Forze armate mondiali dal secondo dopoguerra al XXI secolo/Taiwan-3: differenze tra le versioni

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[[Immagine:Flag_of_the_Democratic_Progressive_Party_%28Taiwan%29.svg|120px|left|thumb|La bandiera dei progressisti, vincitori delle elezioni del 2000]]
Dal 2000, per la prima volta, il Kuontinang è all'opposizione: le elezioni sono state vinte dal partito democratico progressista che ha portato al potere Chen Shui Bian. Il problema con questa situazione è che i progressisti si sono sempre pronunciati per la ricerca di una definitiva rottura con la Cina e il passato, guardando a quello che è uno stato di fatto: Taiwan come stato indipendente. Questo però oltre che dall'opposizione non è gradito nemmeno dalla Cina, il che è stato diplomaticamente tenuto presente dal presidente in carica, che si è astenuto dal parlare apertamente di 'indipendenza'. Nondimeno, le tensioni continuavano a crescere attorno alla vittoria dei Progressisti. Taiwan, tra l'altro, anche per via della sua nuova forza militare si è sentita di elaborare una nuova strategia che tenesse maggiormente in conto la guerra fuori aerea, combattuta cioè in caso di crisi quanto più lontano possibile dai suoi confini. La struttura inoltre si è flessibilizzata, prevedendo guerre di tipo asimmetrico come attacchi terroristici e informatici. L'Amministrazione Bush a cominciato a pompare aiuti militari a Taiwan, ma in effetti si trattò prevalentemente di un 'pacco', come si vedrà poi. Qui si accenna solo ai principali programmi proposti: 4 cacciatorpediniere, 12 pattugliatori P-3C, otto sottomarini e un sistema di difesa ABM. Nell'insieme va notato che tra il 1993 e il 2003 il totale del ricco bilancio della difesa taiwanese venne destinato per il 47% all'Aeronautica, il che spiega come questa si sia potenziata in breve tempo, mentre le altre forze armate non erano certo altrettanto favorite. Ma in seguito era previsto che per il 'controllo del mare' (prevalentemente da parte della Marina) sarebbero stati devoluti il 49$ dei denari disponibili.