Impresa sociale di comunità/Monitoraggio e autovalutazione: differenze tra le versioni

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==Rilevanza dei criteri di auto-valutazione nel sistema delle imprese sociali trentine==
La check list di autovalutazione ('''''creare collegamento al sito''''') è stata testata nel corso del progetto RESTORE da un gruppo di cooperative sociali afferenti al consorzio Consolida con l’obiettivo di indagare l’utilità percepita dalle organizzazioni e di verificare la capacità dello strumento di rilevare criticità e punti di forza. Il consorzio di cooperative sociali Consolida si è misurato con questo strumento innanzitutto per offrire alle proprie associate l’occasione di conoscere gli ambiti ritenuti prioritari per sviluppare alti standard di qualità, ma anche per fare un’analisi di sistema che permettesse al consorzio di capire come lavorano le imprese sociali affiliate e quali politiche di miglioramento dovrebbero essere elaborare a supporto delle organizzazioni. La sperimentazione ha dimostrato che la check list può avere una duplice rilevanza pratica: alla singola impresa permette di riflettere sui propri processi e di individuare i margini di miglioramento della propria realtà organizzativa; al consorzio suggerisce delle linee di intervento a supporto della qualità delle imprese associate permettendo quindi di giocare un ruolo propositivo nei loro confronti. Come? Offrendo strumenti e consulenze adeguati per intervenire sulle aree che l’attività di valutazione ha dimostrato essere più carenti. <br/>
In altre parole, la check list può essere uno strumento valido sia per sviluppare politiche di sistema (a livello consortile, ma anche di politiche sociali), sia per consentire alla singola impresa di prendere consapevolezza del proprio funzionamento e delle possibilità di miglioramento.
 
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{{In_pratica|1='''''La check list di auto-valutazione: alcuni suggerimenti per utilizzarla al meglio'''''
 
La check list di auto-valutazione ['''''link'''''] ha lo scopo di stimolare e guidare questo processo di riflessione da parte dell’impresa sociale, ma anche quello di suggerire i comportamenti che potrebbero aiutarla a migliorare sia i propri processi organizzativi interni (ad esempio in relazione all’utenza, al personale, alla gestione delle risorse, alla valutazione dei risultati), sia il sistema di relazioni col territorio (ad esempio per quanto riguarda la lettura dei segnali di cambiamento, l’allargamento della governance, l’attivazione di risorse locali).
 
I tredici ambiti sopra descritti rappresentano altrettante aree tematiche all’interno delle quali sono state articolate una serie di domande per stimolare i soggetti coinvolti nella compilazione a interrogarsi in maniera puntuale sulle diverse sfaccettature del proprio lavoro e a considerare i processi e non solo gli esiti.