Forze armate mondiali dal secondo dopoguerra al XXI secolo/Cina: differenze tra le versioni

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Questa nazione asiatica è a tutti gli effetti un continente in un continente: la più popolosa nazione del mondo contenuta interamente nel continente più grande del mondo. L'isolamento, i problemi demografici, policiti, gli ostacoli linguistici ne hanno fatto uno dei luoghi più difficilmente comprensibili dall'Occidente e nondimeno, uno di quelli che ha suscitato maggiore attenzione, per le ricchezze e le risorse, per la cultura millennaria e per la sua potenzialità come mercato di prodotti esteri. E quest'ultimo fattore non è di recente istituzione, poiché già nell'XIX secolo vi furono le cosidette 'Guerre dell'Oppio', quando i cinesi erano sottomessi all'importazione di droghe dall'estero, che oltretutto ne intaccavano molto negativamente la struttura sociale.
 
In termini di produzione, tattiche e tecnologia, la Cina fatica a tutt'oggi a scrollarsi di dosso l'era 'sovietica'. Quando ancora la Repubblica Popolare Cinese non esisteva ancora, i sovietici già fornivano i loro avanzati caccia I-15 e I-16 per combattere contro i giapponesi, e poi combatterono direttamente contro di loro nel 1938-39. La fine della guerra, l'affermarsi di Mao e della 'via cinese al comunismo' fece restare la Cina vicina all'URSS, ben più modernizzata anche se parimenti, immensamente devastata dalla guerra appena finita. Tutto questo durò per gli anni '50, poi vi fu un errore basico nella politica del blocco comunista: la rottura 'ideologica' del 1960, che lasciò arretrata la Cina e senza sbocchi commerciali sufficienti l'URSS. Le conseguenze furono probabilmente fondamentali per le sorti dei regimi comunisti. I Cinesi cercarono l'autosufficienza, ma nonostante le ambizioni -e il clamoroso errore della 'Rivoluzione Culturale', la Cina si ritrovò per quello che era, una nazione arretrata senza esperienza e tecnologia. Questo era comprovato dalla semplice constatazione che le copie cinesi di macchine sovietiche oramai obsolete, erano inizialmente talmente mal fatte da essere rifiutata dalle Forze armate (è il caso, per esempio, dei primi caccia J-6). In sostanza, con una lenta evoluzione, agli inizi degli anni '70 la maggior parte dei problemi era ragionevolmente risolta, ma nondimeno, i mezzi in produzione erano ancora le copie di articoli sovietici: carri T-59/69 basati sui T-54, caccia J-6/7 A-5 basati sui MiG-19 e 21F, missili HQ-2 e C.201 basati sui missili SA-2 e SS-N 2 e via discorrendo.

Solo negli anni '80, dopo anni di tentativi, anche originali, aiuti occidentali e israeliani, i cinesi cominciarono a costruire mezzi, non tanto convincenti in verità, di una generazione successiva, come il J-8, i carri Type 80-85, semoventi Type 83, blindati YW-531 e vari tipi di missili, spesso cloni di sistemi occidentali. Tutto questo non andò sempre bene, e i progressi non sembrarono sufficienti: all'inizio degli anni '90 i cinesi erano in procinto di produrre una varietà di carri, aerei, missili (specie antinave) incredibile, con veri e propri cloni di missili SAM e AAM come gli SA-2, Crotale, Aspide, Sparrow, Magic, Exocet, Styx, Sagger e altro ancora. Non bastava ancora, e allora la Cina ha riallacciato i rapporti con la Russia, ora che era finita la Guerra Fredda e che la Russia era a corto di contanti e di clienti per le sue industrie belliche, mentre Taiwan cercava di rafforzarsi militarmente con nuovi programmi militari avanzati. Il risultato è stato lo sviluppo di caccia come il J-10, ma anche la compera diretta di caccia SU-27 (J-11), missili SA-15, SS-N 22, tecnologie per carri come i cannoni da 125mm, missili SA-10, AA-10, 11, 12.
 
