Forze armate mondiali dal secondo dopoguerra al XXI secolo/Cina: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Riga 210:
D'altro canto Taiwan ha fatto tanti di quei progressi con oltre 300 caccia moderni entrati in servizio negli anni '90, che i caccia cinesi di vecchia generazione non erano nemmeno in grado di offfire una resistenza simbolica: se un caccia J-6 contro un F-5 era più o meno alla pari (a parte l'addestramento ed esperienza tutti a favore dei taiwanesi), contro un F-16 armato di Sparrow o di AMRAAM davvero ci sarebbe poco da sperare. Nel frattempo, in compenso, le forze aeeree Russe, eredi di quelle sovietiche, sono decadute moltissimo di importanza e di capacità, anche in termini numerici, tanto da essere dubbio, nonostante il materiale, anche la loro superiorità effettiva sull'AFPLA, specie dopo le consegne di parecchi Su-27/30 degli ultimi anni.
 
===J-2===
'''J-2''': Il primo caccia così designato era il '''[[w:MiG-15|MiG-15]]''', nella versione Bis era JJ-2, nel modello UTI diventava JJ-2 o FT-2. J stava per 'Jian' o Jianjij. La costruzione di questo apparecchio in Cina non è stata mai intrapresa, o quantomeno non vi sono prove in merito.
 
===J-4/5===
'''J-4/5''': questoQuesto era il '''[[w:MiG-17|MiG-17]]''' che venne prodotto anche con queste designazioni e nelle versioni da caccia, intercettazione ognitempo, addestramento e ricognizione era (non senza confusione): J o F-5, F-5A, F-5R, FT-5 e FR-5. Costruiti in non meno di 767, esportati in varie nazioni come il Sudan e l'Albania, ma nondimeno, sembra ben strano che ancora pochi anni fa ne venissero indicati circa 500 in servizio tra incidenti ed export. In parte potrebbero essere stati anche quelli forniti dall'URSS in centinaia di esemplari negli anni '50.
 
===Caccia non realizzati===
'''Caccia non realizzati''': ilIl DF-104 (Dong Feng) studiato a Shenjang con l'aiuto sovietico era capace di raggiungere mach 1,4. Non ebbe seguito e allora si sviluppò il DF-107 con velocità stimata di 1,8 mach e 20.000 m di tangenza, ma nel 1959 questo aereo, simile ad un F-8, venne abbandonato. Il DF 113 era dotato di un motore WP-814 con una previsione per mach 2,5 e 25.000 m di tangenza, ma non ha avuto seguito nemmeno questo, visto che venne preferito il MiG-21.
 
===J-6===
'''J-6''': conCon il secondo piano quinquennale cinese venne comprata la licenza di produzione del caccia '''[[w:MiG-19|MiG-19]]''', un caccia supersonico bimotore, con accordo del gennaio 1958, ma non sembrava un grande affare, visto che i sovietici stavano per rimpiazzarlo con il MiG-21. Uno dei modelli prodotti doveva essere il MiG-19P con radar Tikhnomirov RP-1 Izumrud-1 (lo 'Scan Fix'). Il primo esemplare venne assemblato con componenti russe e volò il 17 dicembre 1958, mentre il 28 settembre successivo arrivò il primo J-6 'cinese' a tutti gli effetti. Questo venne costruito a Nanchang, con la seconda linea di produzione che si affiancava a Shenyang il cui primo esemplare volò il 30 settembre, due giorni dopo. I caccia MiG-19PM aveva un accordo più lungo tra deriva e fusoliera, piani interamente mobili per gli equilibratori di coda e altro ancora, e i primi 5 vennero costruiti con kit sovietici come J-6B a Nanchang. In entrambe le fabbriche, il livello di qualità del prodotto risultò talmente abominevole, che i primi J-6 vennero rispediti in ditta senza tante storie (il problema della qualità sarebbe stato di lunga e dubbia soluzione per gran parte dei prodotti cinesi). Dopo la crisi seguita dalla 'rottura ideologica' con l'URSS del 1960 divenne difficile continuare il programma, ma nel 1961 utilizzando le attrezzature sovietiche lasciate in Cina fu possibile rimetter in moto la produzione con il MiG-19S Farmer-C che non aveva il radar e i motori Wopen-6 (RD-9BF-811).
 
