Forze armate mondiali dal secondo dopoguerra al XXI secolo/Taiwan-2: differenze tra le versioni

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[[Immagine:USS_Basilone%3B0582427.jpg|240px|right|thumb|Anche se aggiornati, i 'Gearing/Yang necessitavano di una rapida sostituzione]]
'''Navi maggiori''': la sostituzione dei 16 caccia YANG rimodernati e di quelli ancora rimasti senza i programmi WUGIN (I, con 3 unità, 2 con 13 navi, III, con 7 unità, ma pare che in pratica il numero complessivo sia stato solo di 16 e non di 23 vascelli rimodernati, forse perchèperché alcuni aggiornamenti sono stati eseguiti sulle stesse navi e quindi conteggiati due volte?) sarebbe stata possibile con i nuovi programmi KWANGHWA 1 e 2. Il primo era per le fregate Perry modificate, come sopra accennato. Esso doveva essere svolto in ben tre fasi, con la prima simile alle ultime navi 'Perry' più l'aggiunta de imissili H.F. II. in due lanciatori quadrupli. La dotazione di sensori era stabilita in: radar di scoperta AN/SPS-49 e 55, radar illuminatore STIR, ECM Raytheon SLQ-32, sonar di chiglia SQQ-56 e possibilmente, anche uno trainato AN/SQR-18, il tutto coordinato da computer UYK-44, trasmettitori UD-401 e CORT dell'apparato di comando e controllo Unisys Mk 92 Mod 6, praticamente lo standard delle ultime navi militari americane.
 
Il 5 ottobre 1991 la prima nave, la CHENG KUNG ovvero la PFG-1101 venne varata nel cantiere Kaoshiung della CSBC, ovvero la Chinese Shipbuildin Corporation. Avrebbero seguito altre 5 navi fno alla PFG-1108, portanti i nomi di eroi della tradizione cinese. L'entrata in servizio avvenne attorno al 1993 per la capoclasse, e negli anni successivi anche le altre sarebbero seguite.
 
[[Immagine:USS_Rodney_M._Davis%3B076005.jpg|330px|right|thumb|La fase 'due' avrebbe dato un nuovo sistema di combattimento con capacità AEGIS alle 'Perry' taiwanesi]]
La Fase Due del programma prevedeva altre 5 navi equipaggiate con un sistema d'arma antiaereo ben superiore, perchèperché se le Perry erano già molto meglio dei vecchi WUGIN III, erano nondimeno manchevoli verso attacchi aerei di saturazione. Un sistema AEGIS miniaturizzato s'imponeva come necessario e così la Marina ottenne 5 navi con il G.E./RCA ADAR-2N, prescelto rispetto al C-MAR della Raytheon perchèperché la versione terrestre era già prevista per i missili TIEN KUNG a lungo raggio. Ovviamente, per navi da circa 3500 tonnellate non vi poteva essere un sistema AEGIS prestante come quello dei caccia BURKE, ma assai miniaturizzato:nondimeno, operando in banda S con computer ad alta velocità di nuova generazione l'ADAR-N poteva seguire 300 bersagli in simultanea, e attaccarne anche 16 con la guida di 10 missili , il tutto in un raggio di 180 km. Il sistema di comando e controllo Hughes/Raytheon era l'MCS-2000 e 32 lanciatori Mk 41 VLS avrebbero ospitato altrettanti SM-2MR oppure T.K.I/II, se la versione imbarcata di tale missile fosse stata realizzata. La dotazione per il resto comprendeva missili H.F.II (8), cannone da 76, CIWS Phalanx, i due elicotteri e due lanciasiluri. Il nome della prima unità prevista era la TIEN TAN (PFG-1110).
 
