Forze armate mondiali dal secondo dopoguerra al XXI secolo/Italia: Marina 1: differenze tra le versioni

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24 aeromobili, 30 se solo elicotteri
*Motto: "In arduis servare mentem"
 
 
===Sottomarini===
Classe Livio Piomarta
All'inizio degli anni '70 la US Navy cedette alla Marina Militare due sommergibili di classe 'Tang': USS Trigger SS 564 e USS Harder SS 568 che ribattezzati rispettivamente Piomarta e Romei prestarono servizio fino alla seconda metà degli anni '80, costituendo la Classe Piomarta. I sommergibili 'Tang' e 'Gudgeon' furono ceduti alla Turchia dove rimasero in servizio fino al 2004.
 
Questi furono gli ultimi sommergibili di fabbricazione americana a prestare servizio nella MMI. Le loro caratteristiche generali, quando entrarono a far parte della marina italiana ne facevano delle unità ancora efficaci, nonostante le dimensioni, essendo sommergibili di tipo oceanico, ne rendevano problematico l'impiego in un teatro come il Mediterraneo; di conseguenza, analogamente a quanto era stato fatto coi precedenti battelli ex-USA, essi vennero utilizzati prevalentemente per l'addestramento della componente subacquea nazionale e delle navi di superficie specializzate nella lotta antisomergibile.
 
 
 
La Classe '''Salvatore Pelosi''', detta anche Classe Sauro 3a serie, venne sviluppata negli anni '80 per sostituire le unità ex-USA, concepite prevalentemente come strumento per il contrasto alla minaccia subacquea del blocco sovietico. Appartengono alla classe i sommergibili Salvatore Pelosi e Giuliano Prini. I battelli di questa classe tra il 1999 e il 2002 sono stati sottoposti a lavori di ammodernamento che hanno comportato la sostituzione dell'intero sistema di combattimento e la sositutuzione di molti apparati ormai sorpassati.
 
 
 
 
 
 
Classe Primo Longobardo
Classe Sauro IVaSerie
 
Descrizione generale
Tipo sottomarino
Classe Sauro - 4a serie
Numero unità {{{numero_unità}}}
Costruttori Fincantieri S.P.A.
Cantiere Monfalcone (GO), Italia
Matricola
Ordine
Impostazione
Varo
Completamento
Entrata in servizio
Proprietario
Radiazione
Destino finale
Caratteristiche generali
Dislocamento in emersione 1658t
in immersione 1867 t
Stazza lorda t
Lunghezza 66 m
Larghezza diametro: 6,8 m
Altezza m
Pescaggio m
Profondità operativa {{{profondità_operativa}}} m
Ponte di volo
Propulsione Tre motori diesel Grandi Motori Trieste 210.16-NM da 3.650 HP totali,
uno elettrico Magneti Marelli da 2,72 MW, un’elica a 7 pale
Velocità in emersione 12 nodi
in immersione 19 nodi
Autonomia
Capacità di carico
 
Equipaggio 7 ufficiali 44 sottufficiali
Passeggeri
Equipaggiamento
Sensori di bordo
Sistemi difensivi
Armamento artiglieria alla costruzione:
siluri:6 tubi lanciasiluri con 12 siluri A184 o 24 mine
 
La Classe Primo Longobardo detta anche Classe Sauro 4a serie conclude l’evoluzione tecnologica della classe di sottomarini Sauro con miglioramenti nella componente dei sensori passivi e nel sistema di comando e controllo, con una più razionale distribuzione degli spazi, con apparecchiature e sistemi meccanici all’avanguardia e curando, con particolare attenzione, il silenziamento del mezzo ottenuto con efficaci soluzioni sui singoli apparati e rivestendo lo scafo resistente con mattonelle fonoassorbenti.
 
