Forze armate mondiali dal secondo dopoguerra al XXI secolo/Australia-2: differenze tra le versioni

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====ANZAC====
Nel 1989 venne iniziato il programma più impegnativo in termini monetar nella Storia militare dell'Australia: quello delle fregate ANZAC ,sviluppo congiunto con la Nuova Zelanda per un totale di 10 navi (8 e 2 rispettivamente) che erano un modello MEKO 200 tedesco altamente modificato. La modularità del progetto MEKO in questo caso si è dimostrata molto utile, perchèperché le ANZAC non hanno quasi nulla in comune con le MEKO 'normali'. Le navi sono state costruite in Australia dal cantiere Tenix di Williamstown, che è vicino Melbourne, nello stato di Victoria.
[[Immagine:HMAS_Stuart_FFH_153.jpg|350px|right|thumb|Una delle nuove ANZAC, costruite con il sistema modulare MEKO tedesco]]
L'enorme costo -5,8 miliardi di dollari australiani- era dato dall'introduzione di sofisticati sistemi antiaerei, destinati a far compiere alle navi australiane un deciso salto di qualità in termini di capacità antiaeree. Vennero dotate così di radar SPY-1F, l'elemento leggero della famiglia AEGIS, e di lanciamissili Mk 41VLS. Ma questo programma, che ha visto tutte le navi consegnate entro il 2004 è stato segnato da un problema di compattezza che nemmeno i moderni sistemi elettronici sono riusciti a risolvere nonostante la miniaturizzazione dei componenti e il dislocamento della nave arrivato a 3600 t a pieno carico dalle 3000 circa che erano lo standard per le MEKO 200. Addirittura, nel corso degli studi sull'aggiornamento (chiamati WIP), sono stati richiesti come necessari un allungamento dello scafo con una sezione aggiutiva, mentre i moduli di lancio per missili pare che fossero solo 2 in tutto: 16 missili per una nave da 500 milioni di dollari sono sembrati un'enormità e paradossalmente, alla fine le ANZAC si sono dimostrate peggiori delle navi missilistiche che le hanno precedute: per esempio, le Perry hanno 40 missili a prua e due elicotteri pesanti a poppa, e costano molto meno: per giunta sono anche più veloci, arrivando a 29 nodi.
 
A tutto il 2002 la situazione delle ANZAC, nonostante gli aggiornamenti previsti era ancora problematica: non avevano altro che i lanciasiluri, il cannone da 127mm Mk 45 e un elicottero, poichèpoiché i lanciamissili antiaerei, antinave e i CIWS non erano ancora installati, anche se per il futuro erano previsti i Sea Sparrow ESSM, che possono essere considerati una sorta di fase 'intermedia' tra la famiglia Sparrow e la Standard, e possono essere ospitati in 4 esemplari al posto di ciascun SM-2MR nelle celle di lancio (i lanciamissili hanno moduli da otto celle l'uno, il che comporta in tutto un peso di circa 13t. per modulo). In sostanza, le MEKO 200 australiane si sono rivelate una sorta di costosissimo flop e un problema di notevoli dimensioni da superare: in pratica, erano una sorta di pattugliatori anti-pirati, molto frequenti nella regione. Se non altro, i motori esclusivamente diesel garantiscono una ottima autonomia anche se a scapito della velocità massima.
 
==XXI secolo==
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La commessa ebbe luogo con il programma SEA-1114 del 1987, conla vittoria dei cantieri svedesi Konkums e realizzazione con un nuovo cantiere vicino ad Adelaide con la creazione di una società congiunta, la Australian Submarine Corporation, e la classe venne chiamata COLLINS in onore del più famoso comandante australiano, che morì nel 1989 novantenne, dopo che tra l'altro ebbe il comando dell'incrociatore leggero SIDNEY (bestia nera degli italiani, assieme all'Ajax) che affondò l'incrociatore Colleoni a Capo Spada e poi divenne capo di stato maggiore della RAN dal 1948 al 1955. La prima nave venne impostata il giorno di S.Valentino 1990, entrando in servizio il 27 luglio 1996. Altri 5 battelli sono stati costruiti entro il 2001, mentre i successi export che ci si attendeva non si sono concretizzati, anche per i problemi che ebbe questo progetto, pure salutato come il più 'avanzato' SSK del mondo.
La loro dotazione d'armamento comprende 6 tubi di lancio tutti a prua, sistemati fianco a fianco sotto il sonar principale, per un totale di ben 4 cariche complete -22 armi- di siluri Mk 48, missili Sub-Harpoon o 44 mine. Perquello che riguarda i Sub-Harpoon essi vennero testati dal Collins capoclasse su di un caccia Adams in disarmo come nave bersaglio, che fu colpita ed affondata (non si sa se con un attacco radente o con picchiata finale, ma in ogni caso con danni sotto la linea d'acqua). La velocità arriva a 20 nodi, mentre l'autonomia è di 10.000 miglia circa a 10 nodi emerso sui diesel, oppure 400 miglia a 4 nodi immerso. Se si confronta questo dato con quello tipico di un sottomarino della II Guerra mondiale, si vede che l'autonomia risulta simile in superficie per entrambe le navi, anche se i battelli dell'epoca per lo più arrivavano a circa 1000t. I vecchi battelli erano dotati di maggiore velocità in superficie, ma sott'acqua era diverso: arrivavano a circa 8 nodi e l'autonomia massima di circa 100 miglia a 3-4 nodi. La differenza con le navi moderne è immensa e dovuta alla capacità delle batterie molto superiore, che riesce ad imprimere anche una maggiore velocità subacquea sott'acqua che in superficie. L'autonomia, però, ad alta velocità 10-20 nodi è comunque molto ridotta, dell'ordine di qualche ora al massimo: le batterie si consumano presto e vi sono solo due modi per ricaricarle: uno snorkel che consenta di accendere i motori diesel sott'acqua, oppure un sistema AIP che non richiede di arrivare alla quota periscopica per far uscire il tubo dello snorkel. Notare che l'AIP consente sì maggiore autonomia, ma non illimitata e costa moltissimi soldi, e a parte questo il sistema eroga una potenza limitata, sicché la velocità resta molto bassa. Ad ogni modo, sopra una certa velocità non vi è molto modo di utilizzare i sensori al meglio delle loro possibilità, per cui non è tanto questo il problema, quanto quello della velocità di movimento in determinate situazioni: non v'é modo per un sottomarino AIP di attraversare l'Atlantico in pochi giorni se non emerso, e non v'è alcun modo di inseguire o seminare una nave che vada a più di 10 nodi per più di qualche ora (o anche minuti, se la velocità si approssima a 20 nodi), visto che si potrebbero mantenere al più i 3-4 nodi data la potenza erogata da sistemi come le pile a combustibile. Questo, tra l'altro dice molto della difficoltà che i sottomarini attuali hanno nell'operare in scenari come quelli attuali: durante le guerre mondiali passate gli inseguimenti di mercantili isolati erano frequenti e la cosa era possibile perchèperché le unità d'allora erano in effetti sommergibili, ovvero navi che all'occorrenza si immergevano, ma che a differenza dei sottomarini moderni e di quelli dei primordi, erano concepiti per muoversi perlopiù in superficie e anche combattere, come i cannoni di bordo dimostravano. La facilità con cui un sottomarino dell'epoca poteva tenere dietro, stando emerso, ad una nave mercantile tipica (10-15 nodi) curiosamente, è a tutt'oggi inarrivabile per ogni SSK, anche perché la velocità in superficie in genere non supera i 12-15 nodi al massimo, data la scarsa potenza dei diesel di bordo.
 