La Fase tre era ancora più sofisticata per altre 4 navi, ma a parte la generica indicazione di una maggiore 'potenza di fuoco' e di maggiore sofisticazione, non v'era nulla di stabilito. E nulla fu mai stabilito nemmeno dopo, come si vedrà. In tutto le tre fasi del programma KANGHWA erano mirate per dare una flotta di 16 moderne fregate antiaeree includenti alcune con il sistema AEGIS, di cui Taiwan era il terzo utente mondiale, alla marina della Cina Nazionalista. Ma le cose non si sarebbero dimostrate così semplici come la loro programmazione suggeriva.
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La quantità ordinata era scesa, comunque, da 250 a 130 apparecchi, inclusi i 10 di pre-serie. Non casualmente, questo coincideva con l'aver già ordinato più di 250 motori Garrett TFE 1042-70, mentre la ricerca per motori più potenti venne interrotta pertanto modelli come i Garrett TFE-1088 o addirittura i G.E. F404 non hanno avuto seguito. Bisogna spendere qualche parola sul motore per il 'mini caccia' taiwanese: si tratta di una unità turbofan estremamente compatta e assai potente, capace di rappresentare la tecnologia degli anni '80 alla pari delle migliori realizzazioni dell'epoca nei settori medi e pesanti. Si tratta di un turbofan modulare (8 moduli) bialbero, a basso rapporto di diluizione (0.31), postbruciatore totalmente modulabile, adatto per caccia ad alta agilità e accelerazioni anche di 10 g. La struttura è bialbero, con ventola a bassa pressione su tre stadi, e compressore caratteristico: a 4 stadi assiali ne segue un quinto centrifugo, similmente al suo 'cugino' civile, il TFE 731.
 
Questo consente di risparmiare altri due-tre stadi assiali, perchèperché quello centrifugo permette di innalzare il rapporto di compressione e quindi di efficienza in maniera marcata, permettendo con soli 8 stadi di arrivare a 22,5:1. La camera di combustione è di tipo anulare a flusso assiale diretto, gli ugelli degli spruzzatori si trovano a valle sia del flusso primario che di quello secondario, facendo partecipare entrambi alla combustione, ed infine l'ugello è a geometria variabile con tre pistoni mossi dalla pressione del carburante. Dimensioni: appena 782x2880 mm, con un peso di 670 kg e un rapporto potenza peso di 4,5:1 a secco, 7:1 a piena potenza, con un consumo specifico relativamente alto (essendo un turbofan a basso rapporto di diluizione) di 0.84:1. Si tratta dunque di un motore che in miniatura offriva capacità analoghe a quelle di sistemi medi o pesanti, e che nella versione di serie del caccia leggero permette di arrivare a mach 1.8/2, cosa possibile per la riduzione dei pesi grazie all'adozione di materiali compositi, che ha portato vicino a 1:1 il rapporto spinta/peso. Nonostante questo, il carburante nei serbatoi interni è aumentato in maniera notevole, con lo sfruttamento di ogni parte libera della piccola cellula, con annesse perdite di cherosene.
 