Il primo volo avvenne nel dicembre 1961 e due anni dopo i primi aerei vennero accettati dall'AFPLA. I caccia vennero prodotti in quantità enormi ed ebbero un successo incredibile: oltre 3.000 macchine, forse oltre 4.000, molte delle quali esportate. Venne prodotta anche la versione FT-6 biposto, che nell'URSS non venne prodotta (come del resto, nemmeno la versione biposto del MiG-17). L'J/F-6C era leggermente modificato, l'JZ-6 venne prodotto dal 1967 con macchine fotografiche, dal 1976 anche con sensori IR. Il biposto FT-6 venne realizzato nel 1970, con volo il 6 novembre di quell'anno con 634 esemplari costruiti, anch'essi esportati. Il J-6III era dotato di un piccolo cono interno alle prese d'aria, che però non era dotato di un radar e motori nuovi, ma senza successo dopo che il volo del prototipo avvenne il 6 agosto 1969. La versione J-6A o J-6IV era dotata di un radar , prodotto a Guizhou. Aveva missili PL-2 e venne prodotto in quantità limitata, con omologazione nel 1971. Nell'insieme il J-6 era un caccia superato, ma che permise ai cinesi di restare con una forza di prima linea adeguata (entro certi limiti) e capace di far loro superare la Rivoluzione culturale con velivoli ragionevolmente prestanti, grazie anche al fatto di avere montato un terzo, potentissimo cannone NR-30 nel muso, come nei precedenti MiG, aggiungendosi agli altri 2 della radice alare. Anche per questo ebbe successo all'export, con il Pakistan che lo 'lanciò' a livello internazionale, facendone un buon uso e permettendo di incrementare drasticamente il numero di caccia supersonici prima limitati agli F-104 e Mirage (un pugno di apparecchi per ciascun tipo). Ne ricevette 80 gratis, altri 120 pagandoli, poi altri ancora per un totale, tra monoposto e biposto di 253. Attorno al 2000 ve n'erano ancora in servizio e avevano sulle ali 400.000 ore di volo, quantitativo senz'altro considerevole per un aereo 'usa e getta'. Altri clienti sono stati Albania (che ne fece il principale caccia di prima linea per anni), Bangladesh (idem), Vietnam del Nord, parecchi stati africani e asiatici, costituendo senza dubbio il primo successo per l'industria aeronautica cinese in termini di export.
 
===Q/A-5===
'''Q/A-5''': questoQuesto era un caccia d'attacco che derivò dalla riprogettazione del caccia J-6. Si tratta di un progetto interessante per vari motivi, tra cui il fatto che si trattò del primo aereo da combattimento 'quasi originale' mezzo in produzione dai cinesi. Gli studi per un aereo d'attacco delle dimensioni di un caccia, destinato a rimpiazzare aerei come i H-5/Il-28, e per questo chiamato 'Qiangjiji. Per realizzarlo si prese il progetto più restante disponibile in Cina, quell'J-6 che offriva oltre 6 t di spinta con i suoi due motori RD-9. La riprogettazione partì nel maggio del 1960 ma l'anno dopo il programma venne cancellato. Ripreso nel 1963, vide il prototipo al battesimo dell'aria il 4 giugno 1965. Non bastando questo singolo apparecchio, ne vennero costruiti altri 2 il primo dei quali volò nell'ottobre 1969. Poco tempo dopo entrò in produzione ed in servizio. Il Q-5, noto all'export come A-5 venne chiamato Fantan, una specie di gioco delle tre carte cinese, che forse rende l'idea di come si sia riusciti a realizzare un velivolo 'nuovo' pur con modifiche non particalrmente impegnative. L'ala, a 58 gradi di freccia sul bordo d'entrata, è rimasta la stessa, mentre la fusoliera ha avuto un approfondimento della struttura e sopratutto un muso appuntito con lo sdoppiamento della presa d'aria per far posto all'eventuale radar di bordo. Quest'eventualità non si concretizzò perchè, per quanto uscito dalle secche della Rivoluzione il nuovo aereo non ebbe tutta la componentistica di cui aveva bisogno. L'avrebbe meritata, con un vano portabombe capace di portare 4 bombe da 250 kg e un raggio d'azione di 400-600 km con tale carico a seconda della quota. L'A-5 aveva una velocità più bassa del J-6, era più pesante ma forse anche più controllabile per la 'riduzione' del rapporto potenza-peso, che rendeva piuttosto esuberante l'antenato. Nell'insieme esso rendeva giustizia ad un progetto in URSS troppo presto abbandonato per concentrarsi sul MiG-21 e sul Su-7, ma il primo non aveva modo di trasformarsi in una macchina d'attacco del genere ( o almeno nessuno tentò di renderla tale), il secondo era potente ma costoso per quello che offriva, e benché più veloce annullava tale vantaggio trasportando solo esternamente le sue armi, aveva minor raggio d'azione e manovrava meno bene oltre a costare (presumibilmente) assai di più. Era notevole solo perchè, in definitiva, aprì la strada al Su-17.
 
