Forze armate mondiali dal secondo dopoguerra al XXI secolo/Malaysia: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Nessun oggetto della modifica
Nessun oggetto della modifica
Riga 65:
 
In origine avrebbe dovuto esservi un ordine per un altro squadrone di F-5, ma poi la TUDM mirò parecchio più in alto. Prima volle considerare il Tornado, poi 'scese' leggermente con i MiG-29 e F-18: in ogni caso non v'era più spazio per i piccoli caccia F-5 nei programmi futuri dell'aviazione malaysiana. In tutto vennero forniti 17 aerei e una quindicina erano ancora in servizio alla fine del XX secolo. Nonostante i due gruppi formati con gli aerei più moderni,che inizialmente sembravano avere eliminato la necessità di tenere in servizio i vecchi F-5, questi ultimi vennero trattenuti in servizio, con la possibilità discussa per aggiornarli con un radar Grifo F/X nell'ambito di un programma con la BAe come capo-commessa.
 
 
===Caccia moderni<ref>Saw, David:''Malaysia: no al Tornado'', RID Gennaio 1991 pagg 54-58</ref><ref>Bonsignore, Ezio:''Due nuovi caccia dalla Malaysia, RID ottobre 1993 pagg. '', RID Gennaio 1991 pagg 74-78</ref>===
La Malaysia ha avuto una notevole evoluzione nella sua RMAF, l'Aviazione Reale. La sua prima linea è stata interessata da ben 6 possibili tipi di aerei nell'arco di pochi anni, e di questi 3 vennero adottati.
 
Fu senz'altro con notevole sorpresa che la RAMF dichiarò ufficialmente, nel 1988, il suo interesse per il Tornado. Il requisito era per soli 8 aerei e 4 in opzione, ma il Tornado è un apparecchio molto temibile. Non è un caccia da duello manovrato, ma un bombardiere ognitempo specializzato nel solo tipo di attacco 'stealth' possibile per la sua generazione di aerei, quello a volo radente. Così nell'aerea dell'estremo oriente la Malaysia sarebbe stata l'unica, assieme all'Australia con i suoi vecchiotti ma formidabili F-111C, ad avere tali capacità d'attacco, su distanze piuttosto cospicue e con capacità di carico considerevoli. Fino ad allora le macchine più bellicose dei malesi erano gli F-5 e gli A-4PTM e TA-4, e cambiare i piccoli Skyhawk con i Tornado, anche se per un solo squadrone avrebbe fatto la differenza, perché non solo nell'aerea nessuna nazione avrebbe potuto vantare un'efficace difesa (eccetto Singapore e Taiwan, ad essere onesti, ma sono casi particolari di Paesi minuscoli armati fino ai denti, sopratutto per la difesa antiaerea), ma anche -eccetto l'Australia- non vi sarebbero stati altri Paesi capaci di 'restituire il colpo' anche se, anche qui va notato, che la Malaysia non è esattamente una nazione 'estremamente ben difesa' in termini di contraerea.
 
Quindi v'era molto interesse per questo affare, anche perché similmente all'F-16 (e all'F-5 precedente) una volta che uno degli Stati avesse messo in servizio i Tornado allora anche le altre avrebbero avuto avuto la 'necessità percepita' di equipaggiarsi similarmente, sempre che questa fosse davvero una cosa fattibile sia per motivi economici che di flessibilità operativa (sarebbero stati comunque necessari anche caccia intercettori, e i Tornado già pochi avrebbero ben difficilmente potuto suddividersi anche tra IDS e i costosi ADV), che di volontà politica di diffondere tali vettori potenzialmente anche nucleari tra parecchie nazioni, che d'altro canto fino a pochi anni prima avevano giusto uno o due squadroni di caccia supersonici.
 
E proprio per questo nella stessa RMAF vi erano due fazioni: chi sosteneva un caccia da superiorità aerea che poteva essere l'F-16 o il Mirage 2000 francese, meno diffuso in Oriente e del tutto 'fuori scala' come forza relativa rispetto a nazioni con l'aereo americano (detto in altri termini: come paragonarli tra di loro in maniera corretta, visto che sono praticamente del tutto differenti tecnicamente e in parte anche concettualmente?) ma pur sempre interessante, ed erano sopratutto gli ufficiali; e chi come i comandanti e i politici avevano attenzione per i Tornado, che quindi avevano un sostegno politico maggiore; che per il momento sembrò avere avuto la meglio. Invece l'11 maggio 1990 l'interesse per il Tornado venne ufficialmente sconfessato con una comunicazione diretta alla Gran Bretagna (che era la nazione di riferimento per il cacciabombardiere trinazionale) e le cose tornarono ad essere piuttosto incerte. Quello che restava certo era che il Tornado, forse non senza qualche sospiro di sollievo, era stato scartato per le scelte future della RMAF, dopo che un requisito simile lo aveva visto per un certo tempo favorito anche in Corea. Costi operativi, mancanza di reali esigenze operative per aerei tanto sofisticati e un cambiamento sopratutto da parte dei politici che dopo avere 'creato' il programma malese per i Tornado lo hanno distrutto due anni dopo.
 
Per rimpiazzare gli anzianti Skyhawk erano a quel punto da definire che tipo di aerei fossero necessari: i
contendenti erano gli Hawk 200 e gli AMX. Il MoU ovvero il Memorial of Understanding, parlava di circa 30 aerei nel 1990, se fosse stato scelto l'Hawk 200. Come si sa i bombardieri specializzati non hanno avuto molta fortuna dagli anni '80 in poi e l'AMX, nonostante le tante premesse, ha ceduto il passo ad addestratori ad alte prestazioni dal lato 'basso' della scala, e ai cacciabombardieri leggeri tipo F-16 dal lato 'superiore': in sostanza ai cacciambombardieri d'attacco si sono preferiti quelli multiruolo (si pensi solo al numero di nazioni che hanno scelto l'F-15 come macchina principalmente per missioni offensive a lungo raggio, come la Corea, Arabia Saudita, Israele e gli stessi USA). Così alla fine sono stati comprati i piccoli e popolari Hawk, con 20 apparecchi monoposto del tipo 200 e 8 esemplari biposto serie 100. I fondi disponibili per questo programma, magari insufficienti per i Tornado erano del resto chiaramente eccedenti le somme necessarie per comprare un discreto numero di aerei d'attacco leggero di questo tipo così qui non vi sono stati molti problemi finanziari: per così dire, la spinta che la Malaysia aveva preso per raggiungere senza successo un aereo di un paio di categoria superiore è stata più che sufficiente per un velivolo come gli addestratori armati. Tra l'altro la Malaysia aveva già una piccola forza di MB.339 italiani da addestramento e attacco leggero, per cui si è ritrovata a disporre di un aereo non tanto dissimile, ma già superiore di suo nelle versioni base (per esempio, l'Hawk è supersonico in picchiata mentre il '339 arriva a meno di 0,9 mach) e a maggior ragione nell'ultimo tipo con sensori come il radar APG-66H per aerei d'attacco ognitempo (all'epoca gli Hawk erano stati presentati, con questo radar, addirittura equipaggiati con missili Sky Flash) o con FLIR da attacco. La RMAF avrebbe potuto avere, con il tipo radarizzato, un aereo leggero che per esempio avrebbe potuto ottenere capacità d'attacco antinave anche con i missili Sea Eagle, potenti armi a turbojet con gittata di oltre 100 km. L'alternativa potevano essere i missili AGM-65 Maverick, ma questi missili erano sì stati resi compatibili con gli A-4 malesi, ma i missili non sono stati mai consegnati.
 
Altri punti d'accordo erano relativi, con la Gran Bretagna, all'aggiornamento di un radar dei 3 bidimensionali a lungo raggio Marconi S600 e la fornitura di due nuovi MARTELLO tridimensionali. Nondimeno non v'erano solo gli inglesi ad interessarsi della difesa aerea malese, il sistema MADGE, Malaysian Air Defence Ground Environment è stato infatti assegnato alla Hughes, per cui la Marconi era sotto schiaffo, costretta ad integrare i propri radar col sistema americano, cosa che non solo non era pacifica, ma che rischiava di suddividere la difesa aerea malese con due sistemi 'paralleli' cosa certo non ideale.Nel MoU firmato con gla Gran Bretagna v'erano anche le corvette missilistiche, ma con programma decurtato da 250 a 166 milioni di sterline, sufficienti per una sola delle 2-3 corvette originariamente pianificate. Del resto la RMN era ben disposta a farsi costruire le corvette dai cantieri Yarrow ma solo se poteva scegliere liberamente i tipi di armi e sistemi a bordo.
 
