Forze armate mondiali dal secondo dopoguerra al XXI secolo/Italia: Marina 1: differenze tra le versioni

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Dei quattro esemplari due sono stati preservati come navi museali: Il Dandolo è custodito presso l'Arsenale di Venezia, mentre il Toti, è custodito al Museo nazionale della scienza e della tecnologia Leonardo da Vinci di Milano.
 
== '''Unità ==''':
 
{| class="wikitable"
|-
! [[Pennant number|Matricola]]
! Nome
! Cantiere
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| '''S 505'''
| ''Attilio Bagnolini''
| [[C.R.D.A.]] di [[Monfalcone]] ([[Provincia di Gorizia|GO]])
| [[11 aprile]] [[1965]]
| [[26 agosto]] [[1967]]
| [[16 giugno]] [[1968]]
| [[5 luglio]] [[ 1991]]
|-
| '''S 506'''
| ''[[Enrico Toti (S 506)|Enrico Toti]]''
| [[Cantieri Riuniti dell'Adriatico]] di Monfalcone (GO)
| [[11 aprile]] [[1965]]
| [[12 marzo]] [[1967]]
| [[22 gennaio]] [[1968]]
| [[30 settembre]] [[1997]]
|-
| '''S 513'''
| ''Enrico Dandolo''
| [[Italcantieri]] di Monfalcone (GO)
| [[10 marzo]] [[1967]]
| [[16 dicembre]] [[1967]]
| [[29 settembre]] [[1968]]
| [[30 settembre]] [[1996]]
|-
| '''S 514'''
| ''Lazzaro Mocenigo''
| Italcantieri di Monfalcone (GO)
| [[12 giugno]] [[1967]]
| [[20 aprile]] [[1968]]
| [[28 dicembre]] [[1968]]
| [[15 ottobre]] [[1993]]
|}
 
===Navi anfibie<ref>Mini, Maurizio: ''Le nuove LPD italiane'' RID Gennaio 1986 pagg. 66-71</ref>===
 
Le prime navi sono state le due classe '''Grado''', la L-9890 GRADO e la L-9891 CAORLE, di costruzione americana negli anni '50 (classe 'Suffolk County'), navi che sono state sostituite dopo circa 20 anni di servizio dalle 'S.Marco'. Queste navi erano vecchiotte ma piuttosto potenti: oltre 7.000 t di stazza, capaci di trasportare circa 500 uomini l'uno, e armati con ben 3 impianti binati da 76/50 mm. Sarebbero state, queste navi, capaci di consentire agevolmente l'uso del minuscolo corpo d'assalto del S.Marco, con un battaglione appena che davvero è difficile da comprendere visto le dimensioni della Marina americana. Entraronon in servizio dal 1958 e la MM le ebbe nel 1972. Avevano una velocità di 16 nodi e potevano portare ben 700 uomini, 20 veicoli e i 165 uomini d'equipaggio. In emergenza, nella zona centrale della poppa è stato possibile farvi atterrare elicotteri.
 
 
 
 
 
 
Le 3 navi classe '''San Giorgio''' sono unità LPD: 'San Giorgio', 'San Marco', e ultimo, leggermente diverso il 'San Giusto', specializzate in operazioni da sbarco.
Classe San Giorgio
 
Le navi della Classe San Giorgio hanno ponte continuo e isola laterale, e sembrano una sorta di portaerei classe Garibaldi o Tarawa, ma sono troppo piccole per essere davvero usate in tale modo, dato che sul ponte di volo possono operare fino ad un massimo di quattro elicotteri. In effetti sono le più piccole 'tuttoponte' tra le navi tuttoponte anfibie, addirittura poco oltre la metà e un quinto del dislocamento di una 'Tarawa' americana.
Descrizione generale
Tipo Nave da sbarco
Classe San Giorgio
Numero unità {{{numero_unità}}}
Costruttori Fincantieri
Cantiere Riva Trigoso, (GE) Italia
Matricola
Ordine
Impostazione
Varo
Completamento
Entrata in servizio
Proprietario
Radiazione
Destino finale
Caratteristiche generali
Dislocamento a pieno carico 7.960 t
Stazza lorda t
Lunghezza 133,3 m
Larghezza 20,5 m
Altezza m
Pescaggio m
Profondità operativa m
Ponte di volo 133 x 20,5 m
Propulsione 2 D Grandi Motori Trieste A-420.12
Potenza: 16.800 HP (12.353 kW)
Velocità 20 nodi
Autonomia 4500 miglia a 20 nodi
Capacità di carico 1000 tonnellate
350 uomini del Reggimento San Marco
Numero di cabine {{{numero_di_cabine}}}
Equipaggio 17 ufficiali + 146 sottufficiali e comuni
Passeggeri
Equipaggiamento
Sensori di bordo
Sistemi difensivi
Armamento artiglieria:
 
