Sefer כותב ישוע/Capitolo 3
Dissi ancora questa parabola per alcuni che confidavano in sé stessi di essere giusti e disprezzavano gli altri: “Due uomini salirono al tempio per pregare, uno fariseo e l'altro pubblicano. Il fariseo, stando in piedi, pregava così dentro di sé: ‘O Dio, ti ringrazio che non sono come gli altri uomini, rapaci, ingiusti, adulteri; neppure come quel pubblicano. Io digiuno due volte la settimana; pago la decima su tutto quello che possiedo’. Il pubblicano, invece, se ne stava a distanza e non osava neppure alzare gli occhi al cielo, ma si batteva il petto, dicendo: ‘O Dio, sii placato verso me peccatore!’. Io vi dico che questo tornò a casa sua giustificato, piuttosto che quell'altro, perché chiunque si innalza sarà abbassato, ma chi si abbassa sarà innalzato”.
III
modificaPortavano a me anche i bambini, perché li benedicessi, ma i discepoli, vedendo, li sgridavano. Allora li chiamai a me e dissi: “Lasciate i piccoli fanciulli venire a me e non glielo vietate, perché il regno di Dio appartiene a chi è come loro. In verità io vi dico che chiunque non avrà ricevuto il regno di Dio come un piccolo fanciullo, non vi entrerà affatto”.
E uno dei capi mi interrogò, dicendo: “Maestro buono, che farò io per ereditare la vita eterna?”. E io gli dissi: “Perché mi chiami buono? Nessuno è buono, salvo uno solo, cioè Dio. Tu conosci i comandamenti: Non commettere adulterio; non uccidere; non rubare; non dire falsa testimonianza; onora tuo padre e tua madre”. Ed egli rispose: “Tutte queste cose io le ho osservate fin dalla mia giovinezza”. E udito questo, gli dissi: “Una cosa ti manca ancora: vendi tutto ciò che hai, distribuiscilo ai poveri e tu avrai un tesoro nel cielo, poi vieni e seguimi”. Ma egli, udite queste cose, ne fu grandemente rattristato, perché era molto ricco. Vedendolo così triste, dissi: “Quanto è difficile, per quelli che hanno delle ricchezze, entrare nel regno di Dio! Poiché è più facile per un cammello passare per la cruna di un ago, che per un ricco entrare nel regno di Dio”. E quelli che udirono questo dissero: “Chi dunque può essere salvato?”. Ma io risposi: “Le cose impossibili agli uomini sono possibili a Dio”. Pietro disse: “Ecco, noi abbiamo lasciato le nostre case e ti abbiamo seguito”. Ed io risposi loro: “Io vi dico in verità che non c'è nessuno che abbia lasciato casa, o moglie, o fratelli, o genitori, o figli per amore del regno di Dio, il quale non ne riceva molte volte tanto in questo tempo e nell'età a venire la vita eterna”.
Poi, presi con me i dodici, dissi loro: “Ecco, noi saliamo a Gerusalemme e saranno adempiute rispetto al Figlio dell'uomo tutte le cose scritte dai profeti, poiché egli sarà dato in mano ai Gentili, sarà schernito e oltraggiato e gli sputeranno addosso e, dopo averlo flagellato, lo uccideranno, ma il terzo giorno risusciterà”. Ed essi non capirono nulla di queste cose; quel parlare era per loro oscuro e non capivano cosa io volessi dire.
Mentre mi avvicinavo a Gerico, un cieco sedeva presso la strada, mendicando; udendo la folla che passava, domandò che cosa fosse. Gli fecero sapere che passava Gesù il Nazareno. Allora egli gridò: “Gesù, Figlio di Davide, abbi pietà di me!”. E quelli che precedevano lo sgridavano perché tacesse, ma lui gridava più forte: “Figlio di Davide, abbi pietà di me!”. Fermatomi, comandai che mi fosse condotto e, quando mi fu vicino, gli domandai: “Cosa vuoi che io ti faccia?”. Egli disse: “Signore, che io recuperi la vista”. Ed io gli dissi: “Recupera la vista; la tua fede ti ha salvato”. E in quell'istante recuperò la vista e mi seguiva glorificando Dio; e tutto il popolo, visto ciò, diede lode a Dio.
Entrato in Gerico, attraversavo la città. Ed ecco, un uomo, chiamato Zaccheo, il quale era capo dei pubblicani ed era ricco, cercava di vedere chi ero, ma non poteva a motivo della folla, perché era piccolo di statura. Allora, per vedermi, corse avanti e salì sopra un sicomoro, perché egli doveva passare per quella via. Quando fui giunto in quel luogo, alzati gli occhi, gli dissi: “Zaccheo, scendi presto, perché oggi devo fermarmi in casa tua”. Allora egli si affrettò a scendere e mi accolse con gioia. Visto questo, tutti mormoravano, dicendo: “È andato ad alloggiare da un peccatore!”. Ma Zaccheo, presentatosi al me, mi disse: “Ecco, Signore, io do la metà dei miei beni ai poveri e, se ho frodato qualcuno di qualcosa, gli rendo il quadruplo”. Io gli dissi: “Oggi la salvezza è entrata in questa casa, poiché anche questo è figlio di Abraamo: poiché il Figlio dell'uomo è venuto per cercare e salvare ciò che era perduto”.
