Indice del libro

I Greci dicono che Atlante fosse figlio di Era. I suoi 5 fratelli all'inizio erano molto virtuosi e saggi poi cambiarono e diventarono avidi e crudeli. Zeus si arrabbiò e mandò un diluvio universale dove morirono tutti i titani tranne Atlante e Menezio che si unirono ad altri titani in particolare a Crono. Zeus lo scoprì e ammazzò Menezio e punì Atlante a portare il peso della terra sulle spalle. Pur appartenendo ai Titani, Prometeo e suo fratello Epimeteo si schierò dalla parte di Zeus per questo fu presente alla nascita di Atena dalla testa di Zeus. Prometeo riceve da Atena e dagli altri dei un numero limitato di "buone qualità" da distribuire saggiamente fra tutti gli esseri viventi. Epimeteo cominciò a distribuire le qualità agli animali ma si dimenticò degli uomini così Prometeo rimediò rubando dalla casa di Atena uno scrigno in cui erano riposte l'intelligenza e la memoria, e le donò alla specie umana. Prometeo, dunque, si recò da Atena affinché lo facesse entrare di notte nell'Olimpo e appena arrivato, accese una torcia dal carro del Sole e si dileguò senza che nessuno lo vedesse. Zeus venuto a saperlo ordinò ad Efesto di costruire una donna bellissima; tutte le dee dell'Olimpo le diedero doni meravigliosi. Era Pandora, la più bella che fosse mai esistita, senz'altro una delle più pericolose. Il padre degli dei fece incatenare Prometeo, nudo, con lacci d'acciaio nella zona più alta e più esposta alle intemperie del Caucaso e gli venne conficcata una colonna nel corpo. Inviò poi un'aquila perché gli squarciasse il petto e gli dilaniasse il fegato, che gli ricresceva durante la notte. Epimeteo, dispiaciuto per la sorte del fratello, si rassegnò a sposare Pandora, ma essa si rivelò tanto stupida quanto bella, perché per curiosità aprì un vaso che Epimeteo teneva gelosamente custodito, nel quale Prometeo aveva chiuso tutti i mali che potessero tormentare l'uomo: la fatica, la malattia, la vecchiaia, la pazzia, la passione e la morte. Essi uscirono e immediatamente si sparsero tra gli uomini; solo la speranza, rimasta nel vaso tardivamente richiuso, da quel giorno sostenne gli uomini anche nei momenti di maggior scoramento.Per quanto riguarda Prometeo, dopo tremila anni, Eracle passò dalla regione del Caucaso, trafisse con una freccia l'aquila che lo tormentava e lo liberò.

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