Forze armate mondiali dal secondo dopoguerra al XXI secolo/Francia-6: differenze tra le versioni

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La Francia riveste a tutt'oggi un ruolo di primo piano nel panorama di materiali e mezzi per le forze terrestri. La sua parte maggiore di gloria, tuttavia, si ebbe nel dopoguerra fino agli anni '70. Se l'Italia 'rinacque' per esempio con gli aerei d'addestramento, la Francia fece qualcosa di simile (occupare un certo settore 'basso' della produzione) con una serie di corazzati che hanno dato origine ad intere famiglie: i carri AMX-13 in particolare hanno iniziato una genia di corazzati classe 13 t (per fare un esempio, la stessa del BMP russo ma anche degli M-13 italiani del periodo bellico: variazioni sul tema davvero notevoli con la stessa massa!) che ha compreso gli AMX-VCI da combattimento per la fanteria (uno dei primissimi tipi), alcuni tipi di semoventi da 105, 155 e anche 30 mm binati antiaerei, e innumerevoli altri sottotipi. Le blindo leggere AML, da meno di 6 t ma capaci di portare un cannone da 90 mm sufficiente per distruggere un carro armato, sono state una sorta di 'Fiat 500' dei blindati. Hanno avuto un successo strepitoso e anche qui, assieme al similare M3 da trasporto truppe in tutte le sue innumerevoli versioni (contraerea binata da 20 mm per esempio). Questi mezzi ruotati, essendo dei 4x4 ovviamente difettavano di mobilità fuoristrada, ma i loro successori, i piccoli scafi 6x6 delle blindo ECR e VCR da trasporto truppe-multiruolo (torretta con armi da 20 mm, lanciamissili HOT, mortaio-cannone da 81 mm etc.) non hanno riscosso altrettanto successo, pur avendo una mobilità sufficiente per superare fossati e trincee larghi oltre 1 metro (non molto, ma sempre meglio dei 4x4). Le blindo pesanti sono state le ERB-75, con la stessa torretta del carro AMX-13, ma dopo alcuni anni sono state sostituite dagli AMX-10RC con cannone a media pressione da 105 mm. Questi mezzi sono rimasti, fino all'arrivo delle Roiikat e Centauro le autoblindo più pesanti, potenti e costose del mondo. Ma a tutt'oggi non hanno avuto un degno successore. Restano nondimeno le autoblindo più potenti tra quelle che possono vantare due importantissime qualità: essere aviotrasportabili da un C-130, ed essere anfibie. Sono parenti strette degli AMX-10P cingolati da trasporto truppe nonché successori degli AMX-VCI (o Mod. 56) e la cosa non è pacifica, visto che gli AMX-10P sono per l'appunto cingolati, dunque con una meccanica del tutto dissimile da quella di un mezzo corazzato ruotato. La linea di carri armati inizialmente comprendeva gli M-47 medi, ma i francesi avevano anche pensato anche ad una nuova, possente macchina: l'AMX-50 da 50 t, cannone basculante da 100 o 120 mm, corazzatura da 120 mm e motore da ben 1000 hp. Questo era un carro degno di essere chiamato 'pesante' ma non ebbe seguito: era un mezzo rivoluzionario e pesava nettamente meno dei Conqueror e M103 americani, con molta più mobilità. Ma le buone idee sono dure a morire, come si sarebbe visto poi.
Caratteristiche generali
Equipaggio 3
Lunghezza 6,36m, solo scafo 4,88 m
Larghezza 2,51 m
Altezza 2,3 m
Peso 15 t
Corazzatura ed armamento
Corazzatura acciaio saldato
Armamento primario cannone da 75 mm
Armamento secondario 1xmitragliatrice da 7,62 mm
Apparati di tiro
Mobilità
Motore benzina
250 hp
Trazione cingoli
Velocità 60 km/h
Potenza/peso {{{rapporto Pp}}} hp/ton
Autonomia 400 km
Il carro leggero AMX-13 è un altro dei mezzi di successo dell'industria francese del settore, anche se oramai è un veicolo superato e prevalentemente radiato dal servizio attivo. Esso venne messo in produzione nel dopoguerra (1952), e si dimostrò il veicolo francese di maggior successo di quella generazione. Il suo equivalente ruotato, la Panhard EBR 8x8, non ebbe la stessa diffusione, mentre il carro pesante AMX-50 non venne posto in produzione in quanto giunsero un gran numero di M47 Patton dagli USA. Tutti questi mezzi avevano una torretta basculante, ovvero con il cannone il cui movimento di elevazione era connesso a quello dell'intera parte superiore della torre. Questo accoppiamento rigido consentiva un sistema di carica automatica assai semplice e lineare, non dovendo prevedere complessi e ingombranti meccanismi per adeguare la carica all'alzo dell'artiglieria. Progettato e costruito nel 1948 dall'Atelier de Construction di Issy–les Moulineaux, venne prodotto in serie all'Atelier de Costruzione de Roanne, a partire dal 1952.
 
