Forze armate mondiali dal secondo dopoguerra al XXI secolo/Argentina-2: differenze tra le versioni

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*La VII Brigata Aerea, bastata a Moreno come sede principale, ovvero una base prossima alla capitale, aveva invece gli elicotteri: CH-47C, Sikorsky S.61NR, Bell UH-1D e B, Bell 212, Hughes serie 300 e 500. Tutte queste macchine erano usate come trasporti, addestramento e SAR
 
*I trasporti erano ancheAnche la ragion d'essere della IX Brigata, Rivadavia, conaveva aerei da trasporto F.27, DHC-6, FMA IA.50
 
*II Brigata Aerea, Paranà. Questa era: dotata di altri aerei IA.50 Guaranì, alcuni Learjet 35A e uno squadrone con gli ultimi Camberra. Learjet e Camberra vennero usati anche in guerra, i primi come ricognitori e i secondi come bombardieri. I Camberra vennero comunque posti fuori servizio nel 1991.
 
Da notare che tutte le basi aeree avevano un piccolo reparto da collegamento, la Escuadrilla de Servicios, certamente non appariscente ma utile e dotata in genere di 2 Guaranì e 2 Cessna 182, ma non mancavano anche gli ultimi dodici C-47. Incredibile a dirsi, mentre anche i Camberra erano alla fine della loro vita utile, i C-47 erano ancora apparentemente del tutto scevri da affaticamento strutturale, grazie alla loro ala multilongherone che li ha preservati letteralmente dagli effetti del tempo (dopo oltre 50 anni di servizio..).
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Infine da ricordare la manutenzione, con i tre centri di Cordoba, per le macchine ad elica e le turbine degli A-4, Rio Cuarto per i caccia, e Quilmes per l'avionica e componentistica, nonché elicotteri. Tutte le attività erano di III e IV livello, oltre le IRAN (Inspect and Repair As Necessary), mentre le riparazioni di I e II livello erano demandate alle basi aeree.
 
===1997: organico CAE e GN<ref>Aeronautica&Difesa, Settembre 1997</ref>===
Nel tardo 1997 l'aviazione dell'Esercito e la polizia militare avevano il seguente organico:
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Note: da notare l'assegnazione dei G.222 da 28 t al CAE laddove in genere sono assegnati all'Aeronautica, segno che venivano usati solo per le esigenze tattiche di tale f.a.Da notare anche la presenza di alcuni OV-1D Bronco, dotazioni invero insolita se si considera che il similare Pucarà era disponibile per la FAA. Di fatto, questi aerei ex-USA erano utilizzati per la cooperazione con l'esercito più che per attacco leggero, questo può spiegare come mai fossero stati forniti al posto dei Pucarà, che giacevano ancora, forse, invenduti alla FMA.
 
===Gli Skyhawk succedono a se stessi<ref>Cicalesi, J.C. e Rivas, Santiago: ''Fightinghawk in Argentina'', RID dicembre 2006 pagg. 53-55 </ref>===
A Villa Reynolds gli aviatori arrivavano con circa 300 ore di volo su T-34 (una cinquantina), T-27 (130), Paris (altrettante) oltre ai primissimi voli sugli alianti. Attorno al 1992 le loro attività addestrative erano ancora intense con i 20-25 Skyhawk ancora in carica dei 75 ricevuti. A dire il vero, la storia degli A-4 argentini non è mai stata chiara: per esempio, se anche gli israeliani fornirono direttamente aerei oltre quelli dell'US Navy. Sia come sia, alcuni A-4 avevano i cannoni da 30mm come gli A-4T o simili, in servizio in Israele. Ma in ogni caso, nessun TA-4 biposto venne mai consegnato, nonostante l'entità della fornitura. L'attività di volo con le macchine, disposte sulle piste della base senza shelter corazzati, e gli aerei disponibili vivevano una completa promiscuità essendo entrambi i reparti utilizzanti in maniera indifferente tutti gli aerei B e C disponibili quotidianamente. Il totale di ore di volo, almeno fino a tempi recenti, era di circa 150-200 annue, con frequenti missioni di tiro con armi reali nei poligoni. In pratica, i piloti volavano un massimo di circa 1000 ore sull'A-4, poi si ritrovavano sui 33-4 anni e venivano destinati ad altri incarichi. I piloti asserivano che non v'era differenza operativa tra i due modelli di A-4, abbastanza stranamente visto che il C aveva un muso più lungo di circa 20 cm per ospitare un radar TF, aveva un nuovo sistema di sgancio delle armi e un autopilota, ma forse, nessuno di questi nuovi apparati venne realmente consegnato assieme agli ultimi 25 A-C. La capacità di carico arrivava a circa 2 t con bombe Mk 81,82,83, napalm, CBU e razziere. Molte di queste armi vennero usate alle Falklands, e da notare che accanto ai 19 aerei persi, sembra che sia necessario (come del resto l'ammanco di 50-55 apparecchi suggerisce) anche aggiungerne altrettanti danneggiati e non riparati, il che giustifica le fonti che parlano di circa 40 aerei perduti. Molti A-4 vennero in effetti colpiti, ma erano buoni incassatori: quanto alla possibilità di ripararli in Argentina, questa era un'altra questione ed evidentemnte finirono cannibalizzati. Alla base vi erano all'epoca anche 4 C-47 da trasporto e collegamento. La fine degli A-4 di prima generazione, come si è detto, arrivò nel 1995. La saga degli A-4 argentini non finì lì, perché scartati gli F-16 causa il costo eccessivo (anche se di seconda mano), vennero scelti altri aerei similari. Inizialmente, attorno al 1992 si propose di aggiornare gli A-4 superstiti in Spagna (MDD-CASA), ma erano macchine vecchie poco numerose, poi si pensò di comprare i 23 A-4K ex-Kuwait (sostituiti con gli F-18), ma non se ne fece nulla e questi apparecchi, ancora quasi nuovi, vennero presi dalla Marina Brasiliana. Alla fine, vennero comprati 32 A-4M e 4OA-4M dall'US Navy per appena 70 milioni di dollari. Tuttavia l'aggiornamento, reputato necessario nonostante la relativa modernità dei velivoli (ECM interne, sistemi computerizzati di tiro etc.) venne trattato con un contratto a parte, e vide la creazione di un consorzio Lockheed-Aircraft Argentina. Per un costo non tanto modico di 214 milioni di $$ vennero aggiornati 18 aerei ad Ontario (California), e 18 a Cordoba, dall'altro estremo del continente americano. Trovati nell'immenso deposito di Davis Monthan le macchine ex-USMC nelle migliori condizioni, la prima venne inviata in volo ad Ontario (era la C-906 'Gaucho 01') il 2 agosto 1995. La seconda macchina era il C-906 Gaucho 02 ma evidenziò 'gravi problemi strutturali' e quindi sostituita da una terza macchina con lo stesso serial: non gli portò fortuna, poiché precipitò vicino Cordoba. Oltre ai 36 (incluso quello caduto?) consegnati per l'aggiornamento, dato che gli A-4 sono macchine oramai fuori produzione, vennero consegnati anche 2TA-4J, 6 A-4F, 1 OA-4M, 4 A-4M come fonte di ricambi ed inviati all'ARMACUAR (ovvero base di manutenzione dell'Aeronautica argentina).
 
