Forze armate mondiali dal secondo dopoguerra al XXI secolo/Francia-1: differenze tra le versioni

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Nel dopoguerra la Francia affrontò i problemi della ricostruzione, ma anche quelli dati dalla reinstallazione di una industria avanzata per sostenere il proprio status di potenza 'vincitrice' della guerra. La prima generazione di aerei a reazione fu praticamente saltata, ma la Dassault, ex-Bloch, partì con la progettazione di aerei moderni, cominciando con l'Ouragan. Vi furono comunque innumerevoli prototipi che servirono per prendere confidenza con le nuove macchine. La genia Dassault e gli elicotteri Aerospatiale divennero presto la radice della rinascita dell'industria aeronautica francese. L'esercito iniziò da mezzi 'utilitari' con famiglie di carri leggeri tipo l'AMX-13 e le AML di enorme successo, per le macchine più pesanti rimase agli aiuti americani. Nel frattempo si mirava a sviluppare una forza nucleare autonoma, su cui la Francia avrebbe basato la sua indipendenza dalla NATO.
 
Meno avanzatemoderne erano invecele soluzioni per le questioni oltremare. Le colonie francesi scappavano una dietro l'altra dall'autorità francese, e i francesi, forse troppo feriti nell'orgoglio dai tedeschi non ci stettero a perderle praticamente subito dopo la guerra. Differentemente dalla Gran Bretagna, il management per questa gestione fu immensamente inefficiente e rozzo. Mentre la Gran Bretagna diede l'indipendenza a molte colonie come l'India in maniera abbastanza morbida, e quando ci fu da combattere una guerra locale vinse praticamente sempre, la Francia andò incontro a disastrose guerre. In Indocina la politica anti-independista si scontrò con la catastrofe di Dien Bien Phu, dove il valore degli uomini -di entrambe le parti- non impedì un'umiliante sconfitta per i francesi. L'Algeria con la sua orrenda guerra civile iniziata praticamente nello stesso tempo (1954-62) portò dei traumi che ancora oggi non sono stati 'assorbiti'. InLa altrecampagna situazionidi andòSuez, megliopraticamente la riedizione dei concetti classici della Seconda guerra mondiale, speciefu inun interventicaso ada favoremanuale di statisuccesso 'amici'militare comepieno, ile Chadal tempo stesso di devastante insuccesso politico, quandoche iin francesital combatteronocaso unaaccumunò verasia guerrala nonFrancia dichiaratache controla iGran libiciBretagna.
 
In altre situazioni andò meglio, specie in interventi a favore di stati 'amici' come il Chad, quando i francesi combatterono una vera guerra non dichiarata contro i libici.
Insomma, è difficile valutare i francesi nel loro dopoguerra. Per esempio, pur avendo accumulato delle carenze (es- bombardieri moderni medi tipo i Tornado), hanno avuto il merito come e più degli svedesi, per non parlare degli inglesi, di seguire con coraggio una loro 'via' realizzando dei loro veicoli, aerei e navi praticamente tutto: armi, motori e sensori. Il tentativo di sganciarsi dalla schiacciante 'omologazione' americana e tedesca ha comportato mezzi non eccezionali, ma nemmeno disprezzabili. Meglio è andata in particolare quando si è seguita la via di programmi binazionali, ma in generale il costo e la complessità dei nuovi sistemi d'arma militari è tale da rendere praticamente infattibile lo sviluppo interamente indigeno di mezzi moderni. Anche per le armi portatili, per esempio, i francesi hanno manifestato luci ed ombre. Non hano mani brillato per le pistole, per esempio, e i loro fucili semiautomatici non erano un granché. Poi però hanno prodotto il FAMAS, uno dei migliori e più moderni fucili d'assalto. I razzi controcarro francesi sono pure un concetto di successo, con armamenti come l'Apilas, i corazzati medio leggeri sia ruotati che cingolati, i mortai rigati, i cannoni-mortai, SAM a corto raggio e AAM sono tra le migliori realizzazioni francesi e ampiamente note nel mondo. Anche la cantieristica ha un buon successo, mentre gli aerei di ogni tipo francesi o binazionali (es.- Alpha Jet, ATR, Transall) si sono fatti un nome più che rispettabile. Paradossalmente, quando i Mirage francesi raggiunsero grande fama, nel '67 con gli israeliani, la Francia cambiò politica e da allora in Israele, prima praticamente equipaggiato solo con aerei francesi, non venne più esportato un solo aereo.
 
Insomma, è difficile valutare i francesi nel loro dopoguerra. Per esempio, pur avendo accumulato delle carenze (es- bombardieri moderni medi tipo i Tornado), hanno avuto il merito come e più degli svedesi, per non parlare degli inglesi, di seguire con coraggio una loro 'via' realizzando deiper i loro veicoli, aerei e navi praticamente tutto: armi, motori e sensori. Il tentativo di sganciarsi dalla schiacciante 'omologazione' americana e tedesca ha comportato mezzi non eccezionali, ma nemmeno disprezzabili. Meglio è andata in particolare quando si è seguita la via di programmi binazionali, ma in generale il costo e la complessità dei nuovi sistemi d'arma militari è tale da rendere praticamente infattibile lo sviluppo interamente indigeno di mezzi moderni. Anche per le armi portatili, per esempio, i francesi hanno manifestato luci ed ombre. Non hanohanno mani brillato per le pistole, per esempio, e i loro fucili semiautomatici non erano un granché. Poi però hanno prodotto il FAMAS, uno dei migliori e più moderni fucili d'assalto. I razzi controcarro francesi sono pure un concetto di successo, con armamenti come l'Apilas, i corazzati medio leggeri sia ruotati che cingolati, i mortai rigati, i cannoni-mortai, SAM a corto raggio e AAM sono tra le migliori realizzazioni francesi e ampiamente note nel mondo. Anche la cantieristica ha un buon successo, mentre gli aerei di ogni tipo francesi o binazionali (es.- Alpha Jet, ATR, Transall) si sono fatti un nome più che rispettabile. Paradossalmente, quando i Mirage francesi raggiunsero grande fama, nel '67 con gli israeliani, la Francia cambiò politica e da allora in Israele, prima praticamente equipaggiato solo con aerei francesi, non venne più esportato un solo aereo.