Per sostituire i carri M47 venne sviluppato il veloce e leggermente corazzato AMX-30, in diretta competizione con i Leopard tedeschi, e la cosa venne supervisionata dall'Esercito italiano anch'esso dotato dei carri Patton. Nessuno dei due contendenti si dimostrò nettamente superiore all'altro e allora ognuno si tenne la sua macchina, con gli italiani che però seguirono i tedeschi. In effetti i Leopard si dimostreranno superiori, sopratutto per potenza e affidabilità della meccanica, ma allora questo non venne rilevato e comunque l'AMX-30 è un carro ragionevolmente buono, di quelli costruiti (come il Leopard) per sopravvivere più per la mobilità che per una pesante armatura (un concetto che sembra mutuato più dai cacciacarri tipo l'M18 che dai carri da battaglia). Quando in seguito si cominciarono a capire meglio le contromisure per contrastrare il funzionamento delle HEAT si sarebbe ritornati a carri meglio corazzati, e i tedeschi furono lesti con il Leopard 2. I francesi rimasero fedeli al concetto di mezzi leggeri e relativamente semplici e dall'AMX-30 costruirono l'AMX-32 che saliva da 36 a 40 t. Aveva inizialmente un cannone da 105 mm ma poi andò per il 120 mm. La corazzatura era superiore rispetto a quella dell'AMX-30, la torretta di forma scatolata forse celava corazze spaziate o Chobbam. Però era inizialmente rimasto col motore dell'AMX-30 e quindi risultava meno mobile, anche se indubbiamente superiore. Non ebbe seguito ma i francesi avevano pronta una risposta opportuna: il carro AMX-40, con motore da 1100 e in seguito anche da 1300 hp, sempre su scafo da 40 t che era congruo con la massa dei corazzati sovietici piuttosto che con le 55 t dei Leopard 2. La principale differenza, oltre alla generale superiorità occidentale come tecnologie di dettaglio rispetto ai carri di Mosca era che l'AMX-40 non aveva il caricatore automatico, ma un buon numero di granate pronte al tiro in torretta e il quarto uomo d'equipaggio. Il fatto di avere un carro di questo tipo, oltretutto corazzato anche contro testate HEAT fino a 100 mm di calibro (frontalmente), capace di salire pendenze del 70% (con il motore da 1100 hp, chissà con quello da 1.300 previsto come optional..), certamente compatto, relativamente semplice e presumibillmnente economico, avrebbe dovuto far raggiungere un successo pieno: invece, anche questo carro rimase nell'oblio, non adottato né dall'esercito francese né da altri clienti. E dire che, sopratutto durante gli anni '80 ve ne sarebbero stati e come, interessati ad un carro armato di nuova generazione, più avanzato di quelli sovietici nonché dei mezzi classe Leopard 1/M60 ultime versioni e al contempo più piccolo, economico e leggero (=meno impegni logistici) dei mastodontici Leopard 2/Challenger e M1. Per esempio, inizialmente la Spagna era interessata al carro Lince, un programma autarchico da circa 45 t. Nondimeno questo carro, come del resto gli interessanti Osorio brasiliani, rimase senza mercato. I francesi erano consci di essere rimasti indietro: con i sovietici che schieravano i minacciosi T-XX delle ultime generazioni, i loro alleati pieni di Leopard 2, Chieftain, Challenger, M1 Abrams, l'Armée de Terre non aveva nemmeno un gran numero di carri armati dalla sua (circa 1300) perché, essenzialmente, il ricco bilancio della Difesa francese era sì comparabile con quello tedesco, ma largamente utilizzato per la componente nucleare e per mantenere le portaerei. I tedeschi, al contrario, di questi problemi non ne avevano e quindi poterono schierare circa 4.000 carri armati, molti di più di tutti quelli francesi e inglesi messi insieme. Gli italiani, che non avevano portaerei, né armi nucleari, né ricchi bilanci della difesa, si ritrovavano praticamente con lo stesso numero di carri dei francesi. Questi stavano aspettando i risultati del programma per l'EPG ovvero un nuovo carro francese da circa 50 t, che procedeva assieme (temporalmente) all'Ariete italiano. Apparvero come prototipi nella seconda metà degli anni '80 dopo uno sviluppo molto veloce. Di fatto, l'Ariete era una sorta di copia sbiadita del Leopard 2, con meno corazza, meno potenza motrice etc, ma il Leclerc era un carro rivoluzionario. Entrambi avevano tecnologie migliori di quelle dei primi Leopard 2/M1, del resto l'elettronica progredisce rapidamente. Il periscopio del capocarro era infatti (in entrambi i casi della SFIM francese) dotato di un canale IL per la visione notturna, quando il PERI 17 del Leopard 2 è solo diurno e l'M1 addirittura ha solo episcopi e un minuscolo telescopio per usare la mitragliatrice da 12.7 mm dall'interno (nondimeno ai carristi americani piace come arrangiamento, anche se è strano concepire un carro moderno senza un altrettanto moderno periscopio panoramico, che esisteva già sui carri armati della generazione precedente!). Tale dotazione sarebbe stata superata solo poi con carri come gli M1A2 e Leopard1A5 che si concedevano un'altra costosissima camera termica per la visione indipendente del capocarro. Ma il Leclerc era in generale un progetto innovativo: sospensioni interamente idropneumatiche, motore ipercompresso da 1500 hp pari ad un terzo del volume dell'MTU tedesco, caricatore automatico da 28 colpi nel retro della torretta (in un certo senso la degna continuazione della dinastia di sistemi automatici per carri dei francesi, iniziata con l'AMX-13). Il costo è andato molto in alto e il taglio degli esemplari da costruire, dopo la Guerra fredda, inizialmente preventivato in oltre 1000, ha fatto il resto. La commessa per circa 400 carri per gli Emirati ha visto addirittura la GIAT in perdita per garantire un prezzo competitivo e quindi, in un certo qual modo si verifica una situazione simile a quella del Rafaele. Anche qui, difficilmente la prossima generazione di carri europei vedrà soluzioni 'autarchiche', tranne che forse in Germania: Francia, Italia, e persino il Regno Unito, la patria del carro armato, saranno al più nell'esigenza di comprarsi carri armati con un progetto comune.
Il peso del veicolo, compatto e robusto, era indicato nel nome stesso, 13 erano infatti le tonnellate del peso di progetto, poi di poco superate. Da notare che lo stesso peso era dato anche al progetto italiano M13/40. Rispetto a quest'ultimo, l'AMX-13 , che pure è solo di pochi anni successivo, ha significato un grande miglioramento complessivo: la corazzatura era simile, anche se saldata, ma comunque leggera (max. 40mm.), mentre la mobilità (60 km/h) garantita dal motore a benzina da 250 hp era circa 2 volte maggiore (anche l'autonomia, 350-400km). Anche la potenza di fuoco era basata su di un'arma molto più potente, ma con un artificio per consentirne l'uso da parte di tale leggero veicolo.
 
Per i ruotati nessun problema, ma da rilevare che il rimpiazzo dei vecchi AMX-13, la famiglia MARS 15 (da 15 t) non ha avuto, nonostante le grandi promesse di circa 20 anni fa, un seguito pratico. I ruotati hanno visto mezzi come il VAB che sono ben conosciuti e accetti, anche se per compiti per lo più di seconda lina. Il gippone VBL corazzato-anfibio è stato forse il primo della sua categoria, anche se ora il suo peso di circa 3 t (al solito per i corazzati francesi, un valore molto 'sobrio') è ampiamente superato (ma certo, difficilmente i gipponi moderni sono anche anfibi: sembrano cioè -non casualmente- più pensati per resistere alle mine sulle strade di qualche Paese desertico, che a missioni di esplorazione e ricognizione classiche, magari in territorio europeo, dove le capacità anfibie non sono un optional inutile). I costruttori francesi tradizionali di carri sono la Panhard (M3, VCR), l'Atelier de Construction de Roanne (AMX-10RC, 10P, AMX-30 etc.), la Renault (VAB) e la Berliet (VXB-170, simile al VAB ma non adottato dall'Esercito Francese).
La struttura dell'AMX-13 era classica, pilota in avanti, comparto combattimento al centro, motore dietro, ma la torretta aveva solo 2 uomini, in quanto ricorreva, come anteprima assoluta, ad un sistema di carica automatica. Ciò era consentito dal cannone installato in una torretta "oscillante" o "basculante", che si basava su di una parte inferiore rotante sullo scafo, e in una parte superiore elevabile solidalmente al cannone e ai sistemi di mira. Il cannone di per sé era inizialmente un 75mm. derivato niente di meno che da quello del Panther, ma ridotto a 61 calibri in lunghezza. Malgrado la sua lunghezza, esso non la sfruttava per imprimere elevate velocità a proiettili perforanti, ma sparava prevalentemente HEAT, capaci di perforare 170mm a zero gradi di inclinazione. Per il resto i erano granate HE, il tutto per circa 30 proiettili. 12 di questi sono sistemati nei 2 caricatori a tamburo da 6 colpi ai fianchi della torretta, e possono consentire un veloce selezionamento automatico delle munizioni e un tiro rapido, ma la controindicazione è che poi bisogna ricaricarli a mano, mettendo così il carro, con soli 2 uomini di equipaggio, praticamente in condizioni di non combattere. Anche se, va detto che non è vero che non possa sparare se i caricatori sono vuoti, ma non ha un ritmo di fuoco accettabile.
 