In tutto, con questi acquistiaerei l'Argentina ha incrementato a non meno di 141 gli acquisti A-4 di cui è venuta in possesso, confermandosi come uno dei più fedeli clienti del piccolo aereo d'attacco nato all'indomani della Guerra di Corea (1954). La modifica dei nuovi A-4AR irritò la Gran Bretagna, ma le sue proteste per il nuovo programma caddero nel vuoto. Notare che: ancora alla metà degli anni '90 questo significava che i rapporti tra le due nazioni non erano ancora normalizzati.
[[Immagine:A-4ar03.jpg|300px|right|thumb|Uno dei 'nuovi' A-4AR]]
 
La modifica comprendeva: radar APG-66 nella versione semplificata ARG-1 (100 km portata max aria-aria, 40km aria-terra, 100 km mappatura), con rifacimento del muso in materiali compositi gli stessi dell'F-117). I display nell'angusto abitacolo sono stati installati in due esemplari, un pannello avanzato di controllo e un HUD 'smart', ovvero di nuova generazione. Comandi di volo HOTAS, predisposizione per missili AGM-65 e AIM-9M, 2 piattaforme laser EGI-2 con tanto di GPS, RWR AN/ALR-93(V-1), IFF, ADC (Air Data computer), ADT (Air Data Trasducer), ECM, Chaff/Flares. Tutto questo equipaggiamento era semplicemente un sogno per i piloti abituati al vecchio A-4 con la sua elettronica preistorica. Il computer digitale di missione con DTM (Data Transfer Module) è capace di imparare la missione di volo, come sul Tornado, e infine un databus 1553B collegabile ad un computer portatile con un cavo a fibre ottiche per la diagnosi e la programmazione rapida dell'A-4AR (!), e sempre con le fibre ottiche sono interfacciati tra di loro tutti i sistemi avionici di bordo, comprendenti anche radio UHF/VHF. Un sistema di simulazione a cristalli liquidi è stato fornito, assieme ad altri sistemi per la manutenzione. da notare che invece il motore rimase quasi inalterato, al solito per i caccia di vecchio tipo, che in genere vengono aggiornati nell'avionica piuttosto che nella propulsione, gradita ma non necessariamente prioritaria, per cui venne tenuto il motore J52 (da 5200 kgs per l'A-4M, solo 4200 per l'OA-4M). Le consegne cominciarono il 12 dicembre 1997 e terminarono nel 2000. In termini operativi, 18 aerei vennero tenuti in riserva e 18 impiegati ai reparti.
 
Da notare che anche in un numero tanto ridotto di cacciabombardieri vi furono diversi lotti produttivi, continuamente aggiornati fino al Block C3Bn, il 'top' tra tutti gli A-4 mondiali. L'addestramento venne curato da 4 piloti della Lockheed distaccati alla V Brigata, con i corsi caratterizzati da: 40 ore di teoria, 190 sul simulatore, 200 ore di combattimento aria-terra e addirittura 350 per quello aria-aria. La consegna dei primi AIM-9 si fece attendere, con i primi missili AIM-9L consegnati al marzo del 2000, ma solo da esercitazione, e nel frattempo, dopo una valutazione a Singapore, venne adottato il pod EHUD, un avanzatissimo sistema di simulazione e addestramento contenuto in un pod , prodotto dalla BVR israeliana e capace di simulare di tutto, dalle collisioni in volo all'attacco missilistico, alle ECM, il tutto grazie alla creazione di un vero e proprio 'teatro operativo virtuale', una sorta di Matrix applicata all'avionica.
 
