Forze armate mondiali dal secondo dopoguerra al XXI secolo/Francia-6: differenze tra le versioni

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La Francia riveste a tutt'oggi un ruolo di primo piano nel panorama di materiali e mezzi per le forze terrestri. In ogni caso, come sempre per i sistemi francesi, senza riguardo per la loro reale efficacia e modernità, 'c'é da passare le Alpi': pochissima attenzione da parte della stampa specializzata per i prodotti francesi, rimasti via via isolati rispetto a quelli americani e tedeschi, e rispetto a chi in qualche modo va 'a traino' di queste nazioni (tra cui l'Italia, basta osservare che missili hanno in dotazioni le nostre F.A.). Meno male che per i mezzi terrestri si tiene proprio in Francia la più grande rassegna mondiale, a cui i francesi cercano sempre di far presenza con una nutrita rappresentanza nazionale o con programmi multinazionali. L'industria francese nel settore terrestre è molto consistente e diversificata. La sua parte maggiore di gloria, tuttavia, si ebbe nel dopoguerra fino agli anni '70. Se per esempio l'Italia 'rinacque' con gli aerei d'addestramento, la Francia fece qualcosa di simile (occupare un certo settore 'basso', o leggero che dir si voglia, della produzione) con una serie di corazzati leggeri che hanno dato origine ad intere famiglie: i carri AMX-13 in particolare hanno iniziato una genia di corazzati classe 13 t (per fare un esempio, la stessa del BMP russo ma anche degli M-13 italiani del periodo bellico: variazioni sul tema davvero notevoli con la stessa massa!) che ha compreso gli AMX-VCI da combattimento per la fanteria (uno dei primissimi tipi), alcuni tipi di semoventi da 105, 155 e anche 30 mm binati antiaerei, e innumerevoli altri sottotipi. Le blindo leggere AML, da meno di 6 t ma capaci di portare un cannone da 90 mm sufficiente per distruggere un carro armato, sono state una sorta di 'Fiat 500' dei blindati. Hanno avuto un successo strepitoso e anche qui, assieme al similare M3 da trasporto truppe in tutte le sue innumerevoli versioni (contraerea binata da 20 mm per esempio). Questi mezzi ruotati, essendo dei 4x4 ovviamente difettavano di mobilità fuoristrada, ma i loro successori, i piccoli scafi 6x6 delle blindo ECR e VCR da trasporto truppe-multiruolo (torretta con armi da 20 mm, lanciamissili HOT, mortaio-cannone da 81 mm etc.) non hanno riscosso altrettanto successo, pur avendo una mobilità sufficiente per superare fossati e trincee larghi oltre 1 metro (non molto, ma sempre meglio dei 4x4). Le blindo pesanti erano inizialmente le ERB-75 8x8 (ma su strada 4x4 grazie ad un ingegnoso sistema di trasmissione), con la stessa torretta del carro AMX-13, ma dopo alcuni anni sono state sostituite dagli AMX-10RC con cannone a media pressione da 105 mm, anfibio, 6x6, con protezione NBC e sistemi di visione notturni. Questi mezzi sono rimasti, fino all'arrivo delle Roiikat e Centauro le autoblindo più pesanti, potenti e costose del mondo. Ma a tutt'oggi non hanno avuto un degno successore. Restano nondimeno le autoblindo più potenti tra quelle che possono vantare due importantissime qualità: essere aviotrasportabili da un C-130, ed essere anfibie. Sono parenti strette degli AMX-10P cingolati da trasporto truppe nonché successori degli AMX-VCI (o Mod. 56) e la cosa non è pacifica, visto che gli AMX-10P sono per l'appunto cingolati, dunque con una meccanica del tutto dissimile da quella di un mezzo corazzato ruotato. La linea di carri armati inizialmente comprendeva gli M-47 medi, ma i francesi avevano anche pensato anche ad una nuova, possente macchina: l'AMX-50 da 50 t, cannone basculante da 100 o 120 mm, corazzatura da 120 mm e motore da ben 1000 hp. Questo era un carro degno di essere chiamato 'pesante' ma non ebbe seguito: era un mezzo rivoluzionario e pesava nettamente meno dei Conqueror e M103 americani, con molta più mobilità. Ma le buone idee sono dure a morire, come si sarebbe visto poi.
 
