Forze armate mondiali dal secondo dopoguerra al XXI secolo/Cina: differenze tra le versioni

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La produzione ha interessato circa 900-1000 aerei, di cui 300 circa per esigenze export. Gli F-7 dei primi modelli al solito presentavano problemi di affidabilità e qualità, e in particolare la cosa frustrò molto gli iraniani che ne provarono alcuni in carico dall'aviazione dell'esercito, con motori che non ne volevano sapere di funzionare bene persino durante la presentazione ufficiale dell'aereo, cosa che ne irritò parecchio gli acquirenti. Nondimeno, tutta l'esperienza con il programma J-7 è servita molto a dare un backgroud di conoscenza preziosissima per i programmi successivi, come l'FC-1 e il J-10, oltre che per rinforzare aeronautiche oppresse da embarghi e scarsità di budget come nel caso della PAF.
 
'''J-8''': questo caccia ha avuto una storia molto particolare e travagliata. La sua progettazione iniziò nel 1964 nello stabilimento 601 di Shenyang competendo con il J-9 dell'Istituto 611 (ovvero la fabbrica Chengdu) e vincendo di fatto la competizione. Si trattava di una sorta di caccia pesante, che ricordava il Mikoyan del 1959, l'E-152. La potenza del nuovo aereo era basata anche sulla semplicità: invece che una sorta di Viggen, come di fatto era il J-9, il caccia J-8 era un 'super MiG-21' ovvero un caccia con un'ala delta a 60 gradi sul bordo d'entrata, che disponeva di una superficie diben 42,2 mq anziché 23. I motori erano i Wopen PW-7 da circa 6 t di spinta e il prototipo, dopo ben 12 anni dall'inizio dello sviluppo volò il 5 luglio 1976, seguido da un altro con cui vennero totalizzati oltre 1000 voli di prova. La macchina da caccia che ne derivò venne autorizzata nel luglio 1979, ma era chiaro che si trattava di un mezzo 'ad interim': bisognava rendere tale apparecchio da circa 20 t di peso un attimino più efficiente, che con missili PL-2, due cannoni da 30mm, lanciarazzi e radar telemetrico. La versioen J-8 I aveva un radar SR-4 di controllo del tiro, ma ebbe un destino piuttosto infausto, con il primo esemplare andato distrutto in un incendio prima ancora del decollo.. altri due vennero prodotti dei quali il primo volò finalmente il 24 aprile 1981. I tempi di sviluppo dei caccia cinesi erano chiaramente molto più lenti di quelli sovietici e occidentali, e all'epoca in cui il nuovo caccia volava, pariclasse diciamo del Su-11, i sovietici già stavano per introdurre in servizio il MiG-31. I caccia J-8 entrarono in servizio negli anni '980, il caccia J8I o J-8A venne autorizzato il 25 luglio 1985 e costruito in 130 esemplari entro il 1992, mentre alcune macchine (del primo lotto o del modello A?) venivano aggiornate al modello E e alcuni dei primi J-8 venivano adottati come ricognitori come JZ-8. Nell'insieme, il caccia J-8 è un grosso intercettore di tipo decisamente 'classico'. La sua ala è grande e comporta un carico alare basso, il che non dovrebbe scomodare ad alta quota, ma non è certo che questo permetta anche una elevata maneggevolezza, dato che pur essendo il disegno pantografato del MiG-21 apparentemente il centro di gravità è spostato maggiormente in avanti, nella fusoliera di nuovo disegno che ha una capacità di carburante di 5.400 l o 4.200 kg che dir si voglia. La capacità di accelerazione non gli dovrebbe far difetto, con un rapporto potenza peso di quasi 1:1 e velocità di salita di 200 ms, mentre l'autonomia è di circa 2000 km a 850 kmh, con ben 4500 kg di carico utile di vario genere. I motori, pur essendo copie degli RD-11 sono indubbiamente adatti, messi assieme, ad assicurare una forza bruta elevata, ma l'aereo di per sè in un contesto moderno è solo un grosso (e assai bello esteticamente parlando, con delle linee armoniose e proporzionate) bersaglio.
 