Mentre essi ascoltavano queste cose, aggiunsi una parabola, perché ero vicino a Gerusalemme ed essi pensavano che il regno di Dio stesse per essere manifestato immediatamente. Dissi dunque: “Un uomo nobile se ne andò in un paese lontano per ricevere l'investitura di un regno e poi tornare. Chiamati a sé dieci suoi servitori, diede loro dieci mine e disse loro: ‘Fatele fruttare finché io venga’. Ma i suoi concittadini lo odiavano e gli mandarono dietro un'ambasciata per dire: ‘Non vogliamo che costui regni su di noi’. Quando egli fu tornato, dopo aver ricevuto l'investitura del regno, fece venire quei servi ai quali aveva dato il denaro, per sapere quanto ognuno avesse guadagnato facendolo fruttare. Si presentò il primo e disse: ‘Signore, la tua mina ne ha fruttate altre dieci’. Ed egli gli disse: ‘Va bene, servo buono; poiché sei stato fedele nelle minime cose, abbi potere su dieci città’. Poi venne il secondo, dicendo: ‘La tua mina, signore, ha fruttato cinque mine’. Ed egli disse anche a questo: ‘E tu sii a capo di cinque città’. Poi ne venne un altro che disse: ‘Signore, ecco la tua mina che ho tenuta riposta in un fazzoletto, perché ho avuto paura di te che sei uomo duro; tu prendi quello che non hai messo in deposito e mieti quello che non hai seminato’. Ed egli a lui: ‘Dalle tue parole ti giudicherò, servo malvagio! Tu sapevi che io sono un uomo duro, che prendo quello che non ho messo in deposito e mieto quello che non ho seminato; perché non hai messo il mio denaro in banca e io, al mio ritorno, lo avrei riscosso con l'interesse?’. Poi disse a quelli che erano presenti: ‘Toglietegli la mina e datela a colui che ha le dieci mine’. Essi gli dissero: ‘Signore, egli ha dieci mine’. ‘Io vi dico che a chiunque ha sarà dato, ma a chi non ha sarà tolto anche quello che ha. Quanto poi a quei miei nemici che non volevano che io regnassi su loro, conduceteli qui e uccideteli in mia presenza’”.
Dette queste cose, andai avanti, salendo a Gerusalemme.
Come fui vicino a Betfage e a Betania presso il monte detto degli Ulivi, mandai due discepoli, dicendo: “Andate nella borgata di fronte, nella quale, entrando, troverete legato un puledro d'asino, sopra il quale non è mai montato nessuno; scioglietelo e conducetelo qui da me. E se qualcuno vi domanda perché lo sciogliete, direte così: ‘Il Signore ne ha bisogno’”.
E quelli che erano stati mandati partirono e trovarono tutto come egli aveva detto loro. Mentre essi slegavano il puledro, i suoi padroni dissero loro: “Perché slegate il puledro?”. Essi risposero: “Il Signore ne ha bisogno”. Lo condussero a me e, gettati i loro mantelli sul puledro, mi fecero salire. Mentre avanzavo, stendevano i loro mantelli sulla via. Quando fui vicino alla città, alla discesa del monte degli Ulivi, tutta la folla dei discepoli cominciò con gioia a lodare Dio a gran voce per tutte le opere potenti che avevano viste, dicendo: “Benedetto il Re che viene nel nome del Signore; pace in cielo e gloria nei luoghi altissimi!”.
Alcuni farisei tra la folla mi dissero: “Maestro, sgrida i tuoi discepoli!”. Ed io, rispondendo, dissi: “Io vi dico che, se costoro si tacciono, le pietre grideranno”.
Come mi fui avvicinato, vedendo la città, piansi su lei, dicendo: “Oh se tu avessi conosciuto, in questo giorno, ciò che occorre per la tua pace! Ma ora è nascosto agli occhi tuoi. Poiché verranno su te dei giorni nei quali i tuoi nemici ti faranno attorno delle trincee, ti circonderanno e ti stringeranno da ogni parte; atterreranno te e i tuoi figli dentro di te e non lasceranno in te pietra sopra pietra, perché tu non hai conosciuto il tempo nel quale sei stata visitata”.
Poi, entrato nel Tempio, cominciai a scacciare quelli che in esso vendevano, dicendo loro: “Sta scritto: ‘La mia casa sarà una casa di preghiera’, ma voi ne avete fatto una spelonca di ladroni”.
E ogni giorno insegnavo nel Tempio. Tuttavia, i capi sacerdoti, gli scribi e i primi fra il popolo cercavano di farlo morire, ma non sapevano come fare, perché tutto il popolo, ascoltandomi, pendeva dalle mie labbra.
Uno di quei giorni, mentre insegnavo al popolo nel Tempio ed evangelizzavo, sopraggiunsero i capi sacerdoti e gli scribi con gli anziani e mi parlarono così: “Dicci con quale autorità fai queste cose e chi ti ha dato questa autorità”. Ed io, rispondendo, dissi loro: “Anch'io vi domanderò una cosa: il battesimo di Giovanni era dal cielo o dagli uomini?”. Ed essi ragionavano fra loro, dicendo: “Se diciamo: ‘Dal cielo’, egli ci dirà: ‘Perché non gli credeste?’. Ma se diciamo: ‘Dagli uomini’, tutto il popolo ci lapiderà, perché è persuaso che Giovanni fosse un profeta”. E risposero che non sapevano da dove venisse. Ed io dissi loro: “Neppure io vi dico con quale autorità faccio queste cose”.
Poi cominciai a dire al popolo questa parabola: “Un uomo piantò una vigna, l'affidò a dei vignaiuoli e se ne andò in viaggio per lungo tempo. Nella stagione del raccolto mandò a quei lavoratori un servo perché gli dessero del frutto della vigna, ma i lavoratori, battutolo, lo rimandarono a mani vuote. Egli di nuovo mandò un altro servo, ma essi, dopo aver percosso e insultato anche questo, lo rimandarono a mani vuote. Egli ne mandò ancora un terzo ed essi, dopo aver ferito anche questo, lo scacciarono. Allora il padrone della vigna disse: ‘Che farò? Manderò il mio diletto figlio; forse a lui porteranno rispetto’. Ma quando i lavoratori lo videro, fecero tra loro questo ragionamento: ‘Costui è l'erede; uccidiamolo, affinché l'eredità diventi nostra’. E, cacciatolo fuori dalla vigna, lo uccisero. Che cosa farà loro dunque il padrone della vigna? Verrà e distruggerà quei lavoratori e darà la vigna ad altri”. Ed essi, udito ciò, dissero: “Così non sia!”.
Ma io, guardatili in faccia, dissi: “Che vuol dire dunque questo che è scritto:
‘La pietra che gli edificatori hanno rifiutata è quella che è diventata pietra angolare’?
Chiunque cadrà su quella pietra sarà sfracellato ed essa stritolerà colui sul quale cadrà”.
In quella stessa ora gli scribi e i capi sacerdoti cercarono di mettergli le mani addosso, ma temettero il popolo, poiché capirono che avevo detto quella parabola per loro.
Essendosi messi a osservarmi, mi mandarono delle spie che simulassero di essere giusti per cogliermi in fallo e consegnarmi, così, all'autorità e al potere del governatore. Quelli allora mi fecero una domanda: “Maestro, noi sappiamo che tu parli e insegni rettamente e non hai riguardi personali, ma insegni la via di Dio secondo verità. È lecito a noi pagare il tributo a Cesare o no?”. Ma cogliendo la loro astuzia, dissi loro: “Mostratemi un denaro; di chi porta l'effigie e l'iscrizione?”. Ed essi dissero: “Di Cesare”. Ed io a loro: “Rendete dunque a Cesare quello che è di Cesare e a Dio quello che è di Dio”. Essi non poterono coglierlo in fallo davanti al popolo e, meravigliati della sua risposta, tacquero.
Poi, accostatisi alcuni sadducei, i quali negano che ci sia risurrezione, mi interrogarono, dicendo: “Maestro, Mosè ci ha scritto che, se il fratello di uno muore avendo moglie ma senza figli, il fratello ne prenda la moglie e dia una discendenza a suo fratello. C'erano dunque sette fratelli. Il primo prese moglie e morì senza figli. Il secondo pure la sposò; poi il terzo e così fu dei sette; non lasciarono figli e morirono. Infine morì anche la donna. Nella risurrezione, dunque, di chi sarà moglie la donna? Perché tutti e sette l'hanno avuta per moglie”. Dissi loro: “I figli di questo secolo sposano e sono sposati, ma quelli che saranno reputati degni di avere parte al mondo a venire e alla risurrezione dai morti non sposano e non sono sposati, perché neanche possono più morire, poiché sono simili agli angeli e sono figli di Dio, essendo figli della risurrezione. Che poi i morti risuscitino, lo dichiarò anche Mosè nel passo del ‘pruno’, quando chiama il Signore, Dio di Abraamo, Dio di Isacco e Dio di Giacobbe. Ora, egli non è un Dio dei morti, ma dei viventi, poiché per lui vivono tutti”. E alcuni scribi, rispondendo, dissero: “Maestro, hai detto bene”. E non ardivano più farmi alcuna domanda.
Ed io dissi loro: “Come mai dicono che il Mashiach è Figlio di Davide? Poiché Davide stesso, nel libro dei Salmi, dice:
‘Il Signore ha detto al mio Signore: Siedi alla mia destra, finché io abbia posto i tuoi nemici per sgabello dei tuoi piedi’.
Davide dunque lo chiama Signore; come può essere suo figlio?”.
Mentre tutto il popolo mi udiva, dissi ai miei discepoli: “Guardatevi dagli scribi, i quali passeggiano volentieri in lunghe vesti, amano essere salutati nelle piazze, avere i primi seggi nelle sinagoghe e i primi posti nei conviti; essi che divorano le case delle vedove e fanno lunghe preghiere per apparenza. Costoro riceveranno maggior condanna”.
Poi, alzati gli occhi, vidi dei ricchi che gettavano i loro doni nella cassa delle offerte. Vidi pure una povera vedova che vi gettava due spiccioli e dissi: “In verità vi dico che questa povera vedova ha gettato più di tutti, poiché tutti costoro hanno gettato nelle offerte del loro superfluo, ma lei vi ha messo del suo necessario, tutto quello che aveva per vivere”.
Alcuni mi fecero notare come il Tempio fosse adorno di belle pietre e di doni consacrati, ed io dissi: “Quanto a queste cose che voi contemplate, verranno i giorni che non sarà lasciata pietra sopra pietra che non sia diroccata”. Essi mi domandarono: “Maestro, quando avverranno dunque queste cose? E quale sarà il segno in cui queste cose staranno per avvenire?”.
Risposi: “Guardate di non essere sedotti, perché molti verranno sotto il mio nome, dicendo: ‘Sono io’ e: ‘Il tempo è vicino’; non andate dietro a loro. Quando udrete parlare di guerre e di sommosse, non siate spaventati, perché bisogna che prima avvengano queste cose, ma la fine non verrà subito dopo”.
Allora dissi loro: “Si solleverà nazione contro nazione e regno contro regno; vi saranno grandi terremoti e, in diversi luoghi, pestilenze e carestie; vi saranno fenomeni spaventosi e grandi segni dal cielo. Ma prima di tutte queste cose, vi metteranno le mani addosso e vi perseguiteranno, consegnandovi alle sinagoghe e mettendovi in prigione, trascinandovi davanti a re e governatori, a causa del mio nome. Ma ciò vi darà occasione di rendere testimonianza. Mettetevi dunque in cuore di non premeditare come rispondere a vostra difesa, perché io vi darò una parola e una sapienza alle quali tutti i vostri avversari non potranno contrastare né contraddire. Voi sarete traditi perfino da genitori, da fratelli, da parenti e da amici; faranno morire parecchi di voi e sarete odiati da tutti a causa del mio nome, ma neppure un capello del vostro capo perirà. Con la vostra perseveranza guadagnerete le anime vostre.
Quando vedrete Gerusalemme circondata da eserciti, sappiate allora che la sua devastazione è vicina. Allora quelli che sono in Giudea fuggano ai monti; quelli che sono nella città se ne allontanino; quelli che sono per la campagna non entrino in città. Perché quelli sono giorni di vendetta, affinché si adempia tutto quello che è stato scritto. Guai alle donne che saranno incinte e a quelle che allatteranno in quei giorni! Perché vi sarà grande calamità nel paese e ira su questo popolo. Cadranno sotto il taglio della spada e saranno condotti in cattività fra tutte le genti; Gerusalemme sarà calpestata dai Gentili, finché i tempi dei Gentili siano compiuti.
