Forze armate mondiali dal secondo dopoguerra al XXI secolo/Giappone-2: differenze tra le versioni

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==Esercito==
Essendo professionalizzato, non ha mai avuto grandi dimensioni. L'entità delle forze terrestri giapponesi, per quanto possa sembrare incredibile, è minore di quella di Taiwan, che pure ha solo circa un sesto degli abitanti.
 
I mezzi corazzati non sono molto numerosi, anche perché oltre alla difficoltà concreta di muovere attraverso montagne impervie e pianure sovraffollate (ma cosa dire allora di Taiwan e persino di Singapore?) il Giappone è un arcipelago che rendeva difficile ogni movimento massiccio di corazzati, specie per il ridotto potenziale di trasporto. L'isola di Hokkaido e la parte settentrionale di Honsu sono state maggiormente popolate da reparti militari, specie perché la fredda Hokkaido è quella meno popolata delle grandi isole giapponesi e amggiormente vicina alla prima linea (=Kurili e Kamkatcha).
 
I mezzi giapponesi sono per lo più di concezione nazionale, al solito sofisticati ma costosi. Il primo periodo vide comunque forniture massiccie di artiglierie e veicoli americani di ogni sorta, ma ben presto arrivarono concetti nazionali.
 
Il primo carro postbellico fu il '''Tipo 61''', caratterizzato da una massa paragonabile a quella di un carro T-54, ovvero sulle 35 t. Con un'altezza di 3,16 m, lunghezza di 6,3 m e larghezza di 2,95 m, una piccola torretta piuttosto stretta, esso era una sorta di M47 miniaturizzato, più idoneo per muoversi nel territorio giapponese. Comunque era dotato di motore turbodiesel, cose del tutto notevole per la data del mezo, sia pure abbinato ad un cambio manuale. Il turbodiesel Mitsubishi Tipo 12 HN 21 WT era forse la necessità di compattare il mezzo dandogli sufficiente potenza -560hp- con uno scafo piuttosto piccolo. Le prestazioni,non eccelse,erano sui 45 kmh e 200 km di autonomia, eppure il rapporto potenza peso era maggiore di quello del T-54. Il cannone era da 90 mm con freno di bocca a T classico. Il prototipo di questo mezzo, prodotto dalla Mitsubishi Heavy Industries nel 1962 venne seguito da 560 mezzi complessivi. Essi divennero molto popolari, forse per il pittoresco freno di bocca a T, anche nella fantascienza giapponese, cartoon, films: assieme agli F-104 e poi, F-4 e 15, il Tipo 61 era un mezzo spessissimo raffigurato nelle opere degli autori nipponici (che d'altro canto sembravano conoscere bene anche l'F-16 già negli anni '70, per esempio la forma dei caccia terrestri sulla serie Capitan Harlock era chiaramente ispirata a questi).
 
Fuori produzione, privo com'era di armamento potente, sistemi computerizzati, senza stabilizzazione e visori notturni, è stato prodotto come carro recupero, gettaponte, addestramento etc. Nell'insieme un mezzo piuttosto modesto, ma importante per l'esperienza acquisita.
 
