo: 1 radar scoperta in superficie 3RM20/SMG; 1 sonar IPD44, 1 IP64/MD64; 1 sistema controllo lancio siluri; 1 ESM.
Equipaggio 4 ufficiali
*Armamento: 4 tubi lanciasiluri da 533mm
22 tra sottufficiali e comuni
per 6 siluri filoguidati a testa autocercante A184 o 12 mine
Passeggeri
Equipaggiamento
Sensori di bordo
Sistemi difensivi
Armamento siluri:
4 tubi lanciasiluri da 533mm
per siluri filoguidati a testa autocercante A184
*Motto: Bagnolini: A montibus in imos una virtus; Toti: Vincere ad ogni costo; Dandolo: Secondo a nessuno; Mocenigo: Per aspera ad astra
Corazzatura
Mezzi aerei
Note
Motto
Bagnolini A montibus in imos una virtus
Toti Vincere ad ogni costo
Dandolo Secondo a nessuno
Mocenigo Per aspera ad astra
Soprannome
I quattro sottomarini della Classe Toti, sono stati i primi sommergibili postbellici, costruiti in Italia nei tardi anni '60. Si trattava di battelli molto piccoli e ben realizzati il cui scopo era di spiare il passagggio di altri sottomarini nelle acque italiane, con una silenziosità notevole per l'epoca e certamente aiutata dalle modeste dimensioni. La durata delle missioni media per questi soottomarini era di 14-16 giorni. Alla fine della guerra fredda questi sottomarini vennero impiegati nell'addestramento di truppe. Essi erano però armati solo con 4 siluri o 12 mine, e anche con l'adozione dell'A184, siluro multiruolo antinave-antisommergibile, né l'armamento né l'autonomia potevano essere considerate del tutto accettabili, e comunque adatte solo per missioni a media-corta autonomia. Anche per questo si passò presto a sottomarini più grandi ed efficienti, sia pure apparentemente meno popolari: la classe Sauro.
 
Dei quattro esemplari due sono stati preservati come navi museali: Il Dandolo è custodito presso l'Arsenale di Venezia, mentre il Toti, è custodito al Museo nazionale della scienza e della tecnologia Leonardo da Vinci di Milano.
 
'''Unità''':
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| 15 ottobre 1993
|}
 
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Le unità sottomarine '''classe Nazario Sauro''' sono state le successive unità realizzate dalla cantieristica italiana (Fincantieri) alla classe Toti, molto più grandi e potenti, ma apparentemente meno riuscite. Probabilmente anche la lunghezza del periodo (anni '70-fine anni '80) in cui gli otto battelli sono state realizzate, in quattro sottoclassi, ciascuna di due unità, ha inciso, sebbene questi battelli siano stati nel frattempo migliorati. Sta di fatto che nessun successo in export è stato registrato, cosa quantomeno strana in un'epoca come gli anni '70, in cui l'Italia aveva numerosi contratti di costruzione per unità navali da parte di clienti di tutto il mondo.
 
Dal punto di vista costruttivo, la classe Sauro è una classe di battelli d'attacco a propulsione diesel-elettrica del tipo a unico scafo resistente, con scafo a forma cilindrica e con un propulsore che agisce su un unico asse con elica a sette pale a basso numero di giri per ridurre le vibrazioni. L'acciaio usato con questi nuovi battelli, per la prima volta per i sottomarini italiani, è l'YH-80, ad elevata resistenza ed elasticità. Questo è il tipo di lega usata per i sottomarini nucleari americani, più tardi rimpiazzata dall'YH-100. Gli apparati sonar, di realizzazione interamente italiana, sono stati molto meglio raccordati, nei loro bulbi che li contengono, con lo scafo del sottomarino, grazie all'uso di casse di compenso site proprio a filo del muso.Questo ha consentito di evitare il 'panettone' in cui, caratteristicamente, era alloggiato il sonar dei 'Toti', anche perché nel piccolo scafo non c'era spazio per questa apparecchiatura, essendo già presenti i tubi di lancio siluri.
 