Dal 1998 l'unica squadriglia equipaggiata con questo aereo ha cominciato ad operare mentre nuovi aerei venivano consegnati con migliori standard operativi. La prima esercitazione a cui parteciparono fu l' ''Antuna'', ma seguirono poi quelle più importanti, la Aguila I in cui gli aerei argentini combatterono anche contro gli F-16. Poi è stato tutto un susseguirsi di esercitazioni e di addestramenti per tutto il Paese per rendere l'aereo operativo anche nelle peggiori condizioni, sulle Ande come sulla Terra del Fuoco. Nel frattempo, come è noto, l'Argentina precipitava in una drammatica crisi economica (con tanto di morti per malnutrizione, in una delle nazioni esportatrici di carne più importanti del mondo) dovuta essenzialmente alle liberalizzazioni selvagge imposte dagli enti economici (tipo l'FMI) internazionali. In seguito a questa nuova grave crisi, l'Argentina è caduta in ulteriore disgrazia, e solo dopo l'arrivo di Nestor Kirkner ha cominciato a risanarsi ed uscire dal default. L'unica squadriglia di A-4AR operativi (nonostante vi siano aerei sufficienti per una seconda unità) resta quella più moderna di tutta la sua Aeronautica: un pugno di aerei degli anni '60, per quanto diventati gioielli di alta tecnologia, per 2 milioni di kmq.
 
====L'Aviazione navale<ref></ref>====
Con la Venticinquo de Mayo per l'ennesima volta ferma in cantiere agli inizi degli anni '90 (era alla Fincantieri, e comprendeva nuove turbine, armi difensive e sistemi di navigazione: si prevedeva il ritorno il servizio nel 1993), tutti gli aerei ad ala fissa erano costretti ad operare da terra,l'ANA (Aviacion Naval Argentina), componente dell'ARA (Armada de la Republica Argentina) aveva nondimeno circa 70 velivoli disponibili all'epoca: 12 Super Etendard (comunemente noti come 'Super'), 10 circa MB.326, 5 MB.339, 3 jet Fokker F.28 da collegamento.
 
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Per l'abilitazione sui Super Etendard, stabilmente presenti nella 3.squadriglia sulla base di Comandante Espora, Bahia Blanca, i piloti dovevano avere almeno 1000 ore sugli MB.326, e siccome non esistevano biposto, l'abilitazione comprendeva 14 sessioni di 60-90 minuti l'una sul simulatore di volo disponibile e dopo un anno di volo sul cacciabombardiere, il pilota era pronto a tutti gli effetti. Naturalmente non vi erano molti piloti: 2-3 all'anno andavano ai Super, ora che poi gli A-4 e anche (dal 1988) i Macchi MB.339 non erano più operativi, tutte le attenzioni dei piloti erano per queste poche macchine, presenti effettivamente in linea in 5-8 macchine al massimo. La base di Espora aveva anche 6 Sea King, 4 di costruzione USA (consegnati nel 1971), e 2 di costruzione Agusta, di tipo leggermente più recente e prestante, spesso utilizzati per l'appoggio alle navi rompighiaccio.
 
Gli Alouette III vennero invece consegnati, invece, nel 1974, con un totale di 14 macchine, imbarcabili anche su navi. 4 di queste affondarono assieme alla nave che li portavaaveva a bordo, e le rimanenti (circa 10, forse meno) erano ancherestavano le uniche macchine in carico alle fregate e caccia, ora che non erano più oprativi i due Lynx. Quando l' 'Almirante Brown' venne usato nel Golfo, aveva un paio di queste macchineAlouette, armabili con missili AS-11 o 12, e utilizzabili come macchine SAR.

6 S-2E Tracker erano pure presenti nella base di Espora, con 3 sole macchine nei primi mesi del 1991, perché le altre erano in fase di ammodernamento per sostituire i motori, cosa da effettuarsi in Israele. La perdita, dovuta presumibilmente ad una pianata di un motore, di una macchina il 27 novembre 1990 con i tre uomini di equipaggio è stata l'unica in una carriera di oltre 20 anni di servizio, proprio all'alba dell'aggiornamento previsto ai motori. La dotazione di questi aerei comprendeva boe sonore e MAD, oltre a siluri e bombe di profondità. Un'altro aereo era il S-2A, che svolgeva ruoli di collegamento a bordo della portaerei. Le macchine erano dell'Escuadrilla n.2.
 
A Trelew vi era invece la Escuadrilla n,6, con 3 L-188A Electra, comprati come mezzi civili e modificati in una sorta di P-3 Orion. Altri 3 L-188PF erano utilizzati per il trasporto, come anche i 3 F.28 a reazione, tutti basati sulla base di Ezeiza. Le loro missioni comprendevano anche viaggi per passeggeri, date le grandi distanze da coprire.
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'''Note''': Da rilevare che finalmente venne trovata la soluzione al problema posto dalle nuove fregate MEKO: la mancanza di elicotteri imbarcati, perché non vi erano state altre forniture dopo le Falklands. Così, se non altro vennero comprati pochi elicotteri Seasprite modello F, presumibilmente ex-US Navy, cosa che permise finalmente di utilizzare degli elicotteri all'altezza delle nuove navi MEKO. Certo, sarebbero stati necessari almeno altrettanti apparecchi per consentire una operatività del tutto soddisfacente.
 
