Forze armate mondiali dal secondo dopoguerra al XXI secolo/Regno Unito-1: differenze tra le versioni

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Verso la metà degli anni '50, gli Spitfire superstiti erano perlopiù radiati dal servizio. Uno era ancora in carico ad un reparto sperimentale inglese fino agli inizi degli anni '60, provato in azione addirittura contro il Lighting bisonico. La fine della carriera militare non è stata anche la fine dell'attività di volo. Tra macchine tenute in efficienza e restauri, con ditte inglesi addirittura specializzate con quest'aereo, decine di Spitfire continuano a volare in tutto il mondo, mantenendo viva la tradizione dei caccia ad elica. Sono gli unici apparecchi a pistoni non americani ad essere ancora tanto diffusi, secondi solo ai P-51.
 
 
Il '''Wyvern''' ebbe origine da una specifica el '44 per un aereo imbarcato da caccia, ma capace di portare anche un siluro, disegnato attorno al R.R. Eagle da 3546 hp, poi però l'aereo volò nel '46, a guerra finita. I 6 prototipi e 10 esemplari di preserie TF.Mk 1 montavano l'Eagle 22 da 2726 hp, ma la cosa non durò molto: seguirono 3 prototipi con turboelica R.R. Clyde da ben 4083 hp, e due con le Python 3 da 4164 hp, e finalmente venne scelto questo aereo come standard per la produzione di serie. Già questo dimostrava ampiamente le difficoltà di sviluppo dell'aereo, che infatti entrò in servizio solo nel '53, e ancora era ben lontano dall'affidabilità necessaria. Dopo prototipi e preserie giunsero 13 TF.Mk 2, un addestratore T.Mk 3, e 7 TF.Mk 4 che introdussereo derive ausiliarie sui piani di coda. A questi seguirono infine 87 TF.Mk 4 di serie che furono in effetti gli unici passati in produzione di serie e poi in servizio, e quando questo accadde, fu ribattezzato S.Mk 4. Era il maggio del '53. Il Wyvern era un formidabile apparecchio, almeno sulla carta, con una struttura monoplana, metallica, monoposto con abitacolo molto elevato. Non erano tanto diversi dagli AD-1 Skyrider, ma non erano dotati di motori a pistoni, ma con una turboelica, tanto potente da necessitare di una complicata elica quadripala doppia controrotante. Gli scarichi erano appena sotto l'abitacolo. I Wyvern S.Mk 4 erano armati con 4 cannoni da 20 mm nelle ali, 3 bombe da 1631 kg o 1 siluro da 508 mm, mine o 16 razzi da 27 kg sotto l'ala. Il Wyvern entrò in servizio sulla base di Ford, della F.A.A, e poi venne imbarcato 11 mesi dopo, nell'aprile del '54, sulla portaerei Albion ma il loro unico servizio di guerra avvenne nel '56 contro l'Egitto, con l'830 e 831 Squadron della EAGLE in quanto l'ALBION era oramai diventata solo una portaelicotteri d'assalto anfibio. Almeno uno venne abbattuto dalla contraerea egiziana.Già nel 1958 era sparito dalla prima linea, rimpiazzato da macchine come i Sea Hawk, ritenute più affidabili. Il Wyvern, malgrado la sua potenza e capacità si era dimostrato molto lontano dal replicare i successi dello Skyrider. Era ben più veloce, più potente, con un motore più leggero e una migliore visibilità tutt'attorno. Eppure, l'autonomia e l'affidabilità non premiarono il balzo tecnologico: forse se avesse adottato semplimente un motore a pistoni Bristol Centaurus, quello dell'eccellente Fury, avrebbe avuto ben maggior fortuna.
 
'Westland Wyvern S.Mk 4':
*Tipo: monoposto da attacco a turboelica
*Primo volo: dicembre 1946
*Pesi: 7.080 kg-11.113 kg
*dimensioni: lunghezza 12.88 m, apertura alare 13.41 m, altezza 4.8 m, superficie alare 32.98 m2.
*Motore: 1 Armstrong Siddeley. Python ASP.3 da 4.164 hp
*Prestazioni: v.max 616 kmh a livello del mare, tangenza 8535 m, autonomia 1.455 km
*Armameno: 4 cannoni da 20 mm, armamento 1.361 kg sotto le ali e la fusoliera, per esempio 3 bombe da 454 kg o un siluro da 907 kg e 16 razzi.
 