Appartengono alla classe i sottomarini Primo Longobardo e Gazzana Priaroggia. Queste Le unità sono entrate in servizio nel corso degli anni Novanta, quando il progetto Sauro era ormai obsoleto, per compensare parzialmente la progressiva dismissione delle unità della classe Toti, dopo che alla fine degli anni '80 lo studio per un nuovo sottomarino nazionale, denominato, Progetto S 90 aveva non portato a nessun risultato.
 
I sommergibili della classe tra il 1999 e il 2002, sono stati sottoposti a lavori di ammodernamento che hanno comportato la sostituzione dell'intero sistema di combattimento e la sositutuzione di molti apparati ormai sorpassati.
 
Il sottomarino Gazzana-Priaroggia
 
 
 
 
 
Classe U212
 
Tipo sottomarino
Classe Classe U212A - Todaro
 
Cantiere Fincantieri - Muggiano
Matricola
Ordine
Impostazione
Varo
Completamento
Entrata in servizio
Proprietario
Radiazione
Destino finale
Caratteristiche generali
Dislocamento in superficie: 1.450 t
in immersione: 1.830 t
Stazza lorda t
Lunghezza 55,9 m
Larghezza diametro: 7 m
Altezza m
Pescaggio m
Profondità operativa oltre 700 metri m
Ponte di volo
Propulsione 1 Gruppo Diesel-generatore MTU / Piller (3,12 MW)
1 motore elettrico a magneti permanenti SIEMENS (2,85 MW)
sistema A.I.P. con Fuel Cells da 8 + 1 moduli (306 kW)
Batteria di Accumulatori
Velocità in superficie: 12 nodi (22,2 km/h)
in immersione: 20 nodi (37 km/h)
Autonomia in superficie: 8.000 mn a 8 nodi
in immersione: 420 mn a 8 nodi
fino a 3 settimane o fino a 12 settimane con navigazione a snorkel
Capacità di carico
 
Equipaggio 4 ufficiali
23 tra sottufficiali e comuni
Passeggeri
Equipaggiamento
Sensori di bordo
 
Sonar STN Atlas DBQS40
 
sonar di navigazione passivo a bassa frequenza TAS-3 filabile
 
sonar passivo a bassa-media frequenza FAS-3 montato sullo scafo
 
sonar di ricerca antimine MOA 3070
Periscopi:
 
Carl Zeiss SERO 14 con visione a infrarossi e a telemetria ottica
 
Carl Zeiss SERO 15 a telemetria laser
Radar di navigazione in banda I Kelvin Hughes tipo 1007
Sistema ESM EADS FL 1800U
Sistemi difensivi
 
Sistema antisiluri TAU 4 lanciatori, 40 jammers/decoys
Armamento
 
6 tubi lanciasiluri da 533 mm in due complessi trinati
 
12 siluri Whitehead A-184 versione A3
 
24 mine antinave
Corazzatura
Mezzi aerei
Note
Motto
Soprannome
Le caratteristiche si riferiscono alla Classe Todaro della Marina Militare Italiana
La classe U212 è una classe di sottomarini di progettazione tedesca. I battelli di questa classe realizzati in Italia, Salvatore Todaro (S 526) e Scirè (S 527), sono anche indicati come classe Todaro, dal nome della prima unità. La finanziaria 2008 e il successivo parere favorevole della commissione Difesa della Camera hanno autorizzato la costruzione di due ulteriori unità, esercitando l'opzione prevista nel contratto iniziale; questi due sottomarini andranno a sostituire i 2 som classe Sauro terza serie
 