==Metà anni '80==
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Eccone alcuni presentati nella prima metà del decennio:
 
'''Carri armati''':
*carri armati: ilIl Type 80-85 ha dato una svolta alla tecnologia carrista cinese fino allora limitata ai cloni dei T-54 magari appena migliorati. La NORINCO, una delle 7 corporation cinesi del settore militare che, fondata nel 1980 raggruppava oltre 150 aziende oltre che parecchi istituti di ricerca, ha avuto un ruolo fondamentale per i carri e per i mezzi terrestri.
 
Un veicolo che poteva essere considerato un equivalente del T-72 era il Type 90-II, presentato con queste caratteristiche: peso 48 t (molto di più di un carro sovietico analogo), alterzza di 2 m, larghezza di 3,4 e lunghezza di 7. Date le ridotte dimensioni si tratta di una massa che dovrebbe corrispondere ad una rilevante corazzatura, anche perché la torretta è piccola, biposto, con struttura saldata e assai squadrata che significa la presenza di corazze composite. Lo scafo con treno di rotolamento a 6 ruote, è simile come parte anteriore a quella del Leopard 2 e non ha quindi la struttura con un frontale molto inclinato come i carri russi. Il motre aveva 1200 hp con trasmissione idromeccanica con 4 marce avanti e due indietro, e l'autonomia arrivava a 400 km, mentre la velocità dichiarata non era molto alta, solo 60 kmh. La capacità di pendenza era di 60% e la trincea superabile di 3 m. Cannone da 125 mm ad anima liscia, caricatore automatico, sistema di controllo del tiro computerizzato erano le caratteristiche relative alla potenza di fuoco, mentre la protezione era composita-stratificata e a differenza di quella dei carri russi, la torre era di tipo saldato, il che in teoria almeno aiutava a innestare corazze composite, in genere basate su strutture rigide e piatte.
 
'''Blindati''':
I cingolati della serie YW-531 o K-63 hanno dato origine ad un nuovo blindato, il Type 90, un mezzo da combattimento per la fanteria meccanizzata. Prima di descriverlo, ecco una più che doverosa descrizione del predecessore. Quest'ultimo è un mezzo corazzato tutto sommato definibile come 'grazioso', con una struttura piuttosto corta e con una piastra corazzata relativamente inclinata, ma non quanto nel caso del BMP, semmai si tratta di una configurazione intermedia tra quella e quella specie di scatola su cingoli che è l'M113. Ha struttura in acciaio saldato, una blindatura che lo protegge solo dalle armi portatili leggere (congruamente con la sua massa di circa 10 t), una tendenza piuttosto fastidiosa a bruciare quando colpito, controbilanciata però da altre qualità come l'affidabilità meccanica, una buona mobilità, capacità anfibia, e versatilità per quello che sostanzialmente è l'M113 cinese, un mezzo di poche pretese e proprio perchè versatile, facile ad adattarsi. L'equipaggio ha a disposizione una mitragliatrice pesante che è la versione cinese della DshkM sovietica, facilmente riconoscibile per il voluminoso freno di bocca. Vi è una rampa di carico posteriore. Le versioni sono molte: per esempio, i semoventi d'artiglieria, limitati ma semplici ed economici. Per esempio, l'equivalente cinese del 2S1 è un semovente da un obice da 122mm in postazione scoperta, il meglio che si poteva fare con un veicolo del genere, e molto migliore di un cannone trainato, anche se rudimentale. Un'altro mezzo è il lanciarazzi da 19 colpi da 130 mm, che lancia razzi disposti su due file sovrapposte da 9 e 10 colpi. La gittata è di appena 10 km con testate da circa 10 kg, essendo questi razzi molto più corti di quelli da 122 sovietici, pure prodotti su licenza. Lo scafo se non altro è totalmente protetto superiormente. Entrambi questi sistemi sono utilizzati per le unità corazzate, specie a livello divisionale. Nella loro limitatezza, erano il meglio che si poteva fare con quanto disponibile. Largamente esportati, per esempio in Albania e Irak, sono stati prodotti a migliaia.
 
