Forze armate mondiali dal secondo dopoguerra al XXI secolo/Corea del sud: differenze tra le versioni

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La Hankook Kong Gon o Republic of Korea Air Force, RoKAF è la utilizzatrice di una grossa flotta di Phantom, dei quali i primi arrivarono nei tardi anni '60. Erano necessari per rafforzare la forza dell'aviazione verso la minaccia della Corea del Nord. Inizialmente vennero ordinati 18 F-4D di seconda mano, ex-USAF e vennero forniti inell'ambito del programma Peace Spectator. Vennero posti inservizio nel 100th TFS di Taegu, una delle principali basi aeree coreane. Altri 18 vennero forniti nel 1972, ex-3rd TFW, mentre in cambio 36 F--5A vennero ceduti al Vietnam per rinforzarlo con questo processo a 'cascata'. Altri vennero forniti gli anni dopo, e non mancarono quelli dotati di pod Pave Tack per designazione laser con le bombe LGB. Alla fine la Corea ebbe ben 92 F-4D, oltre il 10% del totale costruito e di gran lunga i più numerosi esportati in questa versione. Accanto a questi arrivarono anche i più recenti 'E', che erano circa 60 nel 1991, forniti in un primo lotto di 37 con il programma 'Peace Pheasant'. Presero servizio nel 152 e 153 TFS del 17th di Chongju. Anche questi erano solo l'inizio: in tutto 103 aerei vennero forniti entro gli anni '90. Inoltre vennero posti in servizio 12 RF-4C ex-USAF, ceduti nel 1990 e messi in servizio col 131 TRS di Suwon, assieme a 11 ALQ-131 per le ECM. In tutto la RoKAF è arrivata a ben 216 Phantom, di cui oltre 100 erano in servizio attorno al 1991. Ancora nel 2000 erano in servizio 18 RF-4C (evidentamente ne giunsero altri in seguito), 60 D e 55 E, che ancora non riuscivano ad essere più numerosi della precedente. In tutto i Phantom hanno servito nel 110e 110 th del 11 TFW a Taegu con il modello D, il 17th TFW di Chongju ha ottenuto gli E con il 152 e 153, e il 39th ha avuto gli RF-4C. In totale 5 gruppi. I Phantom sono stati aggiornati successivamente con alcuni programmi appositi, ma il più importante è stato rifiutato: era proposto dalla DASA con un kit per portarli al livello del Phantom ICE. In ogni caso, alcuni hanno ricevuto il 'Pave Tack' ovvero l'AN/AVQ-26, mentre 30 hanno ottenuto i missili 'stand-off' AGM-142 'Popeye', già comprati dall' USAF, RAAF e THK turca. Si tratta di un'arma potente, con una gittata di medio livello e una testata di oltre 300 kg.
 
Recentemente si ha notizia dell'acquisto del pod LOROP, ovvero un sistema di ricognizione tattica sistemato dentro la struttura base di un serbatoio standard da 1365l. Questo sistema, venduto al costo di 50 milioni di dollari, è stato annunciato come contratto firmato in 18 dicembre 2005, quando la Elbit israeliana ne ha confermato la vendita. Il LOROP venne presentato già nel 1995 ed è stato venduto anche per i Phantom turchi. E' un sistema con sensore elettro-ottico e un FLIR e i dati sono inviabili con un datalink a banda larga e con una precisa ricostruzione della zona sorvegliata grazie all'abbinamento con un marcatore GPS.
 
 
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In sostanza, quello che negli USA fu 'ucciso', tutto sommato è stato resuscitato in Corea. A maggior gloria dell'ironia del destino, è stato possibile grazie alla collaborazione fondamentale della GD o meglio Lockheed Martin, un disegno con ala media trapezioidale simile a quello dell'F-16, proprio l'aereo che aveva sconfitto l'F-20 negli anni '80. Assieme al caccia IDF taiwanese, è in sostanza un tentativo asiatico per succedere agli F-5, ma nel caso della macchina della di Taiwan si tratta di un altro 'quasi remake': quello dell'YF-17, sconfitto anche lui dall'F-16 e poi rinato come F-18 per la Marina.
 