===La FMA<ref>Rollino, Paolo: ''Speciale Forza aerea argentina (tre articoli)'', JP-4 giugno 1991 pagg-41-57 </ref>==
===La FMA===
[[Immagine:Pulqui II 03.jpg|250px|right|thumb|Tra i numerosi progetti studiati dalla FMA compariva anche questo jet simile ad un MiG-15]]
La principale realtà aerospaziale argentina era la FMA, Fabrica Militar de Aviones, esistente dal 10 ottobre 1927. agli inizi del 1991 vi erano 4000 impiegati, disponeva di una galleria del vento da mach 2,65 e prove test per reattori fino a 50 tonnellate di spinta. Essa aveva un grande stabilimento su 250.000 mq di fabbricati e 360 ettari di superficie complessiva.
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L'FMA. I.Ae.30 Namco era un caccia che volò l'anno dopo. Pur essendo ad elica, con un disegno pulito e un peso accettabile , mosso da due potenti Merlin 134/135 da 2035 hp l'uno si dimostrò addirittura più veloce del Namcu. Venne progettato da un esule italiano ed era monoposto, sostanzialmente simile al D.H. Hornet inglese e altrettanto veloce, con un massimo di 780 kmh (ma si trattava di un prototipo non armato). Le dimensioni erano 15 x 11,52 x 5.16 m, 35.32 m2 d'ala, pesi di 5585/8755 kg. Un poco che l'Argentina non aveva soldi, un poco che gli aerei ad elica per il futuro non erano certo un'assicurazione di successo nel campo dei caccia, il progetto si fermò ad un solo esemplare.
 
L'FMA I.Ae.33 Pulqui II di due anni dopo, venne invece progettato da Kurt Tank, altro espatriato, stavoltae si trattava delgià 'papà' del FW-190. Tank era un progettista capace, e basandosi sul suo progetto per il Ta-183 (che in molti, non casualmente, vedono come 'antenato' anche del MiG-15), costruì un caccia ad ala alta, con coda a T, presa d'aria nel muso, e sopratutto, per ritardare i fenomeni di compressibilità, ala a freccia marcata. Questo aereo avrebbe potuto essere, volando nel 1950, quello che l'Ouragan/Mystere erano per la Francia o il Tunnan per la Svezia. Nel 1950 solo F-86 e MiG avevano l'ala a freccia, entrambi in servizio da circa un anno. Ma Tank dovette abbandonare l'Argentina per cercare fortuna in altri lidi, e l'aereo, dopo una minima produzione di 5 esemplari venne abbandonato. Fu questo forse l'unica possibilità, purtroppo persa, per dare all'Argentina o a una qualunque nazione australe una reale indipendenza nel campo dei caccia: se fosse stato realizzato anche solo in alcune decine, l'Argentina avrebbe potuto schierare un caccia indigeno perfettamente all'altezza di quelli dell'epoca e forse continuarne lo sviluppo come in Francia fecero fino al Super Mystere. Le caratteristiche: dim. 10.6 x11.68 x 3,5 m, 25.1 m2 di superficie alare. Pesi 36003.600/55505.550 kg, velocità 10501.050 kmh, autonomia di 2.,2 ore e armamento di 4 cannoni da 20mm20 mm. Tutte prestazioni comparabili con i Sabre e i MiG dell'epoca, ma il Pulqui aveva un armamento multiruolo con ogni evidenza migliore di quello di entrambi (che ironicamente era disponibile solo con i caccia inglesi, totalmente obsoleti quanto a prestazioni).
 
Da ricordare l'originale trasporto I.Ae.38 di Reimar Horten, un'ala volante da trasporto (Che forse ispirò Spieldberg per i 'Predatori dell'Arca perduta), del 1960, rimasto prototipo. Aveva 4 motori I.Ae.16 El Gaucho da 450 hp l'uno, e nondimeno un'ala di 32 m e un carico di 6 t. Purtroppo anche di questo ne venne realizzato un solo esemplare.
 
L'IA 35 'Huanquero', altro aereo argentino (Ma della DINFIA) era un apparecchio da trasporto leggero e ricognizione del 1954, bimotore e con ala bassa.
 
 
 
La sua natura di fabbrica statale e militare l'ha legata ovviamente allo strumento militare argentino, dal 1982 quando la giunta militare finì, venne deposta e la spesa militare venne ridotta. La recessione che è seguita nella fase di transizione democratica ha segnato addirittura una inflazione del 3000% come picco nel 1989. Con questi problemi non stupisce che l'Argentina era seriamente handicappata nel continuare anche i suoi programmi militari.
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====MEKO<ref>Armi da guerra N.42</ref>====
Come l'Irak si rivolse ai cantieri italiani per ottenere una intera flotta da guerra moderna, l'Argentina fece lo stesso con la Germania, e in particolare con i cantieri Blum&Voss. Ma mentre l'Irak non ebbe mai le sue navi (4 fregate, 6 corvette e 1 rifornitore), l'Argentina ebbe modo di ottenere una flotta analoga (meno il rifornitore, ma con in più i sottomarini) dalla fine della guerra con la Gran Bretagna. Nonostante molti dei fornitori fossero europei, la Gran Bretagna restava di gran lunga (molto più del Brasile e del Cile) il 'nemico numero uno', ma la guerra aveva avuto breve durata e così le normali relazioni commerciali ripresero, tranne ovviamente tra Argentina e GB. Le '''[[w:Classe MEKO 360|MEKO 360H2]]''' erano belle navi, moderne e potentemente equipaggiate. Esse avevano artiglierie Breda-Bofors e OTO-Melara, per un totale di un cannone da 127 mm e ben 4 torri del tipo DARDO con capacità CIWS. Anche i siluri e i missili SAM erano italiani, per cui nell'insieme le navi argentine erano simili alle fregate Maestrale italiane.
[[Immagine:ARA_Almirante_Brown_D_10_%28cropped%29.jpg|300px|right|thumb|L'Almirante Brown (D10), l'ultima nave della ARA a portare questo nome]]
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===FAA<ref>Cicalesi, J.C. e Rivas, Santiago: ''L'Aeronautica militare argentina'', RID novembre 2007 pagg. 54-55 </ref>===
===FAA===
La Fuerza Aerea Argentina, nel 2003, era in grave sofferenza per una crisi economica da cui ancora (ma sarebbe stata questione di poco tempo) l'Argentina non era ancora riuscita ad uscire dopo il crollo del 1999. La sua costituzione era a quel punto la seguente:
 