In seguito sarebbero stati fatti due passi concreti: la scelta delle nuove corvette classe 'Leiku' armate col 57 mm Mk 3 Bofors svedese, missili Exocet e Sea Wolf VL. Come utile aggiunta, sono arrivate navi 'usate ma come nuove', ovvero le famoste corvette irakene mai consegnate all'originale cliente. Si tratta di due di queste unità con cannoni da 76 mm, missili OTOMAT, Aspide, siluri leggeri e altre armi e sensori il tutto in circa 700 t a pieno carico e con 47 membri d'equipaggio appena. Il costo sarebbe stato di 120 milioni di dollari, assai di meno di 2 navi analoghe nuove, e comprensivo di aggiornamenti, per esempio il cannone da 76 mm Compatto sostituito da un Super Rapido, che così si è ritrovato nella stessa Marina a far compagnia con il rivale Bofors.
 
La scelta degli Hawk, data la possibilità della BAe di offirli facilmente come rimpiazzo al posto dei Tornado IDS, è stata agevole rispetto agli AMX, che nel contempo sono stati cestinati anche dalla Thailandia che li aveva scelti inizialmente ma poi è stata travolta dalla crisi economica delle 'Tigri Asiatiche'. Se c'era la possibilità di scegliere aerei sufficienti solo per uno o due squadroni allora erano necessari aerei multiruolo (in un certo senso, questa situazione asiatica ricorda molto il Sud America, che negli anni '60-70 visto praticamente tutte le nazioni 'che contavano' comprarsi almeno uno squadrone di Mirage, per non restare indietro rispetto alle altre, una volta che questo apparecchio apparve nella regione). Ma certo, quando nel '93 venne annunciata la scelta malaysiana per nuovi caccia, vi fu un grande e motivato stupore.
 
Battuto ancora il Mirage 2000, ma stavolta anche la GD con l'F-16: in sostanza, tra i due litiganti, il terzo e.. il quarto hanno goduto perché sono stati scelti, sia pure in piccolo numero, ben due caccia. Per giunta sono due caccia medi, gli unici disponibili nel mercato all'epoca: gli F-18 e i MiG-29, che appena 2 anni prima si erano scontrati nel Golfo. Sono aerei molto simili per dimensioni, pesi, potenza motore, per molti aspetti anche avionica e armamento: nondimeno ricoprono ruoli differenti, dovuti alle differenti capacità multiruolo dell'avionica e alle prestazioni velocistiche.
 