[[Immagine:Fairey_Firefly.jpg|300px|left|thumb]]
Un'altra macchina mista da attacco-combattimento era il '''Firefly''', uno degli epigoni della serie iniaziata con l'elegante ma vulnerabile Battle. Era un robusto aereo da caccia e attacco, con 4 cannoni da 20 mm nelle ali, pensato in base alla specifica emessa nel '40 per un caccia biposto, monomotore, imbarcato e armato di cannoni. Un compito tutt'altro che facile da esprimerere differentemente da quello che si potrebbe pensare. Il prototipo volò nel tardo 041 con uno dei primi, potenti R.R. Griffon, il XII da 2016 hp. Dopo essere stata prodotta come F.Mk 1 in 459 esemplari, poi come caccia ricognitore FR.Mk 1 con radar di ricerca in altri 236, a questo standard vennero anche modificati alcuni F.Mk1 diventando NF.Mk 1. Poi vennero prodotti aerei con il Griffon 74 e così arrivò il Firefly FR.Mk 4 e poi seguirono gli FR.Mk 5 e NF.Mk 5. Gli FR.Mk 4 e successivi vennero ampiamente utilizzati nel dopoguerra, quando la produzione arrivò a 1702 esemplari, che restarono in servizio fino al '57. L'FR.Mk 4 con radiatori alari e ali tronche, volò per la prima volta il 25 maggio '45, che faceva seguito ai primi aerei che avevano tra l'altro partecipato agli attacchi alla corazzata TIRPITZ, per i quali attacchi sono particolarmente ricordati. Ma i loro compiti furono modificati per tutti i tipi di missione: caccia, caccia notturna, ricognizione, persino lotta ASW. I 160 FR. Mk4 vennero costruiti entro la fine del '48 con l'elica pentapala, mentre l'Mk 6 era la versione ASW nel modello AS.Mk 6, entrando in servizio nel 51 e costruito in 149 apparecchi per 6 squadroni di prima linea e 6 della riserva. Seguì l'AS.Mk 7 nel '52, con altri 36 apparecchi costruiti, oltre però a 160 T.Mk 7. L'ultimo era l'U.Mk 8, aero bersaglio costruito fino al '56 in 24 esemplari e altri 54 Mk 5 modificati a questo standard come U.Mk 9.
 
I Firefly vennero intensamente utilizzati in Malesia nel 1949-54, e nella guerra di Corea. Le esportazioni riguardarono parecchie nazioni, come la Svezia, Australia, Thailandia, Olanda, India, Danimarca, persino Etiopia, e infine il Canada. L'Olanda utilizzò questi aerei nelle azioni nelle Indie orientali Olandesi. Quanto alla Guerra in Corea, nessun aereo imbarcato inglese fu più impegnato del Firefly, in dotazione, nel modello Mk.5, con missioni che arrivarono da 60 a 120 giornaliere. Era in dotazione agli squadron 810 della THESEUS, 812 e 820 della GLORY, 817 della SYDNEY (australiana), 825 della OCEAN, 827 della TRIUMPH. Ad un certo punto furono anche coinvolti in scontri aerei con i MiG-15 e due vennero danneggiati o abbattuti.
 
'Fairey Firefly FR.Mk 4':
*Tipo: caccia d'attacco e ricognizione a 2 posti.
*Pesi: 4388-7083/7.300kg
*dimensioni: lunghezza 11.58 m, apertura alare 12.55 m, altezza 4.24 m, superficie alare 30.66m2.
*Motori: 1 R.R. Griffon 74 sa 2245 hp
*Prestazioni: 591 kmh a 4.265 m, tangenza 9.725 m, raggio max 2148 km
*Armameno: 4 mitragliatrici da 20 mm, armamento 454 kg
 