L'ultimo modello di sottomarini diesel-elettrici tedeschi, e uno dei migliori a livello mondiale, l'U-212 è un disegno che non deve quasi nulla ai precedenti, che sostanzialmente erano 'ingrandimenti' del disegno originario, potenziato via via, della prima classe di sottomarini tedeschi postbellici, la 204. Molto compatti, silenziosi, dotati di sistema AIP per la rigenerazione dell'aria, gli U-212 sono stati venduti a Germania ed Italia, che ha abbandonato la sua tradizione di costrutturice autonoma di sommergibili dopo il fallito programma S-90, successore dei Sauro, optando per un programma comune con la Germania. Di questi sottomarini, ne sono stati costruiti anche con delle varianti tre per Israele che costituiscono la Classe Dolphin, ma queste unità pur essendo molto simili alla classe U212 derivano direttamente dalla classe U209, con varie modifiche e miglioramenti, ed hanno una propulsione diesel-elettrica tradizionale. Si dice che i sommergibili israeliani dispongano anche di missili nucleari lanciabili dai tubi lanciasiluri, affermazione non verificabile giacché lo stato ebraico si rifiuta di entrare nel TNP e di sottoporsi alle ispezioni dell'IAEA. In effetti i tubi lanciasiluri delle unità israeliane sono stati modificati per potere lanciare i missili Harpoon e Popeye e questi ultimi missili sono in grado di essere armati con testate nucleari. Le unità israeliane sono dotate di 4 tubi lanciasiluri in più di quelle italo-tedesche ed a sua volta questi tubi lanciasiluri hanno un diametro maggiore di 4,5 pollici rispetto a quelli da 21 pollici. Il sospetto è che da questi tubi possa essere lanciato un veicolo idoneo a trasportare in superficie i missili Popeye per poi lanciarli.
 
I Sommergibili U212 sono unità di medie dimensioni, e nella loro costruzione sono state impiegate tecnologie innovative che permettono prestazioni molto avanzate. Lo scafo ha concezioni stealth con notevole riduzione della segnatura. La propulsione è basata sull’impiego delle celle a combustibile, in cui l’idrogeno e l’ossigeno vengono fatti reagire per produrre energia elettrica, un sistema innovativo per la generazione di energia che può trovare applicazione in molteplici settori.
 
 
Matricola Nome Impostazione Varo Consegna
S 526 Salvatore Todaro 3 luglio 1999 6 novembre 2003 29 marzo 2006
S 527 Sciré 27 maggio 2000 18 dicembre 2004 19 febbraio 2007
 
 
 
 
 
Classe Sauro
 
Descrizione generale
Tipo sottomarino
Classe Sauro
 
Costruttori Fincantieri S.P.A.
Cantiere Cantiere di Monfalcone (GO) Italia
Matricola
Ordine
Impostazione
Varo
Completamento
Entrata in servizio
Proprietario
Radiazione
Destino finale
Caratteristiche generali
Dislocamento I-IIa Serie: in emersione 1.456t
e in immersione 1.630t
IIIa Serie: in emersione 1.476t
e in immersione 1.650t
IVa Serie: in emersione 1.650t
e in immersione 1.860 t
Stazza lorda t
Lunghezza 63,8 m
Larghezza diametro: 6,8 m
Altezza 5,7 m
Pescaggio m
Profondità operativa {{{profondità_operativa}}} m
Ponte di volo
Propulsione elettrodiesel:
3 motori diesel Grandi Motori Trieste 210.16-NM da 3.650 HP totali
1 elettrico Magneti Marelli da 2,72 MW, un’elica a 7 pale
Velocità in emersione 12 nodi
in immersione 20 nodi
Autonomia
Capacità di carico
 
Equipaggio 49 uomini, di cui 6 ufficiali (I-II serie); 50 uomini, di cui 7 ufficiali (III-IV serie)
Passeggeri
Equipaggiamento
Sensori di bordo
Sistemi difensivi
Armamento artiglieria alla costruzione:
siluri:6 TLS con 12 siluri A184 o 24 mine
 
Le unità sottomarine classe Sauro sono state le successive unità realizzate dalla cantieristica italiana (Fincantieri) alla classe Toti, molto più grandi e potenti, ma apparentemente meno riuscite. Probabilmente anche la lunghezza del periodo (anni '70-fine anni '80) in cui gli otto battelli sono state realizzate, in quattro sottoclassi, ciascuna di due unità, ha inciso, sebbene questi battelli siano stati nel frattempo migliorati. Sta di fatto che nessun successo in export è stato registrato, cosa quantomeno strana in un'epoca come gli anni '70, in cui l'Italia aveva numerosi contratti di costruzione per unità navali da parte di clienti di tutto il mondo.
 