 
==I carri di Seul==
 
 
La marina della Corea del Sud iniziò la sua tradizione moderna il 5 marzo 1955, quando venne lasciata, da parte della United States Far East Naval Command, responsabile della difesa della nazione nel settore navale. All'epoca era formata da appena 4 fregate leggere classe 'Tacoma', 12 pattugliatori ,18 dragamine e un certo numero di navi minori. Era ben poca cosa ma col tempo la Corea del Sud ha saputo costruire la sua forza economica e assieme a questa la tecnologia e la capacità operativa per diventare, poco alla volta, quasi indipendente dalle forniture estere, quantomeno come prodotti finiti e completi. I cantieri navali si sono notevolmente rafforzati e attualmente sono tra i principali costruttori mondiali di naviglio mercantile e civile, e al solito in questa situazione non potevano mancare anche i programmi militari, nonostante che in Corea del Sud la democrazia sia piuttosto 'approssimativa' e che differentemente dal vicino Giappone, le contestazioni e gli scioperi siano stati numerosi, da parte di una popolo nell'insieme consapevole e impegnato in termini di lotta politica (sostanzialmente, anche qui vi è una decisa differenza con il Giappone). La realizzazione delle navi militari ha visto piccoli passi e questi si sono concretizzati con la realizzazione di navi leggere come le 'Asheville' prodotte su licenza. Poi, negli anni '80 iniziò la costruzione di 4 corvette che erano le DONG HAE, da 1080 t, entrate in servizio nel 1982-83. Non era che l'inizio perché nel periodo 1979-89 vennero realizzate anche le navi da 2.200 t ULSAN (che con le dovute differenze in scala, sono un poco come le 'Maestrale' italiane in termini cronologici e di importanza: a questo punto si potrebbe dire che le precedenti sono grossomodo come le 'Lupo': in entrambi i casi esiste anche una quasi perfetta equivalenza in numero). Infine comparve un numero spropositato di PO HANG; ben 25 navi tra l'087 e il 1990. Così rapido fu lo sviluppo economico e tecnologico dei sudcoreani negli anni '80. che cominciarono a pensare anche a navi per rimpiazzare i Gearing e Sumner in servizio, rimodernati ma di età troppo avanzata. Il progetto, conosciuto anche come DW 4000 D o OKPO, divenne noto sopratutto come KDX e venne completato nel 1993-94 dopo alcuni anni di gestazione. I 'Korean Destroyer type X che ne sono risultati non corrispondono all'idea 'occidentale' di cacciatorpediniere, ma sono piuttosto delle fregate missilistiche, anche se ben equipaggiate. Complice anche l'artiglieria scelta, nonché la plancia comando con la sala nautica sopra di essa, sembrano una sorta di fregate 'Maestrale' in versione 'super'. Di fatto queste navi hanno ponte continuo ('Flush Deck'), anche se scafo molto largo, e dietro l'inconfondibile sagoma del COMPATTO da 127 mm della OTO, hanno un lanciamisissili che però non è l'Albatross/Aspide, ma il Mk 48 Sea Sparrow. Anche la parte posteriore delle sovrastrutture è simile, con un doppio hangar affiancato per elicotteri medio-leggeri. La parte centrale non potrebbe essere più dissimile, invece, in quanto queste navi hanno al posto di un grosso fumaiolo un doppio fumaiolo gemellato, con una base comune da cui si diramano le canne inclinate su entrambi i lati (sostanzialmente una architettura all' olandese o alla tedesca, vedi i TROMP). La loro dotazione di elettronica e armi è buona, ma per la loro taglia queste navi appaiono di qualcosa meno 'armate' di quanto forse dovrebbero. Le dimensioni di queste navi comprendono una lunghezza di 135 m per lo scafo (circa il 10% più delle 'Maestrale'), larghezza di 14.2 m, altezza scafo di 9 m, pescaggio di 4.3. IL dislocamento arriva a 3.900 t e la velocità a 33 nodi. L'autonomia è di 4.500 miglia a 18 nodi. L'apparato motore comprende 2 turbine a gase LM-2500 e due diesel MTU 20V 965 TB 92, che comporta, in configurazione CODOG una potenza massima delle turbine di 59.000 hp e di 10280 hp sui diesel, e 3.200 kW per la generazione di elettricità, possibile grazie ai 4 generatori autonomi di bordo da 800 kW l'uno. L'equipaggio è di 286 uomini. Insomma, come diversi tipi di navi moderne le fregate KDX sono navi di dimensioni generose, capaci di ospitare senza costrizioni e compromessi un armamento e equipaggiamento che alcuni anni prima sarebbe stato magari compresso in circa 120 m e 3000 t. L'armamento, anzitutto, comprende la torretta da 127 mm OTO, capace di 45 c. min anche se pesante 34 t, ma nondimeno, per le sue capacità di fuoco antiaereo è stata prescelta rispetto all'eterna concorrente, la più leggera Mk 45 americana. Sono state fornite direttamente dalla OTO, anche perché non conveniva granché impiantare una linea di produzione per appena 3 torri. Queste sono del modello più moderno in termini di impiantistica, ma pur sempre della prima generazione, non dei tipi alleggeriti e -o stealth. 9 Marine hanno adottato questo cannone, 7 invece hanno adottato il Goalkeeper, che è stato prodotto in 70 esemplari e scelto, per l'appunto, per le KDX. E' forse la differenza maggiore rispetto alle navi tipo 'Maestrale', e anche la disposizione lo è con un sistema a prua e uno a poppa, molto più razionali che i due Dardo sistemati 'nel sottoscala', ovvero in quella specie di insenatura dietro la plancia che non permette né di sparare direttamente a prua né a poppavia. Da notare che per quanto efficace il Goalkeeper è meno adatto del Dardo ad ingaggiare unità navali o anche aerei ad una certa distanza, essendo pur sempre un 30 mm anziché un 40 mm, con proiettili da 350 gr e gittata utile di 3 km contro circa 1 kg e 4 km (max addirittura 12), e che il 40 mm Breda/Bofors era già ampiamente diffuso nella Marina sudcoreana. Nondimeno, il sistema olandese si è imposto sul Dardo. Per il resto vi sono 2 lanciasiluri Mk 32 con armi Mk 46 da 11 km e 45 nodi, presente nel mod. 5 con sensori avanzati. Altre armi sono i lanciatori Mk 48 con i missili Sea Sparrow VL, mentre non mancano due classici lanciamissili quadrupli Mk 141 per Harpoon, con gittata di oltre 100 km, specialmente nella versione RGM-84C con gittata maggiorata. In tutto non meno di 23 marine utilizzano l'Harpoon, di cui sono stati prodotti oltre 6.000 esemplari. Ovviamente la maggiore utilizzatrice è l'US Navy. I due elicotteri Lynx hanno a loro volta siluri ASW, missili Sea Skua antinave a volo radente con gittata di 15 km e al posto della guida radar attiva (piuttosto ingombrante e costosa) un sistema più semplice di tipo semiattivo. I missili Sea Sparrow lanciati dall'Mk 48, presente in 2 moduli da 8 celle l'uno sono capaci di ingaggiare bersagli a giro d'orizzonte fino a 15- 22 km di distanza. Nella più recente versione P, le capacità di ingaggio della 'M', la prima con sensore monopulse, sono state ulteriormente aggiornate con tanto di predisposizione per un datalink in banda doppia -X e S-, mentre esiste un sistema di guida inerziale e un computer di missione riprogrammabile. Il motore Hercules Mk 4 aumenta la gittata di qualche km, e per la guida finale sono disponibili diverse opzioni, come la guida semiattiva, ma anche quella antiradar e IR. Cose piuttosto sorprendenti, perché a dire il vero non si sono mai visti sensori IR montati su di un missile tipo Sparrow passato in produzione, né si spiegherebbe allora, se esiste la guida 'anti-radar' l'esistenza dei missili RAM come apparato di difesa CIWS su molte navi che hanno anche il Sea Sparrow VL. Sarebbero aspetti da approfondire per capire se sono reali o meno, e in che misura. I moduli Mk 48, per la cronaca, sono disposti in 4 file di 4, essendo appaiati, per dimensioni complessive di 4.77 m di larghezza, 4.17 m di lunghezza, 4.74 m di altezza. Si tratta della versione Mod. 2 ovvero quella 'sottoponte', anche se in realtà qui esiste una piccola tuga prodiera che lo ospita.
 
Adesso l'elettronica o sarebbe l'ora di dire, 'navionica' (esiste l'avionica e anche la vetronica, strano che non siano stati ancora coniati neologismi per l'architettura elettronica delle navi, che sono state le prime a possederne un tipo integrato). Dunque, per la gestione del sistema d'arma e il combattimento vi è un avanzato BAE-SEMA SSCS Mk.7, che deriva da quello delle Type 23 'Duke' della RN inglese. Si tratta in questo caso di un sistema ad architettura distribuita con non meno di 100 processori che, particolare interessante (che conferma il definitivo sorpasso dei sistemi civili rispetto a quelli militari, più costosi e lenti nell'evolversi) sono di tipo commerciale, ovvero la famiglia degli Intel 80386. Le 10 consolles multifunzione hanno un collegamento LAN a doppia ridondanza, il tutto prodotto su licenza dalla Samsung. La versione definitiva del sistema apparve nel 1996.
 
Per il resto vi sono un radar bidimensionale AN/SPS-49(V)5 in banda L, che con la sua presenza in effetti giustifica la definizione di 'cacciatorpediniere'. Non è comune, al di fuori dell'US Navy e di marine strettamente imparentate possedere un radar di scoperta a lungo raggio, qui sistemato sul traliccio quadripode posteriore, sopra l'hangar. LE sue capacità sono di un raggio di 457 km su di un bersaglio di appena 2 mq di RCS, scoperta simultanea di oltre 250 bersagli, vari 'modes' di funzionamento tra cui l'MTI per la ricerca a bassa quota, il Jamming Direction Finder per la ricerca di fonti di disturbo e altri tipi. Apparato standard per l'US Navy, questo sistema è tutt'altro che avanzato, ma nella sua ultima versione ha ancora prestazioni notevoli, inclusa la capacità di sorvegliare uno spazio aereo con un diametro di oltre 1000 km, ovviamente non a bassa quota. Per integrarlo vi è un radar di scoperta aerea e in superficie a media portata, tridimensionale, un olandese Signaal MW-08 che consente di tracciare ben 160 bersagli aerei e 40 di superficie in simultanea. Opera in banda G (4-6 GHz) e deriva dallo SMART. La portata è di 55 km contro un aereo da caccia, ma quello che conta sopratutto è la sua capacità di scoperta a bassa quota di missili antinave e aerei, la capacità di operare in presenza di clutter ed ECM intensi e la precisione per passare i dati per i missili. E' presente anche sulle MEKO 200 'Hydra' greche e sulle similari 'De Gama' portoghesi, oltre che sulle corvette omanite 'Qahir'. Quando un bersaglio aereo è agganciato, entrano eventualmente in funzione due radar olandesi STIR per l'illuminazione del bersaglio in banda I/K per l'inseguimento e in banda J per la guida missili. Sono anch'essi ben noti e diffusi, e qui in particolare sono presenti nella versione 1.8 (metri in diametro dell'antenna). In 3 versioni ne sono stati realizzati 150 esemplari, in servizio in 11 marine, e capaci di guidare sia il tiro dei missili tipo Sparrow che del cannone di medio calibro. Gli STIR sono stati prodotti in Corea, come anche sistemi olandesi quali i MW-08 e consolles multifunzione. Il radar di scoperta in superficie è l'SPS-55 in banda I (8-10 GHz) da 130 kW, anch'esso apparato standard dell'US Navy.
Le ECM sono fornite dalla Argo Systems (del gruppo Boeing) con l'APEX II e l'AR-700. Il primo è il sistema ESM, modulare e con capacità di sentire frequenze di 0.5-18 GHz, con capacitò anche di disturbo attivo grazie ad antenne del tipo 'Phased array', ovvero sistemi a scansione elettronica con orientamento del fascio d'energia, come i moderni radar multifunzione. Il secondo apparato è un sistema puramente ESM. Per disturbare eventuali sensori nemici vi sono anche due lanciatori DAGAIE francesi, del modello Mk 2, che sono in comune anche con navi come i DE LA PENNE e come questi hanno 10 canne l'uno da 330 mm, un poco come i lanciarazzi sovietici RBU per compiti antisommergibile. Anche questo sistema è ben noto: almeno 14 marine ne fanno uso. Come sonar, infine, vi è un Krupp-Atlas Electronic DSQS 21BZ a prua, sviluppato per le Bremen tedesche: anche questo è una sorta di celebrità con almeno 15 marine e 50 navi in cui è stato istallato. E' stato stabilizzato in rollio di 25 gradi e in beccheggio di 8. Successivamente secondo i piani un molto necessario sonar filabile avrebbe dovuto trovare posto a poppa, della Thomson-Marconi.
 
A questo punto, l'evoluzione del progetto ha fatto sì che solo 3 delle KDX venissero completate a questo standard: la KWANG-GAETO-DAE WANG (DD-971), che porta il nome di un re della dinastia Koguryo del 19imo secolo, e che venne impostata nel 1995 nei cantieri Daewoo di Okpo, varata il 28 ottobre dell'anno dopo, consegnata il 27 luglio 1998. La DD-971 ULCHIMUNDOK venne varata il 15 ottobre 1997 e consegnata il 1 settembre 1999. Infine, il DD-973 YANG MANCHUN venne impostato nel 1997, varato nell'ottobre 1998 e consegnato nel 2000.
 
 
Come si è evoluto poi il disegno dei caccia KDX? Essenzialmente nella ricerca di maggiori capacità contraeree, ovvero con un nuovo bastimento da 5000 t che offre alcune significative novità: scafo di 154.4 m per 1.6.9 ,immersione invariata ma 1000 t di dislocamento in più, motori potenziati nelle turbine a gas portate a 64.960 hp complessivi, missili SM-2 e cannone da 127 mm che diventa l'Mk 45 americano, nel modello 4 con canna da 62 calibri a gittata prolungata. Questo vantaggio lo ha fatto prevalere sul precedente OTO, perché mentre quest'ultimo non ha ancora la versione a gittata prolungata, o almeno non l'aveva all'epoca, il cannone americano l'ha ottenuta, assieme ad una struttura stealth per ridurre l'eco radar, che non trovò praticamente alcuna attenzione sui KDX-1 (di fatto tra le ultime navi di prima linea prodotte senza accorgimenti particolari per ridurre di molto la traccia radar). Per il resto si tratta di navi leggermente aggiornate, come nel sistema di comando e controllo che è l'evoluzione del precedente e si chiama KDCom 2. Anche qui non si è trattato di un progetto definitivo. Il costo di 385 milioni di dollari è alto, ma le navi mancano ancora di alcuni elementi di un certo rilievo per essere credibili unità da difesa aerea e così dalle 6 previste si è scesi a 3. Le altre, ultime navi coreane sarebbero state le KDX-3 da 7.000 t e finalmente senza problemi di elettronica imbarcata. Dopo il ritiro della Daewoo nel 1999 dalla scena delle costruzioni navali la loro impostazione ha avuto luogo nei cantieri Hyundai. Nondimeno, si è poi ritornati alla decisione di costruire 6 navi anche se in due lotti, col secondo di qualcosa migliorato rispetto al primo. La prima delle navi del Lotto uno, la DDH-975 CHUNG MUGONG YI SUN SHIN ( che fu un ammiraglio giapponese durante l'invasione di Hideyoshi, nel 1592-1598, e che sconfisse i giapponesi grazie anche all'impiego di una delle prime navi, se non la prima, corazzate della storia). Venne varata il 22 maggio 20002 e consegnata già nel novembre 2003. Si distingue agevolmente dalle precedenti anche perché ha una prua molto larga e bassa, in un certo senso quasi da nave mrecantile. Le sue capacità belliche vennero confermate da due tiri a segno con successo nel poligono navale delle isole Hawaii, luglio 2004, con l'impiego dei missili SM-2, e in seguito ebbe anche un ruolo di 'killer' affondando assieme ad un KDX-1 luna nave bersaglio americana. La MUNMUDAER WANG HAM, ovvero il nome di un re della dinastia Silla sono le Batch 1 veniva allestita e consegnata entro il settembre 2004. La DAE JO YOUNG (il fondatore della dinastia Palhae) venne invece consegnato nel giugno 2005.
 
Le altre 3 navi sono state varate successivamente, cominciando con il WANGGUN HAM il 4 maggio 2005. Una delle navi di questo lotto è stata a sorpresa ottenuta dal cantiere Daewoo di Keoje, da consegnarsi entro il 2007.
 
