Forze armate mondiali dal secondo dopoguerra al XXI secolo/Argentina-2: differenze tra le versioni

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Questi semoventi sono in grado di sparare fino a 4 colpi al minuto, con una raffica di 3 in 30 secondi. La cadenza di tiro massima prolungata è di un colpo ogni 3 minuti per un'ora (ovvero 20 colpi in tutto). La riserva di proiettili è di 30, 23 in torretta con un sistema semiautomatico di fuoco che aiuta il ritmo di tiro, con il ritorno all'alzo del cannone-obice che aveva prima della ricarica (deve essere eseguita con l'arma a 0 gradi). La gittata arriva a 20 km, 24 con le munizioni migliorate, 30 con quelle a razzo. La torretta è in alluminio, ha una mitragliatrice e 8 lanciagranate. Da notare che essa non è inficiata dalla disposizione del motore: il TAM ha il motore anteriore, come il Marder da cui deriva. IL layout è quindi adatto al 100% per il ruolo, meglio che nel caso del Palmaria. La massa, nonostante la torre in alluminio, supera le 42 t. L'aiuto ai semoventi è dato da veicoli portamunizioni, che sono dotati di un nastro trasportatore capace di rifornire il mezzo in 10 minuti, più rapidamente di quanto sia possibile sparare i colpi. Originariamente venivano usati veicoli Isuzu, ma erano autocarri dalla mobilità limitata rispetto ai cingolati. Poi sono stati reperiti due prototipi basati sullo scafo VCTP. Questi vennero completati per il più pacifico ruolo di ambulanze, ma la TAMSE aveva chiuso i battenti e così nel 2000 vennero presi e modificati, dimostranosi all'altezza di portare fino a 80 proietitli e il nastro portamunizioni. L'idea è di costruirne uno per semovente, ma al momento oltre ai due prototipi sono usati M548 non corazzati, muniti di nastro portamunizioni. La potenza di fuoco delle artiglierie moderne deve molto all'informatica e per il VCA è stato realizzato il TRUENO, un sistema scritto in Turbopascal, e capace di coordinare il fuoco di un massimo di 5 batterie insieme, ciascuna con 10 sistemi, 20 osservatori avanzati e 3 ufficiali di collegamento. Permettendo di coordinare il tiro dei semoventi facendoli stare dispersi, su di un unico bersaglio si annulla il problema che prima era proprio del coordinamento delle artiglierie, che dovevano sparare raggruppate in una batteria quasi fianco a fianco, vulnerabili al fuoco di controbatteria. Il sistema è basato su di computer HP 49G plus. La disposizione della batteria è data da una serie di veicoli (per brevità sono riportate solo le sigle) , un VCDDCT di comando, un VCCDF per il controllo del tiro, tutti su scafo TAM, i portamunizioni, una batteria comando e servizi a livello di battaglione, con una vasta gamma di veicoli tattici leggeri, radar RATRAS di controllo del terreno e localizzazine bersagli, sviluppato in Argentina dalla CITEFA e dal 601 gruppo dei sistemi contraerei, utilizzando elementi di altri radar.
 
===Nuova munizione ICM===
 
Per potenziare l'artiglieria argentina, di recente è entrato in servizio un nuovo tipo di munizione. Sviluppato dal CITEFA, l'unico organismo di ricerca operativo in Argentina per il campo della difesa e settori militari, il suo sviluppo iniziò nel lontano 1994 e ha, come tanti altri tipi similari, un involucro monoblocco, non a valve o qualcosa del genere (come nelle CBU aeronautiche) che con una carica esplosiva aziona un pistone, il quale fa uscire dal retro una fila di 63 munizioni che sono sia anticorazzato, con capacità perforante di 70 mm (sufficiente per colpire i corazzati dall'alto) o antipersonale a frammentazione. Quelle antipersonale pesano 250 gr e hanno 30 gr di esplosivo. Questo è sufficiente per frammentare l'involucro in 600 schegge con raggio letale di 7 m dal punto di scoppio, distanza a cui almeno 2 schegge per m2 sono garantite. Esiste anche una importante capacità, che purtroppo in molte submunizioni precedenti non era presente: quello del sistema d'autodistruzione, di tipo pirotecnico: se entro 20 secondi la submunizione non esplode per difetto della spoletta ad impatto, allora si autodistrugge, cosa che forse non accadrà sempre, ma almeno riduce molto il rischio di creare un campo minato con l'uso di munizioni di questo tipo. Creare una granata a submunizioni per artiglierie moderne non è banale, e certo ha poco a che fare con quello che succede alle bombe aeree; bisogna sopportare accellerazioni di 18.000 g (2000 volte quelle che, per esempio, sostenibili dalla struttura di un F-16) e 15.000 giri al minuto impressi dalla rigatura. In genere si aprono a circa 500 m di quota, in base ad una spoletta barometrica o radar e coprono un'aerea 8-10 maggiore di quella di una munizione normale HE. Il proiettile CME è sparabile da ogni pezzo argentino da 155 mm: i Citer e Sofisma da 155/33 mm e gittata di 18.5 km che servono nei reparti d'artiglieria da campagna, dai VCA da 155/41 mm con portata di 21.000 m, dai VCA Mk. F-3 su scafo AMX-13,con cannone Sofisma e il trainato M-114 dei Marines, da 155/23 mm o il più moderno CALA 30/2 da 24.000 m. Ben 6 tipi diversi di armi da 155 mm servono dunque con le F.A. argentine, con tecnologia che parte dalla II GM all'era attuale. I proiettili CME sono stivati in appositi contenitori e hanno una durata garantita di 10 anni. Si pensa anche ad utilizzare questa munizione come base per un proiettile 'intelligente' futuro, ma per ora non ve ne sono per tutti i gruppi d'artiglieria argentini.