Per sostituire i carri M47 venne sviluppato il veloce e leggermente corazzato AMX-30, in diretta competizione con i Leopard tedeschi, e la cosa venne supervisionata dall'Esercito italiano anch'esso dotato dei carri Patton. Nessuno dei due contendenti si dimostrò nettamente superiore all'altro e allora ognuno si tenne la sua macchina, con gli italiani che però seguirono i tedeschi. In effetti i Leopard si dimostreranno superiori, sopratutto per potenza e affidabilità della meccanica, ma allora questo non venne rilevato e comunque l'AMX-30 è un carro ragionevolmente buono, di quelli costruiti (come il Leopard) per sopravvivere più per la mobilità che per una pesante armatura (un concetto che sembra mutuato più dai cacciacarri tipo l'M18 che dai veri carri da battaglia). Quando in seguito si cominciarono a capire meglio le contromisure per contrastrare il funzionamento delle HEAT si sarebbe ritornati a carri meglio corazzati, e i tedeschi furono lesti con il Leopard 2. I francesi rimasero fedeli al concetto di mezzi leggeri e relativamente semplici e dall'AMX-30 costruirono l'AMX-32 che saliva da 36 a 40 t. Aveva inizialmente un cannone da 105 mm ma poi andò per il 120 mm. La corazzatura era superiore rispetto a quella dell'AMX-30, la torretta di forma scatolata forse celava corazze spaziate o Chobbam. Però era inizialmente rimasto col motore dell'AMX-30 e quindi risultava meno mobile, anche se indubbiamente superiore. Non ebbe seguito ma i francesi avevano pronta una risposta opportuna: il carro AMX-40, con motore da 1100 e in seguito anche da 1300 hp, sempre su scafo da 40 t che era congruo con la massa dei corazzati sovietici piuttosto che con le 55 t dei Leopard 2. La principale differenza, oltre alla generale superiorità occidentale come tecnologie di dettaglio rispetto ai carri di Mosca era che l'AMX-40 non aveva il caricatore automatico, ma un buon numero di granate pronte al tiro in torretta e il quarto uomo d'equipaggio. Il fatto di avere un carro di questo tipo, oltretutto corazzato anche contro testate HEAT fino a 100 mm di calibro (frontalmente), capace di salire pendenze del 70% (con il motore da 1100 hp, chissà con quello da 1.300 previsto come optional..), certamente compatto, relativamente semplice e presumibillmnente economico, avrebbe dovuto far raggiungere un successo pieno: invece, anche questo carro rimase nell'oblio, non adottato né dall'esercito francese né da altri clienti. E dire che, sopratutto durante gli anni '80 ve ne sarebbero stati e come, interessati ad un carro armato di nuova generazione, più avanzato di quelli sovietici nonché dei mezzi classe Leopard 1/M60 ultime versioni e al contempo più piccolo, economico e leggero (=meno impegni logistici) dei mastodontici Leopard 2/Challenger e M1. Per esempio, inizialmente la Spagna era interessata al carro Lince, un programma autarchico da circa 45 t. Nondimeno questo carro, come del resto gli interessanti Osorio brasiliani, rimase senza mercato. I francesi erano consci di essere rimasti indietro: con i sovietici che schieravano i minacciosi T-XX delle ultime generazioni, i loro alleati