Forze armate mondiali dal secondo dopoguerra al XXI secolo/Spagna: differenze tra le versioni

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Dopo 27.528 ore di volo e tre incidenti gravi, gli aerei vennero radiati nel 1978, il 2 luglio. Nella loro carriera svolsero 550 missioni di supporto alla Marina e centinaia di pattugliamento, soccorso e controllo inquinamento (solo due). Nel frattempo venne costituita l'Ala 22 il 4 aprile 1972. Il reparto di volo era adesso il 221 esc. L'unica azione 'bellica' fu l'attacco di un aereo, il 24 luglio 1973 contro una motosilurante marocchina, nel corso di una grave crisi tra i due Paesi, con il lancio di 2 razzi da 70 mm. Le prestazioni delle macchine erano limitate, e per migliorarle sia pure con la perdita della capacità anfibia vennero comprati 3 P-3A ex-US Navy, con sistema di combattimento DELTIC. Arrivarono sulla base di Jerez il 25 luglio del 1973, e servirono da allora con l'Esc. 221, anche se uno venne perso nel 1977. Visto che non era possibile comprare i P-3C di ultima produzione a causa dei costi, vennero comprati nel 1978 altri 4 P-3A (in realtà era un leasing decennale), e sopratutto 5 P-3B ex-Norvegesi, che erano allo standard 'Super Bravo' essendo di tarda produzione e quindi incorporanti caratteristiche degli P-3C. Vennero ottenuti nel 1988 in 5 esemplari, con le consegne che si dilungarono fino all'anno successivo. Dopo alcune modifiche, una revisione, la pitturazione con due toni di grigio, gli Orion erano riusciti a totalizzare 40.000 ore di volo, mentre tre P-3A vennero restituiti negli USA, con il quarto trattenuto in Spagna come pezzo da museo, assieme ad un Albatross.
 
A metà anni '90, dopo la chiusura della base di Jerez, gli Orion erano in servizio nell'Ala 22 con l'esc.221. All'epoca gli equipaggi volavano 400-500 ore di volo all'anno, e seguivano un corso con il simulatore a Valkenburg, in Olanda, una volta l'anno. La loro attività era relativa al pattugliamento durante la crisi del 1991 con 48 missioni, e la partecipazione alla sorveglianza sulle coste dell'ex-Yugoslavia con un aereo basato a Sigonella. La massima parte, due terzi, dell'attività degli equipaggi era comunque d'addestramento. Le operazioni TASMO erano anche parte dell'attività assieme agli F-18 Hornet dell'Ala 12: questo poiché sia questi F-18 che i P-3B hanno la capacità di portare i missili Harpoon (originariamente l'P-3B non aveva questa capacità). La forza di 5 P-3B potrebbe in teoria portare 30 missili contemporaneamente, anche se il normale è due, massimo 4, anche per il costo. La versione A, ovvero i due superstiti delle macchine vendute nel '73 era ancora in servizio, ma devoluta prevalentemente a compiti meno impegnativi, come la ricognizione fotografica e l'addestramento, anche utilizzando le macchine fotografiche Vinten provenienti dagli RF-5A. La missione tipica per un P-3B arrivava a 13 uomini, aumentabili per quelle di maggiore durata. Tra l'equipaggio, a parte l'eventuale TACCO (coordinatore tattico) vi erano: 2 piloti, un navigatore, 2 motoristi, un operatore radio, un operatore ECM, un tecnico elettronicoe un fotografo. Boe sonore attive o passive come le Tipo A e siluri Mk 46 erano il carico normale, che in teoria poteva comprendere anche i missili e le mine, fino a 9 t.
 
 
==L'evoluzione della marina spagnola negli ultimi decenni, e il futuro==
L'Armada spagnola è stata afflitta da un lento e inesorabile declino, passando attraverso i secoli, dal dominio dei mari del XVI secolo alle umiliazioni contro gli americani del 1898 (quando persero Cuba e le Filippine) e poi, durante il XX secolo, ricoprendo un ruolo secondario nel panorama geopolitico mondiale. La rinascita dell'Armada, per una nazione marittima come la Spagna, divenne peraltro indispensabile. L'uomo che ci lavorò più intensamente fu l'Ammiraglio Louis Carrero Blanco, che a partire dagli anni '60 iniziò un programma di potenziamento, all'epoca molto necessario dopo che ci si era ridotti ad utilizzare navi e sottomarini prebellici senza nemmeno adeguati aggiornamenti (ma per le altre F.A. la situazione non era molto diversa, basti pensare ai cloni dei Bf-109 e He-111). La parte più moderna della flotta era all'epoca costituita da vecchie navi USA cedute dopo gli accordi ispano-americani del 1953, quando in cambio dell'uso di alcune basi spagnole gli spagnoli ebbero un compenso 'in natura'. Nel 1964 venne pianificato un vero piano di aggiornamento e potenziamento con la 'Legge di programmazione finanziaria interforze' dell'anno successivo che le diede i mezzi finanziari per attuarla. La mossa successiva fu quella di curare l'alleanza con USA, Francia e Germania. Tutto questo piano, in cui parte non secondaria ebbero anche il teorico Jesus Salgado Alba e l'Ammiraglio Saturnino Suanzes Hidalga, non era solo funzionale alla formazione di una marina moderna ma anche di una industria cantieristica di antica fama ma da recuperare, come i cantieri Bazan, attivi da 200 anni circa. Tale piano era costituito dalle seguenti navi: 2 portaerei 'Clemenceau' leggermente 'ridotte' (come la Marina francese, il che era ben lontano dalle disponibilità economiche dell'Armada), 10 cacciatorpediniere lanciamissili dei tipi americani 'Coontz' e 'Adams', 12 caccia di scorta, 8 sommergibili francesi 'Daphne' e infine, ben 28 fregate 'Type 12' Leander, all'epoca molto popolari (come del resto i caccia 'Adams' e i sottomarini 'Daphne').
 