L'A-5/Q-5 entrò in servizio con versioni migliorate come il Q-5I del 1983 con serbatoi ausiliari nella stiva, il Q-5A permetteva lo strike nuclearecon una bomba da 20 kt nella stiva modificata appositamente, il Q-5IA aveva più punti d'aggancio, il Q-5II aveva (finalmente) un sistema RWR, e l'Q-5III poteva disporre di nuova avionica. I modelli finali sono stati l'A-5K e A-5M, ma prima di parlare di questi da segnalare il Q-5B navale, che è probabilmente l'ultimo aerosilurante della Storia, dotato com'è di radar Doppler e due siluri Yu-2 oppure missili antinave, in servizio in piccolo numero con l'Aviazione di Marina. L'A-5M aveva finalmente un set di avionica moderno, basato su quello dell'AMX (anche se non propriamente un aereo ognitempo, a dire il vero) e pensato, pare per l'export, mentre l'A-5K con avionica francese sarebbe stato prodotto per le esigenze interne. La crisi del dopo-1989 ha forse posto fine a queste collaborazioni, ma non è certo e pare, per esempio, che 24 A-5M potrebbero essere stati forniti alla Birmania (il cui impenetrabile silenzio, al solito, non consente verifiche). Un cliente certo è invece il Pakistan, soddisfatto degli oltre 200 F-6 comprati (anche perché i primi 80 erano gratis) e compratore di non meno di 53 A-5C, molto utili come economici (si dice che il prezzo sia stato di circa 1 milione di dollari al pezzo) aerei d'attacco supersonici. La capacità di carico arriva a 2-3 t, e almeno gli esemplari più moderni sono stati resi capaci di portare, per esempio, 4 bombe da 227 kg sotto la fusoliera, 2 lanciarazzi, 2 serbatoi e 2 missili IR sotto le ali, nonchè i semprevalidi cannoni GSH-23 con duecento colpi l'uno alla radice delle ali (notare che per un caccia d'attacco i cannoni NR-30 sarebbero stati più 'convenienti' data la loro potenza, ma qui invece sono stati introdotti i cannoni da 23 mm..). La produzione, come tanti altri aspetti, non è chiara: tra 700 e 1000 aerei, di cui circa 500 sarebbero ancora in servizio tra Marina e Aviazione. Non si sa precisamente nemmeno quando la produzione sia cessata (o se sia cessata). Di sicuro, ai cinesi non mancò l'iniziativa, quello che mancò furono le tecnologie (per esempio RWR e radar di ricerca, per troppo tempo latitanti). Al contrario, ai sovietici mancò l'interesse, altrimenti avrebbero costruito agevolmente un A-5 con tutti gli accessori e, giudicando dall'operatività del velivolo cinese, con piena soddisfazione.
 
