Forze armate mondiali dal secondo dopoguerra al XXI secolo/Thailandia: differenze tra le versioni

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La Thailandia è stata per molti decenni molto influenzata, nella sua politica interna, dalla forza dei militari e in particolare dell'Esercito, che oltretutto è stato impegnato pesantemente impegnato in azioni di controguerriglia contro i guerriglieri comunisti, dal 1965 iniziarono le operazioni nel nord-est del Paese, al nord-ovest dal '67. Del resto non v'era molto da stupirsi se si considera che la Thailandia era, con basi come Takhli, una delle principali 'retrovie' dell'impegno americano in Vietnam. Insomma, il conflitto nel S.E. asiatico non è stata davvero solo la 'Guerra del Vietnam': tutta la regione all'epoca era sconvolta da un conflitto che ha lasciato a tutt'oggi le sue tracce sul territorio e anche sulla popolazione, anche se qui vi è una delle crescite demografiche maggiori e circa la metà degli abitanti è nata dopo la fine di quelle ostilità. Ma le conseguernze politiche, come anche quelle ambientali, non sono state altrettanto facili da eliminare del rinnovo demografico. In ogni caso, tornando all'epoca della guerra, i militari thailandesi erano impegnati sia contro i comunisti vietnamiti sia che contro il Pathet Lao, poi nel '75 si verificarono alcuni scontri di frontiera con la Cambiogia, che all'epoca stava cadendo nell'orrore del regime di Pol Pot. Dopo l'invasione vietnamita, nel '78, la Thailandia si ritrovò praticamente una potenza 'vincitrice' degli USA alle porte, anche se la cosa era meno minacciosa di quello che poteva sembrare, essendo nel frattempo la Cina diventata nemica del Vietnam, dato che appoggiava i Khmer Rossi. La Thailandia, in ogni caso è diventata molto allarmata e provvide a riarmarsi con un oneroso programma per tutte e tre le Foze armate. Del resto vi era un motivo non privo di ratio per questo programma: spesso le truppe vietnamite, anche con mezzi corazzati, si sono spinte fin sulla frontiera thailandese e vi sono stati scontri di frontiera tra le foreste e i villaggi del confine. La presenza dei vietnamiti, che usarono contro i Khmer Rossi molte delle tattiche e anche dei mezzi che gli americani usarono contro di loro a suo tempo. La presenza vietnamita, dopo l'invasione del '78 persistette fino alla fine degli anni '80 ,e in quei dieci anni non vi fu modo di sradicare totalmente la resistenza dei guerriglieri di Pol Pot, che nonostante le stragi e la catastrofe economica in cui avevano precipato il Paese, trovavano ancora appoggio nelle zone rurali. Nel frattempo, come si è detto, la situazione politica interna era piuttosto instabile: per esempio, ancora nel 1981 vi fu un tentato golpe.
 
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===Marina<ref>Ferrari Fabrizio: l'aviazione thailandese, A&D Settembre 1992 pagg. 30-34</ref>===
[[Immagine:Naval_Ensign_of_Thailand.svg|200px|left|thumb]]La più piccola delle forze armate thailandesi aveva 10.000 uomini di equipaggio, ed era in piena fase di aggiornamento, tra cui due corvette 'Tacoma' con missili Harpoon e altre grosse navi da pattugliamento. L'aviazione navale, forte di appena 500 uomini aveva 10 Grumman S-2F in un gruppo ASW e un gruppo pattugliatori marittimi con 4 F-27MPA, 4 GAF N22, 2 CL-215, 5 C-47 da trasporto: non poco per una forza tanto piccola come personale. Vi era anche un gruppo con elicotteri: 14 UH-1H e Bell 212, un gruppo di aerei con 13 U-17 della Cessna, 10 O-1E Bird Dog, 2 LA4, 7 O-2A che servivano anche per il supporto del corpo marines.
 
Questo era di ben 20.000 uomini, una delle forze scelte thailandesi, con una brigata di marines su due reggimenti, uno di artiglieria, un battaglione di assalto anfibio che aveva anche 22 moderni LVTP7 e un LVTR-7. L'artiglieria aveva un reggimento con 6 M68 da 155 mm, e 2 batterie su 12 obici GC45 da 155 mm da ben 38 km di gittata. Esistevano anche batterie di lancio per missili MM.38 Exocet.
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===Marina1992<ref>Ferrari, Fabrizio:Giorgio, l''L'aviazione thailandeseThailandese, A&D SettembreSet 1992 pagg. 30-34</ref>===
==1992==
All'epoca la Thailandia affrontava una fase di grande sviluppo economico, all'epoca comune alle nazioni dell'ASEAN, e che le fece definite 'tigri asiatiche' fino a che una gravissima crisi economica gli fece perdere, per una serie di speculazioni in borsa, qualcosa come 50.000 miliardi criminalmente ma impunemente sottratti alle loro rampanti ma fragili economie, finendo in chissà quali conti bancarei. Un vero e proprio processo di rapina che avrebbe messo in ginocchio per anni quelle nazioni. Ma non era il caso del '92, quando vi erano invece floride prospettive. La Thailandia all'epoca stava pensando in grande sopratutto per l'aeronautica -RTAF, Royal Thai Air Force- ma anche per la Marina, RTNF. Il nome locale, non 'internazionalizzato' dell'aviazione, nella lingua di quello che rimane uno dei più bei Paesi asiatici è Kongdhab Arkadh Thai. Nondimeno, l'instabilità politica continuava a flagellare anche allora la gestione dello stato thailandese, anche all'epoca, quando Pol Pot era alla macchia e i Vietnamiti, oramai 'pacifici', si erano ritirati dalla Cambogia e la Guerra Fredda in generale era finita. Gli USA erano oramai non necessariamente i garanti della protezione dell'Association of South East Asia Nations (appunto, l'ASEAN), e queste provavano a 'fare da sole'. Per la Thailandia era difficile con i confini presi per 3 quarti da nazioni non tanto amichevoli: la dittatura della Birmania -con una fortissima produzione e smercio di droga incluso-, Laos, Cambogia post-bellica, e lo stesso Vietnam. Meno male che all'epoca la situazione era in una fase di distensione tanto che un battaglione del Genio del Royal Thai Army si recò in Cambogia per sminare una stradea di grande importanza, ma con la Birmania continuavano gli scontri di frontiera per via del fatto che anche in questa nazione dittatoriale e comunista vi era una resistenza armata, quelli dell'etnia Karen, purtroppo ben poco noti nel mondo (sorte ugualmente condivisa dai 'montagnards' vietnamiti). Spesso vi erano sconfinamenti che impegnavano la Thai Border Police. Recentemente la Myanma Defence Force aveva anche ordinato alcuni aerei da combattimento, come 20 G.4A 'Galeb' di cui 12 erano stati recentemente consegnati per uno dei due squadroni destinati a riceverli; nel contempo 11 F-7M cinesi erano stati pure ricevuti per un reparto da caccia. I vietnamiti erano del resto equipaggiati con 2 gruppi di MiG-23P e un reggimento d'attacco su Su-22M e 150 MiG-21. Insomma, non è che la Thailandia fosse molto ben equipaggiata non tanto per sconfiggere in uno scontro diretto queste nazioni confinanti, ma per controllare gli sviluppi di eventuali conflitti limitati sui confini. A questo punto, i reparti aerei COIN non bastavano più e si pensò di fare il salto riguardo macchine ben più potenti, capaci di combattere una guerra convenzionale su vasta scala. Nondimeno vi erano già 10-12 caccia F-16 e 3 squadroni di F-5 che qualche cosa potevano ben garantire, con altri 4 F-16 comprati per ripianare le perdite operative, assieme a d altri 2 F-16 del tipo biposto.