In seguito, sullo scafo dell'AM-13 sono state operate innumerevoli trasformazioni e miglioramenti:
 
==Carri armati==
il veicolo da combattimento per la fanteria AMX-VCI, con corazza ridotta a un max di 30mm , feritoie di tiro, armi fino al 20mm. È stato a sua volta modificato in:veicolo anti-carro armato con missili TOW,veicolo porta-radar RATAC,porta-mortaio da 81mm,posto di comando per le batterie di artiglieria,cacciacarri missilistico armato con missili ENTAC,piattaforma di lancio per i missili SAM Roland e ambulanza VTT/TB.
Il carro leggero AMX-13 è uno dei mezzi di successo dell'industria francese del settore, anche se oramai è un veicolo superato e i larga misura radiato dal servizio attivo. Esso venne messo in produzione nel dopoguerra (1952), e si dimostrò il veicolo francese di maggior successo di quella generazione. Il suo equivalente ruotato, la Panhard EBR 8x8, non ebbe la stessa diffusione, mentre il carro pesante AMX-50 non ebbe seguito in quanto giunsero un gran numero di M47 Patton dagli USA. Tutti questi mezzi avevano una torretta basculante, ovvero con il cannone il cui movimento di elevazione era connesso a quello dell'intera parte superiore della torre. Questo accoppiamento rigido consentiva un sistema di carica automatica assai semplice e lineare, non dovendo prevedere complessi e ingombranti meccanismi per adeguare la carica all'alzo dell'artiglieria. Progettato e costruito nel 1948 dall'Atelier de Construction di Issy–les Moulineaux, venne prodotto in serie all'Atelier de Costruzione de Roanne, a partire dal 1952.
Cannone semovente AMX-Mk 61 da 105mm.
Canone semovente pesante AMX Mk F3 con obice Modèle 50 da 155 mm
AMX-13 VDA (variant de défense antiaérienne) che ha una torre da 30 mm, radar guidata e che, in 60 esemplari, ha costituito per anni l'unico mezzo semovente da difesa aerea dell'Esercito francese.
Veicoli del genio, gettaponte, recupero etc.
 
Il peso del compatto carro armato era indicato nel nome stesso, 13 erano infatti le tonnellate del peso di progetto, poi di poco superate. Da notare che lo stesso peso era dato anche al progetto italiano M13/40. Rispetto a quest'ultimo, l'AMX-13 , che pure è solo di pochi anni successivo, ha significato un grande miglioramento complessivo: la corazzatura era simile, anche se saldata, ma comunque leggera (max. 40mm.), mentre la mobilità (60 km/h) garantita dal motore a benzina da 250 hp era circa 2 volte maggiore (anche l'autonomia, 350-400km). Anche la potenza di fuoco era basata su di un'arma molto più potente, ma con un artificio per consentirne l'uso da parte di tale leggero veicolo.
L'AMX-13 non ha tardato a trovare acquirenti anche all'estero, sia come mezzo base che come derivati. L'AMX-VCI è stato in servizio anche in Italia, ma non soddisfece molto. Nel resto del mondo, la combinazione di economicità e buone prestazioni ha reso l'AMX-13 molto diffuso, con clienti che vanno dal Marocco a Singapore (con un congruo numero) a Israele. Quest'ultimo rivelò la debolezza dell'armamento dell'AMX-13 contro i carri sovietici, in quanto se riusciva a perforare le corazze (45mm a 60 gradi) dei T-34, nel 1967 si rivelò ben poco valido contro i T-55 (100 a 60 gradi), non riuscendo a perforarli frontalmente. Si ha notizia di alcuni T-55 messi fuori combattimento da una serie di tiri a breve raggio che finirono, con le loro concussioni, per rendere inadatti al loro compito gli equipaggi, ma certo questo non era un risultato facilmente ripetibile. Anche la sensibilità alle mine venne giudicata eccessiva, e Israele se ne liberò in fretta, mentre conservò la torretta per i più robusti Sherman.
 