Queste navi da guerra sono caratterizzate da una grande sezione prodiera, con ottima stabilità e tenuta di mare, tanto da usare i propri sensori e armi anche con mare forza 6, e lo stesso vale per gli elicotteri. Finalmente è stato applicato un disegno sensibilmente stealth, con svasatura presente a metà scafo e profili di rilievo IR e radar studiati con l'aiuto della Davis Engereeng International Inc. Sono navi dotate anche di un sistema di protezione dagli impulsi elettromagnetici (EMP) e da un sistema di degaussing della SAM di Amburgo. Quanto riguarda l'apparato motore, esso si vale di due eliche a passo variabile con 5 pale, mentre i motori sono potenziati nel settore turbine, grazie all'arrivo del modello in uso con i Burke e i rifornitori AOE-6 americani, con potenza nominale di 32.616 hp. Questo fa sì che la velocità massima, nonostante la massa maggiore, sia ancora superiore ai 30 nodi. Per gestire questo complesso sistema motore esiste un apparato IPMS della CAE canadese, capce di monitorare con oltre 7000 sensori per monitorare continuativamente la situazione. Ve ne sono oltre 130 in servizio con 18 forze navali, dunque si tratta di un sistema di notevole successo, usato per esempio anche sulle nuove navi da sbarco stealth SAN ANTONIO e i cacciamine OSPREY dell'US Navy. Ha 7 consolles multifunzione per controllare la situazione, e un databus doppiamente ridondante a fibre ottiche.Il sistema di combattimento, già nominato, è costato 75 milioni di sterline per le prime 3 navi, e rispetto a quello utilizzato dalle Type 23 'Duke' ha una capacità espansa del 25% per poter sfruttare meglio la gittata dei missili Standard SM-2MR. Un ulteriore passo in tal senso, per adattarlo a compiti anche pià evoluti ebbe come conseguenza un contratto tra la BAe e l'US Navy, siglato nel 1999 e costato 16 milioni di dollari e due anni di lavoro. Nel frattempo la AMS, ora SELEX ha firmato un altro contratto di 35 milioni di sterline per gli altri 3 sistemi d comando e controllo destinati ai KDX-2 Batch 2.
 
Per quello che riguarda i sensori presenti a bordo, il radar principale continua ad essere l'SPS-49(V)5 con scoperta su di un raggio massimo di 457 km. e operante in banda L. Questo radar merita un approfondimentro, in quanto entrò in servizio nei primi anni '70 e nella versioen (V)2 venne istallato sulle fregate 'Perry', già una delle classi più numerose mai prodotte nella sua categoria, la (V)3 sull'incrociatore LONG BEACH (dopo la rimozione del FRESCAN), poi arrivò la (V)4 per le 'Perry', la (V)5, la (V)6 per gli incrociatori 'Ticonderoga' che hanno impiegato anche le -7 e -8. Alla metà degli anni '90 arrivò infine la SPS-49A(V)1. Il (V)5, capace di portate di 457 km strumentali (ma visto che si dice che valga per bersagli di 2 m2, dovrebbe esservi energia sufficiente per vedere ben oltre), opera con potenza di picco di 360 kW e in banda L che significa 902-928 MHz. Può sembrare strana questa bassa frequenza, che corrisponde a circa 0.3 m di lunghezza d'onda, ma per via delle caratteristiche di propagazione delle onde è ritenuta la migliore per la scoperta di piccoli bersagli a bassa quota (missili antinave). In servizio con oltre 70 navi dell'US Navy (considerando solo quelle ancora in linea) tra la fregata e la portaerei incluse, opera anche con altre 8 marine e nell'insieme è presente in 115 navi. Il suo aggiornamento ha visto il passaggio ad un elettronica a stato solido eccetto il Klynstron, una struttura modulare, capacità ECCM, agilità di frequenza, processamento automatico dei segnali etc. etc. L'antenna ha una struttura a paraboloide di 7.3 m di larghezza e 4.3 di altezza, è stabilizzata in rollio e beccheggio e gira a 12 rotazioni al minuto, ha un fascio di 3.4 gradi di apertura e antenna IFF AS-2188 incorporata. Opera con il MW-08, che è particolarmente indicato per la scoperta a bassa quota e anche per alti angoli di osservazione, pur essendo un radar tridimensionale ha tuttavia una portata relativamente ridotta, anche se la sua specialità è il controllo ravvicinato e combinato, anche di scoperta navale. Il sistema di scoperta in superficie è l'SPS-95, derivato dal -55, I radar sono gli STIR 2.4 ovvero la versione con antenna ingrandita e potenziata. La potenza in parola è in media di 4 kW ma nondimeno il raggio di scoperta arriva a ben 140 km per bersagli di appena 1 mq di RCS, grandemente in eccesso rispetto alle capacità dello stesso radar MW-08 (55 km contro un caccia). La massa è di 2.2 t e grazie ad un sistema aggiuntivo OT-134 può guidare anche i missili SM-2. Al sonar tedesco di prua, leggermente migliorato rispetto a quello dei KDX-1 si aggiunge un TASS rimorchiato.
 