Dal punto di vista costruttivo, la classe Sauro è una classe di battelli d'attacco a propulsione diesel-elettrica del tipo a unico scafo resistente, con scafo a forma cilindrica e con un propulsore che agisce su un unico asse con elica a sette pale a basso numero di giri per ridurre le vibrazioni. Con la 3a serie, nata negli anni '80 prevalentemente come strumento per il contrasto alla minaccia subacquea del blocco sovietico, i sottomarini convenzionali della classe Sauro hanno subito notevoli migliorie e modifiche tecnico-operative. La 4a serie conclude l’evoluzione tecnologica della classe Sauro con migliorati nella componente sensori passivi e nel sistema di comando e controllo, con una più razionale distribuzione degli spazi, con apparecchiature e sistemi meccanici all’avanguardia e curando, con particolare attenzione, il silenziamento del mezzo ottenuto con efficaci soluzioni sui singoli apparati e rivestendo lo scafo resistente con mattonelle fonoassorbenti.
 
Il varo del Gazzana Priaroggia
 
Alla 1a serie appartenevano il Nazario Sauro (prima unità della serie ad essere costruita) e il Fecia di Cossato; alla 2a serie il Guglielmo Marconi e il Leonardo Da Vinci; appartengono alla 3a Serie il Giuliano Prini e il Salvatore Pelosi; alla 4a Serie appartengono il Gazzana Priaroggia e il Primo Longobardo. Le unità della prima serie sono state radiate. Della 2a serie è stato radiato il Guglielmo Marconi, mentre è ancora in servizio il Leonardo Da Vinci, così come le unità della 3a e 4a serie. Le unità della quarta serie sono entrate in servizio nel corso degli anni Novanta, quando il progetto Sauro era ormai obsoleto, per compensare parzialmente la progressiva dismissione delle unità della classe Toti. I sommergibili classe Sauro 3a e 4a serie, tra il 1999 e il 2002, sono stati sottoposti a lavori di ammodernamento che hanno comportato la sostituzione dell'intero sistema di combattimento e la sositutuzione di molti apparati ormai sorpassati.
 
 
S 90 [modifica]
Alla fine degli anni '80 lo studio per un nuovo sottomarino nazionale, denominato, Progetto S 90 non portò a nessun risultato se non ad un dislocamento stimato di oltre 3000 tonnellate per ottenere tutte le caratteristiche desiderate, così ci si rassegnò a chiedere all'industria tedesca i suoi nuovi prodotti, gli U-212, che hanno chiuso la tradizione della cantieristica navale subacquea italiana eccetto che per i minisommergibili.
 
 
 
Descrizione generale
Tipo sottomarino
Classe Toti
Numero unità 4
Costruttori Italcantieri
Cantiere Cantiere di Monfalcone
Matricola
Ordine
Impostazione
Varo
Completamento
Entrata in servizio
Proprietario
Radiazione
Destino finale
Caratteristiche generali
Dislocamento in superficie: 536 t
in immersione: 593 t
Stazza lorda t
Lunghezza 46 m
Larghezza 4,75 m
Altezza m
Pescaggio m
Profondità operativa 150m
di collaudo 300 m
Ponte di volo
Propulsione 2 motori diesel FIAT MB 820-N1 da 570 Cv l'uno
1 motore elettrico da 900 Cv
2 sottobatterie da 56 doppi elementi ciascuna
1 elica
Velocità in superficie: 9,7 nodi
in immersione: oltre 14 nodi
Autonomia in superficie: 3.500 miglia a 6,5 nodi
in immersione:200 miglia a 4 nodi
Capacità di carico
Numero di cabine {{{numero_di_cabine}}}
Equipaggio 4 ufficiali
22 tra sottufficiali e comuni
Passeggeri
Equipaggiamento
Sensori di bordo
Sistemi difensivi
Armamento siluri:
4 tubi lanciasiluri da 533mm
per siluri filoguidati a testa autocercante A184
Corazzatura
Mezzi aerei
Note
Motto
Bagnolini A montibus in imos una virtus
Toti Vincere ad ogni costo
Dandolo Secondo a nessuno
Mocenigo Per aspera ad astra
Soprannome
I quattro sottomarini della Classe Toti, sono stati i primi sommergibili postbellici, costruiti in Italia nei tardi anni '60. Si trattava di battelli molto piccoli e ben realizzati il cui scopo era di spiare il passagggio di altri sottomarini nelle acque italiane, con una silenziosità notevole per l'epoca e certamente aiutata dalle modeste dimensioni. La durata delle missioni media per questi soottomarini era di 14-16 giorni. Alla fine della guerra fredda questi sottomarini vennero impiegati nell'addestramento di truppe. Essi erano però armati solo con 4 siluri o 12 mine, e anche con l'adozione dell'A184, siluro multiruolo antinave-antisommergibile, né l'armamento né l'autonomia potevano essere considerate del tutto accettabili, e comunque adatte solo per missioni a media-corta autonomia. Anche per questo si passò presto a sottomarini più grandi ed efficienti, sia pure apparentemente meno popolari: la classe Sauro.
 
Dei quattro esemplari due sono stati preservati come navi museali: Il Dandolo è custodito presso l'Arsenale di Venezia, mentre il Toti, è custodito al Museo nazionale della scienza e della tecnologia Leonardo da Vinci di Milano.
 
== Unità ==
 
{| class="wikitable"
|-
! [[Pennant number|Matricola]]
! Nome
! Cantiere
! Impostazione
! Varo
! entrata in servizio
! Disarmo
|-
| '''S 505'''
| ''Attilio Bagnolini''
| [[C.R.D.A.]] di [[Monfalcone]] ([[Provincia di Gorizia|GO]])
| [[11 aprile]] [[1965]]
| [[26 agosto]] [[1967]]
| [[16 giugno]] [[1968]]
| [[5 luglio]] [[1991]]
|-
| '''S 506'''
| ''[[Enrico Toti (S 506)|Enrico Toti]]''
| [[Cantieri Riuniti dell'Adriatico]] di Monfalcone (GO)
| [[11 aprile]] [[1965]]
| [[12 marzo]] [[1967]]
| [[22 gennaio]] [[1968]]
| [[30 settembre]] [[1997]]
|-
| '''S 513'''
| ''Enrico Dandolo''
| [[Italcantieri]] di Monfalcone (GO)
| [[10 marzo]] [[1967]]
| [[16 dicembre]] [[1967]]
| [[29 settembre]] [[1968]]
| [[30 settembre]] [[1996]]
|-
| '''S 514'''
| ''Lazzaro Mocenigo''
| Italcantieri di Monfalcone (GO)
| [[12 giugno]] [[1967]]
| [[20 aprile]] [[1968]]
| [[28 dicembre]] [[1968]]
| [[15 ottobre]] [[1993]]
|}
 
 
 
 
 
 
 
 
Classe San Giorgio
 
Descrizione generale
Tipo Nave da sbarco
Classe San Giorgio
Numero unità {{{numero_unità}}}
Costruttori Fincantieri
Cantiere Riva Trigoso, (GE) Italia
Matricola
Ordine
Impostazione
Varo
Completamento
Entrata in servizio
Proprietario
Radiazione
Destino finale
Caratteristiche generali
Dislocamento a pieno carico 7.960 t
Stazza lorda t
Lunghezza 133,3 m
Larghezza 20,5 m
Altezza m
Pescaggio m
Profondità operativa m
Ponte di volo 133 x 20,5 m
Propulsione 2 D Grandi Motori Trieste A-420.12
Potenza: 16.800 HP (12.353 kW)
Velocità 20 nodi
Autonomia 4500 miglia a 20 nodi
Capacità di carico 1000 tonnellate
350 uomini del Reggimento San Marco
Numero di cabine {{{numero_di_cabine}}}
Equipaggio 17 ufficiali + 146 sottufficiali e comuni
Passeggeri
Equipaggiamento
Sensori di bordo
Sistemi difensivi
Armamento artiglieria:
 