Con la 3a serie, nata negli anni '80 prevalentemente come strumento per il contrasto alla minaccia subacquea del blocco sovietico, i sottomarini convenzionali della classe Sauro hanno subito notevoli migliorie e modifiche tecnico-operative. In particolare, finalmente, è stata introdotta la costruzione in parti prefabbricate, con lo scafo suddiviso al momento dell'assemblamento in 4 sezioni (A-D), allestite in precedenza in officine separate. Questo spiega in particolare come sia stato possibile 'accelerare' i tempi di costruzione da 5 a 2 anni , anche se la 4a serie è tornata ad una maggiore 'tranquillità' di realizzazione, forse perché la Guerra fredda era finita, o forse perché era più sofisticata delle altre, o un mix di entrambe. Certo che tra i 2 anni per la 3a serie e i 7 dell'ultimo della 4a qualcosa dev'essere successo.
La 4a serie conclude l’evoluzione tecnologica della classe Sauro con migliorati nella componente sensori passivi e nel sistema di comando e controllo, con una più razionale distribuzione degli spazi, con apparecchiature e sistemi meccanici all’avanguardia e curando, con particolare attenzione, il silenziamento del mezzo ottenuto con efficaci soluzioni sui singoli apparati e rivestendo lo scafo resistente con mattonelle fonoassorbenti. I sonar sono più avanzati e completi, e così i sistemi di comando, di quelli prima presenti sui 'Toti', e sopratutto, vi sono 6 tls con altrettanti siluri di ricarica, che consentono finalmente una certa flessibilità d'impiego, per esempio un mix di mine e siluri, prima ben scarsamente praticabili. A parte questo, vi sono state anche voci in cui si diceva che quantomeno la 4a serie avesse missili Sub-Harpoon, ma forse questo non si è mai verificato.
 
Alla 1a serie appartenevano il Nazario Sauro (prima unità della serie ad essere costruita) e il Fecia di Cossato; alla 2a serie il Guglielmo Marconi e il Leonardo Da Vinci; appartengono alla 3a Serie il Giuliano Prini e il Salvatore Pelosi; alla 4a Serie appartengono il Gazzana Priaroggia e il Primo Longobardo.
 
Le unità della prima serie sono state radiate. Della 2a serie è stato radiato il Guglielmo Marconi, mentre è ancora in servizio il Leonardo Da Vinci, così come le unità della 3a e 4a serie. Le unità della quarta serie sono entrate in servizio nel corso degli anni Novanta, quando il progetto Sauro era ormai obsoleto, per compensare parzialmente la progressiva dismissione delle unità della classe Toti. I sommergibili classe Sauro 3a e 4a serie, tra il 1999 e il 2002, sono stati sottoposti a lavori di ammodernamento che hanno comportato la sostituzione dell'intero sistema di combattimento e la sositutuzione di molti apparati ormai sorpassati.
 
 
Alla fine degli anni '80 lo studio per un nuovo sottomarino nazionale, denominato, Progetto S 90 non portò a nessun risultato se non ad un dislocamento stimato di oltre 3000 tonnellate per ottenere tutte le caratteristiche desiderate, così ci si rassegnò a chiedere all'industria tedesca i suoi nuovi prodotti, gli U-212, che hanno chiuso la tradizione della cantieristica navale subacquea italiana eccetto che per i minisommergibili.
 
Classe Primo Longobardo o Classe Sauro IVa Serie
*Costruttori: Fincantieri S.P.A.
*Cantiere: Monfalcone (GO), Italia
*Dislocamento: I-IIa Serie: in emersione 1.456/1.630 t; IIIa serie 1.476/1.650 t; IVa Serie 1.650/1.860 t
*Lunghezza: 63,85 m
*Larghezza: 6,83 m
*Altezza max: 12,38 m
*Pescaggio: 5,7 m
*Propulsione: 3 motori diesel Grandi Motori Trieste 210.16-NM da 3.650 HP totali
1 elettrico Magneti Marelli da 3,1 MW, un’elica a 7 pale
*Velocità: in emersione 14 nodi, in immersione 20 nodi
*Profondità: 250-410 max.
*Equipaggio: 49 uomini, di cui 6 ufficiali (I-II serie); 50 uomini, di cui 7 ufficiali (III-IV serie)
*Sensori: 1 radar scoperta MM/PS704; sonar IPD70; Velox M5; controllo lancio siluri ed elaborazione dati; 1 ESM
*siluri:6 tubi lanciasiluri con 12 siluri A184 o 24 mine
 
 
La Classe Primo Longobardo detta anche '''Classe Sauro 4a serie''' conclude l’evoluzione tecnologica della classe di sottomarini Sauro con miglioramenti nella componente dei sensori passivi e nel sistema di comando e controllo, con una più razionale distribuzione degli spazi, con apparecchiature e sistemi meccanici all’avanguardia e curando, con particolare attenzione, il silenziamento del mezzo ottenuto con efficaci soluzioni sui singoli apparati e rivestendo lo scafo resistente con mattonelle fonoassorbenti.
 
Appartengono alla classe i sottomarini 'Primo Longobardo' e 'Gazzana Priaroggia'. Queste Le unità sono entrate in servizio nel corso degli anni Novanta, quando il progetto Sauro era ormai obsoleto, per compensare parzialmente la progressiva dismissione delle unità della classe Toti, dopo che alla fine degli anni '80 lo studio per un nuovo sottomarino nazionale, denominato, Progetto S 90 aveva non portato a nessun risultato.
 
I sommergibili della classe tra il 1999 e il 2002, sono stati sottoposti a lavori di ammodernamento che hanno comportato la sostituzione dell'intero sistema di combattimento e la sositutuzione di molti apparati ormai sorpassati.
 
Classe Primo Longobardo o Classe Sauro IVa Serie
*Costruttori: Fincantieri S.P.A.
*Cantiere: Monfalcone (GO), Italia
*Dislocamento: 1.658 t/1.867 t
*Lunghezza: 66 m
*Larghezza: 6,8 m
*Propulsione: 3 diesel Grandi Motori Trieste 210.16-NM da 3.650 HP totali, 1 motore elettrico Magneti Marelli da 2,72 MW, un’elica a 7 pale
*Velocità: in emersione 11 nodi, snorkel 12, in immersione 20 nodi
*Equipaggio: 7 ufficiali+43
*siluri:6 tubi lanciasiluri con 12 siluri A184 o 24 mine
 
 
{| class="wikitable"
|-
! Pennant number
! Nome
! Cantiere
! Impostazione
! Varo
! entrata in servizio
! Disarmo
|-
| S518
| '''N.Sauro'''
| Italcantieri Monfalcone
| 26 giugno 1974
| 9 ottobre 1976
| 1 marzo 1980
| ?
|-
| S519
| '''Fecia di Cossato'''
| idem (per tutti)
| 15 luglio 1976
| 16 novembre 1977
| 1 marzo 1980
| ?
|-
| S520
| '''L.Da Vinci'''
|
| 1 luglio 1976
| 20 ottobre 1979
| 6 novembre 1982
| No
|-
| S521
| '''G.Marconi'''
|
| 23 ottobre 1979
| 20 settembe 1980
| 16 ottobre 1982
|
|-
| S522
| '''S.Pelosi'''
|
| 23 luglio 1986
| 19 novembre 1986
| 14 luglio 1988
|
|-
| S523
| '''G.Prini'''
|
| 30 luglio 1987
| 12 dicembre 1987
| 11 novembre 1989
|
|-
| S524
| '''P.Longobardo'''
|
| 28 luglio 1988
| 20 giugno 1992
| 14 dicembre 1993
|
|-
| S525
| '''G.G.Priaroggia'''
|
| 27 luglio 1988
| 10 giugno 1993
| 20 settembre 1995
|
|}
 