Le caratteristiche base dell'IDF sono: qualità STOL per usare piste secondarie o spezzoni di quelle primarie, ottime doti in combattimento manovrato con oltre 9 g di accelerazione sostenibile (i suoi piloti sono addestrati per sopportare 6 g per 30 secondi, 7 per 2 e 8-9 per 15). Un'altra qualità era la capacità di combattere con armi a medio raggio BVR, e per questo sono stati allestiti i missili THIEN CHIEN 2 a guida radar attiva. Un primo lotto di 40 missili di pre-serie aveva dato ottimi risultati, e un lotto di 400 armi ulteriori era stato ordinato anche per integrarlo sugli F-16 (in competizione con il MICA?).
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====Missili SAM====
Visto che i missili contraerei sono generalmente meno costosi dei caccia, e che gli F-104 erano oramai pochi e superati, i Taiwanesi si erano impegnati a fondo per i nuovi missili antiaerei TIEN KUNG di cui si è già parlato. La loro portata utile di 70 km, ma arriva a circa ildoppio con i TIEN KUNG 2. Definiti come stretti parenti del Patriot (non casualmente), i T.K. dovevano essere schierati in due battaglioni per rimpiazzare i NIKE Hercules,che tra l'altro hanno una capacità superficie-superficie fino a 180 km circa (con testate nucleari come tipico carico). I piani sono stati 'ridotti' a soltanto uno, ma solo perché Taiwan ha potuto disporre dei missili Patriot della più recente versione PAC-2+(MADS). Per la cronaca, i missili T.K. sono ripartiti nel loro battaglione tipico, di: 6 batterie di fuoco, ciascuna su un veicolo generatore elettrico, un centro operativo, il radar CSIST CHANG BAI del tipo Phased array, due radar di illuminazione CSIST SPG-24, e non meno di 8 lanciamissili di cui 4 quadrupli T.K. 1 e 4 singoli T.K. 2. Completano la dotazione numerosi sistemi di comunicazione. Il missile T.K.1 può contare su due radar diversi, come nel caso dell'AEGIS piuttosto che del Patriot o dell'SA-10. Il CHANG BAI è direttamente derivato dall'americano G.E. ADR-HP, ovvero un sistema radar a schiera da difesa aerea, ad alta potenza. La sigla è indubbiamente meritata, perchèperché questi radar possono contare su una potenza di picco combinata per i loro vari dipoli in fase, di ben 1 megawatt. Può vedere su di un settore di 120 gradi (+/-60°) con elevazione di 90°, insegue diverse centinaia di bersagli e li classifica e identifica. La sua capacità è difficilmente definibile come 'tattica' avendo una portata di 450 km, questo spiega il numero di bersagli inseguibili in simultanea, ma va detto che sono necessari tre radar per una sorveglianza di 360 gradi, come del resto che la minaccia arriverebbe prevalentemente da una direzione. Entrò in servizio nel 1989 assime ai primissimi T.K. Non tutto andò bene, in quanto nonostante la moderna tecnologia, i guasti a cui era soggetto erano frequenti, forse per la difficoltà di maneggiare una tale potenza di picco. Nel 1996 si considerava superata la maggior parte dei problemi. Gli illuminatori separati erano necessari per i missili in fase di guida finale, ma prima era sempre il TIEN KUNG che esercitava tale funzione, con un massimo di 24 missili guidabili in simultanea (e fors'anche più). I missili erano i T.K.1 ha una tangenza tra 100 e 24.000 metri (quindi in teoria non sono del tutto adatti verso bersagli a volo radente, i Patriot hanno una tangenza minima di 60 m, gli HAWK di 30 e i SA-10 di 25, almeno queste sono le cifre dichiarate). La versione a guida radar semiattiva era integrata anche da una versione IR, che non necessitava di guida finale radar, era immune dalle ECM e quindi un potenziale pericolo mortale per qualunque aereo fosse sotto tiro da parte del CHANG BAI. La seconda versione T.K. 2 era più grande, con un booster per accellerarlo di più e dargli migliori prestazioni in generale, giusto come il Terrier nei confronti del Tartar (o l'SM-2ER rispetto all'SM-2MR). La velocità del missile, già superiore a mach 4 (dato ufficiale classificato) viene ulteriormente aumentata e la portata arriva a 140 km e 30.000 m di tangenza, come nel caso dell'Hercules. Addirittura (come nel caso dell'SM-2, del resto, che inizialmente era incompatibile col sistema AEGIS nella versione ER) le versioni più recenti erano state compattate per entrare nelle celle di lancio dei missili T.K.1. Quanto allo spiegamento, una prima batteria era a quel punto schierata vicino a Taipei, la seconda proteggeva il centro industriale di Kaoshiung, e la terza era Tongyn offrendo un ombrello protettivo per Matsu e quindi persino una minaccia per lo spazio aereo cinese (appena 10 km oltre). Le altre tre dovrebbero essere state poi schierate ancora a difesa della capitale, delle isole Pescadores, di Pingtung. Da notare che tutte queste batterie sono schierate verso la Cina, nessuna normalmente lo è verso il Pacifico. Con le 6 batterie completate e 120 missili T.K. 1/2 disponibili, la piccola Taiwan avrebbe avuto uno spazio aereo molto ben difeso dagli aerei, ma questi sistemi ufficialmente non hanno capacità specifiche antimissili (anche se la versione 2 ha indubbiamente le prestazioni per questo compito, del resto persino gli HAWK sono stati adattati al ruolo antibalistico, e persino i vecchi Hercules nel 1960 dimostrarono di colpire altri missili).
 
I Patriot sono stati chiaramente pensati per la difesa antiaerea ma sopratutto antimissile. Essi sono stati ancora una volta un'elusione del trattato cino-americano del 1982 di cui sopra. I più recenti sistemi missilistici americani sono stati venduti in maniera non ufficiale, con gli USA semplicemente nella posizione di smentire questo sistema, affermando di avere venduto piuttosto il MADS, Modified Air Defence System. Almeno 3 batterie di PAC 2+ vennero fornite con la sezione posteriore del missile prodotta a Taiwan assieme alla testata la sezione di controllo, ma nonostante qeusto ne ebbe molto beneficio anche l'industria americana Raytheon che ebbe oltre 12.000 anni/uomo di lavoro per questa commessa.