 
===J/F-7===
'''J/F-7''': Questo aereo, se possibile, è ancora più controverso della saga del J-6. Inizialmente noto come Shinsi-tsi Chaen-to Chi, il programma per la produzione di questo caccia iniziò con i kit di assemblaggio forniti dall'URSS giusto prima della rottura tra i due Paesi, con il 'Grande Gelo' sceso rapidamente e che segnò irreversibilmente il cambio di direzione di viaggio tra comunismo cinese e sovietico. La cosa indebolì sostanzialmente entrambi i Paesi, con l'URSS che aveva la tecnologia ma non più il 'mercato' e la Cina nell'esatto opposto. La cosa è ben evidente anche per il MiG-21: solo nel 1964 lo stabilimento di Shenyang venne autorizzato ad andare avanti con la 'clonazione' del MiG-21F-13, cosa nient'affatto facile, ma d'altro canto, perfettamente riuscita ai sovietici con il B-29, l'aereo da combattimento più complesso della Seconda guerra mondiale. Ai cinesi non andò altrettanto bene. Malgrado che il prototipo volasse il 17 gennaio 1966 e che nel giugno ne venisse autorizzata la produzione in serie, questo apparecchio era già decisamente superato e peggio, la Rivoluzione Culturale causò il blocco del programma dopo non più di 80 macchine costruite, del modello J-7I, sia a Shenyang che a Chengdu. La cosa ebbe uno sblocco ad un certo punto, con un'operazione 'eterodossa'. Successe che la Cina e l'URSS, come ai tempi della Corea, si ritrovarono dalla stessa parte nel contrastare gli USA e la Cina era anche, al solito, la retrovia per rifornire il Paese 'amico', nel caso in specie il Vietnam del Nord. Un treno di caccia MiG o loro parti di ricambio ad un certo punto 'sparì' dalla circolazione e poco tempo dopo i cinesi tornarono a produrre il caccia J-7, risolti i problemi incontrati. Nel 1975 partì la produzione del J-7II nello stabilimento di Chengdu, che era più avanzato del precedente e aveva un motore Wopen WP-7B o B(M) da 6.100 kgs. Comunque, il primo esemplare volò solo il 30 dicembre 1978. Presto arrivarono in produzione una congerie di versioni migliorate: l'F-7B con missili Sidewinder era la versioen export base, il BS venne prodotto per lo Sri Lanka in 4 esemplari, ma era importante perchè introduceva l'ala con 4 punti d'aggancio del successivo F-7M Airguard. Questo aereo venne prodotto per la AFPLA come J-7IIM ed ebbe un successore nell'F-7P Skybolt, andato principalmente ad un vecchio cliente della Cina, ovvero la PAF pakistana. Prima ne arrivarono 60 esemplari, poi 57 del modello F-7MG e 15 del biposto FT-7P. I pakistani gradirono questi apparecchi e a differenza degli F-6, il livello qualitativo non fu particolarmente criticato, a parte lo scarso spazio per le gambe dell'abitacolo, fattor comune per ogni caccia cinese. La produzione del caccia ha visto anche momenti di 'magra' con meno di 20 esemplari costruiti, pare, nel periodo 1986-88. Di sicuro la produzione per l'export ha avuto un ruolo importante, e l'aereo è stato distribuito a innumerevoli clienti, in qualità di 'F-16 dei poveri'. E' andato al Pakistan, all'Albania, sia ad Irak che Iran e molte nazioni asiatiche e africane, dall'Egitto allo Zimbawe. Le versioni hanno visto anche il J-7H (primo volo, marzo 1985) da attacco al suolo, i JJ-7 biposto, J-7EB per la pattuglia acrobatica '1st August', il J-7G(equivalente dell'Airguard), J-7FS/F-7MF con una presa d'aria ventrale e muso solido, come già accaduto con almeno un prototipo sovietico del MiG-21, costruito solo come dimostratore tecnologico. Altre macchine più avanzate vennero introdotte, senza dimenticare che per esempio il F-7MG aveva già un'ala a freccia composita nel bordo d'entrata invece che i 60 gradi standard e un radar telemetrico GEC-Marconi Skyranger. L'acquisto dall'Egitto di alcuni MiG-21MF durante gli anni '70 non poteva non avere influenza e allora vennero realizzati i loro cloni J-X e D (24 e 36 esemplari). Nonostante questo, pare che l'operazione non ebbe successo nel suo insieme, per vari motivi. Da un lato gli aspetti positivi: l'aereo aveva finalmente un radar di scoperta aerea JL-7 (JanLei-7) con portata massima nominale di 70 km, un HUD, un sistema RWR e addirittura un ECM interno GT-4, sedili eiettabili 0-0 e un motore Wopen 13 da 6,600 kgs. Tutte autentiche prime per un caccia cinese, che per la prima volta consentivano tra l'altro di ottenere un intercettore ognitempo. Dall'altro lato la macchina aveva un peso maggiore e una maneggevolezza inferiore rispetto agli altri tipi, un radar scarsamente affidabile e con una portata pratica, quando funzionava, di non più di 30 km, e apparentemtne anche una minore autonomia. Così vennero costruiti solo 24 apparechi J-7C o J--7III, il primo dei quali volò il 26 aprile 1984, circa 20 anni dopo l'originale sovietico. Cercando di migliorarne le prestazioni,venne introdotto l'J-7D con motori migliorati e nuovo sistema di controllo del fuoco, ma dopo una limitata produzione nei primi anni '90 il programma ebbe termine. La sessantina realizzati vennero distribuiti tra due reggimenti diversi, uno della 15ima divisione aerea come caccia notturni, e l'altro con un mix di C e D in una base della zona di Zenjang con la 29ima divisione come caccia notturni, con schema mimetico chiaro anziché scuro come i loro colleghi. In termini di prestazioni e caratteristiche, giova ricordare che l'F-7M pesava circa 5275/7531 kg, raggiunge i 2177 kmh, sale a 180 ms, e accellera in 35 secondi da 0,9 a 1,2 mach a 5000 m. L'autononia è di 45 minuti o 370-650 km, con rateo di virata continuo di 9,5 gradi al secondo a 5.000 m e fattore di carico di 8 g. L'autonomia è di 2.230 km col massimo di carburante (2080 kg interni e 3 serbatoi da 720 l esterni) e il carico bellico, oltre i 2 cannoni da 30 mm arriva a 1300 kg. Il raggio d'azione pratico con 4 lanciarazzi da 57 mm e senza serbatoi arriva a 370 km a bassa quota, ma con 2 bombe e 3 serbatoi da 720 l arriva, in missione hi-lo-hi, a 650 km, lo stesso raggio si ottiene a mach 1,5 con 3 serbatoi da 720 l e 2 AAM. I tipi di lanciarazzi sono da 18 colpi per quelli da 57 mm e da 7 per i razzi da 90 mm.
 
