Forze armate mondiali dal secondo dopoguerra al XXI secolo/Egitto: differenze tra le versioni

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Sulla terra d'Egitto si consumò una accesa rivalità franco-inglese, con entrambe le nazioni intente ad espandere il loro impero coloniale: la Francia tra il 1870 e il 1900 conquistò 9 milioni di kmq e 37 milioni di abitanti (pertanto si trattava di terre realmente desolate, anche per quei tempi), la Gran Bretagna arrivò a 12,8 milioni e 88 milioni di abitanti. La situazione non era tanto brillante, nonostante questi grandi numeri: la concorrenza in Europa della Germania e nel mondo degli Stati Uniti rendeva in realtà assai debole la posizione della Gran Bretagna,sopratutto in prospettiva. La sua aggressività, come spesso accade, era quindi un sintomo di debolezza, ma come spesso accade, scambiata per una dimostrazione di forza. L'Egitto era all'epoca un sultanato dell'Impero ottomano. La sua economia, nonostante l'apertura del Canale che rese isola l'Africa, o forse sopratutto per questo, non era tuttavia in buone condizioni, con un progressivo indebitamento che era causato in buona parte dalle spese e dai domini personali del Pascià, ovvero Ismail Pascià, aumentò il debito da 367 milioni di franchi del 1867 a 1712 del 1879. Tutto questo era dovuto a vari fattori: alle proprietà personali del Khedivè (Governatore) che arrivarono ad un quinto circa della superficie arabile), ad affari poco chiari con banche europee e alla fine, per evitare la bancarotta, tutto questo si tramutò in una fortissima tassazione. Aumentò il malcontento, mentre le finanze egizie passarono, a titolo di 'curatori fallimentari' nelle mani degli europei. Una serie bizzarra di comminstioni in cui corruzione, interessi economici, politica divennero talmente incontrollabili, che nel giugno del 1882, nonostante la deposizione di Ismail Pascià, sostituito con Tefwik, arrivò al culmine. Tra spese pubbliche tagliate, e tasse aumentate il malcontento popolare era cresciuto notevolmente, e l'estremismo religioso si stava diffondendo (la storia, indubbiamente, tende a ripetersi). L'11 giugno ad Alessandria vi furono disordini violenti e 42 europei, tra cui un italiano (dei 14.000 residenti all'epoca in Egitto) vennero uccisi. A quel punto si decise, da parte britannica (italiani e francesi evitarono il confronto diretto) di occupare l'Egitto, onde garantire sicurezza e stabilità alla regione. La flotta che si presentò davanti ad Alessandria inviò un ultimatum ai difensori l'9 luglio, e due giorni dopo iniziò un micidiale bombardamento da parte di 15 corazzate e cannoniere. Le corazze e le artiglierie inglesi si dimostrarono molto efficienti contro le numerose ma antiquate difese dei forti arabi, anche se alla fine, il numero dei cannoni costieri distrutti non fu elevato, sul totale di 42 pezzi moderni e ben 250 antiquati disponibili. L'occupazione dell'Egitto iniziò solo dopo molto tempo,per mancanza di truppe immediatamente disponibili, anche perché fallirono i tentativi inglesi di coinvolgere Francia, Italia e persino Turchia nell'azione. Nonostate questo, il 13 settembre il corpo di spedizione inglese, pur nettamente meno numeroso, sconfisse gli egiziani a Tel-el-Kebir, per poi entrare due giorni dopo al Cairo.
 
Da quel momento l'Egitto diventava di fatto occupato dagli inglesi, cosa che continuò fino alla Seconda guerra mondiale. La base navale di Alessandria e il controllo del Canale di Suez si dimostrarono da subito determinanti per la strategia inglese nel Mediterraneo, e ancora di più lo sarebbero stati in seguito: senza Alessandria e in generale, l'Egitto, gli inglesi non avrebbero potuto contrastare l'Asse in Africa. La guerra del 1940, che arrivava dopo 5 anni di tensioni seguite alla Campagna di Etiopia, vide gli inglesi in grave inferiorità rispetto agli Italiani. L'Italia fascista aveva molto curato la propria forza militare, come tutte le potenze in ascesa, mentre la Gran Bretagna era impegnata a mantenere, nonostante il lento declino, lo status quo e la pace. Dopo la crisi del 1935 e la Guerra di Spagna, che tra l'altro poteva anche minacciare l'altra base inglese principale nel Mediterraneo, Gibilterra, era chiaro che la politica avrebbe avuto sempre meno importanza rispetto alla guerra guerreggiata, e così fu. Gli inglesi erano alleati con i Francesi, titolari di un forte esercito, ma questi cedettero il 25 giugno, invasi dai tedeschi, e i pochi britannici si ritrovarono contro 300000 italiani della Libia. Nonostante la forza della Regia Aeronautica e della Regia Marina, la condotta bellica italiana era talmente incerta e incompetente, che gli inglesi si ritirarono semplicemente da parte del territorio egiziano, per riorganizzarsi, attendere rinforzi e accorciare le linee logistiche. Gli Italiani, sistemati principalmente in grandi capisaldi e fortezze, furono quindi del tutto statici rispetto alla blitzkrieg all'inglese voluta da Wavell e sopratutto, O'Connor. Con poche forze disponibili, ma altamente mobili e supportate da un'efficiente aviazione, scatenarono l'Operazione Compass, che in due mesi annientò 10 divisioni italiane, fece migliaia di morti ma sopratutto 130.000 prigionieri, mentre le perdite arrivarono a 1000 cannoni, 400 carri e 500 aerei circa. Solo l'arrivo di Rommel invertì la tendenza, mettendo a nudo la fatica che anche gli inglesi avevano fatto, pur impiegando magistralmente le loro forze. Seguirono quasi due anni di guerra in cui gli inglesi subirono molto e ottennero poco, se non, alla fine, di fermare l'Asse ad El-Alamein. La flotta inglese era messa male, e un'incursione di sommozzatori italiani ad Alessandria nel dicembre 1941 mise fuori uso le ultime due corazzate inglesi, dopo che i tedeschi avevano già messo fuori uso o affondato altre due corazzate e due portaerei. Malta non si arrese, nonostante tutto, e l'Asse non riuscì mai a decidersi di occuparla, insistendo a continuare verso Alessandria d'Egitto e magari, il Canale di Suez. Ma gli inglesi erano troppo forti e con la seconda battaglia di El-Alamein ricacciarono indietro definitivamente gli italo-tedeschi. Per il resto della guerra l'Egitto fu una base logistica di primo piano, ma senza altre minacce dirette. La fine della guerra, comunque, portò gli inglesi a lasciare la piena sovranità agli egiziani sulla loro terra. Ben presto anche le forze armate egiziane sarebbero diventate un'entità definita, grazie ai lasciti materiali e ordinamentali inglesi e a nuove commesse, anche ad altri Paesi. Nel 1946, in particolare, avrebbe avuto luogo la rifondazione della Marina Egiziana, con il decreto reale del 30 giugno. I primi 50 cadetti vennero inviati in UK all'epoca ancora influente sull'Egitto. Presto si sarebbe trovata in guerra con gli israeliani.
 
==1947/48==