Queste navi classificate LPD, sono in realtà più simili a grossi traghetti o navi commerciali, hanno un armamento leggero e una buona flessibilità operativa, ma sono prive di hangar e quindi non hanno una reale capacità di far operare una squadriglia di elicotteri, specie con cattive condizioni meteo. La parte centrale del ponte è dedicata ai mezzi da sbarco e le unità possono operare sia in punti attrezzati sia in acque prospicienti spiagge aperte. Le navi sono dotate di un bacino allagabile poppiero di m 20,5 x 7 m da cui fare operare tre mezzi da sbarco tipo LCM mentre altri tre mezzi minori possono essere sistemati sul ponte di coperta. La capacità di carico è 1.000 tonnellate, di circa 350 uomini equipaggiati della Forza da Sbarco ed oltre una trentina di mezzi vari da trasporto e combattimento. Le navi dispongono inoltre di sala operatoria, ambulatorio medico, gabinetto odontoiatrico, gabinetto radiologico, sala ginecologica e sala parto.
2 cannoni da 25/90 mm
2 mitragliere da 12,7 mm
Corazzatura
Mezzi aerei
 
Tra i mezzi a bordo si possono rilevare i mezzi da sbarco a motore o MTM, nel bacino poppiero: era lungo 18,5 m, largo 5,1, immersione 0,9 m, peso 32-62 t, 2 motori da 560 hp e 9 nodi di velocità. Possono trasportare 2 carri VCC-1, ma non un carro armato medio che del resto non è presente nel S.Marco. La nave è munita di un elevatore da 30 t a mezza nave. Tutta la nave è percorsa da un ponte veicoli, che possono essere imbarcati e se necessario, sbarcati da prua. Infatti la nave è una LPD, ma combina anche la capacità di imbarco-sbarco Ro-Ro con una prua elevabile, e rampa abbassabile. Questo rende possibile sbarcare o imbarcare mezzi rapidamente, verso la prua, dalla banchina di un molo, ma anche su di una spiaggia abbastanza profonda (difficilmente reperibile visto il pescaggio rilevante). La nave ha casse di compenso per appopparsi, capaci di 1.600 t. Questo é importante perché consente di abbassare la poppa e al contempo a sollevare la prua, come del resto accade normalmente sulle navi anfibie con bacino. Per il pescaggio sufficiente di 1,6-2,1 metri per un MTM a pieno carico, era così possibile affondare parzialmente la zona poppiera al livello desiderato. SE un solo MTM era sistemato dentro il piccolo bacino per mezzi, altri due potevano sempre essere sistemati su apposite selle di carico, pronti, con tanto di 2 VCC-1 l'uno, ad essere calati in mare. Inoltre un baglio mobile si può abbassare sopra il bacino allagabile, che permette di utilizzare tutta la lunghezza del ponte veicoli per il trasporto, qualora non vi siano a bordo i mezzi da sbarco. La cosa non è di poca importanza, perché la nave dopotutto è davvero piccola e deve sfruttare bene i volumi di carico. La disposizione del ponte abbassabile di prua è all'interno della sezione appuntita della prua stessa, ripiegato verso l'alto in due sezioni. Si abbassa quando la prua si alza verso l'alto. Il portellone di poppa, che chiude il bacino, è abbastanza robusto da permettere l'imbarco di mezzi, che poi transitano sopra il ponte creato sui bagli (con sotto il bacino allagabile), e permette un'escursione dalla panchina fino a 1,2 m, grazie all'estremità incernierata dei due elementi che lo compongono. La disposizione dei veicoli a bordo è, con gli MTM, di 36 VCC di cui 27 in file di 3 l'uno, 3 in file singole, 4 sopra gli MTM delle selle, e 2 nell'MTM già nel bacino. Sopra questo ponte di primo corridoio (quello veicoli) vi è quello intermedio con il ponte di coperta. La struttura è occupata sopratutto dagli alloggi per l'equipaggio,cucina, mensa, ospedale e locale artiglieria. L'elevatore consente di trasportare veicoli sulla coperta o viceversa, a seconda delle necessità. Per esempio, è possibile e comune pienare la parte anteriore del ponte di volo con veicoli ruotati, lasciando quella poppiera per gli elicotteri. Quanto all'area intermedia è troppo stretta per le operazioni con gli elicotteri, anche se li può ospitare parcheggiati con le eliche ripiegate (se non le hanno bipala). L'area anteriore ha una superficie di 800 m2, quella poppiera di 900. Ciascuna consente di far operare mezzi anche della taglia di un CH-47, e la zona poppiera ha anche la capacità di far operare questi velivoli di notte, con tanto di predisposizioni luminose e sistemi antincendio. Ma di sicuro queste navi, mancando di hangar, non possono fare affidamento su molte forze eliportate, specie in missioni di lunga durata (gli elicotteri non ne traggono certo giovamento a restare esposti alle intemperie). Inoltre non vi sono officine e depositi carburante e armi a sufficienza per mantenerli efficienti. La zona centrale della nave è inutilizzabile per le operazioni di volo, ma ha la grossa isola a destra della nave, che tra l'altro alloggia anche gli ufficiali (17), che quindi non vivono sottocoperta come il resto della ciurma. La parte sinistra ha 3 gru e altrettanti MTP, mezzi per l'esclusivo trasporto di personale, con 45 uomini di capacità l'uno, e un motoscafo da 9 t davanti alla plancia comando con un'altra gru dedicata. La parte prodiera vede terminare il ponte e subito in avanti vi è il cannone da 76 MM, in bell'evidenza data la posizione su di una specie di 'podio'. In seguito, sulla terza unità è diventato un più moderno (forse ex-Audace) Compatto. Le altre armi sono due mitragliere da 20 mm sulla parte posteriore dell'isola, in istallazioni singole. Non molto, ma nell'era delle navi 'armate fino ai denti' questo suscitò un certo disappunto pur se queste navi non erano certo di prima linea: ci fu chi suggerì anche di piazzare due lanciamissili antinave sui fianchi, forse scambiandole davvero per una 'mini-Garibaldi'. La cosa non è andata in porto, per motivi piuttosto comprensibili. Il cannone di vecchio tipo non era una grande difesa da azioni contraeree, ma se non altro riusciva ad appoggiare le truppe a terra con un minimo (tra un inceppamento e un altro, data la scarsa affidabilità dei cannoni tipo MM) di fuoco di sostegno. In poco tempo, era possibile far sbarcare sulle coste nemiche 2 elicotteri medio-pesanti, 6 blindati VCC su veicoli MTM (con circa 70 uomini) e 3 MTP da 14 t con altri 135 soldati, tutto sommato non una prestazione disprezzabile. Ovviamente era possibile anche usare gli LVTP-7 anfibi, con 25 uomini l'uno. La capacità di carico delle 'San Giorgio' era tale da portare con loro tutto il battaglione S.Marco e i mezzi pesanti relativi quasi al completo, ma questo non era tanto un merito delle navi quanto un demerito di una componente anfibia davvero sottosviluppata nella MMI.
2 Elicotteri Leggeri AB212 o NH 90
2 elicotteri Medi SH-3D o EH 101
Note
Motto
 
Le navi di questo tipo, in sostanza non molto diverse da un traghetto civile (cannone e isola laterale a parte) erano anche utilizzabili per altri compiti, cosa piuttosto comune alle navi anfibie moderne: quello di navi soccorso popolazioni disastrate, navi ospedale e così via.
San Giorgio Arremba San Zorzo
San Marco Ti con nu, nu con ti
Soprannome
Le 3 navi classe San Giorgio sono 3 unità: San Giorgio, San Marco, e ultimo, leggermente diverso il San Giusto[1], specializzate in operazioni da sbarco.
 