Il J-7C ha un raggio operativo sorprendentemente minore, con 960 km di autonomia interna e 1600 circa di trasferimento, anche se la struttura è rinforzata con 8,5 g sostenibili. Ma l'aereo definitivo tra i J-7 è per l'appunto ancora della genia discendente dal MiG-21F, tra l'altro dotato di una migliore visibilità rispetto all'MF. La nuova e ultima generazione dei J-7 ha visto la versione E volare nel 1990 e ottenere la piena autorizzazione al servizio nel 1993. Con un motore finalmente soddisfacente come il Wopen WP-13F, ali a doppio delta come nel Su-15 di seconda generazione, questo tipo di aereo ha visto un successo non indifferente e 200-300 sono stati prodotti per rimpiazzare, sembra, gli J-7B (piuttosto che i J-6?) . Il rateo di salita a livello del mare è passato da 155 a 195 ms, mentre il limite di G è passato da 7 a 8. La cosa più senzazionale è la capacità di carburante, raddoppiata da 2,08 t a 4,165 per un raggio di 2,200 km col solo carburante interno. Il rateo di virata arriva a 25 gradi ala secondo con un massimo sostenibile a 1000 di 16, l'aerodinamica è stata migliorata nel suo insieme del 43%. La versione export è l'F-7MG con un GEC-Marconi Super Skyranger e sistemi ECM. Questo è il tipo del secondo lotto ordinato dal Pakistan, che una volta armato con missili AIM-9P è un'avversario tutt'altro che agevole da affrontare. L'J-7G ha volato nel 2002 ed è entrato in servizio nel 2003 con una migliore avionica che comprende un sistema radar di scoperta ognitempo, forse il clone dell'Elta EL/M 2001. SI riconosce per il parabrezza in un solo pezzo, come gli esemplari originali ma senza i fenomeni di distorsione delle immagini che questi davano. E' possibile montare un HMS per il pilota abbinato con i missili PL-5 e 8. L'unico problema è che l'aumento di peso ha reso necessario sbarcare un cannone da 30mm, come successe a suo tempo con il Draken svedese. L'ala a doppio delta, per la cronaca, venne disegnata dalla Northwest Polytechnic University. Esistono un KG-8602 RWR e un KG-8605 'noise jammer' interni oltre al lanciachaff GT-1 e un IFF Type 602 'Odd Rods', un HUD, INS e GPS (per quanto sia facile che in caso di problemi gli USA 'spengano' il GPS sulla Cina, in tempo di pace non c'è ragione per non utilizzarlo). IL raggio d'azione arriva a 850 km aria-aria con 2 missili e tre serbatoi, a 550 km con serbatoi e bombe. La massa è di 9100 kg a pieno carico vontro 5300 a vuoto, le dimensioni sono di 8,32x14,89x4,1 m quando l'originale J-7 era 7,15x14,885x4,1 m circa. Gli esemplari pakistani F-7MG hanno ricevuto, come avionica, il FIAR Grifo, un moderno radar raffreddato ad aria con funzioni simili a quelle del radar dell'F-16 ma con un peso più ridotto, funziante in banda I e con un raggio di scoperta di 55 km, sistemato come al solito nel minuscolo cono del muso, dentro la presa d'aria. Queste piccole dimensioni sono un problema perché la portata pratica del radar dipende sia dalla potenza erogata, che dalle dimensioni (specie il diametro) dell'antenna e già sui MiG-21 di seconda e terza generazione di spazio ce n'é poco nonostante una presa d'aria allargata (con negativi effetti sulla visibilità anteriore, peraltro), nel caso degli F-7MG questo è ancora più vero, visto che normalmente esiste solo un radar telemetrico che nel MiG-21F originario era l'Hig Fix, e attualmente è lo Skyranger con portata di 15 km.
Line 231 ⟶ 237:
La produzione ha interessato circa 900-1000 aerei, di cui 300 circa per esigenze export. Gli F-7 dei primi modelli al solito presentavano problemi di affidabilità e qualità, e in particolare la cosa frustrò molto gli iraniani che ne provarono alcuni in carico dall'aviazione dell'esercito, con motori che non ne volevano sapere di funzionare bene persino durante la presentazione ufficiale dell'aereo, cosa che ne irritò parecchio gli acquirenti. Nondimeno, tutta l'esperienza con il programma J-7 è servita molto a dare un backgroud di conoscenza preziosissima per i programmi successivi, come l'FC-1 e il J-10, oltre che per rinforzare aeronautiche oppresse da embarghi e scarsità di budget come nel caso della PAF.
 
===J-8===
'''J-8''': questoQuesto caccia ha avuto una storia molto particolare e travagliata. La sua progettazione iniziò nel 1964 nello stabilimento 601 di Shenyang competendo con il J-9 dell'Istituto 611 (ovvero la fabbrica Chengdu) e vincendo di fatto la competizione. Si trattava di una sorta di caccia pesante, che ricordava il Mikoyan del 1959, l'E-152. La potenza del nuovo aereo era basata anche sulla semplicità: invece che una sorta di Viggen, come di fatto era il J-9, il caccia J-8 era un 'super MiG-21' ovvero un caccia con un'ala delta a 60 gradi sul bordo d'entrata, che disponeva di una superficie diben 42,2 mq anziché 23. I motori erano i Wopen PW-7 da circa 6 t di spinta e il prototipo, dopo ben 12 anni dall'inizio dello sviluppo volò il 5 luglio 1976, seguido da un altro con cui vennero totalizzati oltre 1000 voli di prova. La macchina da caccia che ne derivò venne autorizzata nel luglio 1979, ma era chiaro che si trattava di un mezzo 'ad interim': bisognava rendere tale apparecchio da circa 20 t di peso un attimino più efficiente, che con missili PL-2, due cannoni da 30mm, lanciarazzi e radar telemetrico. La versioen J-8 I aveva un radar SR-4 di controllo del tiro, ma ebbe un destino piuttosto infausto, con il primo esemplare andato distrutto in un incendio prima ancora del decollo.. altri due vennero prodotti dei quali il primo volò finalmente il 24 aprile 1981. I tempi di sviluppo dei caccia cinesi erano chiaramente molto più lenti di quelli sovietici e occidentali, e all'epoca in cui il nuovo caccia volava, pariclasse diciamo del Su-11, i sovietici già stavano per introdurre in servizio il MiG-31. I caccia J-8 entrarono in servizio negli anni '980, il caccia J8I o J-8A venne autorizzato il 25 luglio 1985 e costruito in 130 esemplari entro il 1992, mentre alcune macchine (del primo lotto o del modello A?) venivano aggiornate al modello E e alcuni dei primi J-8 venivano adottati come ricognitori come JZ-8. Nell'insieme, il caccia J-8 è un grosso intercettore di tipo decisamente 'classico'. La sua ala è grande e comporta un carico alare basso, il che non dovrebbe scomodare ad alta quota, ma non è certo che questo permetta anche una elevata maneggevolezza, dato che pur essendo il disegno pantografato del MiG-21 apparentemente il centro di gravità è spostato maggiormente in avanti, nella fusoliera di nuovo disegno che ha una capacità di carburante di 5.400 l o 4.200 kg che dir si voglia. La capacità di accelerazione non gli dovrebbe far difetto, con un rapporto potenza peso di quasi 1:1 e velocità di salita di 200 ms, mentre l'autonomia è di circa 2000 km a 850 kmh, con ben 4500 kg di carico utile di vario genere. I motori, pur essendo copie degli RD-11 sono indubbiamente adatti, messi assieme, ad assicurare una forza bruta elevata, ma l'aereo di per sè in un contesto moderno è solo un grosso (e assai bello esteticamente parlando, con delle linee armoniose e proporzionate) bersaglio.
 