pieni di Leopard 2, Chieftain, Challenger, M1 Abrams, l'Armée de Terre non aveva nemmeno un gran numero di carri armati dalla sua (circa 1300) perché, essenzialmente, il ricco bilancio della Difesa francese era sì comparabile con quello tedesco, ma largamente utilizzato per la componente nucleare e per mantenere le portaerei. I tedeschi, al contrario, di questi problemi non ne avevano e quindi poterono schierare circa 4.000 carri armati, molti di più di tutti quelli francesi e inglesi messi insieme. Gli italiani, che non avevano portaerei, né armi nucleari, né ricchi bilanci della difesa, si ritrovavano praticamente con lo stesso numero di carri dei francesi. Questi stavano aspettando i risultati del programma per l'EPG ovvero un nuovo carro francese da circa 50 t, che procedeva assieme (temporalmente) all'Ariete italiano. Apparvero come prototipi nella seconda metà degli anni '80 dopo uno sviluppo molto veloce. Di fatto, l'Ariete era una sorta di copia sbiadita del Leopard 2, con meno corazza, meno potenza motrice etc, ma il Leclerc era un carro rivoluzionario. Entrambi avevano tecnologie migliori di quelle dei primi Leopard 2/M1, del resto l'elettronica progredisce rapidamente. Il periscopio del capocarro era infatti (in entrambi i casi della SFIM francese) dotato di un canale IL per la visione notturna, quando il PERI 17 del Leopard 2 è solo diurno e l'M1 addirittura ha solo episcopi e un minuscolo telescopio per usare la mitragliatrice da 12.7 mm dall'interno (nondimeno ai carristi americani piace come arrangiamento, anche se è strano concepire un carro moderno senza un altrettanto moderno periscopio panoramico, che esisteva già sui carri armati della generazione precedente!). Tale dotazione sarebbe stata superata solo poi con carri come gli M1A2 e Leopard1A5 che si concedevano un'altra costosissima camera termica per la visione indipendente del capocarro. Ma il Leclerc era in generale un progetto innovativo: sospensioni interamente idropneumatiche, motore ipercompresso da 1500 hp pari ad un terzo del volume dell'MTU tedesco, caricatore automatico da 28 colpi nel retro della torretta (in un certo senso la degna continuazione della dinastia di sistemi automatici per carri dei francesi, iniziata con l'AMX-13). Il costo è andato molto in alto e il taglio degli esemplari da costruire, dopo la Guerra fredda, inizialmente preventivato in oltre 1000, ha fatto il resto. La commessa per circa 400 carri per gli Emirati ha visto addirittura la GIAT in perdita per garantire un prezzo competitivo e quindi, in un certo qual modo si verifica una situazione simile a quella del Rafaele. Anche qui, difficilmente la prossima generazione di carri europei vedrà soluzioni 'autarchiche', tranne che forse in Germania: Francia, Italia, e persino il Regno Unito, la patria del carro armato, saranno al più nell'esigenza di comprarsi carri armati con un progetto comune.
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Per circa un quarto di secolo, fino a metà degli anni '80, il [[w:Berliet GBU 15|Berliet GBU 15]] è stato l'autocarro pesante standard 6x 6 dell'esercito francese.
 
