Impresa sociale di comunità/Controllo di gestione: differenze tra le versioni
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* Il budget
* Sistema informativo e misurazione dei risultati
* Analisi dei costi▼
* Indicatori e profili di misurazione
▲* Analisi dei costi
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}}
Un CDC può pertanto essere considerato come una sottoarticolazione di un
Laddove si proceda alla contemporanea individuazione di
Individuati i
▲Individuati i Centri di Responsabilità ed i Centri di Costo il sistema di programmazione e controllo di gestione:
# definisce gli obiettivi gestionali per ogni CDR e (eventualmente ) per ogni CDC;
# rileva sistematicamente le informazioni inerenti i dati di attività, i ricavi ed i costi di ogni CDR e di ogni CDC;
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== Il budget nelle aziende non profit ==
Il budget rappresenta, nelle aziende non profit, lo strumento fondamentale per perseguire la responsabilizzazione economica degli operatori,
È infatti tramite l’implementazione del processo di budget che si realizza l’effettiva esplicitazione delle responsabilità gestionali di breve periodo attribuite agli operatori aziendali dotati di responsabilità gestionali con l’individuazione di precisi obiettivi.
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=== Caratteristiche degli obiettivi di budget ===
Gli obiettivi di budget devono avere le seguenti caratteristiche
<ol>
<li>Essere ''misurabili''. Gli obiettivi di budget devono essere quantificati ''ex ante''. Le modalità di quantificazione possono differire in relazione alla tipologia di obiettivo e tradursi in:
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Il processo di budget si caratterizza quindi per:
# essere articolato in una serie di ''fasi'' (da una fase iniziale di avvio del processo alla fase conclusiva di approvazione degli obiettivi per tutti i CDR);
# prevedere la partecipazione di ''molteplici soggetti'' e operatori aziendali
# predefinire per ognuna delle fasi previste specifici ''tempi di svolgimento'' (deadlines del processo di budget) e degli specifici ''risultati intermedi''. A tale riguardo si precisa che, perlomeno teoricamente, il processo di budget dovrebbe concludersi entro la fine dell’anno precedente all’anno di budget (il budget del 2008 deve essere approvato entro il 31 dicembre 2007). Va tuttavia subito sottolineato come in molte concrete esperienze delle aziende non profit italiane la chiusura entro l’anno del processo di budget non sia frequente.
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<li> Lo ''staff di supporto tecnico-operativo'' deve:
* garantire l’adeguatezza e la funzionalità degli strumenti tecnico-contabili ed informativi a disposizione dell’azienda rispetto alle esigenze del sistema di budget;
* predisporre la documentazione di supporto ai CDR ed alla
* affiancare i responsabili di CDR fornendo loro consulenza di ordine tecnico in merito all’analisi dei risultati di gestione ed alla formulazione degli obiettivi gestionali;
* coordinare l’insieme dei flussi informativi necessari al funzionamento del sistema di budget sia nella fase di definizione del budget, sia nella fase di gestione del budget a livello di intera azienda ed a livello di CDR.</li>
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=== Il calendario di budget ===
Le funzioni attribuite e ricoperte dalla
Nella seguente tabella si fornisce uno schema di primo riferimento relativo all’articolazione del processo di budget nelle aziende non profit evidenziando un’ipotesi delle diverse fasi e degli attori coinvolti nelle diverse fasi.
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=== Le fasi del processo di budget ===
È utile approfondire le caratteristiche delle fasi in cui si articola il processo di budget.
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Con riferimento a quest’ultimo elemento, si deve evidenziare il significato delle linee guida aziendali nell’ambito del processo di budget. Le linee guida aziendali rappresentano un elemento di forte orientamento del processo di programmazione, ma non un vincolo di carattere assoluto. In altri termini, nella definizione delle proposte di budget il responsabile di CDR deve tenere in adeguata considerazione le “direttive” della direzione strategica senza, tuttavia, che questo si traduca in un mero recepimento acritico delle linee guida aziendali.