Ecco le differenze tra queste navi: la S.MARCO, realizzata piuttosto curiosamente con i fondi della Protezione civile, ha avuto una maggiore produzione di acqua potabile (210 t/giorno), sistema di bonifica superficie marina antinquinamento, con solventi biodegradabili, migliori attrezzature ospedaliere, non dimensionate cioè sol per usi militari, con tanto di ambulatorio dentistico, radiografie etc.)
Indice [nascondi]
1 Caratteristiche
2 Unità
3 Attività
4 Note
5 Collegamenti esterni
 
La SAN GIUSTO ha avuto una realizzazione dilazionata di qualche anno entrando in servizio nel 1994. Le differenze rispetto alle altre consistono in un dislocamento leggermente maggiore di 8.000 t, larghezza incrementata a 20,5 m (escludendo errori di battitura), capacità di essere usata per trasportare 316 marò o 266 allievi dell'accademia navale, e 34 blindati, oltre a 2-4 elicotteri sul ponte, i mezzi da sbarco soliti, eventuali mezzi al posto degli elicotteri. Per il resto vi sono anche: 85 t/80 m3 di equipaggiamento, e altre 115 t di materiali. Ha maggiori predisposizioni sanitarie ed è usata anche come nave scuola, mentre un pezzo da 76 Compatto ne rende possibile, abbinato ad una centrale ARGO 10, una certa capacità d'autodifesa (ma niente ancora di paragonabile ad un CIWS). Un truster trasversale a prua permette di eseguire spostamenti laterali precisi, con 1000 hp di potenza disponibile, esigenza molto importante per le navi anfibie.
 
Insomma, le 3 LSD di questo tipo sono ben più che sufficienti per l'assalto marittimo della MM, e persino esuberanti (per garantire che almeno una nave sia sempre disponibile ne basterebbero due). Il lavoro, nel dopo-Guerra fredda non gli sarebbe mancato. Il loro principale limite è l'assenza di un hangar degno di questo nome. Nonostante l'elevatore sia presente e possa in teoria portare gli elicotteri sotto coperta per proteggerli e manutenerli, in pratica quest'elevatore è di qualcosa troppo piccolo per trasportare elicotteri: sia l'AB212 che il Sea King sono troppo grossi, ma anche se l'elevatore fosse stato più grande (sopratutto lungo) il sottostante ponte è troppo basso per permetterne il movimento. Peccato davvero che non sia stato rialzato questo locale di appena 0,5-1 m, e l'elevatore allungato di qualche metro. Tuttavia un elicottero leggero come il Mangusta con un rotore modificato per essere ripiegabile sarebbe possibile da sistemare sotto coperta. In teoria si potrebbe, ma non è stato fatto, allestire una vera officina di volo a bordo, ma in pratica per ospitare sottobordo gli elicotteri è possibile solo smontando il rotore e la coda degli stessi, e sarebbero ospitabili solo con i portelli di prua e poppa. Per poche centinaia di t in più non si sono così dotate queste navi di una pur minima capacità elicotteristica di tipo permanente.
Caratteristiche [modifica]
Le navi della Classe San Giorgio hanno ponte continuo e isola laterale, e sembrano una sorta di portaerei classe Garibaldi o Tarawa, ma sono troppo piccole per essere davvero usate in tale modo, dato che sul ponte di volo possono operare fino ad un massimo di quattro elicotteri. Queste navi classificate LPD, sono in realtà più simili a grossi traghetti o navi commerciali, hanno un armamento leggero e una buona flessibilità operativa, ma sono prive di hangar. La parte centrale del ponte è dedicata ai mezzi da sbarco e le unità possono operare sia in punti attrezzati sia in acque prospicienti spiagge aperte. Le navi sono dotate di un bacino allagabile poppiero di m 20,5 x 7 da cui fare operare tre mezzi da sbarco tipo LCM mentre altri tre mezzi minori possono essere sistemati sul ponte di coperta. La capacità di carico è 1.000 tonnellate, di circa 350 uomini equipaggiati della Forza da Sbarco ed oltre una trentina di mezzi vari da trasporto e combattimento. Le navi dispongono inoltre di sala operatoria, ambulatorio medico, gabinetto odontoiatrico, gabinetto radiologico, sala ginecologica e sala parto.
 
*Tipo: Nave da sbarco
*Numero: unità 3
La nave San Marco
*Costruttori: Fincantieri
Unità [modifica]
*Cantiere: Riva Trigoso, (GE) Italia
Classe San Giorgio
*Dislocamento: a pieno carico 7.960 t, di cui 1.226 t di carico utile
Matricola Nome cantiere Impostazione Varo Entrata in servizio
*Dimensioni: lunghezza 133,3 m, tra perpendicolari 118 m; larghezza 20,05 m; pescaggio max 15,7 m (!)
San Giorgio L 9892 Fincantieri - Riva Trigoso 27 maggio 1985 21 febbraio 1987 13 febbraio 1988
*Ponte di volo: 133 x 20,5 m
San Marco L 9893 Fincantieri - Riva Trigoso 26 marzo 1985 10 ottobre 1987 14 maggio 1988
*Propulsione: 2 diesel Grandi Motori Trieste A-420.12, 16.800 HP (12.353 kW); 4 generatori GMT B230.6 da 770 kW (450V, 60Hz); 2 eliche a pale orientabili e una intubata a prua
San Giusto L 9894 Fincantieri - Riva Trigoso 19 agosto 1991 23 ottobre 1993 14 aprile 1994
*Velocità: 21 nodi
*Autonomia: 4.500 miglia a 20 nodi, 7.600 a 16
*Capacità di carico: 1.000 tonnellate, 353 uomini del Reggimento San Marco (27 ufficiali, 44 s.ufficiali, 282 soldati); 1 motoscafo, 3 MTP, 1-3 MTM; 36 VCC-1
*Equipaggio: 17 ufficiali + 146 sottufficiali e comuni
*Equipaggiamento: 1 radar MM/SPS-702 di scoperta, 1 nav. MM/SPN-748, 1 direzione tiro ARGO-10 o NA-18, 1 sistema ECM, 1 lancia-chaff, un decoy SLQ-25 ASW, 1 sistema nebbiogeno Simmel
*Armamento: 1 cannone da 76/62 mm, 2 cannoni da 25/80 mm, 2 mitragliere da 12,7 mm
*Velivoli:2 AB212 o NH 90, 2 elicotteri Medi SH-3D o EH 101 (ma senza alcun hangar)
*Motto: San Giorgio: Arremba San Zorzo, San Marco: Ti con nu, nu con ti
 
*L-9893 San Marco: impostato nel cantiere Riva Trigoso il 27 maggio 1985, varato il 21 febbraio 1987, entrato in servizio il 13 febbraio 1988
*L-9892 San Giorgio L 9892, costruito nel cantiere di Riva Trigoso, impostazione il 27 maggio 1985, varo 21 febbraio 1987, servizio dal 14 maggio 1988
*L-9894 San Giusto, cantieri Riva Trigoso con impostazione il 19 agosto 1991, varo il 23 ottobre 1993, servizio dal 14 aprile 1994
 
Attività [modifica]
Oltre alla normale attività addestrativa le unità si sono anche distinte per aiuti umanitari. Nell'estate 2006 la Marina Militare è stata una delle prime marine militari ad intervenire nella crisi del Libano.[2] partecipando all'operazione Mimosa '06 e successivamente all'operazione Leonte con il San Giusto il San Marco[3] e il San Giorgio[4] in prima fila insieme alla fregata Aliseo al cacciatorpediniere Durand De La Penne e la portaerei Garibaldi. Le navi, hanno sbarcato, nel porto di Beirut, sotto il controllo del Reggimento San Marco, tonnellate di materiale destinato alla popolazione, cucine da campo, ambulanze, generatori per la produzione di corrente elettrica, tende pneumatiche, tonnellate di medicinali e tonnellate di generi alimentari destinati alla popolazione civile non combattente messi a disposizione dal Ministero degli Esteri, dalla Protezione Civile, dalla Croce Rossa Italiana e dal Programma Alimentare Mondiale delle Nazioni Unite.
 
