I promessi sposi/Analisi dell'introduzione: differenze tra le versioni

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L'introduzione del romanzo introduce in pieno alla principale ironia del romanzo: Manzoni finge che il narratore trovi un manoscritto e la storia da lui narrata non sia altro che la sua trascrizione in lingua corrente.
 
Per fare questo, viene riportata l'introduzione del presunto manoscritto trovato dal narratore; questa è scritta in un finto '''italiano seicentesco''', esasperandone caratteristiche come l'[[w:Ipercorrezione|ipercorrettismo]] o l'uso di latinismi.
<br/>In questa introduzione si spiega come le vicende narrate nel romano siano quelle di persone semplici, genti "''meccaniche''", contadini. Si giustifica inoltre l'omissione dei nomi precisi dei luoghi e dei personaggi storici (come la monaca di Monza):
{{quote|abbenché la più parte delle persone che vi rappresentano le loro parti, sijno sparite dalla Scena del Mondo, con rendersi tributarij delle Parche, pure per degni rispetti, si tacerà li loro nomi, cioè la parentela, et il medesmo si farà de' luochi, solo indicando li Territorij generaliter<ref>in breve: nonostante la maggior parte delle persone siano morte, si taceranno i loro nomi, cioè la parentela, e lo stesso si farà con i luoghi, indicando solo i territori generalmente (''generaliter'' è un latinismo)</ref>|[[s:I promessi sposi/Introduzione|introduzione]]}}
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== Altri progetti ==
{{interprogetto|s=I promessi sposi/Introduzione|s_oggetto=il testo completo|s_preposizione=sulldell'|s_etichetta=introduzione de I promessi sposi}}
 
[[Categoria:I promessi sposi|Introduzione]]