File:Artgate Fondazione Cariplo - Vanni Francesco, Sacra Famiglia con Santa Elisabetta e San Giovannino.jpg
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Dettagli
Francesco Vanni: Italiano: Sacra Famiglia con Santa Elisabetta e San GiovanninoEnglish: Holy Family with Saint Elizabeth and the Infant John the Baptist ( ) | ||||||||||||||||||||||||
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Artista |
artist QS:P170,Q960581 |
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Titolo |
Italiano: Sacra Famiglia con Santa Elisabetta e San Giovannino English: Holy Family with Saint Elizabeth and the Infant John the Baptist |
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Tipo di oggetto |
dipinto object_type QS:P31,Q3305213 |
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Descrizione |
Nulla si conosce delle antiche vicende del dipinto, che forse fu trasferito per qualche tempo in una filiale estera del Rio de la Plata, come testimonierebbero i timbri dell’Ufficio Esportazioni della Soprintendenza apposti sul retro della tela; è provenuto all’Istituto Bancario Italiano con una singolare attribuzione a Giampietrino, il Giovan Pietro Rizzoli appartenente alla seconda generazione di artisti milanesi eredi della lezione leonardesca, fusa con la tradizione del naturalismo lombardo. Il riferimento al Giampetrino, seppur assolutamente improponibile, nasconde però un elemento di verità: infatti il dipinto conserva elementi stilistici di sapore vinciano, seppur assai distanti dalla declinazione ambrosiana degli stessi. Una singolare persistenza di motivi leonardeschi, che giunge fino alle soglie del Seicento, si conserva anche in terra senese, a testimonianza della lunga e prolifica presenza del novarese Giovanni Antonio Bazzi, il Sodoma, che in terra toscana lasciò numerosi proseliti, a partire da Bartolomeo Neroni, detto il Riccio, suo allievo e genero. La cifra stilistica di questi artisti si contrappone alla vena decisamente manierista, tormentata e visionaria del Beccafumi e dei suoi seguaci. Accogliendo la proposta formulata da Andrea Spiriti nella scheda redatta nel 1998, è possibile sostenere che l’autore della piccola tela sia Francesco Vanni, artista in grado di recepire influenze fra loro distanti, da Beccafumi agli Zuccari, dal Barocci a Correggio. Nell’ultima fase della sua produzione (Vanni morì nel 1610) e soprattutto nelle opere devozionali di piccolo formato, il pittore dà vita a rappresentazioni caratterizzate da un’atmosfera intima, dalle tonalità scure, lontane dalle accese cromie del periodo giovanile. Anche nelle opere di maggiore dimensione, come nelle Storie di Giuseppe l’Ebreo della Collezione del Monte dei Paschi, emerge questa impronta stilistica molto chiaroscurata, con un cielo contrastato sullo sfondo. Il volto della Vergine trova un significativo riscontro nel viso dell’Immacolata Concezione conservata nel Duomo di Montalcino. Anche la faccia rugosa, quasi caricaturale, di Elisabetta mostra contatti non casuali con quella ugualmente segnata dal tempo del Sant’Agostino delle Collezioni d’Arte del Monte dei Paschi [1]. La stessa iconografia, con il motivo dei due Bambini che si abbracciano, sembra recuperare argomenti leonardeschi: la devozione a San Giovanni Battista, il Precursore, si unisce qui a quella per la Sacra Famiglia, a cui si accompagna la figura di Santa Elisabetta, madre di Giovanni, che secondo le Scritture diede al mondo il figlio in età avanzata: la fedeltà alla tradizione e alla devozione, a cui il dipinto fa riferimento, rende improbabile che l’immagine della donna più anziana faccia riferimento a Sant’Anna, madre di Maria, come invece risulta nell’intitolazione della scheda del volume dedicato alla Collezione della Cassa di Risparmio delle Provincie Lombarde. |
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Data |
tra il 1600 e il 1610 date QS:P571,+1650-00-00T00:00:00Z/7,P1319,+1600-00-00T00:00:00Z/9,P1326,+1610-00-00T00:00:00Z/9 |
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Tecnica/materiale |
olio su tela medium QS:P186,Q296955;P186,Q12321255,P518,Q861259 |
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Dimensioni |
altezza: 41 cm; larghezza: 31,5 cm dimensions QS:P2048,41U174728 dimensions QS:P2049,31.5U174728 |
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Numero d'inventario |
AE02086AFC |
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Note | Domenico Sedini, Artgate Fondazione Cariplo | |||||||||||||||||||||||
Riferimenti |
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Fonte/Fotografo | Artgate Fondazione Cariplo | |||||||||||||||||||||||
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