Con un peso a vuoto di 15,8 tonnellate era capace di trasportarne fino a 6 t fuoristrada, 10 t su strada normale e trainare 15 t. Il motore era collocato sotto l'insolita cabina a quattro porte, con le due posteriori spostate alla fine dell'abitacolo, che aveva tetto e finestrini removibili. Il veicolo poteva usare una grande quantità di carburanti, incluso benzina, paraffina, JP4, gasolio, carburante agricolo e, a regimi più bassi, oli minerali e persino vegetali. In genere era anche applicato un argano che poteva sollevare fino a 8 t. Il GBU 15 veniva usato di solito per trainare l'obice da 155 mm Modele 1950.
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L'autoblindo Panhard AML (Auto-Mitrailleuse Legeré) è uno dei maggiori successi nel campo dei mezzi leggeri da esplorazione e combattimento. Caratterizzata da uno scafo incredibilmente leggero e piccolo (praticamente, quanto un'utilitaria, con una lunghezza inferiore a 4 m), ha un'equipaggio di 3 uomini, 1 dei quali nello scafo e gli altri 2 nella torretta biposto.
 
Panhard AML 90
 
Panhard AML 90
Caratteristiche generali
Equipaggio 3
Lunghezza 5,11 (3,79 senza il cannone) m
Larghezza 1,97 m
Altezza 2,07 m
Peso 5,5 t
Corazzatura ed armamento
Corazzatura max 12mm.
Armamento primario Cannone 90 mm DEFA
Armamento secondario Mitragliatrici da 7.62mm,2 lanciafumogeni doppi
Apparati di tiro
Mobilità
Motore Panhard Model 4 HD 4 cilindri a benzina
90 hp
Trazione 4x4
Velocità 90 km/h
Potenza/peso hp/ton
Autonomia 600 km
Pendenza max 60%
L'autoblindo Panhard AML (acronimo di Auto-Mitrailleuse Legeré) è uno dei maggiori successi nel campo dei mezzi leggeri da esplorazione e combattimento. Caratterizzata da uno scafo incredibilmente leggero e piccolo (praticamente, quanto un'utilitaria, con una lunghezza inferiore a 4 m), ha un'equipaggio di 3 uomini, 1 dei quali nello scafo e gli altri 2 nella torretta biposto.
 
Lo sviluppo iniziò negli anni '50, in sostituzione dei mezzi leggeri che l'esercito francese aveva usato fino ad allora, con alterne fortune, nelle operazioni coloniali, come il Daimler Ferret, giudicato troppo leggermente armato. È entrata in servizio nel 1961.
 
 
Tecnica [modifica]
Il nuovo veicolo aveva una torretta assai ampia, installata su uno scafo molto angusto, simile al veicolo predecessore, dotato di sole 4 ruote motrici e di un motore a benzina di bassa potenza. Per oltrepassare le trincee era necessario usare i 'canali' metallici, normalmente usati come paraurti.
 
Se lo scafo (in acciaio, spessore max. 12 mm) non aveva nulla di particolare daper essere degno di citazione (eccetto il fatto che era molto angusto), la torretta ospitava un cannone da 90mm.90 mm, come quelli in uso nei carri dell'epoca, ma a media pressione, per rendere possibile il fuoco da tale leggero veicolo. L'arma, di produzione DEFA, aveva come principio base quello dell'utilizzo di testate a carica cava, riconosciute le uniche utilizzabili da un veicolo leggero con potenza sufficiente a distruggere un carro armato. Il proiettile anticarro (HEAT) aveva 320mm. di penetrazione assicurati, in un raggio di circa 1000 metri. Solo 21 i colpi HE/HEAT imbarcati, a causa del limitato spazio disponibile. Altre versioni comprendevano L'AML-60 con il particolare cannone-mortaio di tipica scuola francese, sia nel modello Serval con abbinamento cannone-mortaio+cannome da 20mm20 mm., che nella versione AML-60-12 con mitragliatrice M2. Il veicolo non aveva protezione standard NBC, apparati di visione notturna o telemetri.
 
La meccanica, basata su una trasmissione integrale per i 2 assi, un cambio manuale, un volante e un motore Panhard a benzina, era usata anche nel veicolo per la fanteria M3, anch'esso molto diffuso a partire dagli anni '60, per un binomio che soddisfava, con macchine straordinariamente leggere ed economiche, praticamente tutte le esigenze tattiche.
 
AML-90:
*Equipaggio: 3
*Dimensioni: lunghezza 5.11 m, 3,79 (! praticamente è un'utilitaria anche sa da 6 t) solo scafo, larghezza 1.97 m, altezza 2.07 m
*Peso: 5.5 t
*Corazzatura: 12 mm
*Motore: Panhard Model 4 HD 4 cilindri a benzina da 90 hp
*Prestazioni: velocità max 90 km/h, autonomia 600 km
 
AML in azione [modifica]
In servizio, il nuovo mezzo venne ben accolto, anche se andava usato secondo precise regole per non cadere vittima delle limitazini relative alla protezione e al movimento fuoristrada.
L'AML era di per sé molto più piccola di un carro, quindi difficile da avvistare, anche assai silenziosa, e su strada anche molto più mobile. Aveva quindi una ragionevole possibilità di non essere avvistata e se così fosse stato, eseguire un tiro pericoloso per chiunque nel raggio di 1 km.
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Il successo dell'AML divenne rapidamente di scala mondiale, e il veicolo, usato sia come mezzo da esplorazione che come macchina cacciacarri, venne esportato in numerosi Paesi. In Sudafrica venne riprodotto come Eland, un nome di antilope locale, ma in generale gli ampi spazi pianeggianti erano l'ideale per tale veicolo e l'Africa ha costituito la destinazione di molti dei 4000 veicoli prodotti.
 
