Forze armate mondiali dal secondo dopoguerra al XXI secolo/Brasile: differenze tra le versioni

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Il '''[[w:Brasile|Brasile]]''', Paese dalle mille ricchezze e altrettante contraddizioni, è influenzato in ogni contesto dalla sua particolare geografia, ovvero dal fatto di essere una nazione ancora in buona parte coperta dalla foresta Amazzonica, la più importante foresta e fonte di biodiversità del mondo, anche se in grave sofferenza per le selvagge speculazioni sul legname, acqua e terreno. La sua lontananza dalle parti 'calde' del mondo in termini di conflittualità e i problemi sociali hanno fatto sì che le risorse per armamenti siano molto ridotte, anche se nell'insieme esse sono ancora sufficienti per riuscire a tenere testa alla grande avversaria di sempre, l'Argentina. In termini di industrie militari il Brasile ha conosciuto tempi migliori, grazie all'attività di export della Engesa con i relativi mezzi corazzati caratterizzati dalla sigla EE. L'avibras ha esportato una quantità di sistemi di razzi per usi aerei e d'artiglieria. L'Embraer ha prodotto non meno di 182 aerei Xavante, ovvero gli MB-326 italiani su licenza, e li ha anche esportati in 17 esemplari. La sua successiva partecipazione nel programma AMX ha consentito di costruire una flotta di tali macchine, con alcuni miglioramenti rispetto a quelle italiane come il radar Scipio multimodale, che hanno costituito un notevole miglioramento per una forza aerea altrimenti legata a macchine come i Mirage III, gli F-5 e gli Xavante. Un altro lavoro di successo è l'Embraer Tucano, addestratore avanzato costruito anche su licenza dalla Shorts per la RAF. Anche l'industria aeronautica del settore turboelica ha prodotto vari apparecchi originali come l'EMB-111 da pattugliamento aereo, trasporto civile etc.
 
Come storia antica, da ricordare che il Brasile ha partecipato alla terribile guerra della Triplice Alleanza contro il povero Paraguay, la cui popolazione fu praticamente sterminata nel corso del periodo 1864-70. La Marina ebbe un ruolo importante, ma non fu il solo. Nel 1893, durante i moti di rivolta ebbe pure un ruolo importante, mentre col programma del 1904 iniziò una competizione serrata contro l'Argentina, e il Brasile con le due navi da battaglia MINAS GERAIS, con una terza in ordine, erano per un certo periodo le più potenti navi da battaglia del mondo, ma la depressione del 1910 e la rivolta che scoppiò proprio sulla MINAS vide l'ordine cancellato. Un'altra rivolta scoppiò nel '24 a bordo della SAO PAULO, l'altra potente nave costruita in GB. Evidentemente l'attitudine delle marine a fermentare rivolte, all'epoca, non era specialità solo russa. La Marina partecipò nel 1917-18 alla I GM, dopo che i sottomarini tedeschi avevano affondato alcune navi mercantili brasiliane. Nel 1942-45 vi fu una partecipazione rilevante al successivo conflitto mondiale, con scorte atlantiche e persino gli sbarchi in Mediterraneo. A quell'epoca cominciarono a svilupparsi anche capacità cantieristiche nazionali con la realizzazioni dei caccia DIAZ e ACRE. Nel frattempo i brasiliani erano anche in azione con l'aviazione: ben noto in particolare il fatto che diverse unità con i potenti P-47 erano della FAB, operando in Italia. Negli anni '50 gli USA erano gli egemoni mondiali e la Gran Bretagna in decadenza. La loro supremazia nella vendita di navi ai brasiliani ebbe materiale realizzazione con la vendita di parecchi sottomarini e coacciatorpediniere. Ma negli anni '70, per ottenere navi moderne vennero chiesti ai cantieri inglesi 6 fregate e 3 sottomarini: si ritornò all'antico, e sostanzialmente ci si sarebbe rimasti. Ma già del 1956 vi era in servizio una portaerei, mentre l'accordo del 1958 con la società giapponese Ishikawa-Harima vide la realizzazione di due dei bacini più grandi del mondo in un nuovo cantiere. All'epoca anche una nave giapponese venne comprata, una delle prime della nuova cantieristica nipponica.
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Altre realtà di rilievo, la Avibras per i razzi di ogni genere (anche spaziali), la TECTRAN per i veicoli leggeri e la ENGESA, ora fallita, che produceva una gamma completa di mezzi blindati 4x4 e 6x6 ad un certo punto di grande successo, ma poi dopo gli anni '80 le cose andarono peggio. Il riarmo con torrette da 90 mm a media pressione dei vecchissimi carri M-3 Stuart è stato poi solo il primo passo. A parte le blindo pesanti EE-9, sono stati pensati il carro medio EE-9 Osorio (mentre la Bernardini produceva il carro leggero Tamoyo) ma l'Arabia Saudita annullò gli ordini dopo la crisi nel Golfo per rivolgersi solo ai mezzi pesanti M1 Abrams al posto di un più economico mix hi-lo e così per la Engesa furono guai, che portarono al fallimento visto che in Brasile non vi era interesse per questo mezzo. Altre armi erano progettate in Brasile: i missili AAM a guida IR Piranha, bombe cluster BLG 120 e altro ancora