{{Approfondimento|1=
<ol style="list-style-type: lower-latin">
<li>
<li>
</ol>}}
===='''Quinta fase: ''negoziazione delle proposte di budget'''''====
La finalità della fase di negoziazione è quella di analizzare, discutere e ridefinire le proposte di budget formulate dai responsabili dei CDR in maniera tale da garantire, a livello aziendale, il recepimento a preventivo delle linee guida
{{Approfondimento|1=Gli scostamenti si possono manifestare
<ol style="list-style-type: lower-latin">
<li>l’aderenza delle proposte di budget alle linee guida aziendali;</li>
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===='''Sesta fase: ''approvazione e formalizzazione del budget aziendale e delle sue sottoarticolazioni'''''====
Tale fase assume rilievo per le sue implicazioni in termini di attivazione di meccanismi di responsabilizzazione sui risultati degli operatori aziendali. A conclusione della fase di negoziazione si sono definiti gli obiettivi (o meglio l’insieme degli obiettivi) assegnati
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Considerando solamente la ''dimensione interna'', è possibile evidenziare come le informazioni fornite dai sistemi di misurazione dei risultati possono essere utili ad una molteplicità di attività di management tra le quali:
*''monitorare l’attività dell’azienda'': avere informazioni sull’attività dell’azienda e l’andamento della gestione, sulle risorse consumate, i volumi di attività prodotti, livelli di efficienza e di efficacia raggiunti;
*''supportare la pianificazione strategica'': avere informazioni sulle caratteristiche delle performance aziendali può essere decisivo, sia per definire piani ed obiettivi strategici sia per verificarne in una fase successiva il loro stato di attuazione;
*''definire i budget'': la definizione dei budget è un processo delicato che richiede l’utilizzo di informazioni sugli input, output ed outcome al fine di assegnare ai vari centri di responsabilità obiettivi coerenti con i piani ed i programmi aziendali e le risorse necessarie per raggiungerli;
*''gestire le risorse umane'': il sistema di misurazione delle performance rappresenta uno strumento utile per migliorare le prestazioni del personale, attraverso la definizione ed il controllo di obiettivi gestionali motivanti, e per costruire sulla base di questo sistemi di retribuzione variabile;
*''migliorare la qualità dei processi'': solo una perfetta conoscenza dei fenomeni e dei processi aziendali può condurre ad un continuo miglioramento delle performance aziendali;
*''fare benchmarking'': il confronto tra le performance di diverse aziende non profit può stimolare il miglioramento nell’erogazione di servizi in quanto permette di comprendere meglio eventuali margini di miglioramento nella gestione di alcune attività
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=== Il sistema contabile analitico ===
Per l’azienda non profit
È necessario dunque che l’azienda non profit si doti di un ''sistema informativo contabile analitico'' e di un ''sistema extracontabile''. <br/>
Abitualmente le organizzazioni sono dotate di un sistema di contabilità generale utile per rilevare i valori economici al fine di predisporre il bilancio di esercizio. Tale sistema non è sufficiente però a soddisfare il fabbisogno informativo dei decisori aziendali.<br/>
La contabilità generale rileva infatti i valori economici per natura (personale, acquisto di beni e servizi, utenze ecc.) e fornisce una informazione “generale” sull’acquisizione ed il consumo complessivo delle risorse da parte dell’organizzazione. Per
Al fine di conoscere come le risorse sono state utilizzate durante lo svolgimento della gestione, dove sono state allocate, e da chi e come sono state impiegate è necessario dotarsi di un sistema contabile di tipo ''analitico''.<br/>
I sistemi di contabilità analitica rilevano le informazioni rispetto a definiti oggetti di rilevazione sulla base della complessità organizzativa delle aziende, delle specificità gestionali e del fabbisogno informativo interno. <br/>
Con riferimento agli oggetti di rilevazione si parla comunemente di
La ''scelta degli oggetti di rilevazione'' è cruciale per la costruzione di un sistema di contabilità analitica efficace ed è soggettiva. Il criterio guida nella scelta degli oggetti di rilevazione è quello della ''rilevanza''. Infatti è possibile avere
