Chimica generale/Il legame chimico: differenze tra le versioni

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Si suppose dapprima che gli elettroni avessero una distribuzione statica, per cui le forze relative erano di natura elettrica cioè del tipo coulombiano, col che si potrebbero spiegare i cristalli ionici come AgI, NaCl, ma non la formazione di elementi come H<sub>2</sub>, Cl<sub>2</sub>, che non ammettono polarità diverse e quindi forze elettrostatiche di tipo coulombiano. Si introdusse così la teoria di Lewis che postula l'esistenza di un legame ad elettroni condivisi ma non dice come mai insorge questa condivisione.
 
Un passo avanti fu compiuto da Bohr nel 1913, che riprese le teorie allora imperanti sulla costituzione dell'atomo, cioè il modello planetario di Rutherford. Secondo questa teoria, l'atomo è costituito da un nucleo centrale nel quale è concentrata quasi tutta la massa e la carica positiva, circondato da elettronicoelettroni che vi ruotano attorno. Il nucleo cioè è come il Sole e gli elettroni sono come i pianeti.
 
Le dimensioni di queste particelle: