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== Cesarina Prampolini ==
Cesarina Prampolini ( Villanova (MO), [[w:15_aprile|15 aprile]] [[w:1921|1921]] - [[w:Giugno|Giugno]] [[w:2014|2014]]) è stata una partigiana italiana.
 
=== Avvicinamento alla Resistenza ===
Si avvicina alla [[w:Resistenza_italiana|Resistenza]] in seguito alla morte del suocero, causata dal primo dei quattro bombardamenti che colpiscono la città di [[w:Modena|Modena]]. Con il soprannome di Marta e come staffetta prende quindi parte alla CUMER (comando militare della Resistenza in [[w:Emilia-Romagna|Emilia-Romagna]]) e diviene membro, dal [[w:5_aprile|5 aprile]] [[w:1944|1944]], del [[w:Corpo_volontari_della_libertà|CVL (corpo volontari della libertà)]].
 
{{citazione|Se c'è bisogno vado anche a Bari, purché finisca questo lavoro!|<ref>Frase pronunciata dalla partigiana durante un'intervista del 10 aprile 1996, a cura di Anna Maria Agnini</ref>}}Passo che evidenzia lo strazio emotivo e i pensieri che la tormentavano in quegli anni.
 
=== Incarichi presieduti durante la guerra ===
Entra nella Resistenza, con il nome di battaglia Marta, come staffetta del CUMER (Divisione "Modena Pianura"), operando nelle zone di [[w:Modena|Modena]], [[w:Reggio_Emilia|Reggio Emilia]] e [[w:Bologna|Bologna]]. Organizza i [[w:Gruppi_di_difesa_della_donna#:~:text=I%20Gruppi%20di%20Difesa%20della,femminile%20nella%20lotta%20al%20fascismo.|Gruppi di Difesa della Donna]] e offre ospitalità ad alcuni soldati stranieri a casa sua, dando loro acqua e cibo. Le viene attribuito il grado di Capitano e viene riconosciuta partigiana italiana dal [[w:5_aprile|5 aprile]] [[w:1944|1944]] al [[w:30_aprile|30 aprile]] [[w:1945|1945]].
 
{{citazione|Ho portato tanta stampa! Una volta mi avevano dato 5000 copie di un giornale, erano sei, cinque plichi così che dico: "Ma come faccio a nasconderli!", allora dice: "Eh, li metti sopra al manubrio con sopra una mano" e son venuta fino a Modena|<ref>Tratto dal libro "A guardare le nuvole: partigiane modenesi tra memoria e narrazione", Liotti, Remaggi, pag. 215</ref>}}Passaggio che descrive il ruolo quotidiano della partigiana in un aneddoto ai limiti del reale, proprio in queste occasioni, infatti, molte donne sono state uccise nel tentativo di passare, trasmettere informazioni tra zone e città diverse.
 
All'arrivo degli americani a Modena, il [[w:22_aprile|22]] e il [[w:23_aprile|23 aprile]] [[w:1945|1945]], durante le parate e le feste di liberazione, la donna assume sempre un ruolo distaccato, passivo, non applaudendo mai ai soldati Alleati, poiché pur sempre la causa di numerosi bombardamenti e morti.
 
=== Dopo la guerra ===
Cesarina Prampolini dopo la guerra si impegna nel [[w:Partito_Comunista_Italiano|PCI]] e nell'[[w:Unione_donne_in_Italia|UDI]], non rivelando, almeno inizialmente, di aver fatto parte della Resistenza, per evitare gli stereotipi di genere che si erano creati nei primi anni del [[w:Dopoguerra#Italia|Dopoguerra]], verso le partigiane italiane.
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== Note ==
<references />
 
== Bibliografia ==
 
* Caterina Liotti (curatrice) Angela Remaggi (curatrice), ''A guardare le nuvole. Partigiane modenesi tra memoria e narrazione'', Carocci (2004), ISBN 9788843029617
* Roberta Pinelli, ''Dizionario biografico delle donne modenesi,'' Elis Combini editore in Modena (2019), ISBN 9788865091838