A dire il vero, questo programma, che verteva su 56 nuove navi da guerra di dimensioni medio-grandi era ben oltre ogni ragionevole possibilità economica spagnola, presupponendo una sorta di parità con UK e Francia che non poteva esistere. Ma così sono i piani navali, generalmente calcolati ben oltre quanto si potrà poi costruire davvero, anche perché la costruzione di una nave prende tempo e la filosofia d'impiego e la tecnica nel frattempo possono renderla superata tanto che molte classi finirono per essere 'tagliate' dopo la realizzazione di poche unità rispetto a quanto programmato, quando ne vengono realizzate. Un vecchio proverbio cinese dice 'se vuoi colpire l'albero mira alla Luna' e forse per i piani di potenziamento navale questo è particolarmente vero.
 
In ogni caso, la mossa, se voleva sollevare la questione dell'aviazione imbarcata e quella delle navi missilistiche da difesa d'area riuscì nell'intento. Il primo piano di potenziamento navale fu approvato effettivamente nel 1965 e al dunque comprese un buon numero di navi. Tra queste, 5 caccia classe 'Fletcher' consegnati forse attorno al 1971, mentre altrettanti e più potenti 'Gearing' arrivarono nel 1972-73. A parte questi dieci vecchi caccia, venne fornita una portarei leggera: era la Cabot, ribattezzata 'Dedalo'. Si trattava di una portaerei di scorta del periodo bellico, la CVL-28, entrata in servizio nell'estate 1943 assieme ad altre 8 navi della classe 'Indipendence', che erano scafi di incrociatori 'Cleveland' giustamente considerati in eccesso rispetto alla carenza di portaerei. Questi veloci scafi, capaci di stare al passo delle navi principali (differentemente dalle portaerei di scorta di tipo mercantile, capaci di circa 18-20 nodi al massimo), potevano portare circa 33 aerei di tutti i tipi. La Cabot partecipò ad azioni come le Filippine e gli attacchi su Truk, sopravvivendo anche ad un attacco kamikaze a Leyte, nel tardo 1944. Poi, nel dopoguerra venne usata come nave trasporto aerei e psta in riserva. Rimessa in servizio ed ammondernata nei cantieri di Filadelphia, passò alla marina spagnola nel dicembre 1973, appena quarantenne. Nondimeno, essa aveva delle buone qualità anche se la velocità era adesso ridotta a 24 nodi. Il ponte di volo era di 166,1 x32,9 me l'hangar poteva accogliere 18 elicotteri pesanti Sea King, con altri 6 alloggiabili sul ponte di volo. La nave ebbe ben presto funzioni di unità comando e ammiraglia della flotta, con una forza normale di 8 caccia Matador, 4 Sea King, 4 AB212ASW, e 4 elicotteri aggiuntivi richiesti per il particolare tipo di missione da svolgere di volta in volta. La linea di volo era in ogni caso ripartita in 4 gruppi con gli apparecchi summenzionati. Al massimo era possibile operare con 7 gruppi di aerei. L'hangar, di tipo aperto, poggiava sul ponte corazzato di coperta e più in generale sullo scafo, le cui eleganti linee da incrociatore erano ancora 'visibili' sotto le voluminose sovrastrutture, mentre l'isola era molto piccola a sinistra del ponte di volo. L'armamento originariamente arrivava a 2 cannoni da 127 mm, 2 impianti quadrupli e 9 binati da 40, 12 singoli da 20, ovvero al solito, un gran numero di armi automatiche per la difesa ravvicinata della nave dagli attacchi aerei.
 
L'equipaggio era di 1112 persone più il personale di volo, difesa da un impianto quadruplo e 9 binati da 40 mm. Le dimensioni erano 189,9 m di lunghezza, 21,9 di larghezza, 7,9 di pescaggio. Dislocamento standard 13.000 t, massimo 16.416, I radar erano n tridimensionale SPS-8, 1 SPS-6 e un SPS-40 da scoperta aerea, uno di scopera in superficie SPS-10, 2 Mk 28 e 2 Mk 29 di controllo tiro, 2 di navigazione, 1 TACAN e un sistema ECM WLR-1. I motori erano 4 turbine a vapore su 4 assi per 100.000 hp.
 
 
Il passo successivo fu quello dell'acquisto di una componente aerea adeguata, ma di questo si parlerà poi. La portaerei era ancora troppo poco per assicurare alla flotta una forza sufficiente, dopotutto il piano originale prevedeva una coppia di portaerei medie moderne, e non una singola, vecchia unità leggera. I lavori di potenziamento continuarono comunque con le fregate classe 'Baleares'. Queste erano 'Knox' americane, unità di scorta piuttosto efficienti e moderne, anche se dotate ancora di turbine a vapore, il che negli anni '70 era abbastanza desueto. La progettazione delle navi, simili alle precedenti 'Garcia' venne rivista allargando lo scafo: era necessario perché le caldaie ad alta pressione sperimentate si erano dimostrate piuttosto insoddisfacenti anche se erano macchine termodinamiche migliori, e cos' si dovette ritornare a quelle a bassa pressione (da notare che i tedeschi negli anni '30 già utilizzarono le caldaie ad alta pressione, anche qui non stranamente, senza un'affidabilità di funzionamento soddisfacente). La classe entrò in servizio nei tardi anni '60 nel periodo 1968-74, e in tale ridottissimo periodo ne vennero realizzate ben 46 esemplari, consentendo di fatto la formazione di una classe di navi di scorta (erano essenzialmente dedite alla protezione del traffico marittimo, come dirette ereditiere dei caccia di scorta DE), ed ebbe un successo export con la Spagna, che immise in servizio le 5 'Baleares'.
 
Queste navi erano molto rimaneggiate rispetto alle precedenti: si trattava della stessa differenza riscontrabile tra le precedenti 'Garcia' e le 'Brooke', la loro versione SAM. Nel caso delle navi spagnole, comunque, le modifiche furono anche più sostanziose: una rampa di missili Mk 13 poppiera aveva una dotazione di 13 missili SM-1MR e 3 Harpoon antinave (per un totale di 16, ovvero il 40% della normale dotazione di 40 ordigni associati a questo sistema di lancio, ma le dimensioni delle navi non consentivano di fare di meglio e questi sistemi d'arma vennero giustamente considerati migliori del lanciamissili Sea Sparrow). Nonostante la ritenzione dell'ASROC prodiero, vennero installati due lanciasiluri Mk 25 assieme ai due tripli Mk 32, per un totale di 22 siluri leggeri da 324 mm Mk 46 e 19 Mk 37 da 482 mm: uno dei rarissimi casi di doppio calibro di siluri in una singola nave e in totale vi erano ben 41 siluri disponibili, con gli Mk 37 utilizzabili anche come armi antinave su di un raggio di circa 20 km al massimo. In seguito avrebbero avuto importanti aggiornamenti: due lanciamissili binati Harpoon a centro nave, che liberarono l'Mk 13 per l'uso dei soli missili Standard, e un CIWS Meroka da 20 mm a poppa.
 
La realizzazione del programma portò all'entrata in servizio dal 1973 delle prime navi e diede finalmente alla Spagna una flotta relativamente moderna e al tempo stesso economica. Assieme ai 13 AV-8A Matador (poi chiamati AV-8S) e ad una flotta moderna di navi cannoniere questo fu un lavoro d'aggiornamento potente. Nel frattempo vennero realizzati anche i sottomarini 'Daphné' come classe 'Delfin', ovvero Delfin (S61), Tonina (S62), Marsopa (S63) e Narval (S64) vennero realizzate tra il 1970-75 e poi ammodernate nel 1983-88 e poi infine, nel 1990-96. Erano navi subaquee realizzate in 25 esemplari e diventati tristemente famosi perché due degli 11 della marina francese andarono persi nel 1968 e 1970 nel Mediterraneo occidentale con tutti i loro 90 uomini di equipaggio. Malgrado questo, questi piccoli sottomarini da circa 1000 t vennero assai apprezzati. Il loro compito era l'attacco ASW e si caratterizzavano perché come molti sottomarini piuttosto piccoli, erano costretti a portare tutti i siluri nei tubi di lancio: ma questo non dava loro un significativo svantaggio, perché avevano ben 8 tubi di lancio a prua e 4 a poppa per altrettanti siluri o 24 mine. La complicazione di questo sistema di lancio eliminava il locale ricarica siluri interno. La velocità era di circa 16 nodi immersi, non eccezionale ma congrua con il fatto che si trattava di battelli realizzati dal 1964. Le navi spagnole vennero costruite su licenza, non comprate dai cantieri francesi.
 
La Marina ebbe un problema ulteriore nel 1974 quando il budget venne dimezzato. L'anno prima, nel 1973, l'Ammiraglio Blanco venne ucciso nel dicembre dall'ETA. La morte del Generalissimo nel novembre del 1975 aggiunse altra incertezza, ma la Spagna ne uscì bene e nel 1977 venne finanziato un altro programma quinquennale per l'ammodernamento di tutte le Forze Armate nazionali, venne poi creato un ministero della difesa 'moderno' e infine la Spagna entrò nella NATO, cosa che avvenne nel 1982. Alla fine del decennio successivo alla scomparsa di Franco arrivò anche l'entrata nella CEE. La presenza di Franco, sempre più ingombrante essendo l'ultimo tiranno prebellico in carica, aveva bloccato anche per troppo tempo la Spagna e l'isolamento terminò con grande giovamento della nazione e delle F.A. Con il secondo piano quinquennale vennero autorizzate le fregate 'Perry' della classe 'Santa Maria', 6 navi di nuova concezione molto più potenti delle precedenti 'Baleares', a cui si aggiunsero i 4 sottomarini 'Galerna' del tipo 'Agosta' francesi, e sopratutto la nuova portaerei che sarebbe stata la PRINCIPE DE ASTURIAS, che risale ad un progetto americano per il 'sea control'.
 
La PRINCIPE è una grossa portaelicotteri/portaerei VSTOL lunga 195 m, costruita con criteri di relativa economicità: la velocità è di 26 nodi grazie a 2 turbine LM-2500 da 23.000 hp l'una, collegate ad un unica elica , con un ponte di volo di 175 m e 'sky jump' di 12 gradi. La dotazione di un gruppo di 6/8 aerei, e due gruppi di elicotteri, uno di macchine pesanti e uno leggere consentono un gruppo di volo di tutto rispetto tra AV-8, Sea King, Seahawk. La costruzione è stata semplificata per ottenere il massimo della capacità aerea con il costo ci si poteva permettere. Così da un lato essa è più grande della GARIBALDI, più lenta e meno armata, dall'altro è dotata di maggiori capacità aeree. La sua costruzione rispecchia standard mercantili piuttosto che militari, e l'hangar è di tipo aperto, ovvero con la costruzione sopra il ponte principale invece che incluso nello scafo. La nave in tal modo rispecchia la filosofia americana che predilige la capacità di trasporto aerei alla robustezza strutturale, come 'garanzia' per la sopravvivenza della portaerei (tale concezione di fatto si è imposta come la migliore, essendo gli aerei non solo la principale risorsa difensiva, ma anche l'unica risorsa offensiva della portaerei il che specialmente per marine piuttosto aggressive o al contrario, limitate, è la ragion d'essere di una nave del genere).
 