La struttura dell'AMX-13 era classica per quanto riguardava lo scafo, pilota in avanti, comparto combattimento al centro, motore dietro, ma la torretta aveva solo 2 uomini, in quanto ricorreva, come anteprima assoluta, ad un sistema di carica automatica. Ciò era consentito dal cannone installato in una torretta "oscillante" o "basculante", che si basava su di una parte inferiore rotante sullo scafo, e in una parte superiore elevabile solidalmente al cannone e ai sistemi di mira. Il cannone di per sé era inizialmente un 75mm. derivato niente di meno che da quello del Panther, ma ridotto a 61 calibri in lunghezza. Malgrado la sua lunghezza, esso non la sfruttava per imprimere elevate velocità a proiettili perforanti, ma sparava prevalentemente HEAT, capaci di perforare 170mm a zero gradi di inclinazione. Per il resto i erano granate HE, il tutto per circa 30 proiettili. 12 di questi sono sistemati nei 2 caricatori a tamburo da 6 colpi ai fianchi della torretta, e possono consentire un veloce selezionamento automatico delle munizioni e un tiro rapido, ma la controindicazione è che poi bisogna ricaricarli a mano, mettendo così il carro, con soli 2 uomini di equipaggio, praticamente in condizioni di non combattere. Anche se, va detto che non è vero che non possa sparare se i caricatori sono vuoti, ma non ha un ritmo di fuoco accettabile.
 
 
*Equipaggio: 3
*Dimensioni: lunghezza 6.36 m, solo scafo 4.88 m, larghezza 2.51 m, altezza 2.3 m
*Peso: 15 t
*Corazzatura: acciaio saldato
*Armamento: cannone da 75 mm, 1xmitragliatrice da 7,62 mm
*Apparati di tiro: ottici semplici
*Motore benzina da 250 hp
*Prestazioni: velocità max 60 km/h, autonomia 400 km
 
In seguito, sullo scafo dell'AMX-13 sono state operate innumerevoli trasformazioni e miglioramenti: in particolare questi sono mostrati dall' IFV AMX-VCI, con corazza ridotta a un max di 30 mm , feritoie di tiro, armi fino al 20 mm. È stato a sua volta modificato in:veicolo anti-carro armato con missili TOW,veicolo porta-radar RATAC,porta-mortaio da 81mm,posto di comando per le batterie di artiglieria,cacciacarri missilistico armato con missili ENTAC,piattaforma di lancio per i missili SAM Roland e ambulanza VTT/TB. E' stato adottato anche dall'E.I. ma per pochi anni, pare che la meccanica non fosse molto soddisfacente.
*Artiglierie: Cannone semovente AMX-Mk 61 da 105 mm, AMX Mk F3 con obice Modèle 50 da 155 mm,
AMX-13 VDA (variant de défense antiaérienne) con due armi da 30 mm, radar di scoperta e prodotta in 60 esemplari, ha costituito per anni l'unico semovente da difesa aerea dell'Esercito francese.
*Veicoli del genio, gettaponte, recupero etc.
 
L'AMX-13 non ha tardato a trovare acquirenti anche all'estero, sia come mezzo base che come derivati. Nel mondo, la combinazione di economicità e buone prestazioni ha reso l'AMX-13 molto diffuso, con clienti che vanno dal Marocco a Singapore (con un congruo numero) a Israele. Quest'ultimo rivelò la debolezza dell'armamento dell'AMX-13 contro i carri sovietici, in quanto se riusciva a perforare le corazze (45mm a 60 gradi) dei T-34, nel 1967 si rivelò ben poco valido contro i T-55 (100 a 60 gradi), non riuscendo a perforarli frontalmente. Si ha notizia di alcuni T-55 messi fuori combattimento da una serie di tiri a breve raggio che finirono, con le loro concussioni, per rendere inadatti al loro compito gli equipaggi, ma certo questo non era un risultato facilmente ripetibile. Anche la sensibilità alle mine venne giudicata eccessiva, e Israele se ne liberò in fretta, mentre conservò la torretta per i più robusti Sherman.
 