Vi saranno dei segni nel sole, nella luna e nelle stelle e, sulla terra, angoscia delle nazioni, sbigottite dal rimbombo del mare e delle onde; gli uomini verranno meno per la paurosa attesa di quello che starà per accadere al mondo, poiché le potenze dei cieli saranno scrollate. Allora vedranno il Figlio dell'uomo venire sopra le nuvole con potenza e gran gloria. Ma quando queste cose cominceranno ad avvenire, rialzatevi, levate il capo, perché la vostra redenzione è vicina”. E dissi loro una parabola: “Guardate il fico e tutti gli alberi; quando cominciano a germogliare, voi, guardando, riconoscete da voi stessi che l'estate è oramai vicina. Così anche voi quando vedrete avvenire queste cose, sappiate che il regno di Dio è vicino. In verità io vi dico che questa generazione non passerà prima che tutte queste cose siano avvenute. Il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno.
Badate a voi stessi, perché i vostri cuori non siano aggravati da stravizio, da ubriachezza e dalle ansiose preoccupazioni di questa vita, e che quel giorno non vi venga addosso all'improvviso come un laccio, perché verrà sopra tutti quelli che abitano sulla faccia di tutta la terra. Vegliate dunque, pregando in ogni tempo, affinché siate in grado di scampare a tutte queste cose che stanno per accadere e di comparire davanti al Figlio dell'uomo”.
Di giorno insegnavo nel Tempio, e la notte uscivo e la passavo sul monte detto degli Ulivi. E tutto il popolo, la mattina di buon'ora, veniva a me nel Tempio per udirmi.
Parlai a lungo, e dissi:
“Chiunque trova la spiegazione di queste mie parole non gusterà la morte.”
“Coloro che cercano cerchino finché troveranno. Quando troveranno, resteranno commossi. Quando saranno turbati si stupiranno, e regneranno su tutto.”
“Se i vostri capi vi diranno, ‘Vedete, il Regno è nei cieli’, allora gli uccelli dei cieli vi precederanno. Se vi diranno, ‘È nei mari’, allora i pesci vi precederanno. Invece, il Regno è dentro di voi e fuori di voi. Quando vi conoscerete sarete riconosciuti, e comprenderete di essere figli del Padre vivente. Ma se non vi conoscerete, allora vivrete in miseria, e sarete la miseria stessa.”
“L’uomo di età avanzata non esiterà a chiedere a un bambino di sette giorni dov’è il luogo della vita, e quell’uomo vivrà. Perché molti dei primi saranno ultimi, e diventeranno tutt’uno.”
“Sappiate cosa vi sta davanti agli occhi, e quello che vi è nascosto vi sarà rivelato. Perché nulla di quanto è nascosto non sarà rivelato.”
I miei discepoli mi chiesero: “Vuoi che digiuniamo? Come dobbiamo pregare? Dobbiamo fare elemosine? Quale dieta dobbiamo osservare?”
Io dissi: “Non mentite, e non fate ciò che odiate, perché ogni cosa è manifesta in cielo. Alla fine, nulla di quanto è nascosto non sarà rivelato, e nulla di quanto è celato resterà nascosto.”
“Fortunato è il leone che verrà mangiato dall’umano, perché il leone diventerà umano. E disgraziato è l’umano che verrà mangiato dal leone, poiché il leone diventerà comunque umano.”
“L’uomo è come un pescatore saggio che gettò la rete in mare e la ritirò piena di piccoli pesci. Tra quelli il pescatore saggio scoprì un ottimo pesce grosso. Rigettò tutti gli altri pesci in mare, e poté scegliere il pesce grosso con facilità. Chiunque qui abbia due buone orecchie ascolti!”
“Vedete, il seminatore uscì, prese una manciata e seminò. Alcuni semi caddero sulla strada, e gli uccelli vennero a raccoglierli. Altri caddero sulla pietra, e non misero radici e non produssero spighe. Altri caddero sulle spine, e i semi soffocarono e furono mangiati dai vermi. E altri caddero sulla terra buona, e produssero un buon raccolto, che diede il sessanta per uno e il centoventi per uno.”
“Ho appiccato fuoco al mondo, e guardate, lo curo finché attecchisce.”
“Questo cielo scomparirà, e quello sopra pure scomparirà. I morti non sono vivi, e i vivi non morranno. Nei giorni in cui mangiaste ciò che era morto lo rendeste vivo. Quando sarete nella luce, cosa farete? Un giorno eravate uno, e diventaste due. Ma quando diventerete due, cosa farete?”
I discepoli mi dissero: “Sappiamo che tu ci lascerai. Chi sarà la nostra guida?”
Dissi loro, “Dovunque siate dovete andare da Giacomo il Giusto, per amore del quale nacquero cielo e terra.”
“Paragonatemi a qualcuno e ditemi come sono.”
Simon Pietro mi disse, “Sei come un onesto messaggero.”
Matteo mi disse, “Sei come un filosofo sapiente.”
Tommaso mi disse, “Maestro, la mia bocca è totalmente incapace di esprimere a cosa somigli.”
Io replicai: “Non sono il tuo maestro. Hai bevuto, e ti sei ubriacato dell’acqua viva che ti ho offerto.” E lo presi con me, e gli dissi tre cose. Quando Tommaso tornò dai suoi amici questi gli chiesero, “Cosa ti ha detto Gesù?” Tommaso disse loro, “Se vi dicessi una sola delle cose che mi ha detto voi raccogliereste delle pietre e mi lapidereste, e del fuoco verrebbe fuori dalle rocce e vi divorerebbe.”
Dissi loro: “Se digiunate attirerete il peccato su di voi, se pregate sarete condannati, e se farete elemosine metterete in pericolo il vostro spirito. Quando arrivate in una regione e vi aggirate per la campagna, se la gente vi accoglie mangiate quello che vi offrono e prendetevi cura dei loro ammalati. Dopo tutto, quello che entra nella vostra bocca non può rendervi impuri, è quello che viene fuori dalla vostra bocca che può rendervi impuri.”
“Quando vedrete uno che non è nato da una donna, prostratevi e adoratelo. Quello è il vostro Padre.”
“Forse la gente pensa che io sia venuto a portare la pace nel mondo. Non sanno che sono venuto a portare il conflitto nel mondo: fuoco, ferro, guerra. Perché saranno in cinque in una casa: ce ne saranno tre contro due e due contro tre, padre contro figlio e figlio contro padre, e saranno soli.”
“Vi offrirò quello che nessun occhio ha visto, nessun orecchio ha udito, nessuna mano ha toccato, quello che non è apparso nel cuore degli uomini.”
I discepoli mi dissero: “Dicci, come verrà la nostra fine?”
Io dissi: “Avete dunque trovato il principio, che cercate la fine? Vedete, la fine sarà dove è il principio. Beato colui che si situa al principio: perché conoscerà la fine e non sperimenterà la morte.”
“Beato colui che nacque prima di nascere. Se diventate miei discepoli e prestate attenzione alle mie parole, queste pietre vi obbediranno. Perché vi sono cinque alberi per voi in Paradiso: non mutano, inverno ed estate, e le loro foglie non cadono. Chiunque li conoscerà non sperimenterà la morte.”
I discepoli mi chiesero: “Dicci com’è il Regno dei Cieli.”
Ed io dissi loro, “È come un seme di mostarda, il più piccolo dei semi, ma quando cade sul terreno coltivato produce una grande pianta e diventa un riparo per gli uccelli del cielo.”
Miriam mi chiese: “Come sono i tuoi discepoli?”
Io risposi: “Sono come bambini in un terreno che non gli appartiene. Quando i padroni del terreno arrivano, dicono, ‘Restituiteci il terreno.’ E quelli si spogliano dei loro abiti per renderglieli, e gli restituiscono il terreno. Per questo motivo dico, se i proprietari di una casa sanno che sta arrivando un ladro staranno in guardia prima che quello arrivi e non gli permetteranno di entrare nella loro proprietà e rubargli i loro averi. Anche voi, quindi, state in guardia nei confronti del mondo. Preparatevi con grande energia, così i ladri non avranno occasione di sopraffarvi, perché la disgrazia che attendete verrà. Che fra voi ci sia qualcuno che comprenda. Quando il raccolto fu maturo, lui arrivò subito con un sacco e lo mieté. Chiunque abbia due buone orecchie ascolti!”
Vidi alcuni neonati che poppavano. Dissi ai miei discepoli: “Questi neonati che poppano sono come quelli che entrano nel Regno.”
E loro mi dissero: “Dunque entreremo nel regno come neonati?”
Risposi: “Quando farete dei due uno, e quando farete l’interno come l’esterno e l’esterno come l’interno, e il sopra come il sotto, e quando farete di uomo e donna una cosa sola, così che l’uomo non sia uomo e la donna non sia donna, quando avrete occhi al posto degli occhi, mani al posto delle mani, piedi al posto dei piedi, e figure al posto delle figure allora entrerete nel Regno.”
“Sceglierò fra voi, uno fra mille e due fra diecimila, e quelli saranno come un uomo solo.”
Dissero i miei discepoli: “Mostraci il luogo dove sei, perché ci occorre cercarlo.”
Dissi loro: “Chiunque qui abbia orecchie ascolti! C’è luce in un uomo di luce, e risplende sul mondo intero. Se non risplende, è buio.”
“Amate il vostro amico come voi stessi, proteggetelo come la pupilla del vostro occhio.”
“Voi guardate alla pagliuzza nell’occhio del vostro amico, ma non vedete la trave nel vostro occhio. Quando rimuoverete la trave dal vostro occhio, allora ci vedrete abbastanza bene da rimuovere la pagliuzza dall’occhio dell’amico.”
“Se non digiunate dal mondo, non troverete il Regno. Se non osservate il Sabato come Sabato non vedrete il Padre.”
“Ho preso il mio posto nel mondo, e sono apparso loro in carne ed ossa. Li ho trovati tutti ubriachi, e nessuno assetato. Il mio animo ha sofferto per i figli dell’umanità, perché sono ciechi di cuore e non vedono, poiché sono venuti al mondo vuoti, e cercano di andarsene dal mondo pure vuoti. Ma nel frattempo sono ubriachi. Quando si libereranno dal vino, cambieranno condotta.”
“Se la carne fosse nata a causa dello spirito sarebbe una meraviglia, ma se lo spirito fosse nato a causa del corpo sarebbe una meraviglia delle meraviglie. Eppure mi stupisco di come questa grande ricchezza si sia ridotta in tale miseria.”
“Dove ci sono tre divinità, esse sono divine. Dove ce ne sono due o una, io sono con lei.”
“Nessun profeta è benvenuto nel proprio circondario; i dottori non curano i loro conoscenti.”
“Una città costruita su un’alta collina e fortificata non può essere presa, né nascosta.”
“Quanto ascolterete con le vostre orecchie, proclamatelo dai vostri tetti ad altre orecchie. Dopo tutto, nessuno accende una lampada per metterla in un baule, né per metterla in un posto nascosto. Piuttosto, la mette su un lampadario così che chiunque passi veda la sua luce.”
“Se un cieco guida un cieco, entrambi cadranno in un fosso.”
“Nessuno può entrare nella casa di un uomo robusto e prenderla con la forza se prima non gli lega le mani. A quel punto uno può sottrargli la casa.”
“Non vi tormentate, dalla mattina alla sera, al pensiero di cosa indossare.”
“Quando ci apparirai, e quando tornerai a visitarci?” Gesù disse, “Quando vi spoglierete senza vergognarvi, e metterete i vostri abiti sotto i piedi come bambini e li distruggerete, allora vedrete il figlio di colui che vive e non avrete timore.”
“Spesso avete desiderato ascoltare queste parole che vi dico, e non avevate nessuno da cui ascoltarle. Vi saranno giorni in cui mi cercherete e non mi troverete.”
“I Farisei e gli accademici hanno preso le chiavi della conoscenza e le hanno nascoste. Non sono entrati, e non hanno permesso a quelli che volevano entrare di farlo. Quanto a voi, siate furbi come serpenti e semplici come colombe.”
“Una vite è stata piantata lontano dal Padre. Poiché non è robusta, sarà sradicata a morrà.”
“Chiunque ha qualcosa in mano riceverà di più, e chiunque non ha nulla sarà privato anche del poco che ha.”
“Siate come passanti.”
I miei discepoli mi dissero, “Chi sei tu per dirci queste cose?”