La nave è difesa da 4 Meroka. Si tratta dei CIW S standard della Marina spagnola. Si tratta di un sistema che condivide con il Phalanx il minimo calibro indispensabile, il 20 mm, ma non si tratta di un sistema gatling, ma con ben 12 cannoni da 20 mm con due schiere sovrapposte di canne. Il sistema di controllo del tiro ha un radar di tiro e un sistema optronico. L'arma è in dotazione a tutte le altre navi principali con un esemplare per ciascuna fregata delle 11 missilistiche disponibili.
 
Le navi del tipo 'Santa Maria' sono state in un primo lotto di quattro esemplari e poi altre due ovvero la SANTA MARIA (F-81), VICTORIA (F-82), NUMACIA (F-83), REINA SOFIA (F-84), NAVARRA (F-85), CANARIAS (F-86), impostate rispettivamente nel 1982, 1992, 1991, 1986, 1987 e 1983 e consegnate nel 1986, 94, 94 ,88, 90 e 1987. Come si vede non vi è una corrispondenza univoca tra i numeri e le date, con la VICTORIA e NUMACIA realizzate nel 1991-94. La loro dotazione di armi e sensori è simile a quella delle 'Perry' americane e l'unica vera differenza è data dal Meroka al posto del Phalanx, ma non sono poi mancati aggiornamenti, come la sostituzione del sistema EW con un apparato del tipo NETTUNO.
 
La prima linea della flotta spagnola, quindi si è evoluta con un criterio comprensibile (anche Taiwan, per esempio ha fatto lo stesso) ma piuttosto curioso: tutte le 12 navi di prima linea erano derivate da un progetto (sia per le portaerei che per le fregate) per navi di seconda linea americane, detto in altri termini le Perry e le Knox erano state concepite come navi di scorta, non mai come 'combattenti di prima linea'. D'altro canto anche l'US Navy le ha usate poi con questa funzione essendo insufficiente il numero degli incrociatori e caccia disponibili (per le esigenzedell'US Navy ,chiaramente). In compenso, tutte e 11 le navi di scorta hanno una dotazione di missili SAM a medio raggio (mentre mancano quelli a corto raggio) e radar a lunga portata (quando le navi europee in genere hanno SAM a corto raggio e radar di scoperta aerea a medio), tutte hanno capacità di attacco missilistico antinave, nonché capacità rilevanti ASW ed elicotteristiche I SAM SM-1MR teoricamente presenti su tutte queste navi erano la bellezza di 320 unità, quando per esempio, le navi italiane dell'epoca (metà anni '90) ne avevano 220 (ma anche 30 lanciamissili S.Sparrow/Aspide con 8-24 missili l'uno).
 
Nell'insieme si poteva dire che si trattasse di una flotta che in maniera il più possibile 'economica' riusciva ad assolvere i suoi compiti e a dare alla Spagna una delle migliori forze d'alto mare tra le marine NATO, incentrata naturalmente nel gruppo Alfa, quello incentrato sulla portaerei, fregate e rifornitori. L'altro gruppo navale spagnolo è il DELTA, con la finalità di sbarco anfibio da parte del poderoso corpo dei Marines spagnoli, il Tercio de Armada. Un'altra risorsa per una flotta moderna sono i sottomarini.
 
Anche se la Spagna non ha mai cercato degli SSN, la sua tradizione nel campo delle unità subaquee, iniziata attorno al 1990, ha conosciuto un ulteriore capitolo con 4 nuove navi della Classe 'GALERNA', che sono diventati il nucleo della flotta subaquea, ovvero la 'Flotilla de Submarinos' . Queste moderne unità, anche se attualmente piuttosto invecchiate, garantivano migliori capacità rispetto ai DELFIN, con dimensioni portate a 67,6 x6,8 m contro 57,8 x 6,8 m. La massa è passata a 1480/1760 t e l'armamento è stato ridotto a 4 tls, ma questo, paradossalmente, è stato consentito proprio dal maggiore dislocamento. La velocità è di12.,5/17,5 nodi, la quota di 300 m operativa, 500 massima. I battelli hanno pochi lanciasiluri perché adesso hanno un sistema di ricarica pneumatico dei siluri, molto silenzioso come del resto tutto il battello e il locale siluri può portare 23 armi o 46 mine, con la possibilità di usare anche missili Exocet o Harpoon.
 
Le navi hanno 2 sonar DUUA 2A e DUUA 1D, 2 idrofoni DUUX 1A e 2H, sistemi ESM e di combattimento vari (a dire il vero, 2 sonar e 2 idrofoni sono anch'essi presenti sui 'Daphné'). In sostanza, però, gli 'Agosta' hanno una struttura più grande e capiente e questo è il principale cambiamento.
 
Derivati chiaramente dai 'Daphné', la principale differenza è come detto il numero minore di lanciasiluri nonostante il raddoppio dei siluri presenti, cosa possibile perché il semplice ma pesante e ingombrante sistema di lanciasiluri monocolpo è stato rimpiazzato con un sistema di ricarica rapida per un numero molto piccolo di lanciasiluri. La liberazione della prua consente l'integrazione del sonar di prua entro la forma dello scafo anziché nel caratteristico sistema sito sopra di questa a mç di 'naso'. Questo aiuta la silenziosità, velocità del battello e anche a portare eventualmente sonar più grandi. Addirittura, nei sottomarini americani e giapponesi i tubi di lancio oltre che essere pochi sono spostati a mezzo scafo per liberare totalmente la prua onde ospitare un sonar di dimensioni che siano le maggiori possibili per la sezione dello scafo resistente. La cosa appare per certi aspetti curiosa, visto che i sottomarini moderni sono dogmaticamente legati alla silenziosità e preferiscono stare in ascolto passivo, attivando solo raramente il sonar (che nelle navi inglesi sono attivabili solo con l'autorizzazione del capitano, anche per evitare che potenziali nemici captino le emissioni e traggano informazioni sulle apparecchiature elettroacustiche) e inoltre, ad alta velocità i sonar tendono ad essere assai inefficienti (differentemente dai radar, i sonar sono molto sensibili al rumore di fondo). I 'Galerna' spagnoli sono stati costruiti in ambito nazionale e hanno i nomi di GALERNA (S-71) , SIROCO (S-72), MISTRAL (S-73), TRAMONTANA (S-74), impostati nel 1977, 78, 80 e 81 e varati nel 1981-84 e consegnati nel 1982, 83, 85 e 86 rispettivamente. Tra le armi usate dai battelli spagnoli, i siluri dovrebbero essere sia francesi che Mk.37 americani, missili Exocet e mine TSM-3510.
 
A parte questi programmi di aggiornamento e potenziamento, l'Armada ha inteso dotarsi anche di unità di medio e piccolo dislocamento. Tra questi vi sono da segnalare le 6 corvette classe 'Descubierta', che sono state tra il 1974 e il 1982, che sono state realizzate per operare come navi da combattimento di ridotto dislocamento ma con potenza di fuoco considerevolissima.
 
Esse son la DESCUBIERTA (P-75); CAZADORA (P-78), DIANA (M-11), INFANTA CRISTINA (P-77), INFANTA ELENA (P-76), VANCEDORA (P-78) e hanno ricevuto un armamento vertente su di un cannone da 76 mm OTO a prua, una coppia di cannoni da 20 o 40 mm (non molto chiaro che tipo venne utilizzato per le navi spagnole) un lanciamissili ottuplo poppiero per Sea Sparrow e i più moderni Aspide appena furono disponibili, due lanciamissili quadrupli con Harpoon antinave, due lanciasiluri tripli Mk 32 per armi leggere e un lanciarazzi ASW. A parte questo si trattava di navi di scorta tipiche della NATO con sistemi d'arma standard, di notevole compattezza e potenza: il solito cannone da 76 mm, lanciamissili tipo Sparrow, lanciatori quadrupli per Harpoon e tripli per siluri leggeri. Il dislocamento arrivava a quasi 1700 t e la velocità, pur non eccezionale (non insomma, a livello di corvetta d'attacco missilistico, le navi di questo tipo erano piuttosto pensate per pattugliamento e scorta economiche ,essendo a tutti gli effetti corvette o fregate leggere) e l'autonomia di 4000 miglia grazie a due motori diesel MTU 16V.956 da 11.400 hp totali. Benché non pensate per ruoli di prima linea, con tale velocità possono ( o meglio, potevano, vedi sotto) per esempio agevolmente seguire (tranne che semmai in condizioni di mare grosso) la PRINCIPE che non è una nave 'classe 30 nodi' come normalmente sono le portaerei.
 
Le 'Descubierta' non sono state apprezzate solo in Spagna ma sono state esportate anche in Egitto e Marocco. Né sono state le sole navi 'leggere' spagnole, anzi: negli anni '70 vennero costruite le 12 cannoniere appartenenti alle classi 'Lazaga' e 'Barcelo', oramai passate in seconda linea (le seconde) o vendute alla Colombia (le prime). I 10 scafi classe 'Anaga' sono stati costruiti negli anni '80, e pur trattandosi di guardiapesca da appean 350 t hanno nondimeno un cannone da 76/50 mm. A parte questi, sono entrati in servizio anche altri tipi: le 6 vedette d'altura di due classi 'Toralla' e 'Conejera', nonché vedette litoranee. Tutto questo avrebbe portato nel corso degli anni '90 ad una ulteriore evoluzione con la creazione di un vero Servizio Guardiacoste che coordina una serie di servizi già esistenti, per esempio la Guardia Civil del Mar, e la flotta disponibile ha raggiunto l'ottantina di mezzi da pattugliamento, circa 12 rimorchiatori di cui 8 oceanici, e due navi appoggio e comando da 1600 t, la PETREL e la CONDOR.
 
Nonostante questa istituzione, l'Armada, similmente alla MM italiana ha seguito il guazzabuglio della redistribuzione dei ruoli delle marine del dopo Guerra fredda, con l'immissione in servizio nel 1991-92 delle 4 navi 'Serviola'. Si tratta di navi da 1100 t che in caso di necessità sono predisposti per CIWS e missili antinave Harpoon, come le navi maggiori della Coast Guard americana. Per il resto hanno un vecchio cannone automatico da 76/50 mm , due mitragliatrici da 12,7 mm e una piattaforma per elicottero. La forza comprendeva anche alcuni pescherecci oceanici convertiti dei tipi 'Alboran' e 'Chileru', comprati nel 1994-004 dal Ministero dell'Agricoltura e Pesca, utilizzati pertanto come navi per la sorveglianza delle sempre più preziose risorse ittiche. Recentemente (in maniera simile alle 'Minerva' italiane) le 'Descubierta' hanno subito una riduzione dell'armamento missilistico e silurante (ma reimbarcabile in caso di necessità), cosa accaduta a 5 delle 6 navi che poi, al momento in cui saranno disponibili OPV (grandi navi pattuglia) di nuova costruzione saranno poste in vendita.
 
In termini di navi MCM la dotazione di vecchie navi riguardava 12 dragamine: gli oceanici 'Guadalete' e i costieri 'Bluebird' americani. Per rimpiazzare questa flotta, almeno in buona parte, sono stati ordinati i cacciamine 'Segura'. Queste modernissime navi costruite in GRP, pesanti 550 t a pieno carico, sono nient'altro che i 'Sandown' inglesi modificati. Essi hanno avuto una ordinazione per 2 serie nel 1993, e sono entrate in servizio dal 1999. Le navi della prima serie sono 4, tutte in linea nel 1999-2000 con sonar AN/SQQ-32, sistemi di controllo NAUTIS-M e due popolari ROV PAP-104 Mk 5 francesi, ma costruiti su licenza (si tratta senza dubbio del sistema teleguidato di maggior successo in questo campo). le navi della prima serie sono la SEGURA (M-31), SELLA (M-32), TAMBRE (M-33), TURIA (M-34), impostate nel 1995-98 e varate nel 1997-99. La seconda serie ha visto la realizzazione di DUERO (M-35) e TAJO (M-36) con capacità anche di caccia mine. Altre risorse sono il comando UBMCM , ovvero i sommozzatori antimine, dipendenti dal Comando sommozzatori di Cartagena, e la nave appoggio cacciamine DIANA, una ex-corvetta classe Descubierta convertita, ecco perché mentre le altre navi sorelle hanno attualmente la serie P- come pattigliatori, la DIANA ha la sigla da unità MCM di M-11.
 
Infine, le navi ausiliarie hanno ricevuto una notevole attenzione, dopo una lunga fase di trascuratezza (abbasanza comprensibile visto che si stentava a mettere in servizio una prima linea di unità navali). Negli anni '90 sono arrivate la JOSE PATINO e la MARQUES de la ENSANADA. Il primo è un rifornitore da 22 nodi e 17.000 t standard, di progetto olandese-tedesco, con un CIWS Meroka e sistemi per il rifornimento di 13.000 t di materiali e carburante nonché capacità di assistenza logistica anche per aerei. L'altra nave ha invece 19.000 t di dislocamento ma solo 16 nodi, una petroliera capace di rifornimento ma senza capacità di manutenzione.
 
Vi è poila JASMUND, ex-DDR, posta in vendita nel 1990 e trasformata in nave ELINT, la ALERTA. CASADO, PODASILLO e ARAGUAY, sono navi da trasporto, in sostanza mercantili svedesi degli anni '70-80 e comprati dal 1983 al 2000. Degne di nota anche la NEPTUNO da salvataggio in mare, la moderna nave oceanografica HESPERIDES del 1991 con capacità antartiche, i due più vecchi 'Malaspina' degli anni '70 e navi minori varie.
 
Le navi d'addestramento sono rappresentate sopratutto dalla JUAN SEBASTIANDE ELCANO, splendida nave tipo goletta a 4 alberi da 94 m e 34 00 t, grande grossomodo come il Vespucci e anche più vecchio, avendo avuto origine all'Arsenale di Cadice tra il 1925 e il 1928 (però con scafo in acciaio), quindi si tratta di una nave addirittura antecedente all'avvento del regime di Franco, un autentico testimone del XX secolo spagnolo: ha visto il servizio con i repubblicani, con i franchisti per altri 40 anni e adesso da 30 serve con la marina spagnola moderna.
 
 
 
 
Il Tercio de Armada è il nome dei Marines spagnoli, potente organizzazione che affonda nel passato le proprie radici: fu niente meno che Carlo V a fondare il primo corpo specializzato per gli sbarchi anfibi delle marine mondiali, nel l537. La perdita delle colonie oltremare naturalmente non giovò al Servizio, tanto che la rivolta di Ifni del 1957-58, Marocco spagnolo, venne contrastata con uno sbarco anfibio che richiese l'intervento della marina francese, che per la seconda volta in 2 anni venne usata in una ambigua azione d'attacco in territorio africano dopo Suez, ma stavolta senza impegnarsi a fondo. La rinascita della specialità venne sancita nel 1968 con l'Infanteria de Marina, che era suddivisa in Fuerza de Protecciòn con 5 unità di manovra (3 Tercios, ovvero reggimenti: il NORTEN, SUR e LEVANTE, e 2 Agrupaciones, il MADRID e CANARIAS) e serve primariamente per la difesa delle installazioni oltremare. La vera forza di combattimento da sbarco è invece la Fuerza de Desembarco. Per la Fuerza de Reacion Rapida, infatti, vi sono tre unità pronte: la brigata paracadutisti, la brigata avioportata e la Brigata anfibia. Questa organizzazione venne raggiunta nel 1991. La TEAR è stata impiegata spesso negli impegni oltremare recenti, ma normalmente è basata a Cadice, nella base di San Fernando, con 4.000 militari professionisti e 2800 riservisti. Attualmente, con la ristrutturazione chiamata PLAN E-01A, e' stata divisa in due unità: la Brigata de Infanteria de Marina o BRIMAR, cheè una delle sole 8 brigate attualmente attive nelle F.A. spagnole (le altre sono nell'esercito) e la Unitad Base, ovvero il servizio logistico. LA BRIMAR, comandata da un generale di brigata che è anche il capo di tutto il Tercio de Armada fa parte di varie organizzazioni sovranazionali, per esempio della forza italo-spagnola SIAF. Essa ha un battaglione comando, 2 da sbarco, 1 meccanizzato, un gruppo di armi speciali, uno di artiglieria e uno logistico. La BRIMAR, concepita per operare in maniera moderna e flessibile, ha una forza complessa. Ogni battaglione ha 3 compagnie di fucilieri, una di commandos e servizi di scouting, una di armi pesanti che consistono su sezioni con M2HB, lanciagranate da 40 mm automatici su gipponi HUMMER una controcarri con MILAN ed EC-90, e una mortai con pezzi da 81. Prima ancora che venissero riorganizzati sono stati usati in Shaara Occidentale negli anni '70, varie operazioni multinazionali, e persino -con una sezione della 6a compagnia del Second battaglione - alla crisi del 2002, quando venne riconquistata l'isola di Perjil.
 