 
Il '''Blackburn Firebrand''' era stato inteso come risposta per un nuovo caccia imbarcato della specifica del 1939. Volò nel febbraio del '42 ma non ebbe modo di entraare in servizio per la guerra: in effetti i motori Napier Sabre erano maggiormente richiesti per i Typhoon, così i 3 prototipi e i 9 Firebrand F.Mk I di serie, che avevano questi motori da 2336 hp rimasero senza seguito operativo. Ma l'aereo era robusto, un bel bestione anche se era vagamente simile al brutto e non tanto riuscito caccia-bombardiere in picchiata Skua. Si pensò di farne un caccia-silurante con tronchi alari centrali allungati di 46 cm. La F.Mk II era un apparecchio con una grande ala rettangolare e tettuccio a goccia. La capacità di carico era tale da utilizzare un siluro da 840 kg. Ma la modifica di maggior interesse fu il cambio dei motori, con l'arrivo del Bristol Centaurus VII, ben più affidabile e con potenza da 2432 hp, così da originare 27 Firebrand TF.Mk III. Siccome si vide che l'aereo era instabile, si ingrandì la deriva per i successivi 102 TF.Mk 4, a cui seguirono 65 TF.Mk 5 e 5A. Tutto sommato non furono poi tanto pochi, ma non lasciò traccia in azioni belliche reali. Eppure il Firebrand era un formidabile apparecchio da combattimento, certo non peggiore di altri tipi, ma non importò molto e l'aereo sparì presto dalla prima linea inglese.
 
'Firebrand TF.Mk 5':
*Pesi: 7.940 kg
*dimensioni: lunghezza 11.81m, apertura alare 15.63 m, superficie alare 35.44 m2.
*Motori: 1 Bristol Centaurus IX da 2.553 hp
*Prestazioni: vmax. 563 kmh, raggio 1190 km
*Armameno: 4 mitragliatrici da 20 mm, armamento 16 razzi da 27 kg o un siluro
 
[[Immagine:Hawker_Sea_Fury.jpg|300px|left|thumb|Un Fury nel 2004, ancora in splendida forma]]
Il '''Sea Fury''' era un'altra macchina apparsa verso la fine della guerra ma ebbe una carriera solo postbellica. Era stato sviluppato in base ad una specifica del '42, ebbe una una fusoliera e ali a flusso laminare del Tempest. Il prototipo volò nel febbraio del '45. La RAF non ebbe più interesse q auesto aereo ma la Royal Navy sì e così si sarebbe chiamato Sea Fury. Era un apparecchio estremamente veloce, era agevole da manovrare (differentemente dai Typhon e Tempest) e poteva vantare una buona autonomia, con oltre 1600 l di benzina, che tuttavia a piena potenza sarebbe stata consumata in appena 1 ora e 28 minuti!. L'ottimo Sea Fury venne prodotto in 615 esemplari di cui 50 F.Mk 10 con cannoni, 505 FB.Mk 11 con bombe e razzi, e razzi ausiliari per il decollo, 60 addestratori TT.Mk 20. I Sea Fury erano macchine tanto veloci, da riuscire persino ad abbattere almeno un MiG-15 e danneggiarne altri durante alcune violente mischie sulla Corea, dove operarono massicciamente a partire dal 7 dicembre 1950, incrementando subito la forza della F.A.A britannica, fin'allora basata su superstiti Seafire FR.Mk 47 e sui Firefly. In una sola giornata si arrivò a sferrare fino a 123 missioni. I Sea Fury iniziarono le loro operazioni col 807 gruppo della THESEUS, poi arrivò anche l'802 della OCEAN, 801 e 804 della GLORY, 805 e 808 della Sidney. L'aero venne tenuto in servizio fino alla metà anni '50, poi venne sostituito da caccia a reazione. La loro carriera però non terminò qui, infatti vennero esportati in Australia, Birmania, Canada, Cuba, Irak, Olanda. Gli Irakeni ebbero i Baghdad Fury in 5 esemplari, poi passati all'Egitto e usati nella guerra contro Israele del '48-49. A dire il vero, il Fury non ha mai cessato di volare: anche oggi vi sono macchine utilizzate come racers negli USA. Alcuni dei B-26 Invader abbattuti durante il fallito assalto della Baia dei Porci (la versione 'remix' della spedizione dei Mille) furono colpiti dai Fury cubani. Il pilotaggio di quest'aereo era con comandi pastosi, bastava una forza leggera per tenerlo sotto controllo, e le prese d'aria per il radiatore sul bordo d'attacco delle ali squadrate lo faceva rassomigliare ancora di più ad un jet 'ad elica'.
 