 
Il successore è stato il Tipo 74, mezzo ben superiore. Esso apparve nel 1969 ed era anch'esso Mitsubishi. Dotato di una corazzatura limitata visto il peso di 38 t, esso aveva però anche dimensioni (forse approfittando della...ridotta statura dei giapponesi dell'epoca) ridottissime. Dotato di un sistema di controllo del tiro computerizzato, lungo 6,7 m, largo3,18 m, alto (inclusa la mtg contraerei) appena 2, 67 m, esso era senz'altro un veicolo compatto. Il treno di rotolamento, su 5 ruote poteva sembrare quello di un carro sovietico come il T-55, ma in realtà possedeva sospensioni idropneumatiche. Questo consentiva di fare alcune cose importanti: per esempio ridurre l'altezza, a seconda della situazione, tra 65 e 20 cm dal terreno. Il Tipo 74 ha un motore diesel 10ZFT Tipo 22 da 720 hp e nell'insieme somiglia ad un AMX-30. La variazione dell'altezza non è solo uguale per tutte le sospensioni, ma può essere differenziato. Questo fa sì che il carro, capace di variare l'alzo del cannone di +9,5 e -6,5 gradi, non molto, possa essere aumentato, con la differenziazione dell'azionamento delle sospensioni, fino a +15 (ancora non molto) e -12,5 gradi (questo sì notevole). Sebbene ovviamente le sospensioni idropneumatiche sono più complesse in manutenzione, la massa del mezzo è ancora abbastanza ridotta da non rendere la cosa eccessivamente difficile. La capacità di inclinare molto in basso il cannone rende possibile sparare in forte controtendenza, capace di farlo quasi sparire alla vista: dopotutto è alto 2,25 m alla sommità della torretta. I sistemi di tiro sono computerizzati: sensore laser, computer, proiettore notturno allo xenon. Se non fosse per i fianchi inclinati, anche se piuttosto bassi e simili a quelli dell'AMX-30, il carro somiglierebbe moltissimo ad un T-55 modernizzato col cannone da 105 occidentale e sistemi di tiro moderni, tipo i Tiran 5 israeliani. Il Tipo 74 è stato prodotto il oltre 870 esemplari, tra cui carri recupero e gettaponte, che non sono probabilmente inclusi nel totale: il Tipo 78 recupero corazzato, 91, mezzo per il lancio di ponti corazzato, ma sopratutto il Tipo 87 che è un nuovo sistema contraerei. Si tratta di un semovente binato da 35 mm (la mitragliera GDF è stata già utilizzata dall'esercito per la difesa contraerei, che ha sostituito gran parte dei vecchi Bofors da 40 mm L60). Questo semovente è praticamente un'interpretazione locale del Gepard, ma più leggero.
 
Il Tipo 90, ancora della Mitsubishi, è dell'ultima generazione. Esso è stato prodotto come prototipo, dopo che il programma partì dagli anni '70, attorno al 1982, seguito da un altro nel 1984. Dopo lunghi periodi di sviluppo e confronto con altri mezzi, venne certificato come Tipo 90. La sua massa ha circa 50 t, piuttosto basso e simile a quello dell'Ariete italiano quasi coevo. E' leggermente più piccolo di questo, ha un motore turbodiesel Mitsubishi 10ZG da ben 1.500 hp per un totale di 30 hp/ton, contro i 19,74 del Tipo 74. L'aspetto squadrato è quello del Leopard 2 come anche il cannone da 120 mm, la struttura interna però è simile a quella del Leclerc, infatti vi è un caricatore automatico e 3 soli carristi. La corazza è stratificata e composita, ma non mancano anche sofisticati sistemi di contrumisure come lanciagranate fumogeni ad elevato spettro di copertura, oppure lanciatori per ingannare i missili controcarro con guida SACLOS a sorgente IR (in sostanza, i missili vengono inseguiti dal computer di tiro che calcola le correzioni per portarli al centro del reticolo di puntamento, ma questo rende possibile ingannare con appositi bengala su quale sia la reale posizione del missile, dando al computer dei falsi ritorni). Le sospensioni sono miste, a barra di torsione tranne che per la prima e l'ultima delle 6 ruote dello scafo, che sono idropneumatiche. Nell'insieme si tratta di un carro relativamente piccolo per essere di ultima generazione (7,5 x 3,47 per lo scafo). Come nel Tipo 74, è possibile sistemare davanti una pala meccanica, ma questa non è dotazione standard come nell'ingegnoso sistema retrattile per i carri sovietici moderni ( peraltro più limitate come utilizzo, ma per l'appunto ve n'é sempre una per ogni carro). Solo la versione da recupero corazzati è compresa nel totale della produzione, che ammonta a diverse centinaia di esemplari. Con questi è stato possibile sostituire gli ultimi Tipo 61, ma il costo unitario, al solito per i mezzi giapponesi, è risultato molto elevato.
 
Vale la pena di citare anche il carro che avrebbe dovuto sostituire il precedente Tipo 74, era il Tipo 88 con 43 t di peso e cannone da 120, simile tutto sommato all'AMX-32/40, da produrre in almeno 600 esemplari. Poi evidentemente è stato scelto un mezzo maggiormente protetto, similmente al Leclerc francese.
 