L'evoluzione ha portato, tramite il modello avanzato Typ 85/YW-521H al Type 90, più schiacciato (per poca gioia dell'equipaggio) per essere più sfuggente e con un miglior profilo balistico. La motorizzazione con un diesel Deutz BF 8L 413F da 320hp o del più potente modello 'C' da 360Hp. Le ruote per ciascun cingolo sono ancora 5 (caratteristica unica dei mezzi di questo tipo, combinate con 3 rulli di rinvio). FInalmente presente un sistema di protezione NBC, serbatoi esterni per ridurre le conseguenze di eventuali incendi (ma non certo per migliorare la protezione degli stessi, è un dilemma simile a quello del VCC italiano), mitragliatrice con una robusta corazza di difesa su tutti i lati a mò di torretta aperta. Numerosi i modelli prodotti: portamortaio da 81 ,82 o 120 mm, sistema missilistico controcarro (con 4 lanciamissili dei missili SACLOS Red Arrow da km di portata), semovente lanciarazzi, d'artiglieria da 122 mm, carro recupero. A proposito di cacciacarri, il Type 85 aveva già un componente controcarro con torretta per 4 RED ARROW 8 da 3 km di gittata.
 
'''Nuove artiglierie''': Qui si registrò una vera 'esplosione' delle capacità, non meno se non maggiore di quella del reparto corazzati. Anche in questi 'sviluppi', molto è dovuto a Gerry Bull, il genio della balistica canadese, che a suo tempo riuscì persino a costruire un cannone capace di sparare in orbita dei piccoli carichi (!), quasi a mò di novello Verne, ma qualcuno non gradiva i suoi piani e venne ucciso il 22 marzo 1990 (si dice dai servizi israeliani). Prima di questo, ha avuto modo di influenzare le artiglierie di ogni latitudine, dall'Austria al Sudafrica; quello che era meno noto, è che anche la Cina ebbe tale influenza. Questa è invece testimoniata appieno dal WA 021 da 155/45 mm, che ha una gittata con proiettili standard di 30 km, come i precedenti pezzi da 155/39 con le munizioni a razzo RAP, il che dà un'idea perché le munizioni a razzo costano di più e sono meno precise, e poi, ovviamente, con munizioni simili queste artiglierie possonon giungere a 37, anche 39 km come nel caso dei pezzi di questo tipo grazie all'uso di speciali proiettili ERFB con sistema 'base bleed' che usa un razzo, ma non tanto per la spinta ausiliaria, quanto per creare una sorta di 'fuso' di gas che agisce come se fosse una sorta di prolungamento del proiettile diminuendo l'attrito e quindi aumentando la gittata massima. La cadenza arrivava a 5 colpi per minuto.
 
Non bastando questo sistema, venne ideato anche dalla NORINCO un modello con motore ausiliario da ben 70hp, e sopratutto il potente semovente Type 45 che con la struttura del precedente Type 83 (con obice da 152 mm, simile al 2S3 sovietico) modificata a sufficienza per istallare la nuova bocca da fuoco. Si tratta della prima versione semovente del cannone 'modello Bull', con una massa di 32 t, diesel da 525 HP, 5 uomini di equipaggio, 30 colpi di riserva perlopiù nella grossa torretta, sistema di navigazione terrestre e data link per il comando di batteria. Insomma, un veicolo semovente tra i più moderni e potenti degli inizi degli anni '90. Infine, la stessa bocca da fuoco venne provata con successo sugli affusti degli obici da 152 mm M-47 e cannoni M-46. Il sistema di comando e controllo di batteria ha un veicolo con 4-5 uomini con sistema di elaborazione dati che consente una reazione in circa 30 secondi per eseguire il tiro di controbatteria.
 
Il pezzo maggiore era però un artiglieria trainata da 203 mm, pezzo di calibro oramai piuttosto desueto ma potente, con una gittata da 40 km, fino a 50 con munizioni a gittata prolungata, superando tutti gli altri pezzi d'artiglieria dell'epoca, persino il 2S7 sovietico, che era inferiore di circa 3 km.
 