Il complesso degli oggetti di rilevazione (denominato ''piano dei
{|border=1 cellspacing=0 align=center width=80%
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Misurare le prestazioni di una azienda non profit è complesso in quanto i risultati della gestione non possono essere valutati in termini di ricavi/profitti ottenuti. <br/>
La dimensione economico-finanziaria solo nelle aziende for profit infatti può essere di per sé sufficiente a valutare la qualità della gestione aziendale in quanto la finalità ultima dei decisori aziendali è quella di massimizzare ricavi e profitti. <br/>
La finalità della aziende non profit è quella invece di perseguire la sua missione, quasi sempre legata alla produzione di valore sociale, e per questo le sole rilevazioni
Risulta dunque importante per le aziende non profit sviluppare, accanto ai sistemi di rilevazione contabile, sistemi di rilevazione ''extra-contabili'' in grado di
=== Una metodologia per la costruzione degli indicatori ===
Sul tema delle tipologie degli indicatori e sulle diverse dimensioni delle performance aziendali sono stati formulati numerosi criteri di classificazione ed elaborati diversi modelli concettuali. È tuttavia difficile trovare un criterio di classificazione che sia esaustivo
Per costruire un set di indicatori adeguato è dunque necessario ricorrere a diversi modelli interpretativi, criteri di classificazione, categorie concettuali. Per una persona inesperta è sicuramente difficile avere una visione e una comprensione chiare di questi temi. Questa difficoltà è aggravata dal fatto che il significato attribuito ad alcuni termini varia da un autore o da un filone di studi all’altro. In questo contributo si
La ''misura'' rappresenta il dato in grado di
Per misurare la performance di una azienda non profit o di una semplice unità operativa, nell’erogazione di un servizio o nella produzione di un bene, è necessario rilevare dati ed informazioni rispetto a tre oggetti di indagine: input, output, outcome.
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==== L'efficienza ====
L’efficienza misura la capacità di un’unità operativa di massimizzare il rapporto tra i fattori produttivi impiegati nell’attività
#L’''input'': l’efficienza è influenzata dal processo d’acquisizione dei fattori produttivi secondo due variabili.
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Eventuali problemi di inefficienza si possono dunque rilevare a livello di input, nel processo produttivo, a livello di output.
Riepilogando: gli ''indicatori di efficienza'' mettono in relazione parametri di input con parametri di output o possono essere rappresentati anche da singoli parametri di input o di output. Questi indicatori possono essere di tipo monetario o non monetario. ▼
▲gli ''indicatori di efficienza'' mettono in relazione parametri di input con parametri di output o possono essere rappresentati anche da singoli parametri di input o di output. Questi indicatori possono essere di tipo monetario o non monetario.
[[Image:valutazione_efficienza_ISC.png|thumb|450px|center|Figura 6.4 - Valutazione di efficienza]]
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L’efficacia misura la capacità di una unità operativa o di una azienda in generale di raggiungere gli obiettivi definiti e le proprie finalità. La distinzione tra obiettivi e finalità permette di introdurre due differenti approcci al concetto di efficacia. Un approccio più generale che definisce l’efficacia come la capacità dell’azienda di raggiungere gli obiettivi definiti in sede di programmazione e di pianificazione. Quest’approccio considera l’efficacia come una dimensione rilevante per tutti i livelli dell’organizzazione e da misurare su tutto il ciclo input-output-outcome, in quanto in fase di programmazione vengono definiti rispettivamente obiettivi di inuput, output e outcome, coerentemente con la strategia aziendale. Accettando questa impostazione è necessario distinguere due tipologie di efficacia: efficacia gestionale (1) ed efficacia sociale (2).
#L’''efficacia gestionale'' riguarda la sfera interna dell’azienda non profit e misura il raggiungimento degli obiettivi di gestione definiti in sede di programmazione.