Per quanto riguarda il 3o Battaglion Mecanizado, esso è il successore del Grupo Mecanizado anfibio, cosa avvenuta nel 2001. La sua struttura comporta l'11a compagnia carri pesanti con una forza di 16 M60A3, associato ad uno squadrone con 17 carri Scorpion, e infine vi sono due compagnie meccanizzate , la 9a e la 10a, ripettivamente con 8 AAV-7A1 (LVTP-7 aggiornati) e 18 MOWAG PIRANHA III 8x8, che vennero consegnati nel 2003-04. A parte questo piccolo e vario nucleo corazzato (un battaglione con 4 compagnie ciascuna con un differente mezzo cingolato o ruotato!), vi è il Grupo de Artilleria de Desembarco. Ovviamente, il nucleo corazzato della Brigata è importantissimo per la delicata fase dello sbarco, anche perché è dotato di mezzi corazzati buoni per ogni condizione: i carri leggeri Scorpion e i blindati per la fanteria sono anfibi, gli AAV hanno grande capacità di trasporto truppe (25 uomini), i LAV e gli Scorpion possono inoltrarsi nel territorio in missioni di pattugliamento, infiltrazione, ricognizione, mentre i carri sono utili per sostenere eventuali forti resistenze, anche con mezzi corazzati. L'artiglieria è però altrettanto importante, visto che i tempi degli sbarchi sanguinosi dell'epoca classica non possono essere ancora tollerati, e questo richiede un cospicuo e rapido appoggio di fuoco. L'artiglieria ha 6 M-109 semoventi con le nuove artiglierie da 39 calibri, e circa 12 M-56 da 105 mm trainati e someggiabili. Vi sono altre armi vecchiotte , i cannoni M40 SR ma sono tenuti in riserva. Altri supporti sono gli HUMMER portamunizioni, cingolati M-992 FAASV usati per lo stesso ruolo (con gli M109), e una batteria con i missili moderni Mistral, armi moderne e temibili con 6 km di gittata e 2,5 mach di velocità massima. Recentemente l'artiglieria è stata informatizzata, mentre il compito di armi controcarri pesanti ha visto l'arrivo nel 2003 del Grupos de Armas Especiales, che ha una compagnia di 12 lanciamissili TOW-2A sui soliti gipponi HUMMER, un'altra compagnia da sbarco con 12 AAV-7A1, una del genio in fase di passaggio, pare sui PIRANHA, e una d'assalto anfibio con mezzi speciali come i 'SUPERCAT'. Infine vi è un gruppo di sostegno e uno di forze speciali. Quest'ultimo è suddiviso tra due unità: l'Unidad Especial de Bucadores de Combate, istituito nel 1971 e basato a Cartagena. E' basato su circa 100 sommozzatori-paracadutisti con il ruolo di attacchi e infiltrazioni offensive. L'altro è poco meno agguerrito ma sono gli UBMCM, gli specialisti della lotta contromine fondati nel 1982 . Vi è poi l'Unidad Especial de Desactivadores de Explosivos, artificieri subaquei e spesso usati in funzione antiterrorismo. L'origine di questi reparti speciali è il Cuerpo de Buzos che venne fondato già nel 1924.
.Infine vi sono i ricognitori-guastatori della Fanteria di marina.
 
Le navi sono l'altro aspetto della questione: la forza del Gruppo DELTA ha le navi da assalto anfibio LPD GALICIA e CASTILLA, consegnate nel 1998 e nel 2000, di progettazione ispano-olandese. Esse sono grandi navi da 160 metri e 13.815 t a pieno carico, con motori diesel per 6.000 miglia a 19 nodi. Il ponte di volo poppiero da 25 x 60 m con aviorimessa per 4-6 macchine ad ala rotante. Infine hanno un bacino allagabile. Le truppe a bordo sono un massimo di 543 soldati mentre i mezzi allocabili arrivano a 33 carri M-60 oppure un massimo di 170 veicoli corazzati leggeri. Esistono apprestamenti sanitari e la nave ha come protezione i CIWS Meroka da 20 mm. Altre due navi anfibie sono la CORTES e la PIZARRO che sono grosse navi LST dal caratteristico 'ponte levatoio' anteriore, costruite nel 1971. Sono state comprate nel 1994-95 e hanno capacità, specialmente dopo l'aggiornamento che hanno aɶuto, tuɴt'altroȠche disprezzabili. SonoȠdifese da CIWS Phalanx (per una volta non sono ɳtati sostituiti䈠dai Mer聯ka) , hanno 8500 t e 20 nodi di velocità, trasportano 430 uomini e 500 ɴ di ver艩 materiali. In ɲiserva ɶi sono ɡnche 3 ɮavi tipɯ 'Edic' (un progetto francese), piccole navi da 700 t del 1965-68, aggiornate nel 1987. Le truppe spagnole del Tercio, supportate dalla flotta sono state recentemente anche quelle nei Balcani con le operazioni come l'ALFA BRAVO, UNPROFOR, ALBA e IFOR/SFOR. Oramai la forza anfibia spagnola è integrata nel CAFMED, Combined Amphibius Force Mediterranean. In effetti, si tratta di una forza anfibia che in Mediterraneo non ha altri paragoni, con una forza di circa 10.000 uomini e 4 grandi navi anfibie.
 