Per aggiornarlo al meglio, a quel punto arrivarono i programmi per il suo aggiornamento. L'aereo, noto come 'Finback-B' (finback è il nome di un cetaceo, per via della mole, utilizzato dalla NATO) aveva un muso ridisegnato. In sostanza, si trattava di un caccia che cercava di trasformare le sue capacità in quelle di un intercettore moderno, visto che rispetto al J-7 poteva altrimenti vantare solo una maggiore capacità di carico e sopratutto di autonomia (cosa che ne ha favorito il servizio con la PLA, come anche la sicurezza di due motori piuttosto che uno sui voli marittimi). La nuova versione aveva un muso solido con un grosso radome e prese d'aria laterali. In sostanza, sembrava e forse era un MiG-23 con un'ala da MiG-21, ma con un'aspetto complessivo simile a quello del Su-15 Flagon. Entrò in servizio nel 1992 ma il suo primo volo venne fatto il 12 giugno 1982, e la macchina venne rivelata ufficialmente al Farnborough Air Show del 1986. La produzione iniziò presumibilmente nel 1988. Tra l'altro, l'aereo poteva contare sull'appoggio americano grazie all'approvazione del progetto 'Peace Pearl' di collaborazione con gli USA che includeva la fornitura di 52 radar APG-66 per un valore, assieme ad altri elementi avionici, di 200 milioni di $$. La Grumman avrebbe avuto l'incarico di cooperare con i cinesi della SAC ma la cosa finì nel giugno 1989, con la repressione di Tienammen. All'epoca due F-8 erano negli USA per lavorare all'integrazione dell'avionica, sulla Edwards AFB,California. I sistemi da installare erano tra l'altro l'INS Litton LN-39, data bus 1553, HUD. L'aereo era stato presentato com J-8II a le Bourget del 1989. Bloccato il programma con decorrenza immediata, la fine definitiva venne decretata nel 1990 e i due caccia rispediti in Patria dopo un anno di permanenza negli USA. Finita la guerra Fredda, però, un nuovo orizzonte si apriva: la collaborazione con l'ex-URSS, perché quello che i cinesi cercavano i sovietici l'avevano già approntato con gli upgrade per macchine come i MiG-23 o quantomeno, erano in condizione di proporre sistemi compatibili (anche perché lo spazio per l'avionica sul J-8 non mancava). Un primo accordo venne sigliato già il 14 maggio 1990, una data storica per i rapporti tra i due Paesi. Tra gli articoli sovietici che interessavano ai cinesi vi era il radar Zhuk, pesante 240 kg, capace di inseguire 10 bersagli e attaccarne due entro decine di km di distanza. Così nel 1996 venne rivelato il F_8IIM, con radar Zhuk e missili R-27R, per un balzo in avanti gigantesco rispetto ai J-8 di prima generazione. VOlò probabilmente il 28 aprile di quell'anno e vava molti miglioramenti di dettaglio, per esempio slats capaci di farlo decollare in appena 630 me parafreno per l'arresto in 900, comandi HOTAS, un HUD della LOEC di Louyang, uno schermo monocromatico, casco designatore LOEC (pesante solo 200 gr, campo visivo di 60 gradi, operante sulle teste di ricerca dei missili IR che sono ancora modelli cinesi piuttosto che sovietici come nell'originale sistema russo), RWR con 4 antenne, sistema ECM, computer digitale etc.. Pochi esemplari vennero prodotti, assieme ai nuovi J-8D che erano dotati di sonda per il rifornimento in volo con un raggio conseguentemte aumentato a 1200 km. Un primo ordine arrivò per 24 esemplari, suddivisi tra Aviazione e Marina. Un altro modello, del 1988, era un interessante prototipo chiamato J-8IIACT con sistema di comandi FBW per la prima volta in una macchina cinese. A dire il vero, il numero di varianti è ben più lungo, comprendendo i J-8II Block 2 con radr KLJ-1, primo volo del novembre 1989, e i J-8C con radar Elta M2034 e motori turbofan WP-14, i caccia J-8F con missili a guida radar attiva PL-12, i caccia J-8II con radar Zhuk-8II di cui sopra, e non è ben chiaro quali sono in servizio, ma di sicuro nessuno è stato esportato.
Line 239 ⟶ 246:
Proprio uno di questi caccia della versione B o D ebbe il famoso incontro con un EP-3 ARIES che stava 'curiosando' al largo delle coste cinesi. L'incidente com'é noto venne causato dalla collisione che si verificò tra il caccia e il pattugliatore-spia americano. Questo atterrò su di una base cinese per l'emergenza, essendo rimasto senza muso, ma il caccia precipitò in mare uccidendo il pilota, che poco prima aveva mostrato agli americani il suo indirizzo email su di un foglietto di carta. La situazione precipitò a livello diplomatico, prima dell'11 settembre il mondo era piuttosto diverso nello schema di alleanze e l'ARIES era un aereo molto delicato di cui gli USA proteggevano i segreti. Non gradirono ovviamente che i cinesi lo vedessero troppo da vicino. Un incidente simile avvenne nel 1987 con un Su-27, allora nuovissimo caccia da combattimento della V-VS e un P-3 Orion. Cose simili succedono di continuo, specie all'epoca della guerra fredda, ma raramente se ne ha notizia. In quel caso, il caccia russo si avvicinò ad un Orion norvegese e nel successivo impatto (senza gravi conseguenze) gli portò via 10 cm di elica, ma non precipitò come nel caso dello sfortunato aereo cinese. Forse la cosa più interessante dell'F-8/J.8 è la sua capacità di carico: con 4500 kg è possibile equipaggiarlo con capacità d'attacco notevoli, per esempio un grappolo di 6 bombe da 250 kg sotto la fusoliera, 2 lanciarazzi e 4 missili IR sotto le ali. Strano che non sia mai stato pensato di adattarlo a missioni d'attacco, come è accaduto al MiG-23, e che non ne sia mai stata mostrata una versione biposto. In ogni caso, chiaramente il caccia di gran lunga più importante tra quelli pesanti si è rivelato il Su-27, che ha raggio d'azione, agilità e potenza di fuoco senza compromessi e grandemente maggiori che il J-8. Quest'ultimo al più è migliore come immagine radar, assai minore, e non casualmente è stato sperimentato con una vernice stealth capace di ridurla del 60% nelle bande E/J. Lo ha annunciato nel 2000 (alla fiera aeronautica di Zuhai) la Xikai di Pechino.
 