2 cannoni da 25/90 mm
2 mitragliere da 12,7 mm
Corazzatura
Mezzi aerei
 
2 Elicotteri Leggeri AB212 o NH 90
2 elicotteri Medi SH-3D o EH 101
Note
Motto
 
San Giorgio Arremba San Zorzo
San Marco Ti con nu, nu con ti
Soprannome
Le 3 navi classe San Giorgio sono 3 unità: San Giorgio, San Marco, e ultimo, leggermente diverso il San Giusto[1], specializzate in operazioni da sbarco.
 
Indice [nascondi]
1 Caratteristiche
2 Unità
3 Attività
4 Note
5 Collegamenti esterni
 
 
Caratteristiche [modifica]
Le navi della Classe San Giorgio hanno ponte continuo e isola laterale, e sembrano una sorta di portaerei classe Garibaldi o Tarawa, ma sono troppo piccole per essere davvero usate in tale modo, dato che sul ponte di volo possono operare fino ad un massimo di quattro elicotteri. Queste navi classificate LPD, sono in realtà più simili a grossi traghetti o navi commerciali, hanno un armamento leggero e una buona flessibilità operativa, ma sono prive di hangar. La parte centrale del ponte è dedicata ai mezzi da sbarco e le unità possono operare sia in punti attrezzati sia in acque prospicienti spiagge aperte. Le navi sono dotate di un bacino allagabile poppiero di m 20,5 x 7 da cui fare operare tre mezzi da sbarco tipo LCM mentre altri tre mezzi minori possono essere sistemati sul ponte di coperta. La capacità di carico è 1.000 tonnellate, di circa 350 uomini equipaggiati della Forza da Sbarco ed oltre una trentina di mezzi vari da trasporto e combattimento. Le navi dispongono inoltre di sala operatoria, ambulatorio medico, gabinetto odontoiatrico, gabinetto radiologico, sala ginecologica e sala parto.
 
La nave San Marco
Unità [modifica]
Classe San Giorgio
Matricola Nome cantiere Impostazione Varo Entrata in servizio
San Giorgio L 9892 Fincantieri - Riva Trigoso 27 maggio 1985 21 febbraio 1987 13 febbraio 1988
San Marco L 9893 Fincantieri - Riva Trigoso 26 marzo 1985 10 ottobre 1987 14 maggio 1988
San Giusto L 9894 Fincantieri - Riva Trigoso 19 agosto 1991 23 ottobre 1993 14 aprile 1994
 
 
Attività [modifica]
Oltre alla normale attività addestrativa le unità si sono anche distinte per aiuti umanitari. Nell'estate 2006 la Marina Militare è stata una delle prime marine militari ad intervenire nella crisi del Libano.[2] partecipando all'operazione Mimosa '06 e successivamente all'operazione Leonte con il San Giusto il San Marco[3] e il San Giorgio[4] in prima fila insieme alla fregata Aliseo al cacciatorpediniere Durand De La Penne e la portaerei Garibaldi. Le navi, hanno sbarcato, nel porto di Beirut, sotto il controllo del Reggimento San Marco, tonnellate di materiale destinato alla popolazione, cucine da campo, ambulanze, generatori per la produzione di corrente elettrica, tende pneumatiche, tonnellate di medicinali e tonnellate di generi alimentari destinati alla popolazione civile non combattente messi a disposizione dal Ministero degli Esteri, dalla Protezione Civile, dalla Croce Rossa Italiana e dal Programma Alimentare Mondiale delle Nazioni Unite.
 
