Forze armate mondiali dal secondo dopoguerra al XXI secolo/Islanda: differenze tra le versioni

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La terra del ghiaccio e del fuoco non è mai stata una potenza militare, in quella che gli antichi identificavano come Thule vi sono a tutt'oggi solo poche centinaia di migliaia di abitanti e non vi sono le esigenze di possedere una forza armata vera e propria. Oltretutto l'Islanda non è una nazione dalla lunga esistenza, in quanto divenne indipendente dalla Danimarca nel 1944. La sua entrata nella NATO fu precoce, appena nel 1949 ma certamente, essa non aveva la capacità economica e umana per essere un paese di primo piano nel panorama internazionale. Eppure i guardiacoste della marina islandese, in quella che divenne nota come 'guerra del pesce' sfidarono le navi inglesi e le batterono, e questo attorno al 1970. L'aviazione e l'esercito sono pressochèpressoché inesistenti, ma vi è una base aerea americana a Keflavik, da non molti anni dotata di shelter corazzati, con un gruppo di F-15 e alcuni P-3 Orion. Infatti, nel 1951 fu deciso che la difesa del territorio di circa 100.000 km2 abitato da altrettante persone avrebbe avuto un 'appalto' agli americani. Si può essere un mini-stato ed essere ancora una potenza militare, come Israele e persino la minuscola Singapore, ma se non vi sono denari e abitanti la questione si presenta pressochèpressoché irrisolvibile.
 
Naturalmente, essendo al centro del Nord-Atlantico, l'Islanda non avrebbe potuto restare totalmente al di fuori delle strategie degli opposti blocchi. Tra l'Islanda e la Gran Bretagna vi è un tratto di mare che è un passaggio obbligato per ogni movimento di forze navali NATO verso l'URSS ed ogni missione sovietica verso l'Atlantico, e proprio lungo le coste un sottomarino 'Alpha' venne avvistato da un 'Los Angeles' americano, che lo inseguì venendo in poco tempo distanziato dal rumoroso ma velocissimo battello sovietico.