===J-9===
'''J-9''': cacciaCaccia sperimentale disegnato dalla Nanchang nel 1967. Era una sorta di Viggen con ali a delta e canard anteriori, ma i motori Rolls-Royce Spey Mk 512 non divennero disponibili, e per questi e altri problemi la cosa ebbe termine. O almeno sembrò averlo, fino a che un programma simile, con le conoscenze acquisita per questo interessante progetto, venne fuori dalla fabbrica di Chengdu: l'J-10
 
 
===J-10===
'''J-10''': laLa progettazione di questo apparecchio partì nell'istituto 611 di Chengdu nel 1975, ma solo per archiviare il progetto nel 1980. 5 anni dopo venne ripreso in carico com Project 8810, forse 'non ufficialmente' portato avanti con gli israeliani. Di fatto la collaborazione tra cinesi e israeliani è stata confermata in altre sedi, per esempio nella clonazione dei missili Python. Ma sopratutto, il caccia leggero Lavi era molto simile al futuro J-10, volando proprio in quegli anni (dal 31 dicembre 1986) per essere presto abbandonato per i costi crescenti di un programma che richiedeva circa 300 di questi 'F-16 canardizzati', quando gli USA potevano mettere a disposizione macchine analoghe con molto meno sforzo. Il J-10 invece volò molto più tardi, forse il 24 marzo 1998, con 6 prototipi.
 
