Forze armate mondiali dal secondo dopoguerra al XXI secolo/Portogallo: differenze tra le versioni

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La 'finale' arrivò con in lizza le E-71 belghe, le 'Lupo' italiane e le olandesi 'Kortenaer'. Con pro e contro, in quanto le prime erano economiche e ben armate, ma senza elicotteri, le seconde avevano un solo elicottero e nonostante la loro potenza di fuoco non erano realmente pensate per la lotta ASW, e le Kortenaer erano troppo costose. Nondimeno, vennero scelte come nuova classe, anche se il finanziamento delle nuove navi, peraltro solo tre, non sarebbe stato facile da garantire. Ma nel frattempo spuntò l'ipotesi tedesca. Con la Germania già in passato la marina portoghese aveva intrapreso affari. Le JOAO COUTINHO, fregate leggere del 1967 erano un progetto tedesco, con 3 navi costruite in Germania e 3 in Spagna, nei cantieri di Bazan. Ma ancora più importante è forse la storia della ALBERT LEO SCHLANGETER, una nave scuola a vela del 1938, sopravvissuta per sua fortuna alla guerra e ceduta al Brasile, una delle nazioni vincitrici del conflitto, e da qui passò al Portogallo nel 1972, chiamandosi da allora SAGRES (nella marina brasiliana si chiamava GUANABARA). Si tratta forse dell'unico veliero comparabile all'italiano Vespucci e praticamente coevo di questa prestigiosa nave.
 
INIn sostanza, dopo avere scelto le Kortenaer, i costi risultarono tanto alti da bloccare il programma nel 1983, e farlo abbandonare nel 1985. Questo anche e sopratutto poiché dopo molte vicissitudini politiche ed economiche venne, a far tempo dal 1984, preso contatto con i cantieri B&V per le nuove fregate modulari MEKO 200, parte di una tipologia di nave destinata a rivoluzionare il mercato delle navi da guerra moderne.
 
Il contratto venne siglato il 25 luglio 1986 per 3 MEKO 200P classe Vasco de Gama. Il costo era di 2 miliardi di marchi o 600 miliardi di lire dell'epoca, ma 700 milioni vennero pagati dagli USA, 500 dagli stessi tedeschi e 300 da altri Paesi europei, cosicché solo 500 milioni o 150 miliardi di lire vennero pagati dalle casse portoghesi. Il fatto è che a nessuno conveniva una marina portoghese totalmente obsoleta e incapace di svolgere un qualche ruolo impegnativo in ambito NATO.
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Le fregate MEKO 200P vennero rapidamente impostate ed entrarono in servizio alla fine della Guerra fredda, con le prove in mare della capoclasse dal 4 settembre 1990, partendo da Amburgo. Questi test durarono 8 giorni, poi vi furono altre 6 settimane di messa a punto e il 18 ottobre una seconda missione in mare. Infine, dopo quest'ultima prova e qualche altro lavoro, il 18 gennaio 1991 la nave arrivava alla marina portoghese, appena 23 mesi dopo l'impostazione (una delle caratteristiche principe delle MEKO è la rapidità d'assemblaggio, grazie ai moduli interni prefabbricati, di cui lo scafo è il contenitore). Nel maggio e nel novembre arrivarono anche le altre navi. Nell'anno fatidico in cui la guerra fredda finì, la marina portoghese ebbe tutte le navi che le sarebbero servite per combatterla!
 
Le caratteristiche erano un dislocamento di 3300 t a pieno carico, lunghessa di 116 m (109 al galleggiamento), larghezza 14,8(13.8)m, 2 diesel MTU 12V da 10400 hp e 2 turbine LM 2500 da 60.000 hp, con una autonomia di 4100 miglia a 18 nodi. L'equipaggio è di 23 ufficiali e 159 sottufficiali e comuni.
 
I radar erano un bidimensionale a medio raggio HSA DA-08, uno di ricerca aerea/superficie HSA MW-08, uno nautico Kelvin Type 1007, 2 radar STIR 1.8 (m di diametro dell'antenna) per il controllo del tiro. Il sonare era l'SQS-510(V), a parte questo vi erano un sistema ECM Argo ASPECTS II, lanciarazzi Super RBOC, un decoy NIXIE, il tutto coordinato da un sistema HSA STACOS mod. 2 ovvero la variante export del SEWACO olandese. L'armamento era di un cannone da 100 mm, 1 lanciamissili S.Sparrow, 8 Harpoon, 2 lanciasiluri tripli, 2 CIWS e un elicottero.
 
Rispetto alle navi classe Yavuz turche, di cui sono strettamente parenti, le Da Gama sono più lunghe di 7 m e larche di 60 cm, con incremento di 300-400 t a pieno carico. Hanno un hangar doppio per due elicotteri (nonostante che ne venga riportato solo uno come dotazione 'standard'). Gli alloggi sono comodi con camerate da 9 o 18 letti per i marinai comuni, da 4 posti per i sottufficiali e 1 o 2 per gli ufficiali. Il comandante ha un alloggio singolo vicino alla centrale di combattimento. Ampi spazi interni per le esigenze di bordo, come le infermerie e lavanderie, bar. L'equipaggio è poco numeroso e il volume ampio, questo spiega tale relativa abbondanza di comodità.