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La classe '''U212''' è una classe di sottomarini di progettazione tedesca. I battelli di questa classe realizzati in Italia, Salvatore Todaro (S 526) e Scirè (S 527), sono anche indicati come '''classe Todaro''', dal nome della prima unità. La finanziaria 2008 e il successivo parere favorevole della commissione Difesa della Camera hanno autorizzato la costruzione di due ulteriori unità, esercitando l'opzione prevista nel contratto iniziale; questi due sottomarini andranno a sostituire i 2 som classe Sauro terza serie
 
L'ultimo modello di sottomarini diesel-elettrici tedeschi, e uno dei migliori a livello mondiale, l'U-212 è un disegno che non deve quasi nulla ai precedenti, che sostanzialmente erano 'ingrandimenti' del disegno originario, potenziato via via, della prima classe di sottomarini tedeschi postbellici, la 204. Molto compatti, silenziosi, dotati di sistema AIP per la rigenerazione dell'aria, gli U-212 sono stati venduti a Germania ed Italia, che ha abbandonato la sua tradizione di costrutturice autonoma di sommergibili dopo il fallito programma S-90, successore dei Sauro, optando per un programma comune con la Germania. Di questi sottomarini, ne sono stati costruiti anche con delle varianti tre per Israele che costituiscono la Classe Dolphin, ma queste unità pur essendo molto simili alla classe U212 derivano direttamente dalla classe U209, con varie modifiche e miglioramenti, ed hanno una propulsione diesel-elettrica tradizionale. Si dice che i sommergibili israeliani dispongano anche di missili nucleari lanciabili dai tubi lanciasiluri, affermazione non verificabile giacché lo stato ebraico si rifiuta di entrare nel TNP e di sottoporsi alle ispezioni dell'IAEA. In effetti i tubi lanciasiluri delle unità israeliane sono stati modificati per potere lanciare i missili Harpoon e Popeye e questi ultimi missili sono in grado di essere armati con testate nucleari. Le unità israeliane sono dotate di 4 tubi lanciasiluri in più di quelle italo-tedesche ed a sua volta questi tubi lanciasiluri hanno un diametro maggiore di 4,5 pollici rispetto a quelli da 21 pollici. Il sospetto è che da questi tubi possa essere lanciato un veicolo idoneo a trasportare in superficie i missili Popeye per poi lanciarli.
 
I Sommergibili U212 sono unità di medie dimensioni, e nella loro costruzione sono state impiegate tecnologie innovative che permettono prestazioni molto avanzate. Lo scafo ha concezioni stealth con notevole riduzione della segnatura. La propulsione è basata sull’impiego delle celle a combustibile, in cui l’idrogeno e l’ossigeno vengono fatti reagire per produrre energia elettrica, un sistema innovativo per la generazione di energia che può trovare applicazione in molteplici settori.
 
 
Ecco in dettaglio l'impiantistica. Anzitutto, la propulsione: può sembrare difficile da credere, ma gli U212 non sono battelli di maggiori dimensioni rispetto ai 'Sauro', rispetto a cui sono più affusolati. Il rapporto diametro-lunghezza dovrebbe essere, classicamente, di oltre 1:8,1 per ottenere un'ottima maneggevolezza, mentre qui si è appena a8,2; nondimeno, le superfici di controllo ad 'X' consento di ovviare a questo fatto e anzi di ottenere eccellenti risultati, come del resto svedesi e olandesi hanno dimostrato in merito, anche con battelli piuttosto piccoli. La struttura del battello è ampiamente automatizzata e così l'equipaggio molto ridotto: da circa 50 persone che s'aggiravano sui battelli 'Sauro' si è scesi ad un paio di dozzine. A parte questo, esiste un altro discorso, quello sull'apparato motore, che è della massima importanza. Dunque, per quello che riguarda quest'ultimo, si tratta di un sistema con apparato AIP, che consente di procedere per lungo tempo sott'acqua al sottomarino.
 