Per aggiornarlo al meglio, a quel punto arrivarono i programmi per il suo aggiornamento. L'aereo, noto come 'Finback-B' (finback è il nome di un cetaceo, per via della mole, utilizzato dalla NATO) aveva un muso ridisegnato. In sostanza, si trattava di un caccia che cercava di trasformare le sue capacità in quelle di un intercettore moderno, visto che rispetto al J-7 poteva altrimenti vantare solo una maggiore capacità di carico e sopratutto di autonomia (cosa che ne ha favorito il servizio con la PLA, come anche la sicurezza di due motori piuttosto che uno sui voli marittimi). La nuova versione aveva un muso solido con un grosso radome e prese d'aria laterali. In sostanza, sembrava e forse era un MiG-23 con un'ala da MiG-21, ma con un'aspetto complessivo simile a quello del Su-15 Flagon. Entrò in servizio nel 1992 ma il suo primo volo venne fatto il 12 giugno 1982, e la macchina venne rivelata ufficialmente al Farnborough Air Show del 1986. La produzione iniziò presumibilmente nel 1988. Tra l'altro, l'aereo poteva contare sull'appoggio americano grazie all'approvazione del progetto 'Peace Pearl' di collaborazione con gli USA che includeva la fornitura di 52 radar APG-66 per un valore, assieme ad altri elementi avionici, di 200 milioni di $$. La Grumman avrebbe avuto l'incarico di cooperare con i cinesi della SAC ma la cosa finì nel giugno 1989, con la repressione di Tienammen. All'epoca due F-8 erano negli USA per lavorare all'integrazione dell'avionica, sulla Edwards AFB,California. I sistemi da installare erano tra l'altro l'INS Litton LN-39, data bus 1553, HUD. L'aereo era stato presentato com J-8II a le Bourget del 1989. Bloccato il programma con decorrenza immediata, la fine definitiva venne decretata nel 1990 e i due caccia rispediti in Patria dopo un anno di permanenza negli USA. Finita la guerra Fredda, però, un nuovo orizzonte si apriva: la collaborazione con l'ex-URSS, perché quello che i cinesi cercavano i sovietici l'avevano già approntato con gli upgrade per macchine come i MiG-23 o quantomeno, erano in condizione di proporre sistemi compatibili (anche perché lo spazio per l'avionica sul J-8 non mancava). Un primo accordo venne sigliato già il 14 maggio 1990, una data storica per i rapporti tra i due Paesi. Tra gli articoli sovietici che interessavano ai cinesi vi era il radar Zhuk, pesante 240 kg, capace di inseguire 10 bersagli e attaccarne due entro decine di km di distanza. Così nel 1996 venne rivelato il F_8IIM, con radar Zhuk e missili R-27R, per un balzo in avanti gigantesco rispetto ai J-8 di prima generazione. VOlò probabilmente il 28 aprile di quell'anno e vava molti miglioramenti di dettaglio, per esempio slats capaci di farlo decollare in appena 630 me parafreno per l'arresto in 900, comandi HOTAS, un HUD della LOEC di Louyang, uno schermo monocromatico, casco designatore LOEC (pesante solo 200 gr, campo visivo di 60 gradi, operante sulle teste di ricerca dei missili IR che sono ancora modelli cinesi piuttosto che sovietici come nell'originale sistema russo), RWR con 4 antenne, sistema ECM, computer digitale etc.. Pochi esemplari vennero prodotti, assieme ai nuovi J-8D che erano dotati di sonda per il rifornimento in volo con un raggio conseguentemte aumentato a 1200 km. Un primo ordine arrivò per 24 esemplari, suddivisi tra Aviazione e Marina. Un altro modello, del 1988, era un interessante prototipo chiamato J-8IIACT con sistema di comandi FBW per la prima volta in una macchina cinese. A dire il vero, il numero di varianti è ben più lungo, comprendendo i J-8II Block 2 con radr KLJ-1, primo volo del novembre 1989, e i J-8C con radar Elta M2034 e motori turbofan WP-14, i caccia J-8F con missili a guida radar attiva PL-12, i caccia J-8II con radar Zhuk-8II di cui sopra, e non è ben chiaro quali sono in servizio, ma di sicuro nessuno è stato esportato.
 
Alcuni di questi tipi sembrano sperimentali, o offerti per l'export, ma la confusione, come direbbe Mao, è grande sotto il cielo. Pare che pochi esemplari vennero esportati negli anni '80 in Irak, ma si tratta di una notizia dubbia. In ogni caso, circa 300-400 vennero consegnati all'Aeronautica e alla marina cinesi, servendo per certo con il Primo reggimento della Prima divisione aerea basata ad Ashan, con gli J-8B, il 25 Reggimento della 18ima Divisioen di Datuopu, Hunan, il 76imo Reggimento della 26ima Divisione aerea di Chongming, Shanghai, il 25imo reggimento da caccia navale della Nona divisione aerea, di Hainan.
 
Proprio uno di questi caccia della versione B o D ebbe il famoso incontro con un EP-3 ARIES che stava 'curiosando' al largo delle coste cinesi. L'incidente com'é noto venne causato dalla collisione che si verificò tra il caccia e il pattugliatore-spia americano. Questo atterrò su di una base cinese per l'emergenza, essendo rimasto senza muso, ma il caccia precipitò in mare uccidendo il pilota, che poco prima aveva mostrato agli americani il suo indirizzo email su di un foglietto di carta. La situazione precipitò a livello diplomatico, prima dell'11 settembre il mondo era piuttosto diverso nello schema di alleanze e l'ARIES era un aereo molto delicato di cui gli USA proteggevano i segreti. Non gradirono ovviamente che i cinesi lo vedessero troppo da vicino. Un incidente simile avvenne nel 1987 con un Su-27, allora nuovissimo caccia da combattimento della V-VS e un P-3 Orion. Cose simili succedono di continuo, specie all'epoca della guerra fredda, ma raramente se ne ha notizia. In quel caso, il caccia russo si avvicinò ad un Orion norvegese e nel successivo impatto (senza gravi conseguenze) gli portò via 10 cm di elica, ma non precipitò come nel caso dello sfortunato aereo cinese. Forse la cosa più interessante dell'F-8/J.8 è la sua capacità di carico: con 4500 kg è possibile equipaggiarlo con capacità d'attacco notevoli, per esempio un grappolo di 6 bombe da 250 kg sotto la fusoliera, 2 lanciarazzi e 4 missili IR sotto le ali. Strano che non sia mai stato pensato di adattarlo a missioni d'attacco, come è accaduto al MiG-23, e che non ne sia mai stata mostrata una versione biposto. In ogni caso, chiaramente il caccia di gran lunga più importante tra quelli pesanti si è rivelato il Su-27, che ha raggio d'azione, agilità e potenza di fuoco senza compromessi e grandemente maggiori che il J-8. Quest'ultimo al più è migliore come immagine radar, assai minore, e non casualmente è stato sperimentato con una vernice stealth capace di ridurla del 60% nelle bande E/J. Lo ha annunciato nel 2000 (alla fiera aeronautica di Zuhai) la Xikai di Pechino.
 
==2007==