Forze armate mondiali dal secondo dopoguerra al XXI secolo/Olanda: differenze tra le versioni

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==Generalità==
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Per piccola che sia, l'Olanda ha dato molto alla civiltà europea e mondiale: la sua gente ha saputo costruire letteralmente il suo territorio con opere idrauliche di grandi ambizioni, contro un mare che non perdonava nulla, essendo direttamente collegato all'Oceano Atlantico. La sua attività commerciale consentì di sviluppare ricchezza, e al pari delle città della penisola italica (non ancora unificata politicamente in una nazione) diede vita al Rinascimento. La sua intraprendenza commerciale e l'abilità dei navigatori olandesi permise di ottenere un impero commerciale ma anche uno territoriale basato su colonie fino ad occupare, per breve tempo, Formosa (poi conosciuta come Taiwan) e altre isole, note poi come Indie olandesi. La forza militare dell'Olanda non era comunque pari a quella economica e culturale, cosicché in Europa si ritrovò a giocare un ruolo di secondo piano rispetto alle maggiori potenze. Tra le sue industrie, degna di nota la Fokker, che per decenni ha costituito la base delle forze aeree olandesi (e prima ancora, tedesche), e dell'industria aerospaziale civile. La seconda guerra mondiale la vide rapidamente occupata e vinta, anche se con pesanti perdite da parte dei tedeschi. Il dopoguerra ha visto l'Olanda risorgere come potenza economica, nazione civile, ma anche, per quello che riguarda l'argomento di questo libro, la titolare di una notevolissima forza militare. Pur essendo un 'midget state' con una superficie pari ad un decimo dell'Italia e con una popolazione pari a circa un sesto, l'Olanda riuscì ad un certo punto ad ottenere una forza di carri moderni pari a circa 900 mezzi, mentre gli aerei da combattimento erano circa 200. Si trattava di un valore considerabile rispettiamente pari a tre quarti e a due terzi di tutta la forza schierabile, negli stessi campi, dall'Italia. E anche la flotta, aiutata dai vivaci cantieri olandesi, è divenuta, col tempo, moderna e molto numerosa: solo il numero ridotto di sottomarini e la rinuncia alla portaerei dopo la radiazione della Karel Doorman (poi diventata la Venticinquo de Mayo argentina) ha costituito una limitazione. Le navi olandesi erano una dozzina di fregate e due cacciatorpediniere, che erano sufficienti per bilanciare quasi alla pari le navi della Marina Militare Italiana della flotta di superficie. In termini qualitativi, quando l'Aeronautica Italiana aveva ancora mezzi obsoleti come gli F-104 e G.91, quella olandese era standardizzata su oltre 200 F-16, e mentre la linea carri dell'E.I. aveva ancora centinaia di carri M.47 totalmente obsoleti, 300 carri M60A1 e 920 Leopard 1 di prima generazione, l'Olanda ottenne 445 Leopard 2 e 468 Leopard 1 di prima generazione. Mentre l'Olanda ottenne i Leopard 2 e gli F-16 all'inizio degli anni '80, l'Italia è riuscita ad ottenere un totale di 200 equivalenti carri Ariete dal 1995, ovvero 4 anni dopo la fine della Guerra Fredda, grossomodo quando arrivarono anche i Tornado ADV, i primi caccia veramente 'moderni' dell'AMI, ma solo 24 esemplari in leasing dalla RAF. Parimenti, l'Olanda riuscì a comprare 95 Gepard antiaerei e centinaia di AIFV con cannone da 25mm, quando l'Italia ha aspettato 20 anni per comprare 200 VCC-80 Dardo, e non ha mai ottenuto gli OTOMATIC. Invece, ci si dovette accontentare di 'rimedi' come i VCC-1/2 e i SIDAM, sia pure comprati in buona quantità. Naturalmente l'Olanda non ha sempre avuto condizioni di eccellenza in termini qualitativi: ma nondimeno, nonostante alcune lacune che per esempio, il dirimpettaio Belgio, pur essendo meno potente, non ha (con particolare riferimento alla linea di aerei d'addestramento, in Olanda quasi assenti), l'Olanda è riuscita a disporre di una forza militare di tutto rispetto. Con Belgio l'Olanda ha condiviso molto, dopotutto si trattava di nazioni del BENELUX. Entrambe hanno solo una piccola superficie, e hanno saputo costruire una industria relativamente autonoma, in entrambi i casi comprendente quella aeronautica (Fokker e SABCA). La cantieristica olandese e quella delle armi da fuoco belga sono altri due punti di forza di queste nazioni, con ampi riconoscimenti all'estero (basti dire che gli inglesi, ad un certo punto, avevano rimpiazzato tutte le loro armi leggere proprie con quelle belghe della FN, e lo stesso fecero gli olandesi). In termini di numeri, i carri Leopard vennero forniti a tutt'e due le nazioni, ma al Belgio andarono solo 334 Leopard 1 (a parte le versioni speciali, come del resto per l'Olanda), ma l'Olanda ebbe 468 carri e poi 445 Leopard 2. Gli F-16 erano 160 per il Belgio e 208 per l'Olanda. I carri Gepard erano 55 per il Belgio e 95 per l'Olanda. La flotta belga era irrilevante eccetto le 4 piccole fregate E-71, quando le Kortenaer e le Tromp olandesi formavano due gruppi ASW oceanici, con la relativa componente di elicotteri inglesi Lynx. Come l'industria delle armi leggere belga è ben nota ed affermata (basti pensare anche alla recente MINIMI da 5,56mm), in Olanda si è fatto lo stesso con l'elettronica, con la Hollandese Signapparaten, la Signaal e la Philips. Basti dire che parte dell'elettronica dei Gepard è stata, nei carri olandesi, sostituita da sistemi autoctoni della H.S. Tali attività sono particolarmente mirate ,a dire il vero, nel settore navale: i radar navali WM-35 e 28, gli STIR e una serie di radar di scoperta aerea e navale dai DA-05/08 all'APAR sono diventati estremamente popolari. Le fregate Perry americane hanno come radar guidamissili un WM-28 nella caratteristica cupola ovoidale, le fregate F-123 Brandemburg tedesche hanno due STIR multifunzione (per cannoni e radar), le fregate antiaeree e ASW olandesi, dalle Kortenaer alle Tromp (che condividono, con i Suffren francesi, una caratteristica, immensa cupola di plastica per proteggere il radar sopra la sovrastruttura, spesso chiamata 'basilica') fino alle attuali LCF con i suoi sistemi antiaerei molto moderni. Non sono mancati i programmi multinazionali nel settore navale (curiosamente, non così è stato per altri programmi, come quelli aeronautici), con le Kortenaer realizzate con un progetto in comune con le Bremen tedesche, leggermente più veloci. I cacciamine 'Tripartite' sono stati realizzati assieme al Belgio e alla Francia, e si è trattato del gruppo di navi di questa categoria più numeroso tra tutti quelli realizzati, con oltre 30 scafi realizzati.