Le ragazze sanno disegnare/Stefania Spanò
Stefania "Anarkikka" Spanò
modificaStefania Spanò, conosciuta con lo pseudonimo Anarkikka (Napoli, ) è una vignettista, graphic journalist, illustrAutrice e attivista femminista italiana.
Biografia
modificaNata a Napoli, da bambina ama disegnare ma infamiglia le viene impedito di fare il liceo artistico. Scopre il femminismo tardi; comprende solo dopo che i diritti aquisiti da quel movimento degli anni '70 studiato a scuola, non sono acquisiti per sempre. Riprende a disegnare negli anni dell'oggettificazione della donne del berlusconismo, scoprendo di saperci fare con le parole.
Anarkikka è il nome del personaggio che Spanò crea ispirandosi alla figlia Francesca, avuta in giovane età, poi però diventa il nome d'arte, perché anche le persone iniziano a chiamarla così. [1] [2]
Vive e lavora nella campagna tra Itri e Sperlonga.
Vignettista
modificaAnarkikka segue un percorso di denuncia sociale (orientata alla demolizione di stereotipi e discriminazioni, del sessismo, di stigmatizzazione delle diverse forme di abuso, che possono essere fisiche, sessuali, psicologiche, ostetriche o economiche, che ledono la dignità e la libertà della persona, della violenza su donne e bambini e dei diritti umani negati[3], passando per la denuncia di una narrazione distorta dei femminicidi da parte dei media), di racconto dell'assimetria quotidiana di una società ancora fortemente patriarcale, che vede gli uomini in posizione privilegiata e le donne in perenne affanno per raggiungere la parità[4]. Collabora da anni con i Centri AntiViolenza, organizzando campagne sociali - in particolare contro gli stereotipi e la violenza di genere - attraverso l'ideazione e la realizzazione di illustrazioni, slogan, loghi, manifesti e video. Dal 2017, cura la comunicazione di molti eventi per la CGIL Nazionale, soprattutto quelli legati alle giornate dell'8 marzo e del 25 novembre[5].
Non chiamatelo raptus (2024)
modificaCon una prefazione della socio-linguista Vera Gheno[5], il libro racconta storie di violenze esercitata sulle donne da uomini incapaci di elaborare i propri fallimenti - che da piccole e grandi vessazioni, arrivano fino al femminicidio - e il modo in cui questi episodi vengono riportate dai media sui giornali, sui siti, sui canali social.
Smettetela di farci la festa (2021)
modificaSmettetela di farci la festa. Di discriminazioni in genere[6] racconta l'8 marzo e le donne, per parlare in fondo di una cultura e una società in cui ognunə cresce intrappolatə in ruoli stereotipati che si adeguano al sistema di potere posto alla base delle relazioni umane, che alimenta disparità, discriminazioni e violenza.
Illustratrice
modifica- Stai Zitta di Michela Murgia (Einaudi, 2021)
- Quelli che spezzano di Tiziana Barillà (Fandango, 2020)
Calendari
modifica- Santa, maDonna (2023)
- Mamma, non mamma... Quando le donne non hanno scelta (2020-21), per FISAC CGIL[7], dove viene raccontata la condizione delle donne di oggi, dalla crescita dell'occupazione femminile fino al divario salariale, dalla difficoltà ad accedere ai percorsi di formazione e di carriera fino alle politiche di conciliazione vita-lavoro, mettendo insieme diritti del lavoro e diritti sociali, senza i quali non può esserci la libertà.
Mostre
modifica- Mostra "Non chiamatelo raptus!"
- Casa delle Donne di Modena (10 - 26 novembre 2023)
- Museo Garda del Comune di Ivrea (17 - 25 novembre 2023)[3]
- Auditorium del Comune di Lavis (20 novembre - 3 dicembre 2023)
- Tribunale di Marsala[8]
- Il Museo di Scienze naturali si unisce al NO alla violenza sulle donne ospitando le vignette di Anarkikka, Sito ufficiale della Regione Autonoma Valle d'Aosta
Note
modifica- ↑ Marika Damagg, Stefania Spanó e la denuncia in vignetta: «Anarkikka sono io. La violenza? Non chiamatela raptus», ILT Quotidiano, 18 novembre 2023
- ↑ Amalia Perfetti, Un caschetto e una mimosa come piccole bombe di guerrilla gardening, Patria indipendente, 11 marzo 2021
- ↑ 3,0 3,1 Franco Farnè, A Ivrea si dialoga con Spanò e la sua Anarkikka contro la violenza sulle donne, La sentinella, 17 novembre 2023
- ↑ Daniela Poggio, I diritti delle donne disegnati da Anarkikka in «Smettetela di farci la festa», 27esimaora - Corriere della sera, 24 aprile 2021
- ↑ 5,0 5,1 Non chiamatelo raptus, People pub, 2024
- ↑ Smettetela di farci la festa, People pub, 2021
- ↑ Calendario 8 Marzo – Anno 2020, Fisac-Cgil, 27 novembre 2019
- ↑ Al Tribunale di Marsala una mostra di Anarkikka, Castelvetrano Selinunte, 29 marzo 2022
Collegamenti esterni
modifica- Anarkikka su IBS
- Profilo Instagram
- Vignette, La Svolta