Impresa sociale di comunità/Progettazione: differenze tra le versioni
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L’''economicità'' si riferisce alla capacità del progetto di mantenere o incrementare il capitale a disposizione. Ciò significa che i ricavi ottenibili dal progetto devono essere almeno pari ad i costi (inclusi costi non-monetari come gli ammortamenti). Per comprendere questo aspetto bisogna fare riferimento ad alcuni concetti base della contabilità gestionale, senza peraltro entrare troppo nel dettaglio delle tecniche di redazione dei bilanci gestionali.
In primo luogo è necessario definire i ''ricavi'' come il valore riconosciuto da parti terze per la produzione immessa nel mercato da una organizzazione. Il riconoscimento di questo valore può avvenire da parte di chi consuma i prodotti o fruisce dei servizi, oppure da altre parti interessate a che altri consumino quei prodotti o fruiscano di quei servizi. In altri termini, che l’organizzazione riceva direttamente dal consumatore il pagamento di un prezzo (o tariffa) per il prodotto fornito oppure riceva un contributo da un altro ente per lo stesso prodotto, è indifferente: in ogni caso l’organizzazione può riportare di avere un “ricavo” da quel prodotto o servizio.
I ''costi'', a loro volta, si riferiscono al ''consumo'' di risorse. In questo caso, il momento del pagamento è irrilevante
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L’importanza di considerare anche i ''costi non monetari'' risiede nella loro rappresentatività dell’uso del capitale. Ciò ha due implicazioni importanti per la gestione dell’organizzazione:
# si ottiene una visione più completa del valore delle risorse utilizzate che è alla base della valutazione dell’efficienza dell’organizzazione nel suo complesso e dei singoli progetti;
# viene considerata la diminuzione del valore del capitale e, di conseguenza, la possibilità dell’organizzazione di proseguire nella propria attività in futuro.
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