Gli F/A-18 anzitutto: Il 1 luglio 1993 il Ministero della Difesa malese annunciò che la Tentara Udara Diraja Malaysia (TUDM, Royal Malaysian Air Force) aveva scelto sia il MiG-29 e l'F-18. La 'lettera di offerta e accettazione' venne firmata il dicembre successivo. Come annunciato, si trattava solo di F-18D: ovvero dei tipi biposto di seconda generazione. E' stato molto speculato sul motivo di questa scelta: si pensava per esempio che si trattasse di un ordine pilota per ordinare altre 30-35 macchine monoposto. Differentemente, è emerso un qualcosa di inatteso, anche se non più di tanto. Gli Hornet, dopotutto, erano stati perfettamente a loro agio (raggio d'azione a parte) come eccellenti macchine d'attacco durante Desert Storm; e questo pur essendo aerei armati e agili a sufficienza per combattere contro gli avversari più agili: gli Hornet, dopotutto, sono aerei che riescono a competere con i caccia sovietici di ultima generazione come agilità ad alto AoA e bassa velocità e pur essendo lenti come velocità di punta, sono dotati di eccellente accelerazione e velocità di salita. La loro configurazione bimotore li ha resi anche parecchio resistenti ai missili IR irakeni che invece hanno causato danni considerevoli agli AV-8 Harrier. Ma è sopratutto l'avionica che fa la differenza: già il radar APG-65, multimodale con capacità aria-superficie e aria-aria con raggio di 150 km e capacità di tracciare 10 bersagli aerei contemporaneamente, era un sistema eccellente: ma questi nuovi F-18 erano equipaggiati con l'APG-73 che ne è l'evoluzione. In sostanza, quello che venne pensato per i Tornado ed che uscì dalla porta, è rientrato dalla finestra: al posto di 8 Tornado sono stati comprati altrettanti F-18 in versione biposto; il che oltre che aiutare per l'addestramento, è sopratutto importante per le missioni a lungo raggio e attacco, come anche d'intercettazione. L'Hornet ha finito quindi per ricoprire ruoli simili a quelli del Tornado IDS, anche se con velocità, carico e raggio minori, oltre che minore stabilità (ma ancora sufficiente) nel volo a bassa quota. In cambio è un aereo di concezione più recente e semplice (p.es. l'ala fissa), capacissimo anche di operare come caccia da superiorità aerea e di intercettazione. Se aiutato da aerocisterne (comunque necessarie anche per i Tornado, come visto in Desert Storm) è quindi un apparecchio del tutto valido per ogni compito praticamente esigibile da un aereo di questo tipo. Oltre al radar APG-73 erano forniti motori del tipo potenziato, gli F404-GE-402 EPE. Il primo (serial number M45-01) è stato consegnato il 19 marzo 1997 e per settembre tutto era compiuto. L'introduzione di un aereo tanto costoso e sofisticato in così pochi esemplari creava comunque esigenze con economie tutt'altro che favorevoli in termini di manutenzione, supporto e addestramento. Altri 12 aerei erano in effetti previsti ma per il momento l'ordine venne cancellato. Gli Hornet servivano e servono col N.18 Sqn di Butterworth, la base ex-RAAF.
 
