Forze armate mondiali dal secondo dopoguerra al XXI secolo/Francia-6: differenze tra le versioni
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La Francia riveste a tutt'oggi un ruolo di primo piano nel panorama di materiali e mezzi per le forze terrestri. La sua parte maggiore di gloria, tuttavia, si ebbe nel dopoguerra fino agli anni '70. Se per esempio l'Italia 'rinacque'
Per sostituire i carri M47 venne sviluppato il veloce e leggermente corazzato AMX-30, in diretta competizione con i Leopard tedeschi, e la cosa venne supervisionata dall'Esercito italiano anch'esso dotato dei carri Patton. Nessuno dei due contendenti si dimostrò nettamente superiore all'altro e allora ognuno si tenne la sua macchina, con gli italiani che però seguirono i tedeschi. In effetti i Leopard si dimostreranno superiori, sopratutto per potenza e affidabilità della meccanica, ma allora questo non venne rilevato e comunque l'AMX-30 è un carro ragionevolmente buono, di quelli costruiti (come il Leopard) per sopravvivere più per la mobilità che per una pesante armatura (un concetto che sembra mutuato più dai cacciacarri tipo l'M18 che dai veri carri da battaglia). Quando in seguito si cominciarono a capire meglio le contromisure per contrastrare il funzionamento delle HEAT si sarebbe ritornati a carri meglio corazzati, e i tedeschi furono lesti con il Leopard 2. I francesi rimasero fedeli al concetto di mezzi leggeri e relativamente semplici e dall'AMX-30 costruirono l'AMX-32 che saliva da 36 a 40 t. Aveva inizialmente un cannone da 105 mm ma poi andò per il 120 mm. La corazzatura era superiore rispetto a quella dell'AMX-30, la torretta di forma scatolata forse celava corazze spaziate o Chobbam. Però era inizialmente rimasto col motore dell'AMX-30 e quindi risultava meno mobile, anche se indubbiamente superiore. Non ebbe seguito ma i francesi avevano pronta una risposta opportuna: il carro AMX-40, con motore da 1100 e in seguito anche da 1300 hp, sempre su scafo da 40 t che era congruo con la massa dei corazzati sovietici piuttosto che con le 55 t dei Leopard 2. La principale differenza, oltre alla generale superiorità occidentale come tecnologie di dettaglio rispetto ai carri di Mosca era che l'AMX-40 non aveva il caricatore automatico, ma un buon numero di granate pronte al tiro in torretta e il quarto uomo d'equipaggio. Il fatto di avere un carro di questo tipo, oltretutto corazzato anche contro testate HEAT fino a 100 mm di calibro (frontalmente), capace di salire pendenze del 70% (con il motore da 1100 hp, chissà con quello da 1.300 previsto come optional..), certamente compatto, relativamente semplice e presumibillmnente economico, avrebbe dovuto far raggiungere un successo pieno: invece, anche questo carro rimase nell'oblio, non adottato né dall'esercito francese né da altri clienti. E dire che, sopratutto durante gli anni '80 ve ne sarebbero stati e come, interessati ad un carro armato di nuova generazione, più avanzato di quelli sovietici nonché dei mezzi classe Leopard 1/M60 ultime versioni e al contempo più piccolo, economico e leggero (=meno impegni logistici) dei mastodontici Leopard 2/Challenger e M1. Per esempio, inizialmente la Spagna era interessata al carro Lince, un programma autarchico da circa 45 t. Nondimeno questo carro, come del resto gli interessanti Osorio brasiliani, rimase senza mercato. I francesi erano consci di essere rimasti indietro: con i sovietici che schieravano i minacciosi T-XX delle ultime generazioni, i loro alleati pieni di Leopard 2, Chieftain, Challenger, M1 Abrams, l'Armée de Terre non aveva nemmeno un gran numero di carri armati dalla sua (circa 1300) perché, essenzialmente, il ricco bilancio della Difesa francese era sì comparabile con quello tedesco, ma largamente utilizzato per la componente nucleare e per mantenere le portaerei. I tedeschi, al contrario, di questi problemi non ne avevano e quindi poterono schierare circa 4.000 carri armati, molti di più di tutti quelli francesi e inglesi messi insieme. Gli italiani, che non avevano portaerei, né armi nucleari, né ricchi bilanci della difesa, si ritrovavano praticamente con lo stesso numero di carri dei francesi. Questi stavano aspettando i risultati del programma per l'EPG ovvero un nuovo carro francese da circa 50 t, che procedeva assieme (temporalmente) all'Ariete italiano. Apparvero come prototipi