Impresa sociale di comunità/Rapporto pubblico-privato: differenze tra le versioni

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In particolare, la suddetta legge ha posto le basi per il c.d. ''modello multipolare'' il cui obiettivo è quello di creare un sistema integrato in cui ciò che conta non è l’individuazione del soggetto più adatto alla gestione di un determinato servizio, quanto le ''modalità'' e gli ''strumenti'' con cui il sistema stesso è in grado di rispondere al bisogno.<br/>
Questo modello si fonda sulla creazione di una rete di interventi alla cui realizzazione partecipano diversi soggetti – pubblici, privati e privati non profit – attraverso accordi e collaborazioni di tipo programmatico. <br/>
Il piano nazionale degli interventi e dei servizi sociali 2001-2003 ('''''link''''')[[http://www.edscuola.it/archivio/handicap/pns_0103.pdf]] ha stabilito che “le associazioni sociali […] partecipano a formulare gli obiettivi di benessere sociale e a valutarne il raggiungimento”.<br/>
Gli strumenti più innovativi che si muovono in questa logica di partenariato pubblico-privato sono il Piano di Zona, l’istruttoria pubblica, gli accordi, il sostegno mirato di iniziative e l’accreditamento.