#*costo previsto/costo effettivo;
#*servizi erogati/servizi programmati;
#*qualità servizio erogato/servizio standard.
#L’''efficacia sociale'' riguarda invece il rapporto tra l’azienda non profit e l’ambiente esterno e misura la capacità dell’organizzazione di soddisfare i bisogni della collettività a cui è chiamata a far fronte attraverso la produzione di beni e servizi. L’efficacia sociale misura l’effetto ultimo dell’attività dell’azienda non profit e, quindi, anche il grado di raggiungimento degli obiettivi strategici definiti in sede di pianificazione.
#*n° servizi erogati/domanda complessiva di servizi richiesti (posti asilo nido/totale bambini residenti, disabili accompagnati/totale disabili);
#*qualità dei servizi erogati/qualità dei servizi attesa (tempo effettivo di attesa per lo svolgimento di una pratica/tempo atteso, dichiarato o promesso).
Il secondo approccio al concetto di efficacia per certi versi è molto simile alla definizione sopra proposta di efficacia sociale. Partendo dal presupposto che la finalità dell’azienda non profit è quella di produrre valore sociale, l’efficacia può essere intesa come coerenza tra quantità e qualità dell’attività (prestazioni e servizi),
Nel far coesistere i due approcci è importante sottolineare come affinché l’azione di un’azienda pubblica sia efficace risulta fondamentale orientare tutta l’attività dell’organizzazione verso il raggiungimento degli obiettivi di outcome attraverso la definizione di obiettivi gestionali che siano coerenti con gli obiettivi strategici.
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=== Caratteristiche degli indicatori ===
Gli indicatori devono essere in grado di fornire informazioni adeguate a supportare i processi
Gli indicatori pertanto devono essere:
#''Rilevanti e significativi''. Gli indicatori devono essere coerenti con le finalità conoscitive per le quali sono stati costruiti. Pertanto devono essere direttamente correlati con gli obiettivi strategici e gestionali formulati in fase di pianificazione e programmazione. Gli indicatori devono quindi misurare dimensioni delle performance aziendali coerenti con la strategia. La rilevanza dell’indicatore e della dimensione della performance dipende anche dall’utilizzatore delle informazioni.
#''Chiari''. Gli indicatori devono essere definiti chiaramente al fine di assicurare una corretta e facile raccolta dei dati ed evitare confusione e cattive interpretazioni che possono compromettere la validità dell’indicatore.
#''Comprensibili''. La definizione dell’indicatore deve essere comprensibile per il destinatario dell’informazione. A volte è necessario accompagnare la definizione con una descrizione delle finalità e caratteristiche dell’indicatore per agevolarne l’utilizzo. Nei documenti di rendicontazione esterna per esempio è importante utilizzare un linguaggio comprensibile per gli stakeholder destinatari dell’informazione.
#''Bilanciati ed esaustivi''. È necessario costruire un set di indicatori che misuri tutte le dimensioni della performance aziendale che sia in grado di fornire in modo completo tutte le informazioni utili per valutare i risultati raggiunti. Sbilanciare il set di indicatori su una dimensione della performance può anche produrre effetti distorsivi. Valutare una unità operativa solo sull’efficienza può indurre gli operatori a trascurare la qualità del servizio che sono chiamati ad erogare. Per questo è importante magari affiancare qualche indicatore di qualità e customer satisfaction.
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#''Confrontabili''. Gli indicatori forniscono delle informazioni più significative solo sulla base di un confronto temporale o spaziale. Per attuare confronti temporali invece è importante mantenere un set di indicatori stabile nel tempo che favorisca la costruzione di serie storiche.
#''Verificabili''. I dati devono essere verificabili. In caso di risultati inattesi, eccessivamente positivi o negativi, deve essere possibile verificare le informazioni acquisite. La verificabilità è garantita da un adeguato sistema di rilevazione e raccolta dati.
#''Convenienti''. Introdurre un sistema di misurazione delle performance all’interno di un’azienda presenta dei costi sia di implementazione che di gestione. Questo elemento spesso scoraggia
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