 
I mezzi della fanteria hanno visto inizialmente i SU-60, prodotti in circa 400 esemplari. Erano mezzi cingolati con 5 ruote per lato e rulli di rinvio. Con diesel da 250 hp Model 8 circa, sempre della Mitsubishi, erano assai potenti visto che pesavano meno di 12 t, ma la velocità era di 45 kmh e il raggio di 230 km. Le mitragliatrici erano due, una a prua da 7,62 e una sopra, da 12,7 per la difesa a tutto campo e antiaerei. Aveva 4 uomini di equipaggio e ne trasportava altri 6. Vi sono stati parecchi modelli derivati, ma sopratutto tra questi vi era un interessante cacciacarri dotato di 2 cannoni M40 SR da 106 mm, retrattili e rapidamente ricaricabili senza esporsi. Nessun sistema di visione notturna, NBC, anfibio. Peso 11.8 t , dimensioni 4,85 x 2,4 x 2,31 m.
 
Il successivo mezzo è stato il Tipo 73. Esso non è anfibio, ma può diventarlo con una lunga preparazione. Dotato di una mitragliatrice a sinistra da 7,62 con brandeggio di 30 gradi per ogni direzione, esso aveva anche una mitragliatrice da 12,7 mm sistemata su di una cupola superiore come sull'M113 ma utilizzabile anche dall'interno da uno dei 9 fanti trasportati. Vi erano anche 2 feritoie di tiro a T per ciascun fianco del mezzo, piuttosto rudimentali ma abbastanza utili, anche se i fanti sedevano uno davanti l'altro, con le spalle alle pareti e quindi con difficoltà per vedere e sparare all'esterno. infine vi erano nella parte posterore del mezzo 6 lanciagranate fumogeni ad azionamento elettrico, anche se non essendo montati sulla cupola potevano sparare solo in avanti. Il motore era optente, ma l'autonomia non eccelsa malgrado si trattasse di un diesel. Lo scafo era in alluminio. Nell'insieme questo mezzo, capace di combattere con fanti e armi senza esporre i fanti, anche se armato leggermente, può essere considerato una sorta di mezzo da combattimento per la fanteria piuttosto che come vero e proprio APC. Dell'IFV ha anche la linea, piuttosto bassa e sfuggente. E' stato prodotto in quantità minusole, pare appena 225 veicoli, la qual cosa praticamente rende solo motorizzate le truppe giapponesi di fanteria: hanno molti meno veicoli di fanteria che carri. Dimensioni: 5,8 x 2,8 x 2,2 m, 70 kmh, 300km, motore Mitsubishi 4ZFV4 diesel, da 300 hp. Equipaggio 3+9 fanti. Da notare come il motore dev'essere davvero molto compatto: la mitragliatrice di prua è a sinistra, dove è anche il motore. Difficile capire come questo sia possibile, visto che l'arma è azionata da un mitragliere, che siede a lato del pilota.
 
Il tipo successivo ha una capacità di vero e proprio IFV: si tratta del Tipo 89, con torretta biposto armata di mitragliera da 25 mm KBB e con feritoie e iposcopi di tiro per i soldati all'interno del vano portatruppe. E' stato ordinato in alcune centinaia di esemplari. Non c'é molto bisogno di dire che si tratta di un mezzo che è il più costoso della categoria, anche se non necessariamente il migliore, essendo grossomodo della categoria del VCC-80 Dardo, con cui condivide l'armamento e la bassa sagoma.
 
I mezzi corazzati ruotati sono interessanti e recenti. Il Tipo 82 è un mezzo ruotato da comando e controllo, con mitragliatrice anteriore da 7,62mm a destra dello scafo, mitragliatrice superiore da 12,7 mm e la posteriore dello scafo rialzato per permettere di starci in piedi. Ha 6 ruote motrici, non è anfibio, pesa 13,7 t. Le dimensioni di questo mezzo, realizzato come tutti gli altri corazzati giapponesi dalla Mitsubishi, sono di 5,72 x2,48 x 2,37 m, motore Isuzu 10PBI diesel da 350 hp, prestazioni da 100 kmh, autonomia 500 km, trincea 1 m egradino 0,6 m. Ne sono stati ordinati 250, non pochi per un esercito che come si è visto, non ha molti mezzi per il trasporto truppe. Questo veicolo ha 8 uomini di equipaggio. Il prototipo venne approntato nel 1980.
 