Nel corso dell'operazione Mimosa '06 il Durand de la Penne,[5] in esercitazione in Grecia, è stata tra le prime unità neutrali ad entrare nel porto di Beirut per l'evacuazione dei connazionali ed altri europei verso l'isola di Cipro con ben due viaggi.[6] Successivamente è intervenuto il battaglione San Marco, con l'unità da sbarco San Giusto che ha permesso il trasporto di beni di prima necessità per la popolazione in guerra oltre all'evacuazione di altri connazionali. L'operazione Leonte[7][8] è scattata a settembre, sotto l'egida dell'ONU all'interno della missione UNIFIL 2. Le navi Garibaldi, San Giusto, San Marco e San Giorgio (in pratica l'intera flotta tuttoponte), scortate dalla corvetta Fenice, hanno sbarcato sulla spiaggia di Tiro la "forza d'ingresso" (Entry Force) del contingente di pace italiano, costituita dalle truppe anfibie della nuova Forza di Proiezione dal Mare (FPM), a loro volta composta dal Reggimento San Marco della Marina Militare e dai Lagunari dell'Esercito.
 
Le navi di questa classe sono anche particolarmente versatili ed utilizzabili per operazioni di supporto alla popolazione nel contesto della Difesa Civile e della Protezione Civile. La disponibilità a bordo di dissalatori, strutture sanitarie, elisupporto, unita alle caratteristiche operative di flessibilità logistica e rapida proiettabilità, le rendono tra i mezzi migliori per il supporto delle operazioni di Protezione Civile. Nel corso della più grande operazione europea di Protezione Civile del 2008, Sardinia 2008, la San Marco è stata scelta e configurata come mezzo principale di proiezione in teatro e supporto logistico-operativo per tutti i contingenti civili e militari internazionali coinvolti, e per il trasporto e lo sbarco rapido di tutti i loro mezzi tecnici.
 
 
== Unità ==
<center>
{| class="prettytable"
|+colspan="5" align="left"|
|-
!colspan="7" style="background:#ffdead;" | Classe San Giorgio
|-
! Matricola
! Nome
! cantiere
! Impostazione
! Varo
! Entrata in servizio
|-
| ''San Giorgio''
| L 9892
| Fincantieri, cantiere di Riva Trigoso
| 27 maggio 1985
| 21 febbraio 1987
| 13 febbraio 1988
|-
| ''San Marco''
| L 9893
| Fincantieri - Riva Trigoso
| 26 marzo 1985
| 10 ottobre 1987
| 14 maggio 1988
|-
|''San Giusto''
| L 9894
| Fincantieri - Riva Trigoso
| 19 agosto 1991
| 23 ottobre 1993
| 14 aprile 1994
|}
</center>
 
 
Descrizione generale
Tipo Nave da sbarco
Classe San Giorgio
Costruttori Fincantieri
Cantiere Riva Trigoso, (GE) Italia
Matricola L 9894
Impostazione 19 agosto 1991
Varo 2 dicembre 1993
Entrata in servizio 14 aprile 1994
Dislocamento a pieno carico 8000 t
Lunghezza 133,3 m
Larghezza 20,5 m
Ponte di volo 100 x 20,5 m
Propulsione 2 motori diesel Grandi Motori Trieste A-430.12
Potenza: 16.900 HP (12.426 kW)
Velocità 20 nodi
Autonomia 4500 miglia a 20 nodi
Capacità di carico 1000 tonnellate
350 uomini del Reggimento San Marco
Numero di cabine {{{numero_di_cabine}}}
Equipaggio 16 ufficiali + 180 sottufficiali e comuni
Armamento artiglieria:
1 cannone da 76/62mm
2 cannoni da 25/90 mm
2 mitragliere da 12,7 mm
3 elicotteri medi SH-3D o EH 101
Motto Coragio no manca co' semo nel giusto
 
La nave d'assalto anfibio San Giusto è la terza unità della Classe San Giorgio, della quale costituisce una versione migliorata e potenziata.
La nave, costruite come le altre dalla Fincantieri a Riva Trigoso è entrata in servizio nel 1994 e viene classificata LPD. La differenza principale con le altre unità della classe stà nel propulsore, leggermente più potente e nel ponte di volo che è 3/4 di quello delle sorelle. Il ponte è stato accorciato per permettere l'installazione a prua di un cannone da 76/62mm Super Rapido per aumentare le capacità difensive dell'unità.
 