“Non comprendete chi sono da quello che dico. Invece, siete diventati come i Giudei, che amano l’albero ma odiano i frutti, o amano i frutti ma odiano l’albero.”
“Chiunque bestemmia contro il Padre sarà perdonato, e chiunque bestemmia contro il figlio sarà perdonato, ma chiunque bestemmia contro lo spirito santo non sarà perdonato, né sulla terra né in cielo.”
“L’uva non si coglie dai rovi, né i fichi dai cardi, poiché essi non danno frutti. I buoni producono bene da quanto hanno accumulato; i cattivi producono male dalla degenerazione che hanno accumulato nei loro cuori, e dicono cose malvagie. Poiché dal traboccare del cuore producono il male.”
“Da Adamo a Giovanni il Battista, fra quanti nacquero da donna nessuno è tanto più grande di Giovanni il Battista da non dover abbassare lo sguardo. Ma vi dico che chiunque fra voi diventerà un bambino riconoscerà il regno e diventerà più grande di Giovanni.”
“Un uomo non può stare in sella a due cavalli o piegare due archi. E uno schiavo non può servire due padroni, altrimenti lo schiavo onorerà l’uno e offenderà l’altro. Nessuno beve vino stagionato e subito dopo vuole bere vino giovane. Il vino giovane non viene versato in otri nuovi, altrimenti si guasta. Non si cuce un panno vecchio su un abito nuovo, perché si strapperebbe.”
“Se due persone fanno pace in una stessa casa diranno alla montagna ‘Spostati!’ e quella si sposterà.”
“Beati coloro che sono soli e scelti, perché troveranno il regno. Poiché da lì venite, e lì ritornerete.”
“Se vi diranno ‘Da dove venite?’ dite loro, ‘Veniamo dalla luce, dal luogo dove la luce è apparsa da sé, si è stabilita, ed è apparsa nella loro immagine.’ Se vi diranno, ‘Siete voi?’ dite, ‘Siamo i suoi figli, e siamo i prescelti del Padre vivente.’ Se vi chiederanno, ‘Qual è la prova che il Padre è in voi?’ dite loro, ‘È il movimento e la quiete.’”
I miei discepoli mi dissero: “Quando riposeranno i morti, e quando verrà il nuovo mondo?”
Risposi: “Quello che aspettate è venuto, ma non lo sapete.”
I miei discepoli mi dissero, “Ventiquattro profeti parlarono in Israele, e tutti hanno parlato in te.”
Dissi loro, “Avete omesso colui che vive alla vostra presenza e avete parlato (solo) dei morti”.
I discepoli mi dissero: “È utile o no la circoncisione?”
Io dissi loro: “Se fosse utile, il loro padre genererebbe figli già circoncisi dalla loro madre. Invece, la vera circoncisione nello spirito è diventata vantaggiosa da ogni punto di vista.”
“Beato il povero, perché suo è il regno dei cieli.”
“Chi non odierà suo padre e sua madre non potrà essere mio discepolo, e chi non odierà fratelli e sorelle, e porterà la croce come faccio io, non sarà degno di me.”
“Chi è arrivato a conoscere il mondo ha scoperto una carcassa, e di chiunque ha scoperto una carcassa il mondo non è degno.”
“Il regno del Padre è come un uomo che ha dei semi. Il suo nemico di notte gli ha piantato erbacce fra i semi. L’uomo non ha voluto che i braccianti gli strappassero le erbacce, ma ha detto loro, ‘No, altrimenti per strappare le erbacce potreste finire per strappare anche il grano.’ Poiché il giorno del raccolto le erbacce saranno molte, e saranno strappate e bruciate.”
“Beato l’uomo che si è impegnato e ha trovato la vita.”
“Guardate colui che vive finché vivete, altrimenti potreste morire e poi cercare di scorgere colui che vive, e non ne sareste capaci.”
Vidi un samaritano che portava un capretto e andava in Giudea. Dissi ai miei discepoli, “Quell’uomo porta il capretto al suo podere.” Loro mi dissero, “Così che possa ucciderlo e mangiarlo.” Dissi loro, “Non lo mangerà finché è vivo, ma solo dopo averlo ucciso e ridotto a cadavere.” Loro risposero, “Non potrebbe fare altrimenti.” Io dissi loro: “E così pure voi, cercatevi un posto per riposare, o potreste diventare cadaveri e venire mangiati.”
“In due si adageranno su un divano; uno morirà, l’altro vivrà.”
Mi chiese Salomè, “Chi sei tu signore? Sei salito sul mio divano e hai mangiato dalla mia tavola come se qualcuno ti avesse inviato.”
Le risposi: “Sono quello che viene da ciò che è integro. Mi sono state donate delle cose di mio Padre.”
“Sono tua discepola.”
“Per questa ragione io ti dico, se uno è integro verrà colmato di luce, ma se è diviso, sarà riempito di oscurità.”
“Io rivelo i miei misteri a coloro che ne sono degni. Che la vostra mano sinistra non sappia cosa fa la destra.”
Raccontai: “C’era un ricco che aveva molto denaro. Disse, ‘Investirò questo denaro così che io possa seminare, mietere e riempire i miei magazzini con il raccolto, e che non mi manchi nulla.’ Queste erano le cose che pensava in cuor suo, ma quella stessa notte morì. Chi fra voi ha orecchie ascolti!”
E dissi: “Un uomo organizzò un ricevimento. Quando ebbe preparato la cena, mandò il suo servo a invitare gli ospiti. Il servo andò dal primo e gli disse, ‘Il padrone ti invita.’ E quegli disse, ‘Ci sono dei mercanti che mi devono dei soldi, e vengono da me stasera. Devo andare a dargli istruzioni. Lo prego di scusarmi ma non posso venire a cena.’ Il servo andò da un altro e disse, ‘Il padrone ti ha invitato.’ Quegli disse al servo, ‘Ho comprato una casa, e devo assentarmi per un giorno. Non avrò tempo per la cena.’ Il servo andò da un altro e gli disse, ‘Il padrone ti invita.’ Quegli disse al servo, ‘Un mio amico si sposa, e devo preparargli il banchetto. Non potrò venire. Lo prego di scusarmi se non posso venire.’ Il servo andò da un altro e gli disse, ‘Il padrone ti invita.’ Quegli disse al servo, ‘Ho comprato una proprietà, e sto andando a riscuotere l’affitto. Non potrò venire, Lo prego di scusarmi.’ Il servo ritornò e disse al padrone, ‘Quelli che avevi invitato a cena chiedono scusa ma non possono venire.’ Il padrone disse al servo, ‘Vai per la strada e porta a cena chiunque trovi.’ Acquirenti e mercanti non entreranno nei luoghi del Padre mio.”