'Sea Fury FB.Mk 11':
*Tipo: cacciabombardiere monoposto imbarcato, monomotore
*Pesi: 4.191-5.670kg
*dimensioni: lunghezza 10.57 m, apertura alare 11.7 m, altezza 4.84 m, superficie alare 26 m2.
*Motori: 1 Bristol Centaurus 18 da 2.480 hp
*Prestazioni: v.max 740 kmh, tangenza 10.910 m, raggio 1127 km
*Armameno: 4 mitragliatrici da 20 mm, armamento 907 kg come bombe o 12x27 kg razzi da 76 mm.
 
 
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[[Immagine:Hawker_see_hawk_01.jpg|300px|left|thumb|]]
L'Hawker Sea Hawk è stato il primo caccia a reazione imbarcati inglesi. Era una macchina molto limitata, con un'ala diritta ed una struttura semplice grazie anche ad una fusoliera molto raccolta ed essenziale, con la curiosa caratteristica degli scarichi del turbogetto sdoppiati e posizionati sul bordo d'uscita delle ali.
 
Anche per la tradizionalista Hawker, il tempo dei caccia ad elica, con l'epigono Sea Fury (già definito "un jet ad elica"), era davvero finito, e la ricerca di un'elevata velocità, fondamentale per un intercettore, avrebbe portato a scelte progettuali drastiche, che essenzialmente si concretizzarono nella turbina per impiego aeronautico.
 
Nell'immediato dopoguerra la ditta inglese progettò un nuovo caccia designato P.1040, un aereo monoposto terrestre. Senza presentare complicazioni come la doppia trave di coda, la macchina poteva promettere abbastanza bene, ma la RAF non lo adottò, mentre la Royal Navy cercava un jet per la propria componente imbarcata e non poteva affidarsi totalmente a velivoli assai limitati, come il Supermarine Attacker o il de Havilland DH.100 Vampire. Così il 2 settembre 1947 il prototipo del Sea Hawk andò in volo per la prima volta, per essere collaudato e giudicato all'altezza della situazione in un tempo assai breve. La produzione in serie, però, avrebbe dovuto aspettare ancora a lungo, essenzialmente per motivi economici.
 
Si trattava di un caccia monoposto, monoplano ad ala diritta e monomotore, con una struttura metallica e un carrello triciclo anteriore, straordinariamente corto, tanto da lasciare una luce libera di pochi decimetri tra il ventre e il ponte di volo (specialmente al momento dell'appontaggio).
La principale caratteristica della fusoliera era la sua struttura affusolata con un diametro continuamente variabile dal muso alla coda, dando una forma aerodinamica molto raffinata e con un aspetto quasi "ad oliva" allungata.
 
La velatura dell'aereo verteva su di un'ala diritta con elevato angolo di diedro positivo, mentre i piani di coda erano parimenti semplici, ma per essere più efficaci gli elementi orizzontali erano posti sul timone verticale, dietro ad un grande cono aerodinamico. Al di sotto della coda c'era il gancio di arresto, un'altra relativa novità.
 
Il pilota aveva un ottimo campo visivo, anche perché l'abitacolo era sistemato molto in avanti, praticamente a ridosso del muso, in quanto i caricatori dei cannoni erano sistemati dietro di esso, non davanti (come ad esempio sul Messerschmitt Me 262). Questo costituì una felice intuizione dei progettisti britannici a partire dal Gloster Meteor (se non dal Westland Whirlwind, praticamente il suo antesignano ad elica, anche se decisamente più piccolo) per liberare finalmente il campo visivo del pilota in basso e in avanti.
Il Motore era un R.R. Nene da circa 2.200 kg di spinta, sistemato al centro della fusoliera, con le prese d'aria elegantemente annegate sul bordo d'entrata delle ali e il condotto dei gas di scarico sdoppiato ed uscente dalla radice del bordo d'uscita alare. Si lasciava così la parte posteriore della fusoliera libera da ogni compromesso relativo alla presenza dell'apparato motore, dandogli la possibilità di essere costruita con la massima aerodinamicità possibile, come se si trattasse del progetto di un aereo da caccia a pistoni, senza motori dorsali, doppie travi di coda o semplicemente perdita di potenza attraverso la lunghezza dello scarico del motore, che essendo un turbogetto centrifugo doveva necessariamente, a motivo del suo diametro, essere posizionato nella parte più larga della fusoliera.
L'armamento, inizialmente solo di lancio, verteva sul classico quartetto di cannoni Hispano da 20 mm, probabilmente con 200 colpi l'uno. In seguito vennero aggiunti razzi da 76mm e bombe da 227 kg.
 