Oltre alla normale attività addestrativa le unità si sono anche distinte per aiuti umanitari. Nell'estate 2006 la Marina Militare è stata una delle prime marine militari ad intervenire nella crisi del Libano. partecipando all'operazione Mimosa '06 e successivamente all'operazione 'Leonte' con il 'San Giusto', il 'San Marco' e il 'San Giorgio' in prima fila insieme alla fregata 'Aliseo' al cacciatorpediniere 'Durand De La Penne' e la portaerei 'Garibaldi'. Le navi hanno sbarcato, nel porto di Beirut, sotto il controllo del Reggimento 'San Marco', tonnellate di materiale destinato alla popolazione, cucine da campo, ambulanze, generatori per la produzione di corrente elettrica, tende pneumatiche, tonnellate di medicinali e tonnellate di generi alimentari destinati alla popolazione civile non combattente messi a disposizione dal Ministero degli Esteri, dalla Protezione Civile, dalla Croce Rossa Italiana e dal Programma Alimentare Mondiale delle Nazioni Unite.
Nel corso dell'operazione Mimosa '06 il Durand de la Penne,[5] in esercitazione in Grecia, è stata tra le prime unità neutrali ad entrare nel porto di Beirut per l'evacuazione dei connazionali ed altri europei verso l'isola di Cipro con ben due viaggi.[6] Successivamente è intervenuto il battaglione San Marco, con l'unità da sbarco San Giusto che ha permesso il trasporto di beni di prima necessità per la popolazione in guerra oltre all'evacuazione di altri connazionali. L'operazione Leonte[7][8] è scattata a settembre, sotto l'egida dell'ONU all'interno della missione UNIFIL 2. Le navi Garibaldi, San Giusto, San Marco e San Giorgio (in pratica l'intera flotta tuttoponte), scortate dalla corvetta Fenice, hanno sbarcato sulla spiaggia di Tiro la "forza d'ingresso" (Entry Force) del contingente di pace italiano, costituita dalle truppe anfibie della nuova Forza di Proiezione dal Mare (FPM), a loro volta composta dal Reggimento San Marco della Marina Militare e dai Lagunari dell'Esercito.
 
Nel corso dell'operazione 'Mimosa '06' il 'Durand de la Penne' è stata tra le prime unità neutrali ad entrare nel porto di Beirut per l'evacuazione dei connazionali ed altri europei verso l'isola di Cipro con ben due viaggi. Successivamente è intervenuto il battaglione San Marco, con l'unità da sbarco San Giusto che ha permesso il trasporto di beni di prima necessità per la popolazione in guerra oltre all'evacuazione di altri connazionali. L'operazione Leonte è scattata a settembre, sotto l'egida dell'ONU all'interno della missione UNIFIL 2. Le navi 'Garibaldi', 'San Giusto',' San Marco' e 'San Giorgio' (in pratica l'intera flotta tuttoponte), scortate dalla corvetta 'Fenice', hanno sbarcato sulla spiaggia di Tiro la "forza d'ingresso" (Entry Force) del contingente di pace italiano, costituita dalle truppe anfibie della nuova Forza di Proiezione dal Mare (FPM), a loro volta composta dal Reggimento San Marco della Marina Militare e dai Lagunari dell'Esercito.
Le navi di questa classe sono anche particolarmente versatili ed utilizzabili per operazioni di supporto alla popolazione nel contesto della Difesa Civile e della Protezione Civile. La disponibilità a bordo di dissalatori, strutture sanitarie, elisupporto, unita alle caratteristiche operative di flessibilità logistica e rapida proiettabilità, le rendono tra i mezzi migliori per il supporto delle operazioni di Protezione Civile. Nel corso della più grande operazione europea di Protezione Civile del 2008, Sardinia 2008, la San Marco è stata scelta e configurata come mezzo principale di proiezione in teatro e supporto logistico-operativo per tutti i contingenti civili e militari internazionali coinvolti, e per il trasporto e lo sbarco rapido di tutti i loro mezzi tecnici.
 
Le navi di questa classe sono anche particolarmente versatili ed utilizzabili per operazioni di supporto alla popolazione nel contesto della Difesa Civile e della Protezione Civile. La disponibilità a bordo di dissalatori, strutture sanitarie, elisupporto, unita alle caratteristiche operative di flessibilità logistica e rapida proiettabilità, le rendono tra i mezzi migliori per il supporto delle operazioni di Protezione Civile. Nel corso della più grande operazione europea di Protezione Civile del 2008, Sardinia 2008, la 'San Marco' è stata scelta e configurata come mezzo principale di proiezione in teatro e supporto logistico-operativo per tutti i contingenti civili e militari internazionali coinvolti, e per il trasporto e lo sbarco rapido di tutti i loro mezzi tecnici.
 
== Unità ==