Questo è strutturato come segue. Anzitutto l'acciaio è la solita specialità tedesca, ovvero di tipo amagnetico, ben meno costoso del titanio; si tratta del tipo 1.3964, e consente di scendere sotto i 250 m di profondità in sicurezza, ma forse in emergenza è possibile andare anche sotto i 500. La lega di acciaio amagnetico è meno resistente di quella 'normale', inoltre costa caro, ma per l'appunto è 'amagnetico' e quindi molto utile, anche per far risparmiare energia al sistema interno, comunque presente di 'degaussing' che ha poco lavoro e poca energia da consumare. Gli spessori originari degli U-212 non erano molto alti dato l'ambiente operativo del Baltico, ma la MM ha voluto spessori maggiori, anche se con costi, spessori e pesi maggiori, ma era necessario per usare il battello in mari aperti (anche perché i Sauro arrivavano comunque a 300 m di profondità operativa, forse gli ultimi della serie). VI sono 5 casse di zavorra, due a poppa e 3 a prua.
 
 
L'U-212 è un battello a doppio scafo, con quello non resistente esterno, dove stivare apparecchiature resistenti di loro alla pressione. Quindi, si può economizzare sulla costuzione di un robustissimo e pesante scafo. La struttura dello scafo resistente ha un diametro di 7 metri, su tre ponti, da prua (dalle camere di lancio siluri, non dal muso che è occupato dai sonar e tubi di lancio) fino dietro la tozza e bassa vela; poi si riduce a 5,68 m di diametro verso poppa. La struttura prevede gli alloggi su due piani nel settore anteriore, appena dietro il comparto di lancio siluri, e ciascun membre dell'equipaggio ha una una sua branda (cosa nient'affatto comune per i sottomarini, specie gli SSK), un quadrato equipaggio piccolo ma funzionale, una centrale di combattimento spaziosa. Le batterie sono sotto gli alloggi e il locale lancio, nella zona centro-anteriore. La parte centrale è per il sistema di combattimento, mentre quella posteriore, al solito, è per il sistema di propulsione. Ma qui vi è una differenza notevole, essendo un AIP. Ecco come funziona: anzitutto esistono motori, molto compatti, del tipo MTU 16V 396 SE84 a 16 cilindri, tedesco, molto compatto, che funziona solo da generatore, fornendo 1MW a 2.000 giri.min, un generatore elettrico della Piller, poi vi sono le batterie, 2 'double deck' con 450 elementi circa l'una. Queste sono le Varta Hawker. Ma sia queste che il carburante diesel sono poca roba rispetto ai 'Sauro', che per esempio avevano circa il doppio di gasolio a bordo. Questo perché serve spazio al sistema AIP. Quest'ultimo è dato da celle PEM, della Siemens. Come funzionano? Sopra la sala macchine e dietro la vela esistono due robusti serbatoi di ossigeno liquido, tenuti a -183 gradi, e ovviamente stivati tra lo scafo resistente e quello esterno, con doppia parete di sicurezza. Poi vi sono 28 serbatoi di idrogeno, che però sono mantenuti ai lati o sotto lo scafo resistente. Questi combustibili vengono bruciati nelle celle, con un polimero che costituisce (è il Nafion) una 'membrana a scambio protonico' che permette di convertire l'energia, grazie ai protoni che raggiungono il catodo, gli elettroni passano invece attraverso un circuito esterno e poi lo raggiungono pure loro. Il tutto dà energia elettrica senza rumore e sprechi con i sistemi meccanici 'tradizionali'. Questo permette di ottenere energia elettrica. Dopo il lavoro delle PEM, le BZM34, (8 operative e una di riserva), temperature di esercizio di appena 80°, peso 650 kg, dimensioni 48x48x145 cm, l'elettricità va alle batterie e poi al motore, che è un Siemens Permasyn, dal considerevole diametro, ma molto compatto, corto e molto più piccolo rispetto ad un motore a corrente continua normale. E' un motore a magneti permanenti e a doppio indotto, da 1,7 MW, raffreddato ad acqua marina, pesante 28 t, corrente 300-560V, diametro 2,2 m interno, totale 4,16 m, lungo 1,6 m, realizzato in materiali non magnetici eccetto lo statore e i magneti permanenti. E' possibile inoltre approfittarsi di questo sistema grazie a quel sistema introdotto recentemente anche sulle lavatrici: un motore elettrico a basso numero di giri, calettato direttamente con l'asse (nelle lavatrici più vecchie c'era il rumoroso sistema con la cinghia di trasmissione). L'elica, a 6 pale, sofisticata e pensata per ridurre al minimo il rischio di cavitazione (=rumore), si muove ad appena 120 giri.min, contro i 500 dei primi 'Kilo' e i 250 degli ultimi, . E' stata disegnata dalla MMG tedesca e anche questa contribuisce a ridurre il rumore irradiato. Inoltre tutti i sistemi del motore sono in moduli fono-assorbenti. A parte questo, il rifornimento di idrogeno e ossigeno non è molto facile e richiede per un pieno 2-3 giorni.
 
