Forze armate mondiali dal secondo dopoguerra al XXI secolo/Regno Unito-01: differenze tra le versioni

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===La campagna aerea<ref>Price, Alfred: ''Le 100 ore più difficili'', RID 2/1993 pagg. 60-63</ref>===
Alle 2.00 locali del 17 gennaio i primi Tornado iniziarono le operazioni di volo in quella che diventerà una delle più discusse campagne operative di tutta Desert Storm. I Tornado erano basati a Muharraq, Bahrein, con inil No.15 Squadron composito (comandato dal Wing Commander John Broadbent che era anche il comandante di tutti i reparti RAF della base), avendo equipaggi provenienti dai Nos. 9,17,27 31 e 617. Un'altra base erea a Tabuk, in Arabia, e al comando del W.C. Ian Travers v'era il No.16 Sqn con equipaggi dei 2,9, 13,14,16, 20 e 617. Si trattava di Tornado speciali, essendo tutti quelli capaci di usare i missili ALARM. Il terzo distaccamento, nonché quello più vicino al confine irakeno (circa 500 km) il che gli consentiva di non avere bisogno del rifornimento in volo, era a Darhan, W.C. Jerry Witts con il No.31 sqn, equipaggi dei 9,14, 17 e 41. In questo distaccamento v'erano comprendeva anche 6 GR.Mk 1A, che pur se non utilizzati per attacco al suolo, portavano il totale dei soli Tornado IDS a ben 50 esemplari. Inoltre, un gran numero di rimpiazzi era disponibile, pronto a volare nel Golfo dalla Germania Occidentale, dove il grosso dei 224 IDS consegnati era schierata con la RAF Germany.
 
Il principale obiettivo dei Tornado, per i primi attacchi, erano le basi aeree irakene. Queste non erano un bersaglio facile essendo (per via dell'esperienza bellica con l'Iran) tutte di grandi dimensioni tanto che alcune avevano addirittura 6 piste di volo, tutte separate tra di loro! Era quindi impossibile metterle fuori uso in un sol colpo, a meno che non si lanciassero attacchi con 20-30 Tornado alla volta, armati naturalmente di due JP233 l'uno, così il Comandante in capo delle Forze aeree della Coalizione, il generale americano Horner, richiese piuttosto attacchi di disturbo che fossero in grado almeno di ridurre l'attività dei suddetti aeroporti. Fu in base a questa direttiva che i Tornado, macchine particolarmente adatte allo scopo, decollarono a partire dalle 2 di notte del 17 gennaio. Invece di attaccare con tutti gli aerei disponibili non più di due basi per volta, vennero lanciati gruppi di 4 aerei decollarono contro Al Taquaddum, Mudays e Al Asad mentre Tallil ebbe due formazioni assegnate per un totale di 22 Tornado, alcuni dei quali armati con ALARM ma la maggior parte con i JP233. Grazie all'attacco da parte degli AH-64 contro due postazioni radar irakene di capitale importanza, grazie all'uso di missili cruise (si sarebbe scoperto che oltre ai Tomawhak erano usati anche gli ALCM-86 CALCM) l'attacco inglese potà svolgersi con una notevole sorpresa, volando a circa 60 m in modalità 'Hard ride' (consente di seguire il terreno con grande accuratezza, ma è tremendamente faticosa per l'equipaggio e di fatto è utilizzabile per lo più su terreni assai piatti), mentre la formazione era quella definita come CARD-4, ovvero con gli aerei che erano distanziati di 3-5 km e si appoggiavano a vicenda, per esempio coprendosi in caso di attacco di caccia nemici. A Mudaysis i Tornado ottennero una totale sorpresa e si avventarono a 1020-1110 kmh a 60 m sopra la pista scaricando le submunizioni delle JP233 e poi sganciando pure queste (con le quali i Tornado non erano certo supersonici a bassa quota), anche ad Al Asad venne ottenuta una totale sorpresa e anche qui la contraerea cominciò a sparare quando gli aerei erano già praticamente fuori tiro (non ci vuole certo molto a 300 metri al secondo, a portarsi fuori dalle difese perimetrali di una base, ancorché grande). Ma qui i Tornado erano giunti per primi, sulle altre due basi erano invece la 'coda' di formazioni d'attacco americane con gli A-6 Intruder, e le difese erano ben attive. Il comandante Broadbent descrisse come la contraerea, dal Kalashikov ai pezzi da 57 mm innalzava un muro di traccianti che salivano fino a 4500 m. Nondimeno, i Tornado riuscirono a passare attraverso questo sbarramento e a sganciare le armi.