Leonardo da Vinci/Cronologia

Indice del libro


Morte di Leonardo da Vinci: François Ier reçoit les derniers soupirs de Léonard de Vinci, olio su tela di Jean Auguste Dominique Ingres, 1818


DATE SALIENTI

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  Per approfondire, vedi Biografia.

Gallerie con selezione di opere

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  Per approfondire, vedi Elenco delle opere e Dipinti di Leonardo da Vinci.

Ritratti

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Dipinti

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Contestati, forse di Leonardo

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Ultima cena (1495/98)

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Ultima cena - copie, variazioni, parodie

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Gioconda

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Disegni

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Studi d'arte

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Studi: Persone e costumi

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Studi: Anatomia

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Studi: Natura

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Studi: Macchinari

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Manoscritti

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  1. Leonardo si trova menzionato nella Compagnia di San Luca, dei pittori fiorentini, nel 1472: «Lyonardo di ser Piero da Vinci dipintore de' dare per tutto giugno 1472 sol. sei per la gratia fatta di ogni suo debito avessi coll'Arte per insino a dì primo di luglio 1472 [...] e de' dare per tutto novembre 1472 sol. 5 per la sua posta fatta a dì 18 octobre 1472».[14] Ciò significa che a quell'epoca era già riconosciuto come pittore autonomo, la cui esperienza formativa poteva dirsi conclusa, sebbene la sua collaborazione col maestro Verrocchio si protraesse ancora per diversi anni.
  2. La prosa di Leonardo viene giudicata tra le migliori del Rinascimento italiano; aliena da ogni retorica, artificio e sonorità, è tutta aderente alle cose: rifacendosi al linguaggio parlato, ha colore, robustezza, concisione, in modo da dare energia e spigliatezza all'espressione. Cfr. "Wikipedia:Leonardo scrittore".
  3. Il Cavallo di Leonardo è parte di un monumento equestre a Francesco Sforza, progettato da Leonardo dal 1482 al 1493, per essere fuso in bronzo, del quale riuscì a portare a termine solo un modello in creta, perduto. I disegni dei cavalli di Leonardo sono ora custoditi nel Castello di Windsor.
  4. L'alta considerazione di cui godette è dimostrata anche dalla visita ricevuta, il 10 ottobre, del cardinale d'Aragona e del suo seguito: Leonardo gli mostrò «tre quadri, uno di certa donna Fiorentina facta di naturale ad istantia del quondam mag.co Juliano de Medici, l'altro de San Joane Bap.ta giovane et uno de la Madona et del figliolo che stan posti in grembo di S.ta Anna tucti perfectissimi, et del vero che da lui per esserli venuta certa paralesi ne la dextra, non se ne può expectare più bona cosa. Ha ben facto un creato Milanese chi lavora assai bene, et benché il p.to M. Lunardo non possa colorir con quella dulceza che solea, pur serve a far disegni et insegnar ad altri. Questo gentilhomo ha composto de notomia tanto particularmente con la demonstratione de la pictura sì de membri come de muscoli, nervi, vene, giunture, d'intestini tanto di corpi de homini che de done, de modo non è stato mai facto anchora da altra persona [...] Ha anche composto la natura de l'acque, de diverse machine et altre cose, secondo ha riferito lui, infinità di volumi et tucti in lingua vulgare, quali se vengono in luce saranno proficui et molto dilectevoli». Cfr. Antonio de Beatis, Relazione del viaggio del cardinale Luigi d'Aragona, Freiburg 1905.
  5. Nel 1517 Leonardo partì per la Francia, dove arrivò nel mese di maggio, insieme con Francesco Melzi e col servitore Battista de Vilanis, venendo alloggiato dal re nel castello di Clos-Lucé, vicino ad Amboise, e onorato del titolo di premier peintre, architecte, et mecanicien du roi, con una pensione di 5.000 scudi. Francesco I era un sovrano colto e raffinato, amante dell'arte soprattutto italiana, come dimostrò anche negli anni successivi accogliendo con onori altri artisti (Francesco Primaticcio, Rosso Fiorentino, Andrea del Sarto e Benvenuto Cellini). Gli anni passati da Leonardo in Francia furono sicuramente il periodo più sereno della sua vita, assistito dai due fedeli allievi e, sebbene indebolito dalla vecchiaia e da una probabile trombosi cerebrale che gli paralizzò la mano destra, poté continuare con passione e dedizione i propri studi e le ricerche scientifiche, fino alla morte.
  6. Dipinto attribuito a Leonardo da Vinci, databile al 1495 circa e conservato in una collezione privata, forse in Canada. Si tratta della più recente attribuzione che riguarda Leonardo, scaturita in seguito a una serie di indagini scientifiche del 2009 che avrebbero ritrovato un'impronta digitale sull'opera altamente compatibile con altre conosciute dell'artista, in particolare sul San Girolamo della Pinacoteca Vaticana. L'opera è stata in mostra alla Villa Reale di Monza. Cfr. Martin Kemp & Pascal Cotte, La Bella Principessa, Hodder & Stoughton,2010.