* Comandi e regioni: il Presidente della Repubblica è anche il comandante in capo delle F.A., quindi anche dell'Aeronautica. Poi veniva il Capo di Stato Maggiore Generale, e dietro il Vicecomandante, la Segreteria Generale e 4 regioni militari ovvero il Comando delle operazioni aeree, quello delle regioni militari aeree, dei Materiali e del Personale. Il Comando delle Operazioni Aeree, ovviamente, è quello della maggior importanza. Tra le sue unità:
 
* Gruppo di sorveglianza e Controllo dello Spazio Aereo: la sua base operativa è a Merlo, nei pressi di Buenos Aires, e la sua costituzione verteva sulla Scuola di Elettronica per la Difesa e sullo Squadrone di Sorveglianze e Controllo dello Spazio Aereo. Questo si occupava complessivamente di radar mobili AN/PTS-43 e AN/W30 della Westinghouse e due radar fissi. Questi equipaggiamenti erano quanto disponibile per sorvegliare un Paese da 2,6 milioni di kmq, anche se abitato solo da 35 milioni di persone (da notare che con circa la stessa grandezza, l'India arriva ad oltre un miliardo, tanto per considerare la ridotta densità abitativa del Paese).
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*Base Aerea Militare del Rio della Plata: la sua importanza derivava dalla presenza del Primo Gruppo di Artiglieria Antiaerea, suddiviso in squadroni muniti di missili Roland, e cannoni da 20 e 35mm. Altri sistemi contraerei erano presenti in ciascuna Brigata Aerea.
 
'''I Brigata Aerea''': El Palomar, vicino Buenos Aires, aveva i seguenti Escuadron:
*I1° Escuadron, con i C-130 e KCH-130. Inizialmente si trattò di rimpiazzare gli antidiluviani DC-4 e dal 1968 arrivarono i C-130E, poi aggiornati allo standard C-130H. Inizialmente vi erano 3 aerei, poi aumentati a 8 più altri 2 KC-130H ne l1978, dal 1982 un L-100-30 e infine pochi vecchi C-130B, che curiosamente erano la versione più vecchia, ma entrarono in servizio per ultimi, dopo il 1992.
 
Le perdite sono state due: il TC-62 venne distrutto dai guerriglieri nella provicina di Tucuman, il 28 agosto 1975, il TC-63 abbattuto da Sea Harrier il 1 giugno 1982, quindi in nessun caso vi furono perdite per incidenti di volo nella carriera degli Hercules argentini.
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* Il 2° Escuadron, costituito nel 1975 con un Boeing 707 in versione VIP, poi evolutosi in un reparto da trasporto pesante con 2 707 cargo, 2 passeggeri, uno in versione EW
 
* il 3° Escuadron, con 4 jet Fokker F-28 Mk.1000 per il trasporto di personale nelle zone remote della Nazione, eera usato anche per il trasporto di materiali.
 
 
*Il 1° Gruppo costruzioni, per la costruzione e riparazione delle piste di volo
 
Seconda'''II Brigata Aerea''': È basata vicino Paranà, che è il capoluogo della provincia di Entre Rios. dal 1971 ha avuto 10 Camberra B.Mk62 (ovvero i B.Mk2) e 2 B.Mk 64 (T.Mk 4) oramai radiati da anni, tutti i Guaranì, e 4 Learket 35A da ricognizione fotografica.
 
* 2° Escuadron da ricognizione fotografica con 3 Learjet (uno andò perso alle Falklands causa un Sea Dart), 2 Learjet 35 e un Piper Navajo da radiomisure, infine presenti anche due IA.50
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*1° Gruppo della Scuola Comunicazioni, presente sopratutto con mezzi terrestri e sistemi di telecomunicazioni
 
Terza'''III Brigata Aerea''': Reconquista, Santa Fe, è la prima delle unità da combattimento: ha il 1 e il 2° Escuadron con 39 Pucarà. Queste macchine sostituirono gli IA-35 Huanquero, radiati nel 1973
 
 
Quarta'''VI Brigata Aerea''': Chiamata Los Tmaraindos, a Mendoza, formata da:
 
*4° Gruppo caccia con il 1° Squadrone Morane, ovvero quello con i superstiti 12 Paris dei 48 compranti dal 1959. Il 2° aveva 11 IA-63 Pampa del 1988. Il 3° aveva i 3 SA-315B Lama comprati nel 1978 per le ricerche in alta quota, sulle Ande. Il 4° aveva infine 8 Su-29AR. della pattuglia acrobatica CRUZ DEL SUR, formata nel 1998. Infine vi era lo Squadrone di supporto, con 2 Cessna 182 e 10Mirage IIIC tolti dalle unità di prima linea.
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Da notare il programma di aggiornamento per i Pampa, con i sistemi avionici dell'A-4AR, in fase di sviluppo all'epoca.
 
Quinta'''V Brigata Aerea''': È quella che ha poi ricevuto gli A-4AR: dopo che l'acquisto di F-16 di cui si cercava accordo con gli USA nel 1990 fu cambiato in un'offerta per 54 A-4 da parte americana, in competizione con i 23 A-4 ex-Kuwaitiani. Queste ultime macchine vennero trovate meno interessanti e vennero poi prese dai brasiliani, mentre gli Argentini ebbero gli A-4AR dal 1997, appartenenti al 1 e 2° Escuadron del 5° Gruppo. Al solito, presente in Brigata anche la squadriglia collegamento con 2 Cessna 182 e un Aerocommander.
 