Quanto ai lanciarazzi, tra le novità dell'epoca il WM-80 da 273 mm e il Type 90 da 122 mm. Quest'ultimo era l'evoluzione del Type 81 che era una sorta di clone del potente sistema sovietico BM-21. La gittata, grazie ad un nuovo motore a razzo, simile probabilmente a quello dei Sakr egiziani o dei FIROS italiani ha un congruo aumento a 30 km dai 20,4 originari, e il veicolo 6x6 su cui è installato consente di ricaricare altri 40 razzi in pochi secondi, già pronti su di un pianale di ricarica. Un telone protettivo ricopre il lanciarazzi per protezione e per mimetizzare il veicolo come un normale autocarro. E' possibile anche un lanciarazzi di questo tipo sullo scafo del semovente Type 83. La sua distribuzione era a livello divisionale. Per il corpo d'armata il WM-80 offriva invece un braccio ben più lungo, persino 'troppo' per un razzo non guidato. I razzi erano sistemati con un lanciatore da 8 colpi lungo 4,885 m, portato su di un autocarro 8x8 con motore da ben 525 hp. I razzi sono stabilizzati sia per lenta rotazione che per alette, pesano ben 505 kg e hanno una testata da 150 kg. Sopratutto, hanno una gittata superiore a 80 km, maggiore di quella dei razzi singoli FROG-7 e persiono dei BM-30 Smerch, che pure pesano di più (800 kg), ma del resto hanno anche 280 km di gittata.
 
Questi nuovi armamenti erano dotati di prestazioni impressionanti, ma non sarebbero serviti a molto, sopratutto nei tiri per sfruttare appieno la gittata dei sistemi. Esserne privo ha impedito all'esercito irakeno di reagire con la dovuta efficienza con la sua potente artiglieria, contro gli Alleati. Qui i cinesi hanno presentato un radar di tiro niente di meno che di tipo 'Phased array' Type 704 con antenna a scansione elettronica in banda X, capace di seguire fino a 8 proiettili, e usato sia come controbatteria che come direzione tiro, assieme a terminali informatici come i QFS con consolle e calcolatori portatili, utilizzabile per batterie e battaglioni.
 
Tra i '''sistemi di difesa aera''' della 'nuova generazione', messa in cantiere prima della rivolta di Tienammen (e dell'embargo occidentale), figurava anche il sistema di difesa aerea Type 90, presentato già nel 1988 all'ASIANDEX con un sistema SKYGUARD e missili che erano le copie (PL-10) dello Sparrow assieme ai cannoni da 35 mm. Visti i problemi di Tienammen, il sistema venne modificato con prodotti 'locali': direzione radar Type 702, radar IBIS (per la localizzazione di bersagli a quote molto basse), cannoni binati da 37 mm, lanciatori quadrinati per missili PL-9 a guida IR.
 
La direzione di tiro Type 702 ha un radar di forma circolare classica in banda C con una antenna rotante di 360 gradi, elevazione -3/+87 gradi, errore massimo dichiarato di 1,5 mil e 15 m di distanza, mentre il radar IBIS ha un braccio telescopico per elevarlo a una decina di metri sopra l'autocarro-container che lo porta. L'IBIS ha una portata di oltre 40 km, insegue 10 bersagli e ha un sistema pulse-doppler coerente con processamento digitale del segnale. Utilizzabile per vari livelli, a quello di brigata da difesa aerea ha 8 battaglioni su 3 batterie, per un totale di 8 radar IBIS da scoperta, 24 radar Type 702, 24 sensori elettro-ottici, 48 complessi binati da 35 o 37 mm, 24 lanciatori quadrupli PL-9 e in tal caso il sistema da difesa aerea era in grado di proteggere oltre 3.000 km2. Nell'insieme si trattava di un sistema ragionevolmente capace per l'epoca, certamente un grosso balzo in avanti per la tecnologia cinese.
 
Un veicolo che poteva essere considerato un equivalente del T-72 era il Type 90-II, presentato con queste caratteristiche: peso 48 t (molto di più di un carro sovietico analogo), alterzza di 2 m, larghezza di 3,4 e lunghezza di 7. Date le ridotte dimensioni si tratta di una massa che dovrebbe corrispondere ad una rilevante corazzatura, anche perché la torretta è piccola, biposto, con struttura saldata e assai squadrata che significa la presenza di corazze composite. Lo scafo con treno di rotolamento a 6 ruote, è simile come parte anteriore a quella del Leopard 2 e non ha quindi la struttura con un frontale molto inclinato come i carri russi. Il motre aveva 1200 hp con trasmissione idromeccanica con 4 marce avanti e due indietro, e l'autonomia arrivava a 400 km, mentre la velocità dichiarata non era molto alta, solo 60 kmh. La capacità di pendenza era di 60% e la trincea superabile di 3 m.