Il Tipo 87 è invece un mezzo da ricognizione, molto simile al precedente. Esso ha un pilota e un operatore radio a prua, torretta con mitragliera da 25 mm e due altri d'equipaggio. Lunghezza 5, 99 m, 6 ruote motrici, peso 15 t e motore da 305 hp Isuzu 10PBI. Non è anfibio.
 
 
I semoventi d'artiglieria sono stati il Tipo 74 da 105 mm e il molto più pesante Tipo 75 da 155mm. Questo per sostituire i vecchi M52 e M44. Del primo semovente solo 20 esemplari vennero realizzati, mentre l'attenzione si concentrò sul più potente e sensato pezzo da 155. Nondimeno, anche il Tipo 74 non è da peggio del semovente Abbott inglese, mezzo abbastanza riuscito. Il Tipo 75 ha avuto una produzione non di grande livello: al 1983 solo 50 mezzi utilizzati. Erano buoni veicoli, con cannone da 155/30 calibri, ha una massa di 25,7 t, ma sopratutto ha un caricatore automatico da 18 colpi che possono essere sparati in appena 3 minuti, mentre altri 10 sono sistemati nello scafo. Il Tipo 75 per il resto è simile all'M109, ma ha appunto questo grosso guadagno in termini di potenza di fuoco. E' realizzato per lo scafo e motore, dalla Mitsubishi mentre la Nihon Seiko per la torretta. Dimensioni di 7,79 m o solo scafo, 6,64m, altezza 2,545 m, larghezza 3,09 m, motore Mitsubishi diesel da 450 hp, capacità di superare pendenze di 60 gradi, guado 1,3 m con preparazione e trincea 2,5 m.
 
 
I lanciarazzi d'artiglieria sono un'altra particolarità dell'Esercito giapponese, ben prima dell'adozione dell'MLRS. Essi sono stati costituiti da 50 sistemi pesanti e 50 medi. I primi sono il Tipo 67 da 307 mm, per due soli razzi in rampa da 573 kg l'uno con testata HE. Questi potenti ordigni hanno una gittata di 28 km, e sono stati installati sull'autocarro Hino 6x6 da 4 t, entrando in servizio nel 1968. Sono, o erano, sistemati con le unità d'artiglieria. L'MLR Tipo 75 è quello medio, con 30 razzi da 130 mm e gittata di 15 km, sistemati su di un mezzo derivato dall'APC/IFV Tipo 73, che sono in dotazione alle brigate corazzate e meccanizzate. Erano mezzi migliori e più reattivi, ma certo si cercava un rimpiazzo. Per il concetto, essi erano simili a quelli cinesi Tipo 70, anch'essi con razzi da 130 mm ma meno potenti e meno numerosi.
 
 
 
I mezzi ad ala rotante dell'Esercito giapponese hanno avuto una quantità di risorse. Essenzialmente si tratta di mezzi americani prodotti su licenza, sopratutto dalla Fuji. Tra questi, ancora attorno al 1990 vi erano 227 OH-6 A/D, ovvero gli Hughes 369 o forse del modello 500, elicotteri leggeri molto diffusi per operazioni aeree di osservazione e ricognizione. Molti gli elicotteri UH-1 con oltre 150 macchine consegnate dei Model 204 e Model 205. Gli aerei d'osservazione e collegamento comprendevano i velivoli leggeri L-19 Bird Dog, ma anche i biturbina LR-1 nazionali. La componente controcarro comprendeva i Bell AH-1S, poi ribattezzati F, prodotti dalla Fuji e armati con i micidiali missili TOW. Ne erano in carico 65 attorno al 1990, 80 attorno al 1998. Ma la produzione complessiva ha riguardato 86 apparecchi dalla Fuji e altri 4 forniti dalla Bell.
 