Sesta'''VI Brigata Aerea''': basata A Tandil, che è nella provincia di Buenos Aires, ma nondimeno a 500 km a S della capitale argentina, ha concentrata in se tutti i Mirage/Dagger.
Quinta Brigata Aerea: È quella che ha poi ricevuto gli A-4AR: dopo che l'acquisto di F-16 di cui si cercava accordo con gli USA nel 1990 fu cambiato in un'offerta per 54 A-4 da parte americana, in competizione con i 23 A-4 ex-Kuwaitiani. Queste ultime macchine vennero trovate meno interessanti e vennero poi prese dai brasiliani, mentre gli Argentini ebbero gli A-4AR dal 1997, appartenenti al 1 e 2° Escuadron del 5° Gruppo. Al solito, presente in Brigata anche la squadriglia collegamento con 2 Cessna 182 e un Aerocommander.
 
Sesta Brigata Aerea: basata A Tandil, che è nella provincia di Buenos Aires, ma nondimeno a 500 km a S della capitale argentina, ha concentrata in se tutti i Mirage/Dagger.
[[Immagine:IAI Finger.jpg|300px|right|thumb|Uno dei 'nuovi' Dagger FINGER]]
La prima infornata di Dagger arrivò con 26 aerei nel 1979, subito seguiti, nonostante il regime dittatoriale dell'epoca, da altri 11 monoposto e 2 biposto, per un totale di 39. La successiva modernizzazione chiamata Finger prevedeva anche l'uso di un radar ELTA EL/M-2001B. Prima ancora, nel 1972 arrivarono i Mirage all'VIII Brigata: 10 M.IIIEA, 2 DA, che si aggiungevano ai IIIC già visti. Altri Mirage7 IIIEA arrivarono nel 1977 con 7 IIIEA, e infine nel 1982 2 DA. Infine arrivarono i 10 Mirage 5P, precisamente il 4 giugno. Questi ultimi ebbero una serie di cambiamenti, vennero chiamati MARA e modernizzati, poi inviati nel 10imo Escuadron a Rio Gallegos nel 1986, e solo nel 1996 passati a Tandil e usati come addestratori assieme ai Mirage biposto. In tutto, nel 2003 era presente il 6° Gruppo da caccia con gli Escuadrones 1 sui Dagger Finger, 2 su Mirage IIIEA, 10 su MARA e Dagger/Mirage biposto, Escuadron da trasporto leggero sui soliti tipi di aerei leggeri e un elicottero Hughes 500. L'obiettivo era quello di sostituire i Mirage, che nell'insieme non hanno nemmeno ricevuto quei miglioramenti come le alette canard presenti su macchine similari come quelle brasiliane, venezuelane e colombiane. La macchina designata era ovviamente l'F-16 di seconda mano.
 
Settima'''VII Brigata Aerea''': José Paz, vicino alla capitale. Ha gli Escuadron di elicotteri:
*1° per ruoli SAR, su due CH-47, che per la cronaca sono gli unici elicotteri argentini che, basati sulle isole durante la guerra, riuscirono a ritornare sul territorio argentino continentale, assieme ad un altro che però si distrusse in un incidente di volo in Antartide. Altre macchine erano un S-61R, e i superstiti di 11 Bell 212 e UH-1N.
 
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Inoltre era presente lo Squadrone di appoggio commando, con funzione di recupero in combattimento e capace, pare, di raggiungere con aerei e elicotteri ogni punto del Paese in 2 ore.
 
Nona'''XI Brigata''': istituita il 9 dicembre 1975, ha un compito misto: 5° Squadrone con i DHC Twin Otter comprati nel 1968 e alcuni F.27 dal 1982. 7° con gli F.27, 4° da attacco con i Pucarà, costituito specificatamente per la guerra delle Falklands e sciolto nel 1990. In tutto, al 2003 la Brigata disponeva di 8 DHC-6 e 4 F-27.
 
Nona Brigata: istituita il 9 dicembre 1975, ha un compito misto: 5° Squadrone con i DHC Twin Otter comprati nel 1968 e alcuni F.27 dal 1982. 7° con gli F.27, 4° da attacco con i Pucarà, costituito specificatamente per la guerra delle Falklands e sciolto nel 1990. In tutto, al 2003 la Brigata disponeva di 8 DHC-6 e 4 F-27.
 
 
La Base aerea Gallegos era un'ulteriore unità operativa, ancorché priva di reparti di volo, equipaggiata con mitragliere da 20mm20 mm e radar TPS-43 da scoperta aerea.
 
*Il Comando materiali è responsabile della logistica di tutta la FAA, con una serie di infrastrutture dedicate: direzione generale della manutenzione, direzione generale del rifornimento, dello sviluppo dei sistemi, sperimentale e via discorrendo.
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====Il nuovo sistema radar di controllo aereo<ref>Cicalesi, J.C. e Del Gaizo, Cesar: ''Un nuovo sistema radar per l'Argentina'', RID giugno 2005 pag. 63 </ref>====
Con il decreto n.1407/2004 il presidente Kirchner ha dato avvio, il 14 ottobre 2004 ad un ambizioso e costoso programma di equipaggiamento di nuovi sistemi di controllo dell'enorme spazio aereo del Paese. Questi sono stati finanziati da un'operazione di credito pubblico di ben 236 milioni di dollari, e il programma sostituisce il Progetto Nazionale di Radarizzazione, che avviato nel 1996 per un valore di 185,3 milioni di dollari venne lasciato decadere nel 2000. La fase di ammodernamento prevede che siano create delle zone ADOC, ovvero delle partizioni per il comando difesa aerea, che coincidano con le FIR del traffico civile, per ottenere un sistema ragionevolmente unificato per entrambe le esigenze. L'elenco completo dei radar da comprare riguarda: 36 radar tridimensionali fissi per la ricerca a lungo raggio, 6 tridimensionali mobili a lungo raggio, 9 3D mobili ma a corto raggio, 4 TPS-43 già presenti ma ammodernati, 3 radar aerotrasportati e 11 radar secondari monopulse. I monopulse verranno sviluppati dalla INVAP, che è una industria statale argentina, attiva nel comparto elettronico, finanziata per una prima tranche con 13 milioni dati dalla legge per le tasse aeroportuali. Attualmente vi sono radar sui principali aeroporti argentini, con quelli primari capaci di vedere fino a 110 km e 20km di altezza, e quelli secondari, nonostante il nome, capaci di 360 e 30 km rispettivamente: essi hanno il compito di interrogare il trasponditore dell'aereo chiedendo la quota di volo e l'identificazione.
 