Quanto riguarda i sistemi d'arma, il principale è il complesso di lancio che ha sostituito l'Mk 48 VLS, ovvero i 4 moduli Mk 41. Pesante 14.6 t a vuoto, alto 6.76 m, lungo 3.4 e largo 2.54 m, di fatto ha soppiantato in numerose costruzioni navali l'Mk 48, in base al principio che un sistema grande puàò fare quello che fa uno piccolo, ma non vale il contrario. Infatti può usare anche i Sea Sparrow, che nella versione ESSM sono disponibili anche in complessi di lancio quadrupli Mk 25 per ciascun pozzo di lancio pur essendo di maggiore diametro (perché hanno le alette ripiegabili), di fatto sono diventati dei mini-Standard, adottandone anche la forma esterna, almeno in buona parte. Differentemente dall'Mk 48 possono anche portare i missili SM-2 e 3, e i razzi ASROC. Gli SM-2R Block IIIA ovvero i RIM-66K2 e L2 sono missili di 4.72 m x 34.3 di diametro e 91 cm di apertura alare, peso di 708 kg. Ha quindi massa simile a quella del SA-11 e in generale della famiglia STHIL, ma il motore a razzo Mk 104 a doppia spinta (adottato per la prima volta con il Block IIIA), e sopratutto il sistema di guida ICMG inerziale con aggiornamenti in volo consente di fargli raggiungere la gittata di 170 km nelle condizioni più favorevoli. Questa differenza è incredibile rispetto al missile SM-1MR originale, che arrivava a solo 46 km (ma ancora più dello STHIL). 110 esemplari consegnati per i 3 Batch 1 in un ordine da 160 milioni di dollari comprendente anche gli illuminatori STIR. I RAM sono altri tipi di missili SAM. Costosi e dallo sviluppo travagliato, sono disponibili attualmente nel lanciatori Mk31 basato sull'affusto Phalanx, ma con 21 celle per i missili e peso di 5.179 t totale. I missili sono da 2.8 m, diametro 127 mm e peso 74 kg. e sostanzialmente sono l'evoluzione dei Sidewinder con alette ripiegabili e sensore duale RF e IR (dello Stinger, che avendo un diametro di appena 70 mm ben si presta ad essere ospitato assieme ad un altro sensore nel corpo del RAM), poi dal 1999 sono stati realizzati i Block 1 con guida solo all'infrarosso. Questo complesso di lancio è presente sulla sovrastruttura anteriore, in maniera simile a quelli delle fregate F-123(124 e ha rimpiazzato il precedente Goalkeeper, grazie sopratutto alla capacità di ingaggio massima di 7 km. Il costo di 400.000 e passa dollari non è invece il suo punto forte: si consideri che di fatto costa il doppio di uno Sparrow, laddove il Sidewinder originale costava al più la metà. L'altro Goalkeeper, con radar di tiro Flycatcher (con due antenne, una di scoperta in banda I 8-10 GHz, e l'altra di inseguimento, discoidale, in banda K da 18-27 MHz) e sistema di visione optronico, recentemente aggiunto. In tutto ne sono stati realizzati, in buona parte grazie alla Marina coreana, oltre 80 esemplari per 7 marine diverse. I sistemi difensivi ECM sono completati dalla presenza di un sistema APEX II-AR-900 e due Dagaie Mk 2. Per il resto da segnalare i missili Harpoon Block I provenienti dai vecchi Gearing radiati (versioni I, IB e IC) o gli L di nuova produzione (Block II) utilizzati anche per attacco costiero. E che l'attacco sia diventato la funzione primaria per queste navi lo dimostra anche il sistema d'artiglieria Mk 45 Mod 4 che è entrato in servizio nell'US Navy. E' un cannone che non ha avuto miglioramenti in termini di cadenza di tiro, che al più è rimasta analoga, ma in termini di gittata utile, specie per le munizioni ERGM a razzo, costosi sistemi da 115 km di gittata e guida GPS. La sua gittata con munizioni normali arriva comunque a 37 km rispetto ai 23 originali, il che è già un notevole passo in avanti, quasi al livello dei cannoni delle corazzate IOWA. I lanciasiluri da 324 mm del tipo Mk 32, gli elicotteri e i sistemi VLS possono usare gli Mk 46 mod. 5 o i nuovi siluri leggeri coreani BLUE SHARK.
 
Per quello che riguarda i sistemi ASROC, infatti è possibile usare un missile della nuova versione VL dai lanciatori Mk 41, ma nel batch 2, per non sprecare le celle di lancio dei missili è stato realizzato a mezzanave un lanciatore di concezione coreana da 10 celle dedicato solo a questi missili. Quanto riguarda gli elicotteri Lynx, anzi i Super Lynx, al solito mettono a disposizione i missili Sea Skua, siluri e i sensori di bordo che costituiscono un completo sistema di scoperta: infatti essi sono un radar Seaspray Mk 3, un ESM Racal, un sonar filabile Allied Signal AQS-18(V), e un MAD ASQ-504(V). Tuttavia, con l'arrivo di tante navi (in tutto nove) non si può certo dire che la fornitura dei dodici Super Lynx Mk 99 originari, ordinati nel 1991, sia sufficiente per tutte, almeno nella dotazione di 2 elicotteri per nave.
 
 
Per ottenere una nave dotata di un radar multifunzione moderno, tuttavia, anche le KDX-2 non sono sufficienti: il passo successivo, da 2.31 miliardi di dollari, sono le KDX-3 da 7.000-9.000 t dotate di un sistema AEGIS che da solo ha significato un esborso di 1.2 miliardi alla Lockheed Martin nel 2002. Per il resto la massa impone di abbandonare la configurazione, relativamente economica, del tipo CODOG e puntare sulla COGAG con 4 LM-2500 che consentiranno di disporre di ben 120.000 hp. Da ricordare che le LM2500, di grande successo, derivano niente di meno che dai motori CF39 del C-5 Galaxy.
 
 
 