 
Quanto ai missili, vi sono molti sistemi originali. Tra gli altri tipi vi sono missili controcarro locali per la fanteria, missili SAM portatili e a corto raggio questi ultimi sono i Tan-SAM, costituiti da rampe quadruple sistemate su autocarri non protetti, che hanno una buona testata IR, ma non grandi prestazioni in generale e troppo fumo al momento del lancio. Nell'insieme sono grossomodo come i Chaparral o gli SA-9, ma pensati per la difesa di obiettivi strategici come gli aeroporti.
 
I missili aria-aria sono gli AAM-3 e 4, mentre come arma antinave gli Harpoon non sono stati scalfiti dalla presenza di ben due tipi nazionali: l'ASM-1 con testata a guida radar attiva per un peso di 610 km, e l'ASM-2 con turbogetto e testata IR con gittata di oltre 100 km. E' usato solo per i cacciabombardieri F-1, F-2 e F-4Kai, e per gli aliscafi giapponesi. Probabilmente vi sono anche batterie costiere armate con tali ordigni.
 
 
Ground Self-Defense Force al 1990-91, aviazione:
*17 Mitsubishi MU-2C
* 3 Fuji TL-1
*65 AH-1F
*CH-47D
*54 KV-107
* 3 AS-332L Super Puma
* 25 Fuji/Bell UH-1B
*132 Fuji/UH-1H
*227 Kawasaki/Hughes OH-6A/D
*33 Hughes TH-55 Osage
 
Corazzati e artiglieria:
* circa 500 carri Tipo 61 e 870 Tipo 73
* circa 400 SU-60 e oltre 200 Tipo 73, diversi Tipo 82 e 87
* circa 20 Tipo 74 da 105 mm e 50 Tipo 75 da 155 mm, 50 lanciarazzi Tipo 67 da 307 mm, 50 Tipo 75 da 130 mm.
 
 
 
==Marina==
La Marina giapponese, la MSDF (Marine Self Defence Force) o meglio, la Kaijoh Jiei-Tai è, non sorprendentemente, il Servizio con il maggior sviluppo e la maggior potenza relativamente alle altre. E' la Marina più potente dell'Asia, eccetto quella Russa, ma solo per via della disponibilità da parte di quest'ultima di armi e propulsori nucleari.
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Gli idro PS/US-1 non nascevano dal nulla. I giapponesi, a parte la loro esperienza con macchine come i grandi HK-7 (a cui i nuovi aerei somigliavano in qualche modo), ebbero nel dopoguerra i Grumman UH-16 Albatross, successore del Goose e del Widgeon molto ingrandito e potenziato. Esso aveva 2 R-1820 da 1425 hp. Venne utilizzato principalmente come macchina SAR ma non mancarono anche i tipi ASW con un radar in un grosso radome nero sistemato nel muso a mò di 'naso di Pluto', un MAD a prua, estensibile in volo, cariche di profondità interne e 4 punti d'aggancio esterni. Prestazioni di 241-380 kmh, raggio di 4345 km con il pieno di 4826 l (praticamente un litro per km, prestazione rimarchevole), dimensioni 29,46 x 18, 67 x 7,87 m e 96.15 m2. Notevole che questo aereo marino, volato nel 1947, non era per l'US Navy ma per l'USAF, almeno inizialmente. Al tipo HU-16, poi UF-1, si sostituì in produzione l'HU-16B o UF-2 con maggior apertura alare e migliore sistema antighiaccio. L'Albatross, come gli altri aerei americani di questo paragrafo ebbe grande successo all'export e anche il Giappone ne ebbe alcuni, ma pare, solo del tipo SAR, poi rimpiazzati dai molto più grossi e costosi PS-1.
 