La struttura di questo nuovo, interessante apparecchio è tipica dei progetti eurocanard: motore singolo, presa d'aria ventrale con struttura scatolata, ala a delta di grande estensione con bordo d'attacco composito, bordo d'uscita a freccia negativa, abitacolo rialzato con tettuccio grossomodo a bolla. Vi sono minime differenze con il Lavi quanto a dimensioni, con una lunghezza di appena il 7% superiore; eppure, a vederlo cm'é, il J-10 sembra molto più lungo, con la sua fusoliera sottile. Le alette canard, benché posteriori all'abitacolo non si sovrappongono alla pianta delle ali, differentemente dal Lavi, mentre la superficie offerta è generosa arrivando ad oltre 33 mq. La spinta del caccia non è da meno, essendo basata sul motore AL-31F del Su-27 con 12.500 kgs, servito da un impianto di carburante di 5.625 l (4500 kg), serbatoi esterni da 1200-1800 l esclusi.
Line 254 ⟶ 263:
La sagoma slanciata e aggressiva dei Chengdu J-10 farà molto probabilmente la sua comparsa sui cieli di Pechino durante le Olimpiadi. Un modo per far conoscere al pubblico i prodotti dell'alta tecnologia cinese, che nel caso in specie sono stati ordinati in circa 200-300 esemplari e vengono prodotti al ritmo di 2-3 al mese. Il caccia è anche offerto all'export (per esempio potrebbe essere importante per i pakistani o gli iraniani) al prezzo di 42,5 milioni di dollari, né tanto né poco considerando che un Super Hornet pare costi attorno ai 60 milioni, come del resto anche le ultimissime versioni degli F-16 (i Block 60). Considerando anche l'attuale caduta del valore del dollaro, svalutato per favorire l'export americano questo porterebbe il costo del caccia a circa (2007) 30 milioni di euro o 60 miliardi di lire. Anche per i prodotti cinesi il tempo dei caccia ad un milione di dollari è definitivamente tramontato con l'entrata nell'era dell''alta tecnologia'.
 
===J-11===
'''J-11''': nonNon è altro che il Flanker, caccia pesante sovietico per la superiorità aerea. Attualmente è prodotto su licenza dalla Shenyang, con una quantità stimata di 200 macchine, ma inizialmente venne ordinato nel 1991 in 24 SK e 2 UBK biposto con consegne avvenute l'anno dopo. Un secondo ordine venne siglato nel 1995 con 14 monoposto e 10 biposto, e già da questo tipo di ordine si capiva che era soltanto l'inizio (per il numero di biposto), tanto che nel 1996 venne accordata la licenza di produzione e nel 2000 vennero ordinati 40 Su-30MKK (K sta per Kitai, ovvero l'antico nome della Cina) capaci tra l'altro di lanciare missili AA-12 Adder. L'inizio della carriera, che per breve tempo li aveva fatti nettamente prevalere sulla prima linea dei potenziali avversari, Taiwan e India, è stata col 9° Reggimento da caccia di Wuhan, poi trasferiti a Liancheng. Lì hanno subito una vera disgrazia, quando un alluvione li ha sorpresi sull'aeroporto, per via di un uragano particolarmente distruttivo. 3 vennero totalmente distrutti e altri 14 gravemente danneggiati. A questo si aggiungano 2 esemplari persi in incidenti, e il totale fu la messa KO del reparto, proprio quando i caccia taiwanesi Mirage 2000 e F-16 stavano arrivano in servizio. Nel frattempo la Russia ha venduto il Su-30 anche ad un altro nemico storico della Cina, l'India, in un numero non tanto inferiore e per giunta per una forza aerea storicamente molto più efficiente dell'AFPLA. Gli scontri tra opposte fazioni di Flanker, sull'Himalaya, non sono un'ipotesi remota.
 
 
 
 
===J-12===
Questo caccia non viene con un ordine cronologico rispetto al Flanker. Esso era semplicemente un caccia leggero pensato per sostituire i J-6 nel lungo periodo. In un certo senso stava al J-6 come il J-10 Vanguard al J-11 Flanker. Aveva cioè un solo motore dello stesso tipo. Competè per il requisito del secondo semestre 1967 con lo Shenyang J-11 munito di un R.R. a doppio flusso del tipo Spey Mk .512, ma la Nanchang ( o meglio lo stabilimento 611) presentò il J-12 con un solo WP-6. Era una mossa sensata perché lo Spey risultò difficile da ottenere come produzione su licenza, e il J-11 venne abbandonato. Il J-12 venne costruito come prototipo. Era vagamente simile ad un Mystere o un F-100, ma era molto più piccolo. La progettazione inizsiò ne l1969 e 17 mesi dopo il prototipo errivò al volo, con tre prototipi costruiti tra il 1970 e il 1973. Nel 1974 dopo varie modifiche (tra l'altro avere un singolo motore WP-6 non risultò salutare per la scarsa affidabilità) arrivaro altri 6 prototipi che iniziarono a volare nel 1975 raggiungendo con un solo motore mach 1,38 come o quasi che nel caso del J-6. Anche l'accellerazione risultò brillante, la tangenza di 13.700 m e la corsa di decollo di 500 m. Ma per motivi di costi quest'aereo non ebbe seguito: dopotutto non offriva miglioramenti reali rispetto al J-6, anzi casomai aveva un minore carico utile. Era insensato non puntare sul J-7, che aveva la sua buona parte di problemi ma era un progetto da mach 2, e così il progetto venne abbandonato attorno al 1978. Per la precisione, questo caccia aveva anche un nome proprio: Li Xiangyang, che era il nome del protagonista di un film cinese dell'epoca, molto popolare.
 
==2007==