I carri K-1 sono, come si è detto, essenzialmente una versione in scala ridotta dell'M1, ma hano anche delle differenze, come la torretta dall'aspetto meno squadrato, più simile a quella del concorrente perdente per il nuovo carro dell'US Army e anche a quella di mezzi come il Challenger. Visto che la Corea del Sud aveva avuto solo come esperienza l'aggiornamento di 597 dei 1050 carri M48 in servizio allo standard A5 con motore diesel e cannone da 105 mm, Seul chiese aiuto agli USA e in particalre scelse il progetto presentato dalla General Dynamics, che sarebbe stato conosciuto universalmente come ROKTI o Type 88, o ancora K-1. Nonostante il nome, il prototipo venne approntato già nel 1983. I due prototipi vennero costruiti e provati negli USA; poi la produzione in serie ebbe luogo presso la Hyndai Precision & Industry Corporation, ovvero l'attuale Rotem. La costruzione iniziò nel 1984 e venne completata, per il primo lotto di 210 carri, già entro il 1987. Altri 325 vennero prodotti dopo tale data con un secondo contratto. Inizialmente moltissimi componenti provenivano dall'estero, ma poi col tempo vennero prodotti in Corea. La versione gittaponte AVLB da 22 metri venne realizzata con l'aiuto inglese da parte della Vickers, che fornì un sistema del tipo MLC-66, simile al N.8 usato dal British Army su scafo Chieftain. In tutto vennero realizzati 56 carri gittaponte, capaci di lanciare il ponte in 3 minuti e ritirarlo in 10. Un contratto venne stipulato nel 1993 quando la Hyundai comprò 3 sistemi completi e la licenza di produzione per 23 milioni di sterline. Mancava un ARV, ovvero un veicolo recupero, e allora chi meglio dei tedeschi per realizzarlo? Ecco che venne firmato un contratto nel 1991 con la MaK utilizzando l'equipaggiamento Bergpanzer che originariamente era su scafo Leopard 2, con verricello da 35 t e gru da 25. In tutto ne vennero realizzati, a partire dal '93, ben 149 esemplari in due lotti da 90 e 59. In tutto nel 1998 i K-1 prodotti erano oltre 800, tenendo testa alla superiorità numerica dei nordcoreani. Ma non era finita: come nel caso dell'M1 anche qui il carro originale era dotato di un cannone da 105 mm M68: nella metà anni '90 venne iniziato lo sviluppo di una versione col 120 mm M256 ben più potente, e generali miglioramenti al sistema di brandeggio della torretta, miglioramento della capacità di calcolo del computer balistico e migliore tenuta all'acqua per rendere più efficiente la manovra di guado. Agli inizi del '96 già venne completato il prototipo del K-1A1 che venne provato dall'Esercito sudcoreano, fino a che il nuovo tipo venne omologato nel '97. La versione K-1M venne approntata per la Malaysia con peso inferiore alle 50 t ma poi venne chiamato, più genericamente K-1E che sta per Export. Infine nel 2005, ad ottobre, venne presentato il KNMBT, ovvero il Korean Next Generation MBT, o XK-2. Questo nuovo mezzo ha una massa di 55 t, è stato sviluppato dal 2003 al 2008 e la produzione alla Rotem dovrebbe iniziare nel 2011.
 
I carri K-1 e K-1A1 sono in generale mezzi potenti e molto piccoli. La massa del primo è di 51 t e del secondo 53. La lunghezza è di 7.477 m. larghezza di 3.59 m, altezza al tetto della torretta 2.25 m. Praticamente sono dimensioni da carro sovietico, anche se qui vi sono 4 uomini d'equipaggio. L'M1 è un poco più alto, 44 cm più lungo. La corazzatura è di tipo composito, migliorata nel secondo modello, mentre il sistema di controllo del tiro è dato da un computer digitale, a 16 bit per il K-1 e a 32 per il K-1A1. Esiste un sistema di stabilizzazione a 2 assi per il cannone che nel primo tipo è un ROF da 105 mm che spara un proiettile con viniziale di 1525 msec per la granata APFSDS e 1173 per la HEAT. La dotazione munizioni è di appena 47 colpi, come facile da immaginare per un carro che ha dimensioni tanto ridotte. Cannone e munizioni sono prodotte su licenza in Corea del Sud. L'M256 del K-1A1 ha invece granate perforanti da 1670 ms e 1150 per il HEAT/MP. L'armamento comprende una mitragliera secondaria M-60D con 1400 colpi sulla torretta, un'altra con ben 7200 colpi coassiale, e una M2 con 1000 colpi sempre sulla torretta (che però, differentemente dagli M1 non è azionabile dall'interno). .Il sistema di controllod el tiro ha un periscopio panoramico VS 580-13 della SFIM francese, che nel K-1 è con capacità solo diurne, e stabilizzato, con due ingrandimenti (3 e 10x), campo di osservazione 35 gradi. Il sistema era efficace ma privo di capacità notturna, differentemente dai modelli adottati per il Leclerc e l'Ariete del resto di poco successivi, quindi sono stati migliorati i periscopi per il K-1A1 grazie al modello KCPS appositamente fatto per i coreani, con l'aggiunta di un canale notturno con ingrandimenti di 3 e 10x, mentre il sistema diurno ha 1 e 10x. Il sistema di puntamento del cannone, stabilizzato e fornito dalla Hughes si chiama GPS o GPTTS.L'ultimo dei due lotti ordinati, per 156 mezzi, costava 42.9 milioni di dollari. Ha un sistema di mira termico 3x e 10x, telemetro laser, stnsore diurno 1 e 10x. Le immagini sono inviate al puntatore tramite lo specchio rotante stabilizzato che differentemnte dagli M1 Abrams delle prime versioni lo è sui 2 assi. Il laser ha portata di 200-7999 m e la camera termica della Texas Instruments è quella del Leopard 2. Il sistema è asservito ad un calcolatore balistico digitale della CDC, che è collegato a sensori meteobalistici, sistema di controllo tra canna e sistema di puntamento (MRS), cannocchiale ausiliario di puntamento della Electro Optical Division, con ingrandimento 8x, di provenienza norvegese. I sistemi di comunicazione sono FM del tipo VCR-947K e 964K, oltre l'interfonico VIC-7K.
 