====Artiglieria semovente<ref>Cicalesi, J.C. e Rivas, Santiago: ''Artiglieria semovente argentina in Patagonia'', RID marzo 2007 pagg 78-81 </ref>====
====Artiglieria semovente====
Il sistema campale più moderno dell'America latina, tra tutte le artiglierie semoventi monotubo, si trova, ancorché in piccolo numero, proprio in Argentina. La storia è recente, ma le radici molto 'stagionate'. Ecco per sommi capi come si è arrivati all'attuale situazione. Negli anni '70 la OTO-Melara ha costruito, assieme a Germania e UK la nuova artiglieria trainata FH-70, da 155/39mm e 24 km di gittata. Essa era sotto guida inglese- nonostante che il British Army ne avesse ordinate solo poche decine- mentre la versione semovente SP-70 era sotto responsabilità tedesca. Il programma del semovente riguardava una torretta installabile sullo scafo di un carro armato: visto che si richiedeva, per una artiglieria pesante, uno scafo pesante, tanto valeva, si pensò, utilizzare lo stesso scafo dei carri armati, senza nemmeno cambiare la posizione del motore da posteriore ad anteriore. L'idea era interessante, ma in pratica il limitare lo spazio per gli artiglieri praticamente alla sola torretta non ha mai convinto del tutto; e così i semoventi più moderni sono tornati alla vecchia conformazione, a parte l'2S19 sovietico/russo. Il carro armato-semovente ha avuto un certo successo, vennero realizzati sistemi come il CGT francese, me l'SP-70 venne abbandonato nel 1987 dalla Germania e a quel punto, terminato totalmente. La Germania continuò con quello che divenne l'FH-2000, la Gran Bretagna aveva pronto l'AS-90, mentre l'Italia avrebbe seguito la Germania, ma nel frattempo aveva approntato un sistema noto come Palmaria, che aveva un bocca da fuoco da 41 calibri, molto simile a quella dell'FH-70 e con prestazioni analoghe. La OTO-Melara aveva anche prodotto il clone del Leopard 1, ovvero l'OF-40 e l'aveva venduto ad una nazione del Golfo in piccolo numero. Il maggiore sviluppo fu quello del semovente Palmaria e dell'antiaereo OTOMATIC, entrambi con scafo derivato da quello dell'OF-40 ma la vera novità era la torretta, il che rendeva il sistema installabile anche su altri carri armati similari. Il Palmaria venne comprato da Gheddafi, ma non ebbe seguito con l'E.I. L'Argentina, dall'altra parte dell'Oceano aveva nel frattempo fatto la scommessa di sviluppare una nuova famiglia di mezzi cingolati, come il Brasile stava facendo con i ruotati. La scelta cadde sul Marder tedesco, da cui la Thissen sviluppò, a partire dal 1974, due mezzi: il carro TAM e il VCTP da trasporto truppe, in un epoca che vedeva le nazioni NATO sprovviste di MICV e incapaci di comperare mezzi sofisticati come il Marder, il VCTP era addirittura dotato di un motore del 20% più potente. Questo diede modo di valutare anche la possibilità di sviluppare un semovente che rimpiazzasse i vecchi M-7 e F Mk.3 disponibili. La torretta da adottare venne individuata in quella del Palmaria, e il contratto venne firmato già nel 1981. Alla TAMSE (Tanque Argentino Mediano Sociedad del Estado) venne chiesto di sviluppare uno scafo allungato con 7 ruote, mentre il prototipo venne completato nel 1986, ma l'unione con la torretta avvenne solo nel 1992. Il mezzo si chiamava VCA e doveva essere realizzato in 20 esemplari complessivi, tante le torrette ordinate alla OTO. La produzione del TAM era stata chiusa nel 1983 dopo oltre 500 scafi completati, ma venne riattivata nel 1991 per il VCA (nessun TAM venne esportato per motivi politici). Siccome nel 1992 lo stabilimento venne richiuso definitivamente, il completamento della commessa venne svolto dal cantiere navale ASTARSA, e finalmente, dopo 16 anni dalla firma del contratto e due prototipi completati, dal 1997 iniziarono le consegne dei veicoli. La forza venne ripartita in 8 pezzi (due batterie) per battaglione d'artiglieria, che erano il 9 e l'11imo, in forza al 7° e 9° GRuppo d'artiglieria, appartenenti alle brigate meccanizzate IX e XI. GLi altri 4 vennero dati alle scuole.
 
