Chimica organica/Ossidazione lipidica: differenze tra le versioni

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La fase di iniziazione è caratterizzata dall'accumulo all'interno della matrice lipidica di radicali. Questi possono essere originati da una scissione omolitica di un legame carbonio - idrogeno oppure dalla rottura omolitica di idroperossidi formati da reazioni tra acidi grassi insaturi e ossigeno. Le varie reazioni che si verificano in questa fase sono descritte da Kanner e Rosenthal <ref name=Kanner/> con una serie di punti interrogativi tra i reagenti, per sottolineare come individuare le specie chimiche direttamente responsabili non sia affatto banale.
:<span style="font-size=90%">''L'ossigeno molecolare può strappare un idrogeno al lipide solo con un notevole dispendio energetico, cosa che rende il processo estremamente lento. L'ossigeno allo stato fondamentale non può legarsi direttamente ad un doppio legame a dare un idroperossido a causa della sua configurazione elettronica a tripletto. I '''metalli di transizione''', come il ferro e il rame, possono catalizzare la formazione dei radicali o facilitare la traformazione della molecola di ossigeno nel ben più reattivo radicale anione superossido. Alcune condizioni, tra le quali la '''presenza di pigmenti''' accompagnata dall''''irraggiamento luminoso''', possono facilitare il passaggio della molecola di ossigeno dallo stato di triplietto a quello di singoletto. E'È interessante notare come la formazione di radicali causata dall'irraggiamento luminoso non è selettiva nei confronti di specifici idrogeni dell'acido grasso.<ref name=Katusin>[http://dx.doi.org/10.1021/jp991980g B. Katušin-Ražem and D. Ražem. Absolute Rate Constants of Elementary Reaction Steps in Radiation-Induced Peroxidation of Unsaturated Fatty Acids. ''J. Phys. Chem. A'' '''104''':1482-1494 (2000)]</ref> La comprensione approfondita di questi processi non è solo un esercizio accademico. Riveste un ruolo pratico di rilevo poiché ciascun percorso di reazione è inibito da specifici antiossidanti.''</span>
 
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Tutte le sostanze che hanno la capacità di limitare una delle reazioni sopra descritte sottraendone i reagenti all'ambiente di reazione viene considerata '''antiossidante'''. Tra le sostanze antiossidanti figurano molecole di sintesi e naturali. In questa sezione verranno descritte alcune molecole rappresentative di ciascun meccanismo di inibizione dei processi ossidativi. </br>
<span style="font-size:110%">'''Disattivanti di ossigeno singoletto'''</span>: Le specie chimiche in grado di portare l'ossigeno da uno degli stati eccitati di singoletto a quello fondamentale di tripletto sono dette '''quencers''' (più o meno in italiano corrisponde a disattivanti). Il fatto che l'ossigeno sia ecitato da interazioni con la luce fa intuire che le molecole che possano agire da estintori siano quelle in grado di assorbire le onde elettromagnetiche visibili o prossime al visibile. Come verrà illustrato nel dettaglio nel capitolo dedicato al colore, questa proprietà è connessa alla presenza sulla molecola di un esteso sistema di doppi legami coniugati. I '''carotenoidi''' sono molecole caratterizzate da un tale sistema di doppi legami. Alcuni recenti articoli descrivono come la possibilità di riportare l'ossigeno allo stato di tripletto dipenda dalla lunghezza del sistema di doppi legami <ref>[http://dx.doi.org/doi:10.1016/S0014-5793(00)02149-9 H. Tatsuzawa, T. Maruyamaa, N. Misawab, K. Fujimoric and M. Nakano. Quenching of singlet oxygen by carotenoids produced in Escherichia coli – attenuation of singlet oxygen-mediated bacterial killing by carotenoids ''Febs Letters'' '''484'''(3):280-284 (2000)]</ref> e, in misura minore, dai gruppi funzionali che si trovano vicino al sistema di doppi legami <ref>[http://dx.doi.org/doi:10.1016/0003-9861(89)90467-0 P. Di Mascio, S. Kaiser and H. Sies .Lycopene as the most efficient biological carotenoid singlet oxygen quencher. ''Arch. Biochem. Biophys.'' '''274'''(2):532-538 (1989)]</ref>
<span style="font-size:110%">'''Fosfolipidi'''</span>: E'È nota e largamente sfruttata l'efficacia dei fosolipidi come antiossidanti. Il motivo che li rende buoni antiosidanti è da ricercare nelle impurezze e nel metodo di lavorazione. Le formulazioni di lecitina estratta dalla soia presentano un 6% circa di impurezze zuccherine. Durante la fase di disidratazione dei fosolipidi, necessaria a dare loro la consistenza di una polvere, il calore favorisce le reazioni di Maillard tra tali zuccheri e le parti azotate ei fosfolipidi. Sono i prodotti di tale reazione ad essere buoni antiossidanti. <ref>S.R. Husain, J. Terao and S. Matsushita. Efect of Brownian Reaction Products of Phospholipids on Autoxiadation of Methyl Linoleate. ''JAOCS'' '''63'''(11):1457-1460 (1986)</ref><ref>Z.Y. Chen and W.W. Nawar. Prooxidative and Antioxidative Effect of Phospholipids on Milk Fat ''JAOCS'' '''68'''(12):938-940 (1991)</ref><ref>M.F. King, L.C. Boyd and B.W. Sheldon Antioxidant Properties of Individual Phospholipids in a Salmon Oil Model System. ''JAOCS'' '''69'''(6):545-551 (1992)</ref>
 
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