Il Sea Hawk venne messo in ombra dall'Hawker Hunter, e la produzione venne assegnata alla Armstrong Whitworth (per l'Mk.2).
 
L'entrata in servizio avvenne ben 6 anni dopo il volo del prototipo (il ben più massiccio Grumman F9F Panther volò nel novembre 1947 ed entrò in linea nel maggio 1949), con l'Mk.1 il cui Nene da 2.270 kg non era certo esaltato da una macchina incapace di sfruttarne a fondo la potenza per ottenere elevate prestazioni. Lo stesso propulsore motorizzava infatti il MiG-15, ma se non altro il Sea Hawk era splendidamente manovriero alle basse velocità.
 
Il successivo Mk.3 ebbe capacità di attacco al suolo, come anche l'Mk.4. Dal 1956 divenne disponibile il Nene Mk.102 con una spinta statica di circa 2.450 kg, motivo per cui le macchine ancora presenti vennero aggiornate allo standard Mk.5 e Mk.6.
 
 
*Ruolo: Aereo da caccia navale
*Equipaggio: 1
*Primo volo: 2 settembre 1947
*Entrata in servizi: 1953
*Costruttore: Hawker
*Esemplari costruiti: 537
*Dimensioni: lunghezza 12,09 m apertura alare 11,9 m, altezza 2,64 m, superficie alare 25,9 m²
*Peso: 4.672- 6.895 kg
*Propulsione: un turbogetto centrifugo Nene 102 da 2.450 kgs
*Prestazioni: velocità massima 945 km/h, tangenza 13.565 m, autonomia 1.247 km
*Armamento: 4 Hispano da 20 mm, 454 kg di razzi o bombe
 
Partecipò ad una delle ultime azioni militari "stile Seconda Guerra mondiale", che fu la guerra arabo-israeliana del 1956, in cui vi fu una pesante connivenza tra israeliani ed anglo-francesi. I Sea Hawk vennero impiegati dalle portaerei Albion, Bulwark ed Eagle con gli squadron 800,802, 804, 810, 897, 899 equipaggiati con gli Mk 4,5 e 6, conducendo una buona parte delle 2.000 missioni belliche dell'aviazione navale inglese, in qualità di unico aviogetto disponibile sui ponti inglesi. Due andarono persi a causa della reazione egiziana negli attacchi contro gli aeroporti.
 
Il Sea Hawk venne usato anche dalla Germania Ovest come inizio per la propria componente dell'aviazione navale (Marinefliege), destinata ad un futuro, grande incremento, diventando molto importante per controllare la flotta sovietica del Baltico. Anche i vicini olandesi lo impiegarono, ma stavolta combinandolo con una portaerei.
 
L'India ebbe modo di usare il cacciabombardiere inglese dalla sua portaerei, capace di portarne 16 oltre a varie altre macchine, nella guerra vittoriosa del 1971, venendo usato in ruoli di difesa aerea e soprattutto attacco di obiettivi terrestri, ma mancano dettagli al riguardo.
 
In termini di colorazione ed araldica, il Sea Hawk aveva in comune con l'Attacker una mimetizzazione con un verde scuro sul dorso e un colore chiaro, quasi bianco, sul muso, ventre e fianchi. Gli aerei impiegati nel 1956, durante la guerra arabo-israeliana (in cui in realtà gli anglo-francesi, con la distruzione dell'aviazione egiziana, risultarono determinanti) avevano strisce sulle ali di colore giallo e nero, come per gli aerei usati nel'operazione Overlord, lo sbarco in Normandia del 1944.
 
 
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La RAF ha ottenuto l'equivalente con l'Harrier GR.Mk 5 che peraltro non era ancora pronto ai tempi della Guerra in Irak, per alcuni problemi di messa a punto. Come differenza principale, in termini di armamento hanno due Aden di nuova generazione, da 25 mm ma con migliori doti balistiche, ciascuno in un pod che contiene anche un centinaio di colpi. La versione AV-8B Night Attack venuta poi è stata implementata come GR.Mk 7 e come differenza ha un sistema IRST-FLIR per la visione notturna. Ma non è finita: è poi giunto anche l'AV-8B Plus, con un radar APG-65 dell'Hornet, sacrificato solo con una leggermente minore apertura dell'antenna e leggermente minore portata. L'Harrier conserva, per quanto possa sembrare strano, anche il FLIR nel muso. Per la RAF avrebbe potuto chiamarsi GR.Mk 9 ma non se ne fece nulla, invece ha interessato i Marines, e sopratutto Spagna e Italia. La Royal Navy nel frattempo ha messo i suoi Sea Harrier nelle condizioni di tirare i missili Sea Eagle, e a parte questo nella versione FRS.Mk 1 come indica la sigla, vi era una capacità completa di attacco, caccia, ricognizione, sia pure in maniera minimale. La differenza tra l'Harrier e il Sea Harrier è essenzialmente data dal fatto che quest'ultimo ha un abitacolo rialzato con maggiore visibilità per il pilota, anche perché il sottile e piccolo muso del GR.Mk 3, che ha alla sua estremità un cercatore di marcature laser per impiegare le bombe LGB (differentemente da quelli americani che ne sono privi) ha poi ricevuto un piccolo ed efficiente radar Blue Fox, simile al Seaspray del Lynx. La dotazione d'armamento resta sempre quella di un paio di pod da 30 mm Aden con 120 colpi l'uno sotto la fusoliera. 1 punto d'aggancio sotto la fusoliera e 4 sotto le ali consentono di portare un carico limitato: in genere sono sempre presenti due serbatoi di almeno 455 l perché l'aereo ha corta autonomia, nonostante i circa 3000 l di capacità interna. Il punto ventrale in genere non è istallato quindi resta spazio in genere per 2-3 bombe da 454 kg o bombe CBU del tipo BL-755, oppure nel caso dei Sea Harrier 2 AIM-9L (teoricamente anche 4, con speciali adattatori). Esiste sempre un sistema RWR in coda, con le due classiche antenne squadrate 'all'inglese'. Per le Falklands gli Harrier vennero modificati in vario modo: alcuni ebbero i Sidewinder per appoggiare i Sea Harrier in caso di necessità, i Sea Harrier ricevettero i Sidewinder L nuovi di zecca e molto efficaci (su 27 lanci ottennero almeno 18 successi), e dire che molti piloti inglesi non avevano mai lanciato un Sidewinder prima d'allora.. il sistema di navigazione inerziale del Jaguar fu pure installato, un aereo venne modificato per sparare missili Shrike anche se mai usati, il sistema ECM Sky Shadow del Tornado che non poteva partecipare a quella guerra per motivi di autonomia, venne adattato in un pod riservato ai cannoni e chiamato Blue Eric. Infine, per proteggere i Sea Harrier venne escogitato un sistema rudimentale quanto efficace, un sacchetto di chaff sistemato sotto l'aerofreno: in caso di necessità si apriva l'aerofreno e si formava subito una nube di chaff: questo sistema rudimentale venne utilizzato dall'asso Dave Morgan per il primo attacco su Port Stanley, il 1 maggio, quando captò un radar Fledermaus puntato contro di lui, ottenendo un provvidenziale disingaggio..I Sea Harrier avevano anche una capacità di ricognizione strumentale, limitata ma utile, consistente in un'unica macchina fotografica nel muso (a cui si poteva sempre aggiungere una macchina manuale per il pilota, in genere parte dell'armamentario di bordo..).
 
Per l'aggiornamento della flotta dei Sea Harrier, sarebbe forse stato meglio comprare l'AV-8B Plus, molto più capace specie in termini di carico e di autonomia, anche se meno veloce. Il Sea Harrier, tra l'altro meno manovriero, è stato invece aggiornato allo standard FRS.Mk 2 con radar 'Blue Vixen' multimodale, e capacità di usare missili AMRAAM. L'aereo che ne è derivato, il meglio che si poteva ottenere con cellule già esistenti, si è dimostrato efficiente e popolare. Ma se il radar è molto superiore, l'estetica non ne ha giovato, avendo un radome caratteristicamente rigonfio per ospitarne la più grande antenna: l'unico compromesso per ottenere un radar a lunga portata su di un muso minuscolo, senza ricostruire radicalmente quest'ultimo. L'autonomia e la capacità di carico però non sono state migliorate: per esempio, mentre l'AV-8B può portare un paio di Sidewinder, 4 AMRAAM e 2 serbatoi, oltre ai cannoni, e ancora ha a disposizione ben 3 punti d'aggancio anche per altri AAM o armi aria-terra. Un Sea Harrier deve portare 2 serbatoi, e il punto d'aggancio ventrale non ha pregio per i compiti aria-aria, quindi deve scegliere tra, in appena 4 piloni, due coppie di AIM-9, AMRAAM, cannoni. Insomma, se porta ancora Sidewinder e cannoni a quel punto il suo radar non ha modo di sfruttare le proprie doti di scoperta aerea e guida missili perché non vi sarebbe spazio per gli AMRAAM,ovvero lo stesso layout della precedente versione: così in genere si sacrificano i pod per cannoni Aden: due AMRAAM al loro posto, più due Sidewinder sotto le ali, o addirittura due altri AMRAAM o due coppie di AIM-9, meno frequenti. In ogni caso, utilizzando solo gli AMRAAM, si deve eliminare i cannoni e i missili a corto raggio, oppure accettare un'autonomia del tutto insufficiente per molti scopi pratici. Recentemente i Sea Harrier sono stati tolti dal servizio, ponendo fine alla loro 25 ennale carriera, ma non prima di avergliene 'suonate' agli F-16 portoghesi, nonostante che questi fossero a loro volta armati di AMRAAM.
 
 
 
Il de Havilland DH.110 Sea Vixen era un aereo da caccia britannico impiegato dalla Fleet Air Arm (l'aviazione navale della Royal Navy) dalla fine degli anni '50 al 1972.
 
È stato l'ultimo velivolo della ditta fondata da Geoffrey de Havilland ad entrare in servizio, con l'evoluzione del disegno che comprendeva un grande incremento di potenza, elettronica e prestazioni, praticamente transoniche grazie a due motori, sempre con la classica conformazione a doppia deriva con trave di coda.
 
L'armamento era costituito da missili Firestreak, cannoni e razzi. Entrò in servizio nella Royal Navy nei tardi anni '50 in circa 150 esemplari, rimasti in servizio per circa 15 anni
 
*Ruolo Aereo da caccia
*Equipaggio 2 (pilota e operatore radar)
*Primo volo 26 settembre 1951
*Entrata in servizio 1959
*Costruttore de Havilland
*Esemplari costruiti 45
 
 
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*Tangenza: 13.960 m
*Armamento: 2 Aden da 30 mm
 
 
Ed eccoci al '''Supermarine Attacker'''.
Nel' 44 venne emessa una specifica per un nuovo caccia per la RAF; la Supermarine, all'epoca ancora sulla cresta dell'onda per il suo Spitfire, progettò un aereo a basso costo e di eccellente maneggevolezza a bassa quota. Questo aveva un fusoliera tozza, con prese d'aria di grandi dimensioni ma di disegno al contempo semplice, abitacolo in posizione molto avanzata, 4 cannoni Hispano Mk 5 con cadenza portata da 600 a 750 c.min, e un turbogetto Nene che entrava nella fusoliera senza sporcarne minimamente l'aerodinamica, con una fusoliera allungata e di bell'aspetto, anche se il carrello d'atterraggio, estremamente corto, era ancora di tipo triciclo posteriore. La macchina non fece in tempo a volare per la guerra, ma solo nel '46. La RAF non dimostrò più interesse per quella macchina economica e robusta, con un'ala diritta bassa, piani di coda in posizione alta e coda squadrata e diritta con bordo d'attacco allungato. La potenza del Nene era tanto elevata che non vi fu bisogno né di un doppio motore sulle ali, né di strane soluzioni con doppia trave di coda. Insomma, era un bell'aereo, e lo divenne ancora di più nei colori della F.A.A. dell'epoca, ovvero bianco nel ventre, sui lati e la coda, verde scuro sulla parte superiore dell'ala e fusoliera. Era molto veloce: ben 950 kmh al livello del mare. Non era più veloce del Meteor, ma era semplice e costava meno. Sopratutto, per quando la Guerra di Corea scoppiò, nel giugno del 1950, era già in servizio da due mesi come primo aereo della F.A.A. a reazione, mentre il rivale Sea Hawk arrivò solo con 3 anni di ritardo. Tuttavia le prime consegne iniziarono solo nel '51 all'800 sqn, col modello F.Mk 1, costruito in 61 esemplari includenti anche i cacciabombardieri FB.Mk 1. Poi arrivarono 84 Attacker FB.Mk 2 con tettuccio più rigido, alettoni più efficientte e altri dettagli. Di questa versione vennero anche esportati 36 apparecchi al Pakistan, che li ebbe come primi caccia a reazione.
 