L'altra 'metà del cielo' è frutto della Guerra fredda, o meglio della sua fine. La Malaysia si mise in contatto con la MAPO russa e ordinò 18 MiG-29N di cui 2 erano biposto -NUB. La scelta è stata fatta direttamente grazie al Primo Ministro Dato Seri Mahathir Mohamad. La competizione con gli aerei americani è stata importante anche per la 'competizione': per ricacciare indietro la minaccia russa gli americani si mobilitarono massivamente, con tanto di Dipartimento di Stato in supporto della già potente MDD: questo tra l'altro consentì di ridurre il costo unitario ad 'appena' 30 milioni di dollari per ciascun Hornet: ma ancora questo non fu sufficiente per accaparrarsi tutta la 'torta', perché i russi erano in grado di offrire i loro MiG-29 ad appena 20 milioni l'uno. Non soltanto questo, ma parte del pagamento (tale era la necessità di esportare dei Russi) era accettata sotto forma di olio di palma, e infine mentre gli F-18 erano nuovi, ma disponibili non prima di 3 anni, i MiG esistevano già e potevano essere consegnati in appena 12 mesi. Per cui quando il 7 giugno 1994 venne annunciata la compera dei MiG venne fatto un affare tutt'altro che marginale per l'ancora primitiva aviazione malese, che così ebbe il meglio da parte di entrambi gli offerenti. Infatti, non solo gli americani si sono trovati nella condizione di dover offrire i loro migliori Hornet a prezzi ridotti, ma anche i russi hanno accettato di dare fondo alle loro capacità tecnologiche per un contratto che avrebbe significato circa 400 milioni di dollari nelle casse della disastrata industria aeronautica russa del dopo Guerra Fredda. Orbene, i MiG-29 di base erano della versione B (la prima prodotta in serie) degli ultimi lotti, quindi di loro nettamente superiori rispetto a quelli esportati per esempio, in Irak, e di qualcosa superiori anche rispetto a quelli del Patto di Varsavia. Con le modifiche successive (inizialmente si era parlato anche dei nuovi MiG-29M, ma questo era un errore, forse voluto: non erano ancora né pronti né approvati per l'export) questi aerei avrebbero avuto: estensione della vita operativa della cellula, che dalle originarie 2500 ore previste (migliori delle 1500 previste, per esempio, per i MiG-23, ma pur sempre poche rispetto agli aerei occidentali moderni) passavano a 4.000, che si può considerare all'altezza dei prodotti occidentali (con molto apprezzabili ricadute nella possibilità addestrative: con una cellula di scarsa durata o si limita l'addestramento o ci si rassegna a ridurre la vita operativa di una macchina ad una decine d'anni, salvo costose revisioni generali); motori portati, come MTBF (tempo tra le revisioni, che per i turbojet militari costano anche mezzo milione per motore, quindi i bireattori sono decisamente costosi perché non v'é molto da scegliere tra un motore potente o uno medio: per questo l'F-16 ha avuto sopratutto inizialmente la meglio contro l'F-18) da 300-500 a 780 ore (quasi al livello dei migliori tipi occidentali; del resto già nella LW i motori erano validi, avendo una durata di 500 ore prima delle revisioni, e a queste arrivavano in condizioni migliori dei motori dei Tornado; la seconda serie, leggermente depotenziata per salvarne la durata in tempo di pace, aveva 750 ore); 2 serbatoi subalari in aggiunta a quello ventrale da 1500 l, il che portava l'autonomia a 2.900 km (uguale a quella di un F-18 monoposto, per non dire del biposto con abitacolo aggiuntivo a scapito dei serbatoi); Graduazione, strumentim, etichette in misure anglosassoni e lingua inglese (problemi non semplicissimi da risolvere come potrebbe sembrare); sistema allarme vocale ALMAZ-UP e sistema di limitazione automatica dell'angolo d'attacco EKRAN-03ME pure in lingua inglese; trasponder SO-69M per usare le frequenze internazionali; poi (queste sono modifiche da fare in Malaysia): Tacan, ILS, sistema radio emergenza settato su frequenze internazionali; IFF di tipo occidentale; sonda per il rifornimento in volo (che assieme ai serbatoi alari o in sostituzione di questi aiuta a curare in maniera drastica uno dei problemi maggiori del MiG, il raggio d'azione). Non bastasse, i Russi avevano offerto (chiaramente con contratto successivo) un altro aggiornamento: la configurazione C o S, che comprendeva il radar multimode ZHUK con capacità di seguire sempre 10 bersagli, ma di attaccarne due simultaneamente anziché uno; missili a guida radar semiattiva R-27RE a lungo raggio e i missili R-77 'Amramsky' a guida radar attiva; sistema di controllo computerizzato per una maggiore maneggevolezza; nuovo sistema ECM integrato interno, che si aggiunge al sistema RWR con le sue 7 antenne e ai lanciatori di falsi bersagli; migliori capacità d'attacco al suolo. Inoltre erano in programma l'acquisto di due aerocisterne.
I MiG erano aerei in una posizione delicata: con armamenti e logistica del tutto incompatibile con i sistemi occidentali (non avendo i missili Atoll, i MiG-29 sono, differentemente dai precedenti -17,19,21 e 23, incapaci di montare i Sidewinder). I russi avevano la loro chance: dovevano sfruttarla per assicurare la fama e la competitività dei loro prodotti in un mercato che dopo la fine della Guerra fredda per diversi anni andò in una vertiginosa picchiata, dato l'eccesso di materiali approntati per la Guerra fredda rispetto alle necessità 'postbelliche'.
Bonsignore in merito osservava: ''gli uomini della MAPO farebbero bene a dare un taglio ai festeggiamenti e a mettersi al lavoro di buzzo buono per avviare il programma dei MiG-29 della RMAF su solidi binari, e far sì che ci resti''. Come sappiamo dopo alcuni anni, il Su-27 non molto più costoso ma con migliori capacità e potenzialità rispetto al MiG ha finito per soppiantarlo e diventare un incredibile best-seller tra i caccia pesanti moderni, giusto come assai clamoroso fu il successo dei poderosi MiG-25 (e anche dei meno impegnativi ma pur sempre complessi MiG-23).