Forze armate mondiali dal secondo dopoguerra al XXI secolo/Romania: differenze tra le versioni

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==1985<ref>Armi da Guerra,fascicolo 89: Ungheria/Romania </ref>==
==1985==
La Romania, all’epoca aveva una forza stimata in Occidente di 190.000 uomini, di cui 109.000 di leva, con durata all’epoca del relativo servizio di 16 mesi eccetto che nella Marina, dove arrivava a 30. Il totale delle riserve era stimato in 565.000, di cui 500.000 nell’esercito.
 
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==1989-1992<ref>Rollino, Paolo: La difesa rumena, Panorama Difesa, settembre 1992 pagg.16-21</ref>==
==1989-1992==
Questi anni sono importanti per fare il punto della situazione. Anzitutto in termini generali dello strumento militare, la Romania ha conosciuto un profondo mutamento. Questo è stato dovuto agli sconvolgimenti politici di quel periodo. La rivoluzione che ha visto il Paese nel 1989 è stata un punto cardine. La famiglia Ceaucescu era la vera 'signora' della Romania, con ville, lussi, corruzione, accumulo di ricchezze che erano sempre più ingiustificabili per la nazione, non propriamente ricca, e al di là di ogni seria necessità. La rivolta popolare, esplosa dopo i morti di Timisoara (e alcune 'messinscene' di cadaveri presi dall'obitorio di un ospedale e utilizzati a beneficio della televisione) fu un miscuglio di molte motivazioni, non tutte propriamente cristalline, e alla fine vide i coniugi Ceaucescu in fuga dal loro palazzo di Bucarest con un elicottero Dauphin, stracarico di persone, che decollò dal tetto. Un ruolo senza precedenti lo ebbero i mass-media, sopratutto quello di maggior impatto (anche con gli analfabeti), ovvero la televisione, strumento prima di regime, poi conquistato e utilizzato senza 'complimenti' dai rivoltosi. Chi combatté contro la rivoluzione erano sopratutto gli uomini dei servizi 'interni' particolarmente fedeli al loro leader, ma al popolo si erano uniti gran parte dei militari scesi in campo, e questo da solo garantiva l'esito finale della rivolta, e gli uomini dei servizi che vennero catturati in genere venivano fucilati sul posto. La coppia Ceaucescu venne lasciata in campagna dopo che l'elicottero aveva accusato 'problemi tecnici'. Riconosciuti mentre cercavano di scappare via terra, vennero arrestati e sommariamente processati, cosa a cui seguì una 'rapida' esecuzione, nonostante che Ceaucescu non riconoscesse la legittimità della corte.
 
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L'eliminazione della Securitate, il potentissimo Dipartimento per la Sicurezza dello Stato, che controllavano di fatto i membri delle F.A. ha consentito di ottenere quanto sopra, mentre i 62000 militari impegnati di fatto nel processo produttivo dell'industria nazionale come operai e quadri sono stati riportati allo status effettivo di militari,mentre per rendere più efficiente lo strumento militare rumeno venne avviato un programma di snellimento, professionalizzazione e la creazione di Stati maggiori per ciascuna delle F.A, che erano quattro, inclusa cioè la Difesa aerea. La costituzione dello strumento militare rumeno dell'epoca era dato da: un esercito basato su 4 armate pluriarma, con divisioni meccanizzate, una corazzata, una birgata da montagna. La modifica sarebbe stata qui quella di introdurre il corpo d'armata come elemento intermedio tra l'Armata e le brigate, e questo significò la scomparsa della divisione. Quindi, se prima vi era l'ordinamento Armata-divisione-reggimento, poi questa divenne Armata, corpo d'Armata, brigata e reggimento. La Brigata era presente con 2-3 unità meccanizzate, una d'artiglieria e una corazzata per ciascun Corpo. Inoltre, i battaglioni rimpiazzarono i reggimenti come pedina basica dell'esercito. L'aeronautica era provvista di circa 400 aerei da combattimento: 189 MiG-21, 36 MiG-23, 70 MiG-15/19 60 Orao, a cui si aggiungevano 25 aerei da trasporto e 200 elicotteri. Vi erano anche i reparti paracadutisti e in tutto si assommava un totale di 20.000 uomini. La riduzione degli aerei, come dei mezzi dell'esercito basata sui trattati CFE era sensibile e avrebbe visto le macchine più vecchie sparire dalla linea in breve tempo.
 
 
 
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===Esercito===
====Le truppe da montagna<ref>Rollino, Paolo: Vinatori de munte, Panorama Difesa, settembre 1992, pagg. 44-51 </ref>====
5 brigate di Vinatori de Munte, ovvero i cacciatori di montagna erano presenti nell'esercito rumeno, giusto come in quello italiano. I Rumeni erano arrivati tardi all'istituzioen delle truppe da montagna, ma nondimeno, hanno saputo trasformarle in uno degli elementi di maggior interesse per l'esercito.
 