Per quello che riguarda l'Aviazione di marina, anche questo servizio è antico, essendo stato costituito il 15 settembre 1917. Da ricordare che la Spagna non partecipò alla Prima guerra mondiale. Essa venne fusa con l'Aeronautica nel 1939 all'indomani della guerra civile, ma venne ricostituita nel 1954 con gli aerei di un programma MAP alleato, forniti dagli americani.
 
In tutto, dopo avere avuto una crescita piuttosto sostenuta, ha una forza di 1.200 persone, che sono ripartite in Flotilla de Aeronaves de la Armada con sei Escuadrillas e un Grupo Aéreo Embarcado ovvero il GAE. Questo comprende gli aerei imbarcati veri e propri.
 
I mezzi comprendono 12 EAV-8B+ nuovi e 9 aggiornati (inizialmente erano stati comprati nel 1987.88). Questi 21 aerei, chiamati Matador II sono in carico nella 9a Escuadrilla. Hanno armamenti moderni, come gli AMRAAM e i missili Maverick, e dispongono del sistema IRST e radar APG-65 con antenna appena ridotta in dimensioni.
 
La 4a Escuadrilla ha 3 Cessna 550 Citation II e con questo finisce la dotazione di aerei ad ala fissa della Marina, visto che i P-3 sono in carico all'E d'lA. Le macchine ad ala rotante sono nella Escuadrillas n.3 con circa 10 AB-212ASW/EW, la 5a con 12 AH-3H Sea King ASW/AEW, la 6a con 10 Hughese 500M del 1972-73. Solo la 10a, del 1988 ha elicotteri moderni (cioé non presenti dagli anni '70), ovvero con 12 SH-60B Seahawk, che attualmente sono la principale forza di elicotteri imbarcati, aggiornati allo standard Block 1. L'Aeronautica spagnola contribuisce invece con vari aerei ed elicotteri. Questi sono 7 P-3B dell'Esc. 221 di Moròn, 3 F-27 Maritime 100-MPA dell'Esc. 802, basato a Gando, 8 C-212 e diversi AS-332 Super Puma sono infine in carico all'Esc. 803 per ruoli SAR e collagamento.
 
 
 
In termini di evoluzione ed organizzazione, un primo passo era la redazione, alla fine degli anni '80, del piano Plan Alta Mar che vedeva la fine della guerra fredda e la proiezione di potenza oltremare. I piani successivo del 1995 e del 2003 hanno ulteriori perfezionamenti, anche dopo l'avvento della 'guerra al terrore' del 2001. E' stato creato il Comando di stato maggiore della Marina, ovvero il Mando de Guerra Naval Especial, mentre gli investimenti hanno superato i mille miliardi di pesetas. A parte questo, l'Armada ha partecipato all'EUROMARFOR, ovvero la parte navale dell'EUROFOR,accordo di forze mediterranee con Portogallo, Francia, Italia come patners.
 
L'attività operativa nel frattempo ha avuto un impegno fuori area crescente, già nel 1990-91 con la crisi del Golfo. 5 fregate hanno controllato, assieme a 6 corvette oltre 5000 mercantili, mentre in Adriatico ha operato nel 1992-97 durante la crisi yugoslavia con tanto della PRINCIPE e anche qui vi sono stati 5.466 controlli con 482 ispezioni e 119 sequestri.
 
La forza delle navi dell'Armada è stata ripartita, come detto, nel Gruppo ALFA, in quello DELTA per l'assalto anfibio, e una forza di protezione delle coste e delle ZEE, nonché la forza subaquea, l'aviazione di marina (Arma Aérea de Armada) e navi ausiliarie (Boques Logisticos).
 
Infine l'inizio del XXI secolo ha visto una fusione tra ALFA e DELTA con la creazione di una forza di proiezione comprendente anche i cacciamine.
 
Le fregate missilistiche sono ripartite nella 41ima Escuadrilla de Escoltas, Rota, con le 'Santa Maria', e la 31ima, El Ferrol, che ha attualmente le 'Alvaro de Bazan' dopo avere radiato le 'Baleares'. La Flotilla de Submarinos è basata a Cartagena, dove si trovano anche le navi della MCM Flotilla.
 
La Fuerza de Action Mattima o FAM ha il comando delle numerose navi pattuglia, incluse le ex-corvette della 21ima Escuadrilla de Escoltas, le Escubiertas.
 
Le basi principali sono El FErrol, Cadice (San Fernando), Las Palmas (Canarie), Cartagena, Mahon, Maiorca e infine Rota, una grande base aeronavale vicino a Cadice.
 
I comandi sono stati così ripartiti: Capo di stato maggiore della Marina che comandava struttura operativa chiamata Fuerza, ripartita in Squadra navale, Fuerza de Accion Marittima, Fuerza de Infanteria Marittima, Struttura logistica (Apoyo a la Fuerza). I comandi di questa complessa forza armata sono due comandi di Accion Marittima (ovvero Cadice e Ferrol), due comandi navali autonomi (Canarie e Baleari), il comando centrale di Madrid della Jurisdicion Central e Stato Maggiore ovvero la Jefatura de Apoyo Logistico. In tutto, questo guazzabuglio di comandi e settori della Marina ha comando su 37.000 persone di cui il 2% donne.