nella seconda metà degli anni '80 dopo uno sviluppo molto veloce. Di fatto, l'Ariete era una sorta di copia sbiadita del Leopard 2, con meno corazza, meno potenza motrice etc, ma il Leclerc era un carro rivoluzionario. Entrambi avevano tecnologie migliori di quelle dei primi Leopard 2/M1, del resto l'elettronica progredisce rapidamente. Il periscopio del capocarro era infatti (in entrambi i casi della SFIM francese) dotato di un canale IL per la visione notturna, quando il PERI 17 del Leopard 2 è solo diurno e l'M1 addirittura ha solo episcopi e un minuscolo telescopio per usare la mitragliatrice da 12.7 mm dall'interno (nondimeno ai carristi americani piace come arrangiamento, anche se è strano concepire un carro moderno senza un altrettanto moderno periscopio panoramico, che esisteva già sui carri armati della generazione precedente!). Tale dotazione sarebbe stata superata solo poi con carri come gli M1A2 e Leopard1A5 che si concedevano un'altra costosissima camera termica per la visione indipendente del capocarro. Ma il Leclerc era in generale un progetto innovativo: sospensioni interamente idropneumatiche, motore ipercompresso da 1500 hp pari ad un terzo del volume dell'MTU tedesco, caricatore automatico da 28 colpi nel retro della torretta (in un certo senso la degna continuazione della dinastia di sistemi automatici per carri dei francesi, iniziata con l'AMX-13). Il costo è andato molto in alto e il taglio degli esemplari da costruire, dopo la Guerra fredda, inizialmente preventivato in oltre 1000, ha fatto il resto. La commessa per circa 400 carri per gli Emirati ha visto addirittura la GIAT in perdita per garantire un prezzo competitivo e quindi, in un certo qual modo si verifica una situazione simile a quella del Rafaele. Anche qui, difficilmente la prossima generazione di carri europei vedrà soluzioni 'autarchiche', tranne che forse in Germania: Francia, Italia, e persino il Regno Unito, la patria del carro armato, saranno al più nell'esigenza di comprarsi carri armati con un progetto comune.
Per i ruotati nessun problema, ma da rilevare che il rimpiazzo dei vecchi AMX-13, la famiglia MARS 15 (da 15 t) non ha avuto, nonostante le grandi promesse di circa 20 anni fa, un seguito pratico. I ruotati hanno visto mezzi come il VAB che sono ben conosciuti e accetti, anche se per compiti per lo più di seconda lina. Il gippone VBL corazzato-anfibio è stato forse il primo della sua categoria, anche se ora il suo peso di circa 3 t (al solito per i corazzati francesi, un valore molto 'sobrio') è ampiamente superato (ma certo, difficilmente i gipponi moderni sono anche anfibi: sembrano cioè -non casualmente- più pensati per resistere alle mine sulle strade di qualche Paese desertico, che a missioni di esplorazione e ricognizione classiche, magari in territorio europeo, dove le capacità anfibie non sono un optional inutile). I costruttori francesi tradizionali di carri sono la Panhard (M3, VCR), l'Atelier de Construction de Roanne (AMX-10RC, 10P, AMX-30 etc.), la Renault (VAB) e la Berliet (VXB-170, simile al VAB ma non adottato dall'Esercito Francese).
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L'AMX-10RC ha partecipato a Desert Storm e a numerosi scontri con il Polisario, nel Marocco meridionale. Nel primo caso non ha subito nemmeno una perdita, ma nel secondo è probabile che diverse siano andate perdute: il Polisario ha causato severi danni all'esercito marocchino.
===Veicoli non corazzati===
L'ACMA Troupes Aeról Portées Mle. 56 era indubbiamente
Questi veicoli venivano aviolanciati in coppia ed erano serviti complessivamente da cinque militari. Un veicolo era armato di cannone mentre l'altro serviva per il trasporto di parte della squadra e delle munizioni. Sembra che una squadra di serventi ben addestrata riuscisse a sparare anche con il veicolo in movimento.
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ACMAT TPK 4.2 VSC ▼
Il
Equipaggio 2+8 ▼
Peso 7,3 ton. t ▼
Corazzatura acciaio saldato ▼
Armamento primario 1 mtg. da 7,62mm. ▼
Apparati di tiro ▼
Motore Perkins Modello 6,35 a 6 cilindri diesel▼
125 hp. hp ▼
▲Il blindato TPK da trasporto truppe è realizzato dalla Ateliers de Costruction de l'Atlantique (ACMAT), che ha prodotto per decenni autocarri ad alta mobilità 4x4 e 6x6, rinomati per la loro durevolezza ma soprattutto per un'autonomia particolarmente notevole.