Poi dissi: “Un uomo possedeva una vigna e l’aveva affittata a dei contadini, così che la lavorassero e gli cedessero il raccolto. Mandò il suo servo dai contadini per farsi consegnare il raccolto. Quelli lo afferrarono, lo picchiarono, e quasi l’uccisero. Poi il servo ritornò dal padrone. Il padrone disse, ‘Forse non li conosceva.’ Mandò un altro servo, e i contadini picchiarono anche quello. Quindi il padrone mandò suo figlio e disse, ‘Forse verso mio figlio mostreranno un qualche rispetto.’ Poiché i contadini sapevano che lui era l’erede della vigna, lo afferrarono e lo uccisero. Chi ha orecchie ascolti!”
“Mostratemi la pietra scartata dai costruttori; quella è la chiave di volta.”
“Quelli che sanno tutto, ma sono carenti dentro, mancano di tutto.”
“Beati voi, quando sarete odiati e perseguitati; e non resterà alcun luogo, dove sarete stati perseguitati.”
“Beati quelli che sono stati perseguitati nei cuori: sono loro quelli che sono arrivati a conoscere veramente il Padre. Beati coloro che sopportano la fame, così che lo stomaco del bisognoso possa essere riempito.”
“Se esprimerete quanto avete dentro di voi, quello che avete vi salverà. Se non lo avete dentro di voi, quello che non avete vi perderà.”
“Distruggerò questa casa, e nessuno sarà in grado di ricostruirla.”
Un uomo mi disse, “Dì ai miei fratelli di dividere con me i loro averi.”
Io dissi all’uomo, “Signore, e chi mi ha nominato spartitore?” Mi girai verso i discepoli e dissi: “Non sono uno spartitore, vero?”
“Il raccolto è enorme ma i braccianti sono pochi, perciò pregate il mietitore di mandare i braccianti nei campi.”
L'uomo mi disse: “Signore, sono in molti attorno all’abbeveratoio, ma non c’è nulla nel pozzo.”
Risposi: “In molti si affollano davanti alla porta, ma sarà il solitario ad entrare nella camera nuziale.”
“Il regno del Padre è come un mercante che ricevette un carico di mercanzia e vi trovò una perla. Il mercante fu accorto; vendette la mercanzia e si tenne solo la perla. Così anche voi, cercate il tesoro che è eterno, che resta, dove nessuna tarma viene a rodere e nessun verme guasta.”
“Io sono la luce che è su tutte le cose. Io sono tutto: da me tutto proviene, e in me tutto si compie. Tagliate un ciocco di legno; io sono lì. Sollevate la pietra, e mi troverete.”
“Perché siete venuti nella campagna? Per vedere una canna scossa dal vento? E per vedere un uomo vestito in abiti raffinati, come i capi e i potenti? Quelli sono vestiti in panni raffinati, e non sanno cogliere la verità.”
Una donna nella folla mi disse: “Fortunato il grembo che ti generò e il seno che ti nutrì.”
Io le risposi: “Fortunati coloro che hanno ascoltato la parola del Padre e l’hanno veramente conservata. Poiché vi saranno giorni in cui direte, ‘Fortunato il grembo che non ha concepito, e il seno che non ha allattato.”
“Chi è arrivato a conoscere il mondo ha scoperto un cadavere, e chi ha scoperto un cadavere è al di sopra del mondo.”
“Lasciate che chi è diventato ricco regni, e che chi ha il potere vi rinunci.”
“Chi è vicino a me è vicino al fuoco, e chi è lontano da me è lontano dal regno.”
“Le immagini sono visibili alla gente, ma la loro luce è nascosta nell’immagine della luce del Padre. Lui si rivelerà, ma la sua immagine è nascosta dalla sua luce.”
“Quando vedete ciò che vi somiglia siete contenti. Ma quando vedrete le immagini che nacquero prima di voi e che non muoiono né diventano visibili, quanto dovrete sopportare!”
“Adamo è partito da un grande potere e una grande ricchezza, ma non era degno di voi. Perché se fosse stato degno, non avrebbe conosciuto la morte.”
“Le volpi hanno tane e gli uccelli hanno nidi, ma gli esseri umani non hanno un posto dove stendersi e riposare.”
“Quanto è misero il corpo che dipende da un corpo, e quanto è misera l’anima che dipende da entrambi.”
“I messaggeri e i profeti verranno da voi e vi daranno ciò che vi appartiene. Voi, da parte vostra, date loro quello che avete, e dite a voi stessi, ‘Quando verranno a prendere quello che gli appartiene?’”
“Perché sciacquate l’esterno della coppa? Non capite che quello che ha creato l’interno è anche quello che ha creato l’esterno?”
“Venite a me, perché il mio giogo è confortevole e il mio dominio è gentile, e troverete la vostra pace.”
Mi chiesero: “Dicci chi sei così che possiamo credere in te.”
Io dissi loro: “Voi esaminate l’aspetto di cielo e terra, ma non siete arrivati a comprendere colui che è di fronte a voi, e non sapete come interpretare il momento attuale.”
“Cercate e troverete. Nel passato, comunque, non vi ho rivelato le cose che allora mi chiedeste. Ora vorrei dirvele, ma voi non le chiedete più.”
“Non date le cose sacre ai cani, perché potrebbero gettarle sullo sterco. Non gettate perle ai porci, o potrebbero divorarsele.”
“Colui che cerca troverà, e chi bussa entrerà.”
“Se avete denaro, non prestatelo a interesse. Piuttosto, datelo a qualcuno da cui non lo riavrete.”
