I promessi sposi/Analisi del capitolo 12: differenze tra le versioni

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# Le '''responsabilità dei singoli'''. Il governatore don Gonzalo Fernandez de Cordova, "''ingolfato''" dalla guerra e dall'assedio di Casale Monferrato, è sostituito dal gran cancelliere Antonio Ferrer. Egli non ha il coraggio di prendere provvedimenti impopolari e, senza una vera cognizione dei fatti, impone un limite al prezzo del pane, costringendo i fornai alla miseria.<br/>Viene così istituita una ''giunta'' che rialza il prezzo del pane, con la conseguente collera della massa ("''I fornai respirarono, ma il popolo imbestialì''").
 
[[Immagine:I promessi sposi - ch12.jpg|thumb|left|250px|L'arrivo del capitano di giustizia al forno delle Grucce]]
La narrazione si sposta quindi sui fatti e gli avvenimenti che coinvolgono direttamente Renzo. Egli assiste dapprima all'assalto di un garzone che portava il pane a domicilio ma la folla, sempre più desiderosa di pane, si rivolge al forno delle Grucce.<br/>
Gli avvenimenti di questi capitoli si basano sui fatti reali del cosiddetto "tumulto di San Martino" (cioè il giorno 11 novembre); il narratore diventa anche storico e presenta i fatti esponendoli con lucidità.
 
Assume sempre maggior importazaimportanza il "personaggio collettivo" della '''folla''' che, persa la sua natura di aggregazione di individui, è diventata un'unica forza (tanto da essere più volte paragonata ad un ''torrente'' o ad una ''tempesta''). Per rendere questa idea il Manzoni ricorre a pronomi indefiniti o forme generiche (''qualcuno'', ''c'era chi'', ''chi... uno... un altro...''), e i discorsi tra persone si riducono a semplici voci dette da nessuno e da tutti.
 
== A partire dalla narrazione ==