Per il resto il sottomarino conta per il sistema di combattimento: per esempio ha il sonar Atlas DBQS-40, la quarta generazione dei sonar da intercettazione passiva (idrofoni..), i primi di questi avevano solo apparati a banda larga di ricezione fino a 80kHz, ma adesso vi è una tecnologia del tutto superiore, con il processamento digitale del segnale, e questo sonar ha una base cilindrica (CHA, per le medie frequenze, 1-12 kZh), un FAS (una schiera di sensori laterali) per i 300-2.400 Hz, il TAS rimorchiato, 10-1.200HZ, filabile forse per un massimo di 400 m. Poi vi è il MAS MOA 3070 antimina, 30-70kHz, a prua estrema, il PRS -sonar telemetrico con 6 sensori laterali. Poi vi è il CIA, per l'intercettazione, l'ONA di monitoraggio acustico delle emissioni dello stesso battello, insomma tutto quello che serve per monitorare frequenze da quasi 0 a 100 kHz. Poi vi è il sistema di comunicazioni in varie bande, il sistema satellitare INMARSAT-C, UHF Satcomm, ESM della EADS (il FL 1800U con l'USK 800/4 con antenna omnidirezionale per i 2-18Ghz); periscopi Zeiss Optronik del tipo SERO 14 e 15, stabilizzati su due assi. Hanno anche sensori termici bi-banda e telemetro ottico (per il SERO da ricerca; il modello d'attacco ha quello e un telemetro laser). Ai periscopi sono associate le antenne ESM e GPS. Le immagini sono registrabili oppure riprendibili con una macchina fotografica digitale. Da non dimenticare poi il cuore del sottomarino, il sistema di combattimento, realizzato dalla norvegese Kongsberg, e chiamato MSI-90U. Questo deriva dal precedente MSI-70U e ovviamente ha tutta una serie di sofisticate soluzioni e capacità, schermi multifunzione etc. I siluri sono dislocati a prua, in contenitori sigillati e trasportati in apposite slitte di caricamento rapido. I tubi di lancio sono della HDW tedesca e hanno azionamento a piscone idraulico, per la massima silenziosità rispetto ai sistemi ad aria compressa. I siluri sono per il momento i WASS A.184, che nelle ultime versioni sono stati aggiornati in vari modo (il Mod.3), per esempio la velocità è aumentata da 36 a 40 nodi, la corsa alla max. velocità da 12 a 15 km, e pare sia stato aggiunto anche un sensore di scia. Prossimamente l'NSP, ovvero il Black Shark potrebbe finalmente sostituire questi validi ma anzianotti sistemi. Il Circe C303 della WASS è un lanciatore di contromisure difensive con 4 complessi di lancio da 1.330 kg di peso a vuoto, con 10 tubi, sistemati fuori dello scafo resistente, per decoy antisiluro, ma per il momento non è stato installato. Riesce ad affrontare nominalmente fino a 8 attacchi, lanciando contro ciascuno 2 munizioni 'emulatori' e 3 'disturbatori'.
 
In tutto questo sottomarino è molto efficace e silenzioso, un autopilota consente ad un solo uomo di governarne i movimenti, la piattaforma inerziale LITEF PL 41 Mk. 3 Mod 2 con giroscopi laser permette di ottenere, anche senza arrivare a quota periscopica (che è necessario per ricevere i segnali del GPS) un errore di posizione di 1 miglio ogni 24 ore anziché 8), è possibile abbandonare il battello con apposite predisposizioni di emergenza, è altresì possibile combattere con un sistema antincendio le fiamme a bordo, anche con estintori all'azoto liquido; è possibile passare inosservati manovrando anche in 20 m d'acqua e a due nodi di velocità, lanciare attacchi antinave e antisommergibile, rilasciare incursori marittimi, ridurre al minimo la segnature acustica, termica, magnetica, e anche radar grazie a pannelli di RAM sulla vela; inoltre può ingaggiare fino a 6 bersagli simultaneamente con il sistema di combattimento di bordo. E l'autonomia non è eccezionale emerso (8.000 nm a 8 nodi), ma immerso alla stessa velocità arriva a 420 miglia e se serve può sicuramente superare i 20 nodi. Le possibilità di crescita (nuovi siluri, Circe, missili sub-lanciati) non dovrebbero essere trascurabili per un battello tanto moderno.
 
Classe Todaro o U212A:
*Costruttori: Fincantieri S.P.A.
*Cantiere: Muggiano
*Dislocamento: 1.450 t/1.830 t
*Lunghezza: 55,9 m
*Larghezza: 7 m
*Propulsione:1 Gruppo Diesel-generatore MTU / Piller (3,12 MW),
1 motore elettrico a magneti permanenti SIEMENS (2,85 MW),
sistema A.I.P. con Fuel Cells da 8 + 1 moduli (306 kW)
Batteria di Accumulatori
*Velocità: 12 nodi (22,2 km/h), in immersione: 20 nodi (37 km/h)
*Autonomia in superficie: 8.000 mn a 8 nodi
in immersione: 420 mn a 8 nodi, fino a 3 settimane o fino a 12 settimane con navigazione a snorkel
Capacità di carico
*Sensori: Sonar STN Atlas DBQS40, sonar di navigazione passivo a bassa frequenza TAS-3 filabile, sonar passivo a bassa-media frequenza FAS-3 montato sullo scafo, sonar di ricerca antimine MOA 3070; Periscopi Carl Zeiss SERO 14 con visione a infrarossi e a telemetria ottica, Carl Zeiss SERO 15 a telemetria laser; Radar di navigazione in banda I Kelvin Hughes tipo 1007; Sistema ESM EADS FL 1800U; Sistema antisiluri TAU 4 lanciatori, 40 jammers/decoys
*Equipaggio: 4 ufficiali+23
*siluri:6 tubi lanciasiluri con 12 siluri A184 o 24 mine
 
Le caratteristiche si riferiscono alla Classe Todaro della Marina Militare Italiana
 
*S 526 Salvatore Todaro, impostato, 3 luglio 1999 varato 6 novembre 2003, consegna 29 marzo 2006
*S 527 Sciré, impostato 27 maggio 2000, varato 18 dicembre 2004, consegnato 19 febbraio 2007
 
===Navi anfibie<ref>Mini, Maurizio: ''Le nuove LPD italiane'' RID Gennaio 1986 pagg. 66-71</ref>===