A parte questo, i problemi dei Collins sono anche altri: la rumorosità, a quanto pare, si è dimostrata maggiore del previsto (d'altro canto i cantieri svedesi non avevano mai costruito sottomarini tanto grandi), mentre la capacità, ben nota ed apprezzata degli Oberon di utilizzare minisommergibili ed incursori, è inficiata qui dalla mancanza di un apposito portellone. A parte questo, un problema maggiore era dato dal sistema di combattimento, apparentemente non all'altezza della situazione, e questo ha portato a sostituirlo con un sistema nuovo, il BSY-1 in conto FMS, mentre i siluri Mk 48 armi poderose (quasi 50 nodi per circa 30 km) sono state integrate dalle molto migliorate Mk 48 ADCAP con prestazioni ed elettronica ancora superiori, tra cui una velocità di almeno 55 nodi, mentre le mine erano le STONEFISH III. Anche gli alloggiamneti per gli incursori sono in via di realizzazione, come anche gli attacchi per due minisommergibili. Tutto questo programma viene chiamato SEA-1439 e ha comportato non meno di 439 milioni di dollari australiani per i sei sottomarini. Altre due unità potrebbero essere in costruzione se le opzioni saranno state onorate.
 
 
E i pattugliatori? La classe FREEMANTLE è abbastanza moderna, realizzata dalla Brooke Marine britannica tra il 1977 e il 1984, armati con un cannone da 40mm , 2 mitragliatrici da 12,7mm e un mortaio da 81. Le loro caratteristiche sono 42m di lunghezza, 248 t a pieno carico, velocità di 30 nodi, ma i diesel sono in grado di assicurare una autonomia di 1.450 miglia alla massima velocità (circa 2 giorni di moto) che salgono a ben 4.800 miglia a 8 nodi, ovvero 25 giorni di moto, il che dà un'idea della differenza di consumi con il cambio della velocità. Si tratta di navi che hanno navigato in mare anche per 200 giorni l'anno per 20 anni e più, ma alla fine del 2000 due hanno accusato problemi di corrosione, e sono stati cannibalizzati. Le altre 13 navi hanno mostrato a quel punto la necessità di essere aggiornate con un intervento di oltre 300 milioni. Se si considera che le prime due navi sono state tolte dalla linea perchèperché i costi di ripristino erano di 1 milione per nave, si capisce come la RAN ha avuto l'idea di comprare, piuttosto, nuove navi. Le alternative erano due: comprare corvette da circa 1350t e 25 nodi, con elicottero poppiero, oppure comprare un pattugliatore più piccolo, meno costoso, con un rapporto di 1:1 come numeri.
 
Orbene, venne scelta quest'ultima opzione, con un ordine per un progetto chiamato ARMIDALE (progetto SEA-1444), in onore di una nave affondata dai giapponesi nel 1942, con quasi tutto l'equipaggio australiano. Il contratto da 553 milioni venne vinto il 17 dicembre 2003 con il progetto presentato dalla DMS. Le nuove navi sono state realizzate dal 2005 al 2008: hanno una lunghezza di 56,8m, dislocamento di 270t, strutture stealth ma anche di derivazione commerciale ed ecocompatibili, e un motore MTU diesel gli dà 25 nodi di velocità massima, ma mantenibile con mare forza 3 e per 24 ore. L'autonomia è di 3000 miglia a 12 nodi, il 25% maggiore dei FREEMANTLE e permette di operare anche per 42 giorni con pattugliamenti anche ad oltre 1800 km dalla costa. L'equipaggio è di 21 uomini, altri 20 possono essere portati a bordo se necessario. L'armamento è dato da una combinazione leggera rispetto ai FREEMANTLE, con torretta Rafaele TYPHOON armata di mitragliera da 25mm, appoggiata da due postazioni da 12,7mm mentre a poppa vi sono due gommoni Zodiac da 7,2m.