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===Marina===
====La brigata fluviale<ref>Rollino, Paolo: La Brigata fluviale rumena, Panorama Difesa, novembre 1992, pagg. 36-41 </ref>====
Il primo fatto d'armi in cui le navi fluviali rumene sono state usate risale al 1877, quando i Rinduninca affondò con una bomba legata ad un albero il monitore turco Duab Seifi: in pratica una sorta di antenato del siluro, visto che la bomba venne portata direttamente ad esplodere contro la chiglia della nave. Le navi rumene furono importanti nel primo conflitto mondiale, quando i sei monitori e le sei cannoniere, una delle quali persa con tutto l'equipaggio, si impegnarono duramente per trasportare l'Esercito sulla sponda settentrionale del fiume. La flotta comprendeva i monitori corazzati, con dislocamento di 6000 tonnellate, 3 pezzi da 120, 2 mortai paricalibro, 4 cannoni da 47mm e due mitragliatrici da 6,5mm. Essi rimasero in servizio fino al 1959, ma ebbero nessun ruolo nella Seconda guerra mondiale, che vide i rumeni all'offensiva prima, in rotta poi.
 
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In forza all’aviazione vi erano 14 MiG-14 Fulcrum, nuovi intercettori da combattimento aereo, basati alla periferia di Costanza, in un reggimento da caccia dotato anche di una cinquantina di MiG-23. La base aerea di Boboc aveva una forza di macchine d’addestramento con IAR-99 e Aero L-39C. Venne inaugurata il 27 giugno 1927 ed era nota come Scuola di perfezionamento aereo o Filistea. La formazione dei piloti aveva luogo con continui voli di ambientamento e di addestramento tra il 5 gennaio al 10 dicembre, con eccellenti risultati, come confermato dal fatto che i rumeni non hanno mai subito perdite umane nei poligoni aerei sovietici. La base aerea di Borea, non molto distante, aveva MiG-21PFM e RFM, ma anche un reggimento con 18 Il-28 nella versione H-5 cinese, con compiti da ricognizione. Le forze d'attacco erano appena state riequipaggiate con gli IAR-93 mentre dal 1990 erano in linea piccoli numeri di IAR-99 addestratori e aerei d'attacco leggero.
 
==1997<ref>Modola, Pino: Speciale Romania, RID Giugno 1997, pagg.70-73 </ref>==
==1997==
In tutto all'epoca erano in servizio 228.460 uomini. Il servizio di leva era di 12 mesi e la forza in armi doveva anche includere in aggiunta, la Guardia di frontiera, 22.000 con mezzi corazzati e artiglirie suddivise in 6 brigate, 10.000 uomini della gendarmeria su 8 brigate, 45.000 poliziotti di stato.
 
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==='''Aeronautica'''===
 
Costituita con un personale totale di 47.646 uomini, ripartita in 2 Corpi d'aviazione e difesa Aerea, con sedi a Bucarest e a Cluj, e nel comando Paracadutisti. Il 1° Corpo basato a Bucarest aveva 2 flottiglie aeree ciascuna su 2 gruppi, una brigata difesa aerea su tre reggimenti SAM, 2 brigate difesa antiaerea, 1 brigata radar. Il 2° Corpo aveva 2 flottiglie aeree, una brigata radar,, 2 reggimenti SAM, 3 reggimenti antiaerea. Ill'ORBAT era il seguente:
[[Immagine:MiG-29A50RO.jpg|left280px|right|thumb]]
*1 reggimento caccia, Kogalniceanu, su 3 squadroni MiG-29 e MiG-23MF.
*1 reggimento caccia (Caracal e Campia Turzii) con 3 squadroni di MiG-21MF e unità supporto
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Manca qualcosa? Essenzialmente le batterie e i reggimenti contraerei normalmente presenti nelle F.A. del Patto di Varsavia. Probabilmente, a parte questa dotazione nota v'erano anche mitragliere e cannoni antiaerei da 14.5, 30 e 57 mm, ma non v'é traccia di questi nell'elenco fornito. Inoltre non si sa se fossero disponibili anche SAM portatili. Qui vi è una differenza notevole con le divisione tipice del WARPAC, che avevano un reggimento SA-6, 8 o 11 e due batterie per ciascun reggimento con cannoni e SAM, più i SAM portatili SA-7/14/16/18.
 
 
 
<references/>
 
[[Categoria:Forze armate mondiali dal secondo dopoguerra al XXI secolo|Romania]]