Gli ampi spazi e le capacità di alloggio ne consentono l'impiego come Nave Scuola per Allievi ufficiali dell'Accademia o delle scuole sottufficiali, e dotata a tale scopo di attrezzature didattiche e specialistiche, l'unità svolge il ruolo di Nave Scuola per gli Allievi Ufficiali del 2° anno dell'Accademia Navale di Livorno, un ruolo che in passato nella Marina Militare era stato svolto dal Montecuccoli, dal San Giorgio e dal Duilio
 
L'attività operativa di questa unità è molto intensa, svolgendo oltre all'attività di squadra il compito di Nave Scuola. Nel 1999 durante la crisi di Timor Est trasportò sull'isola un reparto di incursori dei COMSUBIN. Nel 2002 ha effettuato per gli allievi dell'Accademia una Campagna Istruzione in Nord Europa durata dal 5 luglio al 29 settembre percorrendo 10887 miglia e prendendo parte alle celebrazioni per il 750° Anniversario della città di Stoccolma e del 125° Anniversario della città di Bremerhaven.
 
Nel corso del 2004 dopo avere effettuato dal 30 maggio al 10 luglio, per gli Allievi 1^ classe Marescialli, una Campagna Istruzione in Mediterraneo occidentale ed Atlantico Orientale, successivamente dal 18 luglio al 26 settembre ha effettuato per gli allievi della 2^ classe dell'Accademia una Campagna Istruzione in Nord Europa.
 
La campagna addestrativa del 2005, svolta nel Mediterraneo ha visto imbarcati anche 12 Allievi ufficiali di marine straniere, mentre nell'estate del 2006 la campagna addestrativa svolta nel Mediterraneo Orientale è stata breve in quanto l'unità è stata impegnata poi in Libano nell'operazione Leonte insieme alle altre unità della Classe San Giorgio e al Garibaldi. Nel corso di questi anni il San Giusto è stato anche impegnato nell'operazione Antica Babilonia.
 
 
La Classe Sparviero è una serie di aliscafi missilistici prodotta, come residuo del programma NATO per questo tipo d'imbarcazioni, in sette esemplari, incluso il prototipo, entrati in linea nella Marina Militare durante gli anni '70 e radiati nel decennio scorso, molto simili ai Pegasus americani .
 
Sorprendentemente piccoli, essi portavano addirittura un cannone compatto da 76 mm e 2 missili a lungo raggio Otomat, ma il raggio d'azione era di soli 500 km e i costi operativi comparabili con quelli di una fregata. Proprio a causa degli elevati costi d'esercizio, e dei nuovi scenari creatisi con la fine della guerra fredda, le unità di questa classe sono state prima messe in riserva, e poi nel 2000 ne è stata anche tentata la vendita all'estero, con scarso successo. Anche la stessa marina giapponese, che tra il 1991 ed il 1993 mise in servizio le tre unità PG-01, derivate dal tipo Sparviero, dopo aver previsto inizialmente altre 9 unità ha optato successivamente per unità d'attacco veloci di tipo convenzionale.
 
Nella Marina Militare Italiana il ruolo degli aliscafi è oggi ricoperto dalle nuove unità minori,, quale la Classe Comandanti le cui capacità operative sono ampliate dalla disponibilità di un elicottero imbarcato. Stessa necessità che ha portato la rimozione di parte dell'armamento dalle corvette classe Minerva per ospitare un ponte di volo.
 
 
 
 
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