Questi semoventi sono in grado di sparare fino a 4 colpi al minuto, con una raffica di 3 in 30 secondi. La cadenza di tiro massima prolungata è di un colpo ogni 3 minuti per un'ora (ovvero 20 colpi in tutto). La riserva di proiettili è di 30, 23 in torretta con un sistema semiautomatico di fuoco che aiuta il ritmo di tiro, con il ritorno all'alzo del cannone-obice che aveva prima della ricarica (deve essere eseguita con l'arma a 0 gradi). La gittata arriva a 20 km, 24 con le munizioni migliorate, 30 con quelle a razzo. La torretta è in alluminio, ha una mitragliatrice e 8 lanciagranate. Da notare che essa non è inficiata dalla disposizione del motore: il TAM ha il motore anteriore, come il Marder da cui deriva. IL layout è quindi adatto al 100% per il ruolo, meglio che nel caso del Palmaria. La massa, nonostante la torre in alluminio, supera le 42 t. L'aiuto ai semoventi è dato da veicoli portamunizioni, che sono dotati di un nastro trasportatore capace di rifornire il mezzo in 10 minuti, più rapidamente di quanto sia possibile sparare i colpi. Originariamente venivano usati veicoli Isuzu, ma erano autocarri dalla mobilità limitata rispetto ai cingolati. Poi sono stati reperiti due prototipi basati sullo scafo VCTP. Questi vennero completati per il più pacifico ruolo di ambulanze, ma la TAMSE aveva chiuso i battenti e così nel 2000 vennero presi e modificati, dimostrandosi all'altezza di portare fino a 80 proiettili e il nastro portamunizioni. L'idea è di costruirne uno per semovente, ma al momento oltre ai due prototipi sono usati M548 non corazzati, muniti di nastro portamunizioni. La potenza di fuoco delle artiglierie moderne deve molto all'informatica e per il VCA è stato realizzato il TRUENO, un sistema scritto in Turbopascal, e capace di coordinare il fuoco di un massimo di 5 batterie insieme, ciascuna con 10 sistemi, 20 osservatori avanzati e 3 ufficiali di collegamento. Permettendo di coordinare il tiro dei semoventi facendoli stare dispersi, su di un unico bersaglio si annulla il problema che prima era proprio del coordinamento delle artiglierie, che dovevano sparare raggruppate in una batteria quasi fianco a fianco, vulnerabili al fuoco di controbatteria. Il sistema è basato su di computer HP 49G plus. La disposizione della batteria è data da una serie di veicoli (per brevità sono riportate solo le sigle) , un VCDDCT di comando, un VCCDF per il controllo del tiro, tutti su scafo TAM, i portamunizioni, una batteria comando e servizi a livello di battaglione, con una vasta gamma di veicoli tattici leggeri, radar RATRAS di controllo del terreno e localizzazione bersagli, sviluppato in Argentina dalla CITEFA e dal 601 gruppo dei sistemi contraerei, utilizzando elementi di altri radar.
 
===Nuova munizione ICM<ref>Cicalesi, J.C. e Del Gaizo, Cesar: ''Un nuovo proiettile a submunizioni per l'Esercito Argentino'', RID Luglio 2006 pag. 77 </ref>===
===Nuova munizione ICM===
Per potenziare l'artiglieria argentina, di recente è entrato in servizio un nuovo tipo di munizione. Sviluppato dal CITEFA, l'unico organismo di ricerca operativo in Argentina per il campo della difesa e settori militari, il suo sviluppo iniziò nel lontano 1994 e ha, come tanti altri tipi similari, un involucro monoblocco, non a valve o qualcosa del genere (come nelle CBU aeronautiche) che con una carica esplosiva aziona un pistone, il quale fa uscire dal retro una fila di 63 munizioni che sono sia anticorazzato, con capacità perforante di 70 mm (sufficiente per colpire i corazzati dall'alto) o antipersonale a frammentazione. Quelle antipersonale pesano 250 gr e hanno 30 gr di esplosivo. Questo è sufficiente per frammentare l'involucro in 600 schegge con raggio letale di 7 m dal punto di scoppio, distanza a cui almeno 2 schegge per m2 sono garantite. Esiste anche una importante capacità, che purtroppo in molte submunizioni precedenti non era presente: quello del sistema d'autodistruzione, di tipo pirotecnico: se entro 20 secondi la submunizione non esplode per difetto della spoletta ad impatto, allora si autodistrugge, cosa che forse non accadrà sempre, ma almeno riduce molto il rischio di creare un campo minato con l'uso di munizioni di questo tipo. Creare una granata a submunizioni per artiglierie moderne non è banale, e certo ha poco a che fare con quello che succede alle bombe aeree; bisogna sopportare accelerazioni di 18.000 g (2000 volte quelle che, per esempio, sostenibili dalla struttura di un F-16) e 15.000 giri al minuto impressi dalla rigatura. In genere si aprono a circa 500 m di quota, in base ad una spoletta barometrica o radar e coprono un'aerea 8-10 maggiore di quella di una munizione normale HE. Il proiettile CME è sparabile da ogni pezzo argentino da 155 mm: i Citer e Sofisma da 155/33 mm e gittata di 18.5 km che servono nei reparti d'artiglieria da campagna, dai VCA da 155/41 mm con portata di 21.000 m, dai VCA Mk. F-3 su scafo AMX-13,con cannone Sofisma e il trainato M-114 dei Marines, da 155/23 mm o il più moderno CALA 30/2 da 24.000 m. Ben 6 tipi diversi di armi da 155 mm servono dunque con le F.A. argentine, con tecnologia che parte dalla II GM all'era attuale. I proiettili CME sono stivati in appositi contenitori e hanno una durata garantita di 10 anni. Si pensa anche ad utilizzare questa munizione come base per un proiettile 'intelligente' futuro, ma per ora non ve ne sono per tutti i gruppi d'artiglieria argentini.