La mobilità è assicurata da un sistema a barre di torsione per le 3 ruote centrali, mentre un sistema idropneumatico è presente sulle prime due e l'ultima ruota. Consente tra l'altro di abbassare o alzare il carro in avanti o indietro, aiutandolo tatticamente nei campi di tiro possibili col cannone. Il motore non è, stranamente se si pensa all'esigenza della compattezza, una turbina come con l'M1, ma un diesel a 8 cilindri della MTU, un MB-871-Ka 501 e trasmissione automatica ZF LSG-3000, la stessa per esempio dell'Ariete. Il motore viene invece dal tipo sviluippato per lo sfortunato MBT-70, motore di grande compattezza per i suoi 1500 hp, che nella versione MB-873 venne poi evoluto nel Ka-501 per il Leopard 2. Nel caso dell'MB-871 Ka 501 si tratta della versione a 8 anziché 10 cilindri, da 1200 hp, pensato originariamente per il semovente d'artiglieria SP-70 poi abbandonato. Ha una lunghezza di 1.19 m, altezza 0.88, larghezza di 1.95 m e due turbocompressori azionati da gas di scarico, 1 per bancata. La cilindrata è di 31.7 litri, i consumi di 240 gr/KWh a 2600 giri-minuto e 225 gr a 1600 giri. Per confronto, un M1A1 consuma molto di più, anziché 2.35 litri al km arriva agevolmente a 4.1 nella versione M1A1. Anche per questo, e in generale per le migliori caratteristiche di consumo a basse velocità, quelle più tipiche per i carri armati, il K-1 si accontenta di 1173 l per percorrere almeno 500 km. La capacità di guado è di 2.20 m, trincea 2.74 m, gradino 1.1 m, pendenza 60% longitudinale e 30% laterale, pressione specifica di 0.87-90 kg/cmq più o meno per tutti questi carri.
 
La trasmissione è un tipo tedesco adottato anche sull'Ariete e su prototipi come l'AMX-40 francese. Ha 11 moduli rapidamente cambiabili e 4 marce avanti + 2 indietro. E' possibile eseguire anche la rotazione del carro sul posto, mentre la riduzione finale è di tipo epicicloidale. La trasmissione LSG-3000 è il membro più capace della famiglia sviluppata dalla ZF e prodotta su licenza dalla IVECO. L'accellerazione non è tanto brillante con 9 secondi tra 0 e 32 kmh, quando il Leopard 2 arrivava a tale velocità in 6 secondi. La velocità massima è 65 kmh su strada e 40 fuori strada, prestazioni tipiche dei carri armati moderni ma niente di più.
 
Il programma per il KNMBT invece cominciò a prendere forma nel 1995 ma venne rivelato solo nel 2004, dopo ch erano già stati spesi 239 milioni di dollari. Esso comporta una notevole riprogettazione del mezzo, anzitutto perché basato su di un cannone da 55 calibri anziché 44, con acciao con limite di snervamento di 1100 MPa anziché 1030, pressione nella camera di scoppio di 780 MPa anziché 740, è la migliore dei cannoni per carro armato, adottata finora solo sui Leopard A6. La granata DM 53 associata a questo cannone ha una velocità di 1730 ms iniziali, consente in 21 kg di cui 9 di carica di lancio di sparare un penetratore da 5 kg e 745 mm di lunghezza, con il 30% di energia cinetica in più e capace di perforare praticamente tutte le corazze di carro armato esistenti. La stessa munizione è sparabile anche dal 120/44 mm con v.iniziale di 1670 ms. La granata plurimpiego con spoletta selezionabile per esplosione ritardata, all'impatto o in aria arriva a un raggio di 80 m di letalità. I coreani hanno anche prodotto munizioni speciali di loro ideazione per il cannone da 120 mm. IL caricatore automatico riduce l'equipaggio e cambia la forma della torretta, ora simile a quella del LEclerc. Le munizioni pronte al tiro sono circa 20 e sono stipate nella parte posteriore della torre, che quindi è più alto di quella anteriore. In caso di esplosione le munizioni vengono fatte sfogare da pannellli di sicurezza al di fuori della torre, come sull'M1. La rotazione della torretta non è più oleodinamica, ma per maggiore sicurezza di tipo elettrico (il liquido usato dai circuiti idraulici è potenzialmente infiammabile). Le sospensioni sono idropneumatiche su sei ruote, al solito nonostante il maggiore peso. Le innovazioni sono in ogni campo, come il motore, un MTU 883 HSWL con dimensioni di 2.06 x 2.1 x 1.183 m e nondimeno capace di 1500 hp, che equipaggia anche il nuovo poderoso semovente da 155 mm THUNDER, sempre sudcoreano, ma nella versione a otto cilindri, mentre la trasmissione automatica è una Renk 295 a 5 marce. Il motore è estremamente avanzato, il migliore per carri armati attualmente disponibile, e dotato di due compressori a geometria variabile e controllo elettronico, a parità di potenza rispetto al motore del Leopard 2 ha un volume di appena il 60% nonostante i suoi 12 cilindri. La protezione è del 70% maggiore rispetto a quella del K-1, include anche corazze ERA sul tetto anti munizioni HEAT, radar di scoperta missili controcarro collegato a lanciagranate fumogeni speciali, protezione NBC e anti-neutrone. Inolte il veicolo è anche un mezzo da combattimento 'networkcentrico' con sistemi di comunicazione sofisticati. In sostanza, questo percorso verso l'eccellenza ha fatto sì che la Corea del Sud riuscisse pienamente dove l'India, troppo spavaldamente ha tentato e fallito, ovvero nella creazione di un carro armato efficiente e moderno. D'altro canto non va nemmeno dimenticato che il K-1 originariamente venne progettato dalla GD americana, poi passato per la produzioen in serie alla Hyundai.