La carriera bellica dell'AML ha avuto una serie incredibile di eventi, quasi tutti dati da conflitti locali in Paesi del Terzo Mondo, mentre in Europa essa venne usata con maggiore parsimonia, data la vulnerabilità in presenza di forze convenzionali molto organizzate e potenti. Il cannone dell'AML-90, capace di mettere fuori uso ogni carro dell'epoca, l'ha resa in conflitti regionali un formidabile mezzo da combattimento, veloce, sfuggente, dotato di semplice meccanica e impiegato in missioni in cui i carri armati non potevano essere impiegati, lenti e complessi come erano (e comunque, molti Paesi africani non ne avevano). Le versioni con armi di calibro inferiore hanno avuto molto meno successo, e raramente se ne è ssentito parlare o viste fotografie. Il cannone da 90 era l'unica arma capace di mettere fuori uso un carro armato e questo fatto ha reso l'autoblinda AML-90 molto più popolare degli altri modelli, anche se più costosa e pesante. Purtroppo, leLe AML,come gli altri, pochi mezzi corazzati in servizio in Africa, hanno partecipato spesso alle sanguinose guerre civili o di confine, che tanto hanno afflitto il continente.
 
L'Eland ha combattuto anche contro forze organizzate in un conflitto convenzionale, contro il corpo di spedizione cubano e l'esercito angolano durante numerose operazioni militari negli anni '70-80. Essendo vulnerabile a qualunque arma pesante nemica, è stata usata per colpire e scappare, con rilevante successo. Infatti, la sua persistenza in combattimento, con un numero di colpi appena sufficiente per sostenere un conflitto a fuoco di pochi minuti, e la vulnerabilità ad ogni mitragliera pesante o arma anticarro, la rendeva inadeguata ad un uso prolungato in azioni di prima linea. Si potrebbe valutare in questo senso la Eland/AML-90 in rapporto ad una delle sue vittime preferite: il carro T-34/85. Questo era dotato di un cannone leggermente più piccolo, eppure pesava circa 6 volte tanto. Però: poteva superare trincee di quasi 3 m, sopportare proiettili di mitragliera su tutto lo scafo anche da breve distanza, poteva persistere in combattimento con la sua dotazione di munizioni di 55 colpi per il cannone, dotato di alta velocità iniziale, e non doveva temere anche i proiettili e le schegge che potevano facilmente bucare le ruote di un mezzo ruotato: si pensi cosa questo significa in un campo di battaglia dove entro un km vi sia una mitragliera come le M2 o le KPV da 14.5 mm: pericoli mortali per qualunque blindato leggero, poco più che seccature per un carro medio. Per questo le AML andavano usate con sagacia e rapidi sganciamenti dai reparti nemici, magari approfittando dell'erba alta della savana. Entrambi i contendenti potevano annientarsi reciprocamente e quindi era solo una questione di chi per primo vedeva chi. Le AML non erano, a parte i limiti di mobilità, degli avversari facili: è come mettere un cannone su una dune buggy, per intendersi. Usate con criterio, sono un nemico insidiosissimo.
 
Durante la Guerra delle Falklands, il terreno cedevole ha reso praticamente impossibile alle poche AML-90 argentine il movimento fuori da Port Stanley, e i cingolati leggeri Scorpion, che pure avevano molto da perdere nello scontro, poterono muoversi indisturbati nelle lande dell'arcipelago.
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ERC-90 F4 Sagaie 1
 
ERC-90 Sagaie
Caratteristiche generali
Equipaggio 3
Lunghezza 7,69 m
Larghezza 2,5 m
Altezza 2,25 m
Peso 8,3 t
Corazzatura ed armamento
Corazzatura 10mm.
Armamento primario 1 cannone da 90mm.
Armamento secondario 1x mitragliatrice da 7,62mm e 2 lanciafumogeni doppi
Apparati di tiro vari
Mobilità
Motore Benzina Peugeot a 6 cilindri
155 hp
Trazione 6x6
Velocità 100 km/h
Potenza/peso 20:1 hp/ton
Autonomia 700 km
Pendenza max 60%
La Panhard ERC è una moderna autoblindo 6x6 francese, dotata di una struttura molto compatta e di una sagoma ridotta, ideata in sostituzione della precedente AML, divenuta troppo piccola ed angusta per molte delle esigenze degli utilizzatori dei moderni veicoli blindati.
 
Indice [nascondi]
1 Sviluppo
1.1 Tecnica
1.2 Servizio
1.3 La Sagaie 2
 
 
Sviluppo [modifica]
La grande popolarità dell'AML non riusciva a nascondere i suoi limiti di protezione e mobilità: per quanto essa pesasse la metà di un M113, e avesse nondimeno la potenza di fuoco per distruggere carri 10 volte più pesanti, le caratteristiche fuoristrada erano limitate dalla formula 4x4, che rendeva necessario usare i canali metallici per oltrepassare trincee e fossi di modesta larghezza. La Panhard nel 1970 partecipò al concorso per un nuovo veicolo blindato da trasporto truppe francese, vinto però dal VAB della Renault. Le tecnologie sviluppate in questo frangente non vennero sprecate, allorché la ditta mise mano ad un nuovo progetto di autoblinda leggera e il risultato, abbastanza scontato, vide la realizzazione di una trasmissione 6x6 e l'aumento sensibile delle dimensioni dello scafo, come anche il miglioramento di tutta l'impiantistica. Il nuovo modello, chiamato ERC, venne presentato nel 1977. Nel frattempo, allo scopo di utilizzare in maniera efficiente ogni singolo franco speso nello sviluppo, venne messo mano anche al progetto di un mezzo successore dell'M3 da trasporto truppe e il risultato fu il VCR, basato in larga misura sulla meccanica ERC.
 
 
Tecnica [modifica]
La Nuova autoblindo raggiunge un peso di 7,65 t. in assetto di combattimento, maggiore del 50% rispetto all'AML, come della stessa misura è l'aumento in termini di assi portanti, ma anche così il mezzo è piccolo, leggero e assai economico.
 
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ERC-90 Sagaie :
Servizio [modifica]
*Equipaggio: 3
*Dimensioni: lunghezza 7.69 m, larghezza 2.5 m, altezza 2.25 m
*Peso: 8.3 t
*Corazzatura: 10 mm
*Motore: Benzina Peugeot a 6 cilindri da 155 hp
*Prestazioni: velocità max 100 km/h, autonomia 700 km
*Armamento: 1 cannone da 90 mm, 1 mitragliatrice da 7.62 mm, 4 lanciafumogeni.
 
Dal 1979 la Panhard ERC è andata in produzione equipaggiando tra l'altro le forze armate di Argentina, Costa d'Avorio, Messico ed Irak. In Francia, essa è stata adottata in circa 200 esemplari nel modello summensionato, noto come ERC-90 TS-90 Sagaie.
 
Una nuova generazione di queste leggere ed efficienti blindo è nata nel decennio successivo, Denominata ERC-90 Sagaie 2, che si differenzia per numerose innovazioni, con uno scafo più lungo, una corazza migliore e una dotazione di munizioni aumentata dagli insufficienti (retaggio dell'AML) 20 colpi a 32 o 35, 10 o 13 di pronto impiego in torretta. I motori, dato il maggiore peso del mezzo, sono adesso 2 Peugeut XD 3T diesel a 4 cilindri da 196hp in totale oppure 2 Peugeot a 6 cilindri benzina, da 290hp complessivi. Mantenuta la capacità anfibia e il sistema di controllo del tiro è stato migliorato. Il modello è stato prodotto per l'export soltanto.
 
ERC-90 Sagaie 2:
 
*Equipaggio: 3
 
*Dimensioni: lunghezza 5.57 m, larghezza 2.7 m, altezza 2.3 m
ERC-90 Sagaie 2
*Peso: 10 t
Caratteristiche generali
*Corazzatura: 12 mm
Equipaggio 3
*Motore:Diesel Peugeot XD 3T o 2 Peugeot a benzina da 196 o 290 (+41/145) hp
Lunghezza 5,57 (+0,57m. rispetto alla ERC base) m
*Prestazioni: velocità max 100 km/h, autonomia 600 km
Larghezza 2,7m. (+0,2m.) m
*Armamento: 1 cannone da 90 mm F4 con 32-35 colpi (+12/15) ,2 mitragliatrici da 7.62 mm, 4 lanciafumogeni.
Altezza 2,3m. (+0,05m.) m
Peso 10 ton. in assetto da combattimento (+2,3ton.) t
Corazzatura ed armamento
Corazzatura 12mm.(?)
Armamento primario 1 cannone da 90mm. F4 con 32-35 colpi (+12/15)
Armamento secondario 2x mitragliatrice da 7,62mm.
Apparati di tiro vari
Mobilità
Motore Diesel Peugeot XD 3T o 2 Peugeot a benzina
196 o 290 (+41/145) hp
Trazione 6x6
Velocità 100kmh. km/h
Potenza/peso 20-29:1 hp/ton
Autonomia 600km.(-200km.) km
Pendenza max 60%
 
La Sagaie 2 [modifica]
Una nuova generazione di queste leggere ed efficienti blindo è nata nel decennio successivo, Denominata ERC-90 Sagaie 2, che si differenzia per numerose innovazioni, con uno scafo più lungo, una corazza migliore e una dotazione di munizioni aumentata dagli insufficienti (retaggio dell'AML) 20 colpi a 32 o 35, 10 o 13 di pronto impiego in torretta. I motori, dato il maggiore peso del mezzo, sono adesso 2 Peugeut XD 3T diesel a 4 cilindri da 196hp in totale oppure 2 Peugeot a 6 cilindri benzina, da 290hp complessivi. Mantenuta la capacità anfibia e il sistema di controllo del tiro è stato migliorato. Il modello è stato prodotto per l'export soltanto.
 
Nell'insieme, la ERC è stata uno dei progetti più interessanti e efficienti di autoblindo. Incapace di emulare il successo della più vecchia AML, ha tuttavia costituito un esempio di equilibrio nelle caratteristiche di progettazione, e soprattutto è forse la migliore concretizzazione di tale categoria di mezzi. Infatti, ancorché esistano veicoli più potenti e pesanti come la Centauro o la Rooikat, essi tendono ad essere :
 
*1-costosi: una Centauro raggiunge tranquillamente i 4 miliardi di vecchie lire, per un costo totale del programma al 1992 stimato in 1500 miliardi, mentre l'aggiornamento-cancellato- di 400 Leopard 1 ne richiedeva solo 655.
*2-non-anfibi: eppure in Europa, la presenza di acqua è pressoché certa in ogni percorso che si tenti di affrontare, la mancanza di capacità anfibie può limitare enormemente la mobilità effettiva (questo vale molto di più per la Centauro che per la Rooikat, che nel deserto africano non ha di questi problemi).
*3-non aviotrasportabili: le Centauro sono praticamente impossibili di trasportare per via aerea con i mezzi dell'AM (C-130 e G-222), mentre le ERC-90 possono facilmente essere portate, teoricamente, persino da un G-222. Se si considera che le ERC equipaggiano la forza d'intervento rapido francese, si può capire quanto questo fattore sia fondamentale.
*4-facili bersagli: nessuna blindo ha una protezione sufficiente per affrontare un carro armato o un missile anticarro pesante, ma la sagoma (e la segnatura termica ed acustica) di una blindo come l'ERC è enormemente più ridotta di quanto non accada per le macchine più grandi e pesanti: dimensioni di 5x 2,5x 2,3 metri contro, nel caso della Centauro, 7,85x 3x 2,75m. Anche la segnatura termica, con motori classe 200hp, non eccede quella di un grosso furgone.