Successivamente, i veicoli dell'Esercito francese hanno ricevuto un nuovo armamento, un cannone da 90mm, che può sparare munizioni efficaci anche contro le corazze di carri armati pesanti, con munizionamento HEAT, HE, nebbiogeno, Shrapnel, e successivamente un APFSDS capace di perforare un triplice bersaglio NATO standard, con 3 piastre di 1, 2,5 e 6 cm a 60 gradi ed spaziate di 33 cm, per un totale virtuale di quasi 200 mm. di corazza spaziata e a 2000 metri. Le macchine per l'export hanno ricevuto invece anche una torre da 105mm. designata FL-12, e capace di sparare varie munizioni HE e HEAT ,ma con una media pressione di esercizio. Per migliorare le prestazioni, è possibile anche sostituire il motore a benzina con un Detroit Diesel da 280hp per 500km di autonomia.
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AMX-30
 
 
Caratteristiche generali
Il carro medio (MBT) AMX-30 è stato fino a non molto tempo fa il veicolo standard dell'esercito francese. Si tratta di un veicolo molto compatto, leggero, potente, poco corazzato e con problemi iniziali di affidabilità alla trasmissione, che ancora costituisce il più diffuso carro d'assalto di produzione francese nel mondo, e viene tuttora utilizzato per le esercitazioni delle reclute di cavalleria.
Equipaggio 4
Lunghezza 9,48m, solo scafo 6,59 m
Larghezza 3,1 m
Altezza 2,86 m
Peso 35,941 t
Corazzatura ed armamento
Corazzatura acciaio saldato max 80mm
Armamento primario cannone da 105 mm
Armamento secondario 1 cannone M693 da 20 mm, 1 mitragliatrice da 7,62
Apparati di tiro
Mobilità
Motore Hispano-Suiza a 12 cilindri Diesel
720 hp
Trazione cingoli
Velocità 65 km/h
Potenza/peso 20 hp/ton
Autonomia 600 km
Il carro medio (MBT) AMX-30 è stato fino a non molto tempo fa il veicolo standard dell'esercito francese. Si tratta di un veicolo molto compatto, leggero, potente, poco corazzato e con problemi iniziali di affidabilità alla trasmissione, che ancora costituisce il più diffuso carro d'assalto di produzione francese nel mondo, e viene tuttora utilizzato per le esercitazioni delle reclute di cavalleria.
 
Dopo la seconda guerra mondiale, l'Esercito francese si ritrovò con molti M4 Sherman di fornitura americana, integrati da alcuni ALR-44 nazionali – mezzi che tuttavia vennero presto superati dalle tecnologie correnti. Così, durante i primi anni della Guerra fredda, gli USA fornirono consistenti lotti di M47 Patton, un carro giudicato insoddisfacente in patria, ma particolarmente adatto per l'esportazione. Per sostituire gli M-47, alla fine degli anni '50 venne studiato un nuovo veicolo, assieme allo stato maggiore tedesco. Il progetto finale fu elaborato nel 1956, e vide anche la partecipazione dell'Italia nella formulazione dei requisiti.
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Il carro di nuova generazione doveva essere sufficientemente veloce da impedire ai missili controcarro una mira sufficiente a raggiungerli e colpirli, doveva potersi eclissare dietro cortine nebbiogene, nascondersi dietro ostacoli ed evitare col semplice movimento la gran parte degli ordigni in arrivo. Si sarebbe dovuto porre l'accento sulla potenza dell'armamento, con un cannone di almeno 105 mm di calibro, e munizioni capaci di affrontare i carri armati più potenti, del tipo APDS o HEAT.
 
I due mezzi sviluppati secondo questa filosofia, il Leopard di fabbricazione tedesca e l'AMX-30, vennero svolte con la supervisione dell'Esercito Italiano, e dimostrarono che il carro francese aveva una precisione di tiro leggermente superiore, ma soffriva una meccanica meno affidabile. Poiché i progetti erano entrambi risultati soddisfacenti, entrambi entrarono in produzione per i rispettivi eserciti e si fecero poi una cordiale concorrenza nei mercati internazionali.
 
 
L'AMX-30 era un mezzo potente e moderno, basso e compatto, dotato di scafo saldato e torretta fusa, con la classica disposizione con pilota in avanti, torre con 3 uomini a centro scafo, che costituiva il comparto di combattimento, e il comparto motore sul retro con un Hispano-Suiza da 720hp a 12 cilindri, diesel, accoppiato ad una trasmissione semiautomatica. Le sospensioni erano a barra di torsione, con ruote di media grandezza. Il rapporto tra potenza e tonnellaggio era di 20:1, quasi come nel caso del Leopard, ma l'affidabilità complessiva del veicolo è stata in discussione sin da subito, specie per la scarsa efficienza della trasmissione. La velocità massima era di 65 km/h, e il carro poteva attraversare specchi d'acqua di 2,2 metri di profondità, che salivano a 4 con l'uso dello snorkel.
 
 
Un'AMX-30 in azione mentre guada un corso d'acquaIl carro era mosso da un motore Hispano-Suiza da 720hp a 12 cilindri, diesel, accoppiato ad una trasmissione semiautomatica. Le sospensioni erano a barra di torsione, con ruote di media grandezza. Il rapporto tra potenza e tonnellaggio era di 20:1, quasi come nel caso del Leopard, ma l'affidabilità complessiva del veicolo è stata in discussione sin da subito, specie per la scarsa efficienza della trasmissione. La velocità massima era di 65 km/h, e il carro poteva attraversare specchi d'acqua di 2,2 metri di profondità, che salivano a 4 con l'uso dello snorkel.
 
Originariamente l'armamento non era stabilizzato, e comprendeva soprattutto il cannone da 105mm CN-105F1, con manicotto antidistorsione, capace di tirare granate HEAT, perforando con grande precisione, a fronte di un obbiettivo fermo o a media distanza, fino a 400 mm di acciaio. La riserva era di 47 proiettili, 19 dei quali in torretta per il pronto impiego.
 
Fu progettato per lL'AMX ebbe anche un cannone M693 da 20 mm coassiale, utile per risparmiare colpi di cannone contro obiettivi leggermente protetti e poco vulnerabili alla mitragliatrice calibro 7,62 mm sulla cupola del capocarro. Il cannone aveva ununa munizionamentoriserva di ben 1050 colpi, la mitragliatrice da 7.5 o 7.62 mm, soltanto 2050. L'alzo del cannone, fino a un massimo di circa 18 gradi, era meno della metà di quello del cannoncino 20 mm (40 gradi), che poteva così ingaggiare bersagli aerei lenti quali gli elicotteri e obiettivi ad alto angolo. Tutti gli armamenti erano azionabili senza esporre membri d'equipaggio all'esterno del carro.
 
Il sistema di tiro era dotato diaveva un telemetro ottico in torretta, mentre il capocarro aveva a disposizione una cupola riccamente munita di 10 iposcopi, di un periscopio di puntamento e visione da 10 ingrandimenti, e di un faro a luce visibile per la ricerca notturna. Il capocarro aveva anche a disposizione ,un telemetro ottico, utile dunque soltanto durante il giorno, diper portata utiledistanze tra i 600 e i 3500 metri. Il cannoniere usava un periscopio diurno da 8 ingrandimenti M271, sostituibile con uno notturno a 5,4 ingrandimenti, abbinato con un proiettore infrarosso PH-8B con raggio di 800 metri. Il pilota infine aveva a disposizione due iposcopi, abbinati a fari infrarossi frontali.
 
Lo scafo del carro aveva una struttura di tipo convenzionale, con piastre molto inclinate. Sebbene esse non fossero più spesse che nel caso del Leopard, probabilmente la loro struttura offriva maggiore protezione contro le armi di piccolo calibro (il requisito originale parlava di resistenza minima al 20 mm): in ogni caso apparivano inadeguate alla minaccia dei colpi ad alta perforazione già sviluppati all'epoca della progettazione.
 
Entrato i produzione nel 1966, l'AMX-30 rimpiazzò gli M47 in Francia e venne distribuito diffusamente all'estero, soprattutto tra i Paesi non allineati. Ciononostante, in ambito NATO si rivelava un mezzo lievemente inferiore in termini di qualità e resistenza sul campo rispetto al Leopard tedesco, e pertanto in Europa ebbe mercato esclusivamente in patria. Israele decise di non acquistarne, a causa della scarsa protezione rispetto a mezzi americani, sovietici e britannici.
Lo scafo del carro aveva una struttura di tipo convenzionale, con piastre molto inclinate. Sebbene esse non fossero più spesse che nel caso del Leopard, probabilmente la loro struttura offriva maggiore protezione contro le armi di piccolo calibro – e in ogni caso apparivano inadeguate alla minaccia dei colpi ad alta perforazione già sviluppati all'epoca della progettazione.
 
L'Armée de Terre ebbe 1084 AMX-30, la Spagna 299, la Grecia 190, l'Arabia Saudita 150, il Venezuela 84, il Cile 21, e altri mezzi vennero esportati a Cipro, nel Qatar, negli Emirati Arabi Uniti, in Argentina, in Tunisia, in Jugoslavia.
 
Un AMX-30 in azione durante l'Operazione Desert StormEntrato i produzione nel 1966, l'AMX-30 rimpiazzò gli M47 in Francia e venne distribuito diffusamente all'estero, soprattutto tra i Paesi non allineati. Ciononostante, in ambito NATO si rivelava un mezzo lievemente inferiore in termini di qualità e resistenza sul campo rispetto al Leopard tedesco, e pertanto in Europa ebbe mercato esclusivamente in patria. Israele decise di non acquistarne, a causa della scarsa protezione rispetto a mezzi americani, sovietici e britannici.
 
L'Armée de Terre ebbe in dotazione 1084 carri AMX-30, la Spagna 299, la Grecia 190, l'Arabia Saudita 150, il Venezuela 84, il Cile 21, e altri mezzi vennero esportati a Cipro, nel Qatar, negli Emirati Arabi Uniti, in Argentina, in Tunisia, in Jugoslavia.
 
Gli aggiornamenti furono frequenti, e alcune Nazioni operarono per conto proprio.
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*Equipaggio: 4
*Dimensioni: lunghezza 9.48 m, solo scafo 6.59 m, larghezza 3.1m, altezza 2.86 m
*Peso: 36 t
*Corazzatura: acciaio saldato
*Armamento: cannone da 105 mm, 1 cannone da 20 mm, 1 mitragliatrice da 7,5 mm
*Apparati di tiro: ottici con telemetro e sistemi notturni.
*Motore: diesel da 720 hp
*Prestazioni: velocità max 65 km/h, autonomia 600 km
 
Versioni note:
 
*AMX-B2 – carro migliorato nei sistemi di puntamento, nella mobilità e nella protezione;
 
*AMX-30D – carro da recupero, dotato di lama apripista e verricelli;
*AMX-30 EBG - carro gettaponte che poteva assestare ponti fino a 20 metri di lunghezza, e poteva avere altre dotazioni per il genio militare;
Un AMX-30 in versione lanciatore di missili nucleari PlutonAMX-B2 – carro migliorato nei sistemi di puntamento, nella mobilità e nella protezione;
*AMX-30 PLUTON – veicolo di lancio del missile Pluton; si trattava del missile tattico nucleare standard per l'Esercito francese, simile al Lance ma più grosso, raggiungeva come l'arma americana i 120 km ma abbisognava di uno scafo più grande per il trasporto e lancio.
AMX-30D – carro da recupero, dotato di lama apripista e verricelli;
*AMX-30 ROLAND – carro dotato di missili terra aria e radar di tiro Ciel Noir;
AMX-30 EBG - carro gettaponte che poteva assestare ponti fino a 20 metri di lunghezza, e poteva avere altre dotazioni per il genio militare;
*AMX-30DCA – sviluppato per l'Arabia Saudita, si basava sul ROLAND, ma era dotato di cannoni da 30 mm; 53 costruiti, caratteristica la loro torretta molto squadrata rispetto a quella rotondeggiante dell'AMX-13DCA.
AMX-30 PLUTON – veicolo di lancio del missile Pluton;
*AMX-30GCT – pezzo d'artiglieria semovente con torretta e cannone calibro 155 mm; artiglieria standard per l'esercito francese, capace di sparare anche 8 colpi al minuto grazie ad un sofisticato sistema automatico di ricarica, ha gittata e munizioni comparabili con l'obice-cannone TR trainato, e come questo raggiunge i 24.000 m con munizioni normali e i 30.000 con quelle a razzo. Tutto il sistema è basato nella torretta: lo scafo conserva il motore posteriore per motivi di semplicità. La cosa non è priva di controindicazioni per la compodità di entrare in azione (la disposizione classica dovrebbe essere col motore anteriore), ma questa 'autosufficienza' fa sì che sia possibile adottare anche altri tipi di scafo: per esempio, la torretta GCT è stata sperimentata anche su di un Leopard 1 (sia pure senza esito).
AMX-30 ROLAND – carro dotato di missili terra aria e radar di tiro Ciel Noir;
*AMX-30DT – carro da sminamento, telecomandabile, con sistema a rulli meccanici KMT di tipo sovietico (pare provenienti direttamente dagli arsenali della DDR) a cui è stato aggiunto un importante particolare: una catena che serve a far esplodere le mine con attivazione tramite asta, eventualmente passate tra i due gruppi di rulli (e assolutamete micicidali, perché si attivano proprio sotto lo scafo).
AMX-30DCA – sviluppato per l'Arabia Saudita, si basava sul ROLAND, ma era dotato di cannoni da 30 mm;
AMX-30GCT – pezzo d'artiglieria semovente con torretta e cannone calibro 155 mm;
AMX-30DT – carro da sminamento, telecomandabile, con sistema a ruote metalliche di tipo sovietico.
 
 
ACMA Troupes Aeról Portées Mle. 56