*Ruolo: Aereo da caccia imbarcato
*Equipaggio: 1
*Primo volo: luglio 1946
*Entrata in servizio: 1950 o 1951
*Costruttore: Supermarine
*Esemplari costruiti: 145
*Dimensioni: lunghezza 11.43 m, apertura alare 11.25 m, altezza 3.3 m, superficie alare 20.92 m²
*Peso:4.495-7.938 kg
*Motore: 1 turbogetto R.R. Nene 102 da 2315 kgs
*Prestazioni: v.max 950 kmh a l.m, salita a 5.216kg con un massimo di 1935 m, tangenza operativa 11.890 a 7938 kg, raggio 950 km, o 1.700 km con il grande serbatoio ventrale da 1137 l.
*Armamento: 4 da 20 mm, 907 kg di carichi vari.
 
[[Immagine:Supermarine-scimitar.jpg|left|thumb|]]
Lo Scimitar, epigono della Supermarine, era un grosso cacciabombardiere inglese imbarcato impiegato dalla seconda metà degli anni '50. Aveva grande potenza ed ali a freccia, ma era molto carente come avionica di missione e versatilità d'impiego. Di fatto,assieme allo Swift fu un progetto sfortunato, che non riuscì ad impedire la clamorosa caduta della genitrice dello Spitfire.
 
Il Supermarine 508 (con ali diritte e coda a farfalla) era il primo degli sviluppi dell'Attacker e volò nell'agosto 1951, seguito dal successivo 525 nell'aprile del '54, il quale introduceva l'ala a freccia. Dopo, il prototipo Type 544 andò in volo nel gennaio 1956.
 
I pesi e la potenza furono molto incrementati e adesso la nuova macchina si caratterizzava da una massa dell'ordine delle oltre 15 tonnellate ed aveva una notevole raffinazione delle tecnologie impiegate nella sua progettazione rispetto all'ormai lontano predecessore Attacker, di cui conservava vagamente la fisionomia.
 
Lo Scimitar era costruito secondo la regola delle aree, che dava alla fusoliera la minore resistenza possibile in regime transonico/supersonico, benché l'aereo non fosse una macchina supersonica e non ne avesse bisogno in maniera tassativa.
L'ala era a freccia di media angolazione con larga corda e ampia superficie, con dente di cane e paretine antiscorrimento, e un carico alare assai basso. Esistevano ipersostentatori 'soffiati' sul bordo d'uscita, ovvero potenziati con gas prelevati dai turbogetti.
Il pilota aveva un'abitatolo che offriva un'ottima visibilità, con un tettuccio a bolla molto elevato sulla fusoliera, che terminava a prua con un piccolo muso che, se non ostacolava la visione in avanti, non possedeva altro che un piccolo radar telemetrico e la sonda per il rifornimento in volo.I motori erano gli efficienti R.R. Avon, con circa 5.000 litri di carburante nella capace fusoliera.
 
Le armi comprendevano ben 4 cannoni Aden da 30 mm cone 500 colpi e 3.600 kg di carico in quattro piloni subalari. Le armi esterne potevano comprendere vari missili come gli AIM-9 Sidewinder e i Bullpup statunitensi, 96 razzi aria-terra o un'arma nucleare.
 
*Ruolo: Aereo da caccia imbarcato
*Equipaggio: 1
*Primo volo: gennaio 1956
*Entrata in servizio: 1957
*Costruttore: Supermarine
*Esemplari costruiti: 76
*Dimensioni: lunghezza 16.87 m, apertura alare 11.33 m, altezza 5,28 m, superficie alare 45 m²
*Peso: 10.869-18.851 kg
*Motore: due turbogetti R.R. Avon Mk 202, 5.105 kgs
*Prestazioni: v.max.1.190 km/h al livello del mare, tangenza 14.000 m, autonomia 2.230
*Armamento: 4 da 30 mm Aden, 3.600 kg di carichi vari.
 
Lo Scimitar entrò in servizio nel 1957 e vi rimase fino al 1965: non era un velivolo molto riuscito perché alquanto costoso e privo di capacità ogni-tempo, mentre i missili impiegati furono solo i Sidewinder per la difesa della flotta e, per un breve periodo, i Bullpup. Il carico di caduta era consistente, ma forse il compito più interessante fu quello di aerocisterna con un pod ventrale.