Infine, l'ultimo arrivato è stato il P-3 Orion. Quadrimotore a turboelica derivato dall'Electra commerciale (esattamente come l'equivalente Il-38 sovietico derivava dall'Il-18 da trasporto), venne costruito a far tempo dal 1958 come prototipo e poi passato in produzione a partire dal 1961. Entro il 1983 ne erano stati costruiti circa 600 e l'Orion si confermò uno dei massimi strumenti per importanza del controllo sui mari da parte della NATO e altri alleati. Questo pur essendo, differentemente dal rivale Atlantic, un apparecchio non nato per questo ruolo ma un semplice adattamento di una macchina civile. I motori sono gli stessi T56 turboelica del C-130 con le caratteristiche pale a larga corda, 4 per elica. Le dimensioni erano 30,38 m x 35,61 x 10,27 m e 120,77 m2. La massa di 27,891-64.410 kg, il carico fino a ben 9 t di cui 3300 circa internamente e il resto sotto le ali in 10 punti d'aggancio. Erano possibili fino a 6 mine da 907 kg, siluri Mk 44 e 46, bombe di profondità nucleari e convenzionali etc. etc. , nonchè a partire dal P-3C e B aggiornati, fino a 6 missili Harpoon, di fatto sviluppati originariamente sopratutto per il P-3: per strano che possa sembrare, il loro compito previsto era quello di armare gli aerei da pattugliamento marittimo per distruggere i sottomarini sovietici del tipo 'Echo' che, prima di lanciare le loro armi a lunga gittata, erano costretti a emergere per alcuni vitali minuti. Questo spiega come mai solo in seguito alle versioni aerolanciate gli Harpoon comparvero anche come missili superficie-superficie e per sottomarini. Infine, i P-3 Orion, con la loro avanzata avionica, costantemente aggiornata, il radar di prua APS-115, il MAD, e forse più importante ancora, il set di boe sonore attive e passive (queste ultime particolarmente efficaci nel rilevare inizialmente i sommergibili, cosa che dava il là all'uso di quelle attive e poi del MAD) e i computer di bordo hanno consentito di controllare il mare in funzione ASW e antisuperficie come mai prima d'allora, rendendo le cose difficili ai sommergibili sovietici. Al culmine della Guerra Fredda vi erano circa 300 P-3 Orion in carico all'US Navy, ma altri erano stati esportati. Il Giappone non sfigurava di certo, perché a fianco degli ultimi P-2, vi erano 45 P-3C Update II, di cui 3 venduti dalla Lochkeed, 4 montati e 38 prodotti su licenza dalla Kawasaki. Altri ordinativi sarebbero arrivati, portando il totale a qualcosa come circa 100 velivoli per l'Aviazione navale, con un costo molto notevole ma un'efficacia non minore.

Dimensioni: 20,38 x 35,61 x10,27 x120,77 m2, pesi 27.891-64.410 kg, 4 turboeliche Allison T56 da 4910 hp, velocità massima al peso di 47.628 kg, 761 kmh e raggio d'azione massimo senza tempo di stazionamento sull'obiettivo 3835 km. Da notare, che il P-3 Orion, pur con gli stessi motori del C-130, avendo una fusoliera smilza e pesando di meno è uno degli apparecchi ad elica più veloci mai costruiti e, essendo quadrimotore, anche uno dei più sicuri sul mare. Di fatto, la sua velocità e autonomia sono superate nettamente solo dal Tu-142 Bear, e lo rendono adatto anche a missioni speciali, incluso il bombardamento tattico e il lancio di commandos paracadutisti-sub. Esiste anche la versione AEW con lo stesso sistema elettronico dell'E-2C Hawkeye, ma pur offrendo dei chiari vantaggi in autonomia e velocità (d'altro canto non è certo richiesta la capacità di operare da portaerei) non è stata adottotata dal Giappone, che ha preferito utilizzare direttamente quest'ultimo.
 
Maritime Self Defence Force attorno al 1991:
*50 Kawasaki P-3C Orion
*31 Kawasaki P-2H Neptune 'Owashi'
*73 Mitsubishi/Sikorsy SH-3A/B Sea King ' Chidori'
* 2 Sikorsky SH-60B Seahawk
 
*4 EP-2 Neptune
*7 Shinmeiwa US-1
*10 NAMC YS-11T/M
* 7 Beech A65 Queen Air
*15 Beech/Fuji KM-2
* 4 Learjet 36A
*12 Sikorsky MH-53E
*13 Sikorsky S-61A
* 5 Boeing KV 107
*10 OH-6