“Il regno del Padre è come una donna. Prese un po’ di lievito, lo nascose nell’impasto, e ne fece grandi forme di pane. Chi ha orecchie ascolti!”
“Il regno è come una donna che portava una giara piena di farina. Mentre camminava per una lunga strada, il manico della giara si ruppe e la farina le si sparse dietro sulla strada. Lei non lo sapeva; non si era accorta di nulla. Quando raggiunse la sua casa, posò la giara e scoprì che era vuota.”
“Il regno del Padre è come una persona che voleva uccidere un potente. Prima di uscire di casa sfoderò la spada e la infilò nel muro per provare se il suo braccio riusciva a trapassarlo. Poi uccise il potente.”
I discepoli mi dissero, “I tuoi fratelli e tua madre sono qui fuori.” Era già successo in passato, e io dissi loro, “Quelli che fanno il volere del Padre mio sono i miei fratelli e mia madre. Sono quelli che entreranno nel regno di mio Padre.”
Mi mostrarono una moneta d’oro e mi dissero, “Gli uomini dell’imperatore romano ci chiedono le tasse.” Risposi loro, come l'altra volta: “Date all’imperatore quello che è dell’imperatore, date a Dio quello che è di Dio, e date a me quel che è mio.”
“Chiunque non odia padre e madre come me non può essere mio discepolo, e chiunque non ama padre e madre come me non può essere mio discepolo. Poiché mia madre siete voi, ma la mia vera madre mi ha dato la vita.”
Poi mi sfogai: “Maledetti i Farisei! Sono come un cane che dorme nella mangiatoia: il cane non mangia, e non fa mangiare il bestiame.”
“Beati quelli che sanno da dove attaccheranno i ribelli. Possono organizzarsi, raccogliere le risorse imperiali, ed essere preparati prima che i ribelli arrivino.”
Mi dissero: “Vieni, oggi preghiamo, e digiuniamo.”
Gesù disse, “Quale peccato ho commesso, o di quale impurità mi sono macchiato? Piuttosto, quando lo sposo lascia la camera nuziale, allora lasciate che la gente digiuni e preghi.”
“Chi conosce il padre e la madre sarà chiamato figlio di una meretrice.”
“Quando farete dei due uno diventerete figli di Adamo, e quando direte ‘Montagna, spostati!’ si sposterà.”
“Il regno è come un pastore che aveva cento pecore. Una di loro, la più grande, si smarrì. Lui lasciò le altre novantanove e la cercò fino a trovarla. Dopo aver faticato tanto le disse, ‘Mi sei più cara tu di tutte le altre novantanove.’”
“Chi berrà dalla mia bocca diventerà come me; io stesso diventerò quella persona, e tutte le cose nascoste gli si riveleranno.”
“Il regno del Padre è come una persona che aveva un tesoro nascosto nel suo campo ma non lo sapeva. E quando morì lo lasciò a suo figlio. Il figlio non ne sapeva nulla neanche lui. Diventò proprietario del campo e lo vendette. L’acquirente andò ad arare, scoprì il tesoro, e cominciò a prestare denaro a interesse a chi gli pareva.”
“Lasciate che chi ha trovato il mondo, ed è diventato ricco, rinunci al mondo.”
“I cieli e la terra si apriranno al vostro cospetto, e chiunque è vivo per colui che vive non vedrà la morte.” Non dice Gesù, “Di quelli che hanno trovato se stessi, il mondo non è degno?”
“Maledetta la carne che dipende dall’anima. Maledetta l’anima che dipende dalla carne.”
I miei discepoli mi chiesero: “Quando verrà il regno?”
Risposi: “Non verrà cercandolo. Non si dirà ‘Guarda, è qui!’, oppure ‘Guarda, è lì!’ Piuttosto, il regno del Padre è sulla terra, e nessuno lo vede.”
La festa degli Azzimi, detta la Pesach, si avvicinava e i capi sacerdoti e gli scribi cercavano il modo di farmi morire, perché temevano il popolo.
Satana entrò in Giuda, chiamato Iscariota, che era del numero dei dodici. Egli andò a conferire con i capi sacerdoti e i capitani su come mi avrebbe dato loro nelle mani. Essi se ne rallegrarono e pattuirono di dargli del denaro. Egli fu d'accordo e cercava l'opportunità di farlo di nascosto alla folla.
Venne il giorno degli Azzimi, nel quale si doveva sacrificare la Pesach. Mandai Pietro e Giovanni, dicendo: “Andate a prepararci la Pesach, affinché la mangiamo”. Essi mi dissero: “Dove vuoi che la prepariamo?”. Ed io dissi loro: “Ecco, quando sarete entrati nella città, vi verrà incontro un uomo che porterà una brocca d'acqua; seguitelo nella casa dove egli entrerà. E dite al padrone di casa: ‘Il Maestro ti manda a dire: dov'è la stanza nella quale mangerò la Pasqua con i miei discepoli?’. Ed egli vi mostrerà di sopra una grande sala ammobiliata; lì apparecchiate”. Ed essi andarono, trovarono come avevo detto loro e prepararono la Pesach.
E, quando giunse l'ora, mi misi a tavola, e gli apostoli con me. Dissi loro: “Ho grandemente desiderato mangiare questa Pesach con voi, prima che io soffra, poiché io vi dico che non la mangerò più finché sia compiuta nel regno di Dio”. E, preso un calice, resi grazie e dissi: “Prendete questo e distribuitelo fra voi, perché io vi dico che ormai non berrò più del frutto della vigna, finché sia venuto il regno di Dio”.
Poi, avendo preso del pane, resi grazie, lo spezzai e lo diedi loro, dicendo: “Questo è il mio corpo, il quale è dato per voi: fate questo in memoria di me”. Allo stesso modo, dopo aver cenato, diedi loro il calice, dicendo: “Questo calice è il nuovo patto nel mio sangue, il quale è sparso per voi”.
“Del resto, ecco, la mano di colui che mi tradisce è con me a tavola. Perché il Figlio dell'uomo, certo, se ne va, come è stabilito, ma guai a quell'uomo dal quale è tradito!”. Ed essi cominciarono a domandarsi gli uni gli altri chi sarebbe mai stato, tra di loro, a fare questo.