Il successo di questi mezzi è quantificabile nel fatto che in 25 hanni (1945-70) questa serie di autocarri ha
La versione 'corazzata' di questi autocarri ha una storia partente dalla costatazione che nel mercato estero esisteva l'esigenza di un veicolo corazzato realizzato sulla stessa ottima meccanica dell'autocarro: simile a tanti alti adattamenti ' a bassa tecnologia' di grossi veicoli a trazione integrale, è stato realizzato in maniera conseguenziale, con il nome completo di TPK 4,2 VSC.
La
▲La sua struttura è quella di un autocarro classico, con il motore anteriore, capocarro e pilota al centro e truppa dietro. IL posto di pilotaggio è rialzato rispetto al veicolo originario.
Il motore è un diesel Perkins
Tra gli accessori
▲ACMAT TPK 4.2 VSC:
▲La dotazione dell'armamento è ridotta, in genere, a una sola mtg. da 7,62mm, talvolta su di una piccola torretta molto angolata della Creusot-Loire, con un piccolo proiettore coassiale per il tiro notturno. Esiste anche la possibilità di avere versioni con mortai da 81mm o missili controcarro Euromissile MILAN. Il mezzo è anche utilizzato come trattore di artiglieria da 105mm.
▲*Equipaggio: 2+8
*Dimensioni: lunghezza 5.98 m, larghezza 2.07 m, altezza 2.21 m
▲*Apparati di tiro: ottici semplici
▲*Motore: Perkins Modello 6,35 a 6 cilindri diesel
▲125 hp. hp
*Prestazioni: velocità max 95 km/h, autonomia 1.600 km
In definitiva, il mezzo, comparato agli altri blindati corazzati francesi dell'epoca, è lungo quanto il Berliet VXB-170 e il VAB, ma pesa quanto il Panhard VCR, per cui ha una struttura blindata certamente più leggera che questi mezzi. È anche più stretto e alto, tradendo maggiormente la sua discendenza da un autocarro medio.▼
▲Il motore è un Perkins, diesel, con cambio manuale a 4 velocità e una retromarcia. Esso ha uno sterzo del tipo vite senza fine, ma soprattutto, il veicolo, con un serbatoio da ben 370 litri, ha un'autonomia (record per un veicolo corazzato) di 1600km. Dati i clienti a cui è stato destinato, esso non ha capacità anfibie, non richieste esplicitamente.
Il veicolo è
▲Tra gli accessori, di serie una ruota di scorta, trasportata dietro i sedili del pilota e capocarro, mentre opzionali ve ne sono altri, come un apparato di condizionamento dell'aria.
▲In definitiva, il mezzo, comparato agli altri blindati corazzati francesi dell'epoca, è lungo quanto il Berliet VXB-170 e il VAB, ma pesa quanto il Panhard VCR, per cui ha una struttura blindata certamente più leggera che questi mezzi. È anche più stretto e alto, tradendo maggiormente la sua discendenza da un autocarro medio.
▲Il veicolo è entrato infatti in servizio in diverse nazioni africane, specie in Africa del Nord, dove ha svolto e svolge missioni di pattugliamento, traino artiglierie, trasporto truppe.
Il Berliet VXB-170, blindato da trasporto truppe ruotato, è
Berliet VXB-170 ▼
Equipaggio 2+10 ▼
Corazzatura 7mm. ▼
Motore Diesel Berliet V800M a 8 cilindri▼
170 hp ▼
▲Il Berliet VXB-170, blindato da trasporto truppe ruotato, è derivato da una lunga tradizione della casa di produzione che è stata tra le fornitrici di maggior peso di autocarri per l'esercito francese fin dal dopoguerra.
Alla fine degli anni sessanta, essa ha costruito un prototipo di un veicolo blindato, chiamato BL-12, che era realizzato usando le componenti commerciali standard ovunque possibile per la parte meccanica.
Lo scafo del veicolo è di acciaio saldato, spesso
Lo scomparto motore è
La struttura della scocca prevede anche 3 grossi portelli per l'entrata e l'uscita, 1 per lato, e 1 dietro a sinistra. Essi sono integrati da alcuni portelli sul tetto, mentre non vi sono feritoie di tiro laterali. Tutto questo serve essenzialmente per la decina di uomini trasportati nel comparto truppa, sito posteriormente al mezzo, cosa che esso ha, nell'ordine: comparto guida, motore, equipaggio, da prua a poppa, configurazione simile al VAB e all'OT-64
▲Lo scafo del veicolo è di acciaio saldato, spesso 7mm. Il pilota ha un abitacolo al centro, con ampio campo visivo dato da 2 finestrini laterali e un parabrezza frontale. Quando necessario queste superfici sono protette da piastre d'acciaio e vengono usati solo gli iposcopi.
L'armamento
▲Lo scomparto motore è invece dietro, a destra, mentre il cambio ad esso collegato ha 6 marce avanti e 1 indietro, con un gruppo di rinvio a 2 velocità. Esiste anche il servosterzo, per ridurre la fatica del pilota nelle manovre del pesante automezzo, che nonostante il ridotto spessore delle piastre, utile solo contro il fuoco delle armi portatili e non necessariamente anche a corta distanza, ha una massa tutt'altro che irrisoria.
La mobilità fuoristrada è limitata dalla presenza di sole 4 ruote
▲La struttura della scocca prevede anche 3 grossi portelli per l'entrata e l'uscita, 1 per lato, e 1 dietro a sinistra. Essi sono integrati da alcuni portelli sul tetto, mentre non vi sono feritoie di tiro laterali. Tutto questo serve essenzialmente per la decina di uomini trasportati nel comparto truppa, sito posteriormente al mezzo, cosa che esso ha, nell'ordine: comparto guida, motore, equipaggio, da prua a poppa, configurazione simile al VAB e all'OT-64, anche se qui il capocarro è dietro il pilota e non a fianco.
▲L'armamento, posto al centro del mezzo, è costituito da una mitragliatrice da 7,62mm. con un piccolo scudo blindato. Se necessario, però, possono essere installate armi più potenti. La famiglia VXB-170 è stata originariamente concepita con 3 derivazioni possibili studiate in parallelo, 1 per la sicurezza interna, 1 per l'export e 1 per il combattimento. Quest'ultima ha la possibilità di ospitare anche torrette biposto con cannoni da 90mm del tipo H-90, o sistemi con cannone-mortaio da 60mm (tipica 'specialità' francese), o altre combinazioni di armamenti.
▲Berliet VXB-170:
▲La mobilità fuoristrada è limitata dalla presenza di 4 ruote soltanto, ma il mezzo è anfibio senza preparazione con il moto in acqua a 4km/h dato dagli pneumatici scolpiti. Le sospensioni sono simili a quelle di un autocarro civile, con molle elicoidali e ammortizzatori idraulici coassiali. Opzionali pneumatici antiforo, sistemi di visione notturna, verricello etc., ma normalmente non vi è protezione NBC.
*Dimensioni: lunghezza 5.99 m, larghezza 2.5 m, altezza 2.05 m
*Peso: 12.7 t
*Armamento: 1 mitragliatrice da 7,62 mm
▲*Motore: Diesel Berliet V800M a 8 cilindri
▲170 hp
*Prestazioni: velocità max 85 km/h, autonomia 750 km. gradino 0.3 m
Questi mezzi,entrati in servizio nel 1973, per quanto pesanti, sono stati usati essenzialmente per compiti antisommossa. La Gendarmeria francese ne ha avuti 155, con torretta armata di una mtg. da 7,62mm e lanciagranate da 40mm. Altri 12 esemplari sono andati al Gabon e altrettanti al Senegal.▼
Il mezzo era assai riuscito, o almeno non vi erano motivi particolari di lamentela, ma ad un certo punto la Berliet venne comprata dalla Renault. Era il 1975, e la casa francese era già in affare per la produzione in grande serie dei VAB. Benché questi fossero più costosi dei Berliet,
▲Questi mezzi,entrati in servizio nel 1973,per quanto pesanti, sono stati usati essenzialmente per compiti antisommossa. La Gendarmeria francese ne ha avuti 155, con torretta armata di una mtg. da 7,62mm e lanciagranate da 40mm. Altri 12 esemplari sono andati al Gabon e altrettanti al Senegal.
▲Il mezzo era assai riuscito, o almeno non vi erano motivi particolari di lamentela, ma ad un certo punto la Berliet venne comprata dalla Renault. Era il 1975, e la casa francese era già in affare per la produzione in grande serie dei VAB. Benché questi fossero più costosi dei Berliet, essi erano il veicolo su cui puntare, così venne deciso, come spesso accade in questi casi, di fermare la produzione del veicolo per evitare interferenze tra le vendite dei 2 mezzi, praticamente identici in prestazioni e pesi. Questo ha tolto ovviamente parte della capacità di copertura del mercato per i clienti meno danarosi (e più contenti di avere un mezzo dalla meccanica unificata con quella degli autocarri), ma tant'è stato deciso, così il Berliet si è fermato a 179 mezzi contro oltre 5000 VAB.
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