File:Artgate Fondazione Cariplo - Ottino Pasquale, S. Francesco e l'angelo.jpg
File originale (800 × 688 pixel, dimensione del file: 90 KB, tipo MIME: image/jpeg)
Questo file proviene da Wikimedia Commons. La pagina di descrizione associata è riportata qui sotto. |
Dettagli
Pasquale Ottino: San Francesco e l’angelo ( ) | ||||||||||||||||||||||||||
---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
Artista |
artist QS:P170,Q2370244 |
|||||||||||||||||||||||||
Titolo |
San Francesco e l’angelo label QS:Len,"Saint Francis and the Angel"
label QS:Lit,"San Francesco e l’angelo" |
|||||||||||||||||||||||||
Tipo di oggetto |
dipinto object_type QS:P31,Q3305213 |
|||||||||||||||||||||||||
Descrizione |
L’opera proviene dalla collezione di Caterina Marcenaro, che provvide al suo restauro nel 1967; entrò in Cariplo nel 1976 a seguito del lascito. Attribuito dalla studiosa genovese a Francisco Zurbaran, venne riferito da Federico Zeri, nell’ambito delle operazioni connesse al passaggio della collezione all’Istituto bancario, a Pasquale Ottino, artista veronese che operò prevalentemente nella sua città sul finire del Cinquecento e nei primi decenni del secolo successivo. L’ipotesi di assegnare la tela a Ottino è plausibile: la scuola veronese mantenne una sua autonomia rispetto agli indirizzi veneziani, preferendo aderire ad un moderato naturalismo che risente della vicinanza alla Lombardia. Cresciuto alla bottega di Felice Brusasorci, trovò nuovi spunti in ambito bolognese, e particolarmente nell’arte di Alessandro Tiarini, come sottolinea Raffaella Colace nella scheda dedicata al dipinto all’interno del volume dedicato alle opere d’arte antica della Fondazione Cariplo. Ma ancora più significativa, nella lettura dell’opera, risulta l’esperienza romana, avvenuta presumibilmente negli anni tra il 1615 e il 1620. Qui la conoscenza delle opere di Caravaggio e del Lanfranco segna la cifra stilistica dell’arte di Ottino, che, usando la definizione di Roberto Longhi, si convertì a un “grandioso caravaggismo accademico”. Questa interpretazione della lezione romana contraddistingue la produzione matura di Pasquale Ottino, sia nella Resurrezione di Lazzaro della Galleria Borghese, sia nelle grandi pale d’altare del territorio veronese (San Giorgio in Braida, Parrocchiale di Oppeano). Il San Francesco di Fondazione Cariplo si inserisce all’interno dei lavori degli anni maturi: il naturalismo che contraddistingue il volto e soprattutto le mani rimanda a modelli caravaggeschi, mentre l’angelo riccioluto e paffuto conferma i rapporti con prototipi classicheggianti emiliani. Anche in questo caso la vecchia attribuzione della Marcenaro a Zurbaran, pur non risultando corretta, nasconde un elemento di verità: di fatto questa continua commistione di realismo e classicismo costituisce un elemento comune all’arte spagnola del Seicento. In ogni caso il riferimento a Pasquale Ottino sembra assolutamente plausibile, e si dovrebbero abbandonare i dubbi e i tentennamenti espressi dalla Colace, che dopo aver dato l’impressione di sposare la tesi di Zeri arriva, al termine della sua analisi, a proporre di considerare il dipinto “un’opera di bottega di ambito spagnolo”. L’iconografia rappresentata è piuttosto rara: fa riferimento all’episodio avvenuto nel convento di Vicalvi, vicino a Sora, dove San Francesco, incerto se divenire sacerdote, riceve la visita di un angelo recante una ampolla di acqua limpidissima, che indica al santo come l’anima di un sacerdote dovesse essere pura come quell’acqua. Dopo questa apparizione Francesco rinunciò all’idea di diventare sacerdote. L’immagine si presta a una doppia lettura: da una parte si sottolinea l’umiltà del Santo che non si ritiene degno della consacrazione; dall’altra si sottolinea la necessità da parte del sacerdote di essere irreprensibile: concezione questa propugnata dalla dottrina cattolica in epoca controriformata. È quindi possibile che l’opera sia stata commissionata come oggetto di devozione, e di monito, da un sacerdote o da una comunità sacerdotale. Questa lettura è avvalorata dalla presenza di una raffigurazione dell’episodio nella sacrestia della Basilica di Santa Maria degli Angeli in Assisi: un richiamo a colui che si prepara alla celebrazione eucaristica degli impegni del suo ministero sacerdotale. |
|||||||||||||||||||||||||
Data |
tra il 1620 e il 1630 date QS:P571,+1650-00-00T00:00:00Z/7,P1319,+1620-00-00T00:00:00Z/9,P1326,+1630-00-00T00:00:00Z/9 |
|||||||||||||||||||||||||
Tecnica/materiale |
olio su tela medium QS:P186,Q296955;P186,Q12321255,P518,Q861259 |
|||||||||||||||||||||||||
Dimensioni |
altezza: 121 cm; larghezza: 140 cm dimensions QS:P2048,121U174728 dimensions QS:P2049,140U174728 |
|||||||||||||||||||||||||
Numero d'inventario |
MD 0040 |
|||||||||||||||||||||||||
Note | Domenico Sedini, Artgate Fondazione Cariplo | |||||||||||||||||||||||||
Riferimenti |
|
|||||||||||||||||||||||||
Fonte/Fotografo | Artgate Fondazione Cariplo | |||||||||||||||||||||||||
Licenza (Riusare questo file) |
Questo file è licenziato in base ai termini della licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo 3.0 Unported Attribuzione: Fondazione Cariplo
|
Licenza
Questa è una fedele riproduzione fotografica di un'opera d'arte bidimensionale originale. L'opera d'arte fotografata è nel pubblico dominio per la seguente ragione:
La posizione ufficiale presa dalla Wikimedia Foundation è che le riproduzioni fedeli di opere d'arte bidimensionali nel pubblico dominio siano da considerare anch'esse nel pubblico dominio, e che qualsiasi affermazione contraria rappresenta un attacco al concetto stesso di pubblico dominio ("faithful reproductions of two-dimensional public domain works of art are public domain, and that claims to the contrary represent an assault on the very concept of a public domain"). Per maggiori dettagli, vedi Commons:When to use the PD-Art tag.
Questa riproduzione fotografica è di conseguenza da considerarsi nel pubblico dominio. Per favore, fai attenzione al fatto che, a seconda delle leggi locali, il riutilizzo di questo contenuto potrebbe essere proibito o limitato nella tua giurisdizione. Vedi Commons:Reuse of PD-Art photographs. |
- Tu sei libero:
- di condividere – di copiare, distribuire e trasmettere quest'opera
- di modificare – di adattare l'opera
- Alle seguenti condizioni:
- attribuzione – Devi fornire i crediti appropriati, un collegamento alla licenza e indicare se sono state apportate modifiche. Puoi farlo in qualsiasi modo ragionevole, ma non in alcun modo che suggerisca che il licenziante approvi te o il tuo uso.
- condividi allo stesso modo – Se remixi, trasformi o sviluppi il materiale, devi distribuire i tuoi contributi in base alla stessa licenza o compatibile all'originale.
Elementi ritratti in questo file
raffigura
image/jpeg
4169afde47cc58aed6afe466622d2996d40d0eea
91 948 byte
688 pixel
800 pixel
Cronologia del file
Fare clic su un gruppo data/ora per vedere il file come si presentava nel momento indicato.
Data/Ora | Miniatura | Dimensioni | Utente | Commento | |
---|---|---|---|---|---|
attuale | 12:51, 7 set 2011 | 800 × 688 (90 KB) | M.casanova |
Utilizzo del file
Le seguenti 2 pagine usano questo file:
Utilizzo globale del file
Anche i seguenti wiki usano questo file:
- Usato nelle seguenti pagine di en.wikipedia.org:
- Usato nelle seguenti pagine di ja.wikipedia.org:
- Usato nelle seguenti pagine di pl.wikipedia.org:
- Usato nelle seguenti pagine di ru.wikipedia.org: