Estetica contestuale: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
RamaccoloBot (discussione | contributi)
m Bot: Sostituzione automatica (-E’ +È)
m Bot: Sostituzione automatica (-([^D])E'([^'.]) +\1È\2)
Riga 176:
In realtà, sembra strano se non stravagante, è proprio l'universo caotico di questo cavallo a generare la materia prima, l'energia e la spinta dell'attività epistemica dell'uomo nella sua interezza.
 
E'È per domare gli impulsi formidabili del suo ego che la tempesta da lui contenuta genera l'arte e la folosofia, madre d'ogni conoscenza, d'ogni sapere.
 
Per '''Platone''' l'arte nasce da una scintilla divina, la '''thèia manìa''', che genera l'ispirazione, ma queste sarebbero vane senza la tèkne, la tecnica sapiente dell'artefice, dello scrittore.
Riga 269:
Tutto quanto [[w:Omero|Omero]] compose, lo compose a memoria.
 
E'È probabile che non conoscesse l'alfabeto.
 
Nella sua mente la dea [[Mnemosyne|Mnemosyne]], Memoria, agiva come se esistesse un sistema di [[w:scrittura|scrittura]] universale, utile alla [[w:poesia|poesia]], non ancora [[w:letteratura|letteratura]].
Riga 282:
Il creatore della letteratura non conosceva alfabeto, probabilmente si stava diffondendo nel mondo ellenico proprio ai suoi tempi, creava con la Mente e pur essendo il Padre dei Poeti, nel nostro paese avrebbe fatto un mestiere diverso dall'insegnare lettere greche.
 
E'È anche probabile che, conosciuto l'alfabeto ideato dai fenici, sia stato fra i diffusori, in qualche modo, dello stesso, o fra i primi utenti.
 
Possiamo immaginarlo, non ancora cieco, intento a combattere con quei segnetti su grossi fogli di papiro in una casa di [[w:Smirne|Smirne]], visto che praticava l'Asia minore più che le contrade contigue ai regni di [[w:Micene|Micene]], [[w:Argo|Argo]] o [[w:Tirinto|Tirinto]].
Riga 288:
'Ma Platone dice altro nella Repubblica, a proposito dell'Arte, della Poesia.
 
'''E'È inutile nella po'lis il poeta frivolo, quello che nelle sue opere non insegna, non mostra, non ammonisce.'''
 
Ecco farsi avanti nel pensatore greco l'aspetto, se non proprio commerciale, in buona parte 'politico', civile, utilitaristico ed utilitaristico della cultura, dell'arte.
Riga 300:
Si direbbe anticipato il '''concetto gramsciano di calligrafismo e contenutismo''' e la distinzione fra un '''intellettuale''' figlio della sua classe sociale, al suo servizio, '''organico''', ed uno invece tradizionale, disimpegnato o meno, a seconda delle opportune convenienze.
 
E'È divenuto famoso il termine 'crociano' per indicare l'atteggiamento dell'intellettuale per nulla compromesso con aspetti e problemi di struttura, pratici, materiali, in quanto per '''[[w:Benedetto Croce|Benedetto Croce]]''' la Poesia, l'Arte, non si deve confondere con il pratico, ma deve seguire il senso dell'intuizione e della contemplazione estetica.
 
'''Poesia e struttura''', appunto, sono i binari dell'arte\poesia.
 
E'È struttura tutto quanto si versa nel mare della materia: economia, storia.
 
E'È poesia quanto, sempre che abbia a che fare con la trasmissione della conoscenza, tende ad interessarsi delle verità più astratte e sublimi.
 
All'interno della poesia stessa è possibile vedere in opera questa dicotomia.
Riga 324:
 
E'È la teoria della '''natura catartica del[[w:teatro|teatro]] tragico e dell' [[w:Arte|Arte]] in generale'''.
 
L'arte quindi, la [[w:Poesia|Poesia]], non sarebbero attività in sé e per sé, ludiche in senso limitato e restrittivo, edonistiche, capaci solo di distrarre dai problemi, ma assumerebbero un vero '''ruolo politico e sociale''' quali '''fattori catastematici''', ossia '''rasserenatori''', come sarebbero stati definiti successivamente dagli epicurei i piaceri non dannosi, o '''catartici''', purificatori delle coscienze e capaci di migliorare i comportamenti sociali.