Forze armate mondiali dal secondo dopoguerra al XXI secolo/India-3: differenze tra le versioni

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A parte questi problemi, il Su-30 ha anche dei vantaggi, come la formidabile avionica e l’eccezionale agilità: l’aereo é capace di volare ad un minimo di 75 kmh e di sparire alla vista di un radar doppler se necessario, una forma di stealthness 'indotta' dalla bassa segnatura Doppler. Sono in grado di virare quasi istantaneamente sul luogo, e hanno una formidabile capacità di carico bellico e di carburante. Il peso a vuoto è di 17 t (in origine era di circa 14), massimo di 34,5. La corsa al decollo è di circa 550 m, la velocità massima tra 1,2 e 2,3 mach , autonomia di 3000 km con il carburante interno ed eccesso di spinta specifica di oltre 200ms. IL raggio d’azione è di circa 1500 km ma l’aereo può operare anche per 10 ore con rifornimento in volo, in ogni caso il carico di carburante arriva a 9640 kg, ma per missioni a medio raggio, magari in decollo su allarme si riduce normalmente a ‘soli’ 5270 kg, con un peso di 24,6 t tipico aria-aria, mentre l’armamento arriva a 10-12 missili AA-10, 11 e i nuovi 12 del tipo AMRAAM, ovvero a guida radar attiva con sensore AGAT e datalink per aggiornamento della traiettoria di volo. Un cannone da 30 mm GSH-301 ha una efficienza nel combattimento aereo notevole, mentre fino a 8 t di carico sono trasportabili sotto ali e fusoliera e ai punti d’aggangio alle estremità alari. Nell’insieme si tratta dell’aereo da combattimento più potente e versatile che gli indiani potevano realisticamente permettersi, capace di competere con l’F-15E e persino di superarlo in agilità e flessibilità operativa: per esempio, vi sono le predisposizioni per armi antinave di grande potenza come i missili antiradar –antinave Kh-31 (AS-17) da mach 1,7-3,5, e i nuovi Brhamos da 3 t aviolanciabili (notare bene, non vi sono invece i missili Moskit originariamente provati sui Su-27, forse perché solo un esemplare poteva essere alloggiato sotto la fusoliera).
 
[[Immagine:Su-30MKI air show1.jpg|300px|right|thumb|I Flanker sono ospiti frequenti di esercitazioni e air-shows]]
La supermanovrabilità (non è un’esagerazione, ma la definizione delle manovre possibili anche dopo che l’aereo è caduto in stallo) è dibattuta: meglio lanciare un attacco ad alta velocità con i missili moderni e poi disimpegnarsi ad alta velocità o ‘fermarsi’ a duellare con strette virate, rischiando di essere colpiti da qualche missile ad alta manovrabilità (come quelli di ultima generazione: AIM-9X, R-73, IRIS-T, ASRAAM, Python 4 etc.)? Le ipotesi sono tante, ma nelle prove di duello aereo l’F-16 MATV ha dimostrato di poter affrontare e battere anche 2 aerei in rapida sequenza, per cui non si può certo criticare i russi se si sono impegnati sulla stessa via. In realtà quello che realmente conta nei duelli aerei, nella gran parte almeno, è quello che già Olswald Boelke conosceva nel 1917 con i suoi ‘7 comandamenti’: in particolare, sebbene di molti celebri duelli aerei prolungati si hanno racconti dettagliati, quello che non si conosce molto sono i ben meno appariscenti duelli aerei risolti nell’arco di secondi con un’attacco rapido alle spalle dell’avversario: soprattutto con l’avvento dei missili che sono armi letali e a lunga gittata, la cosa fondamentale è conoscere la posizione dell’avversario prima che questo conosca la propria e approfittarne: la situation awarness. E in questo ambito i Su-30MKI, nonostante